Nickognito ha scritto:Nel mondo perbenista di oggi, esistono, a Praga, Mitteleuropa, cartelli cosi'
La mia preferita rimane questa:
Non c'è limite al peggio
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Re: Non c'è limite al peggio
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma non si fa prima a mettere un cartello di divieto di sosta?
- babaoriley
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Re: Non c'è limite al peggio
Milano, fattorino di Just eat finisce sotto un tram durante un sorpasso: gamba amputata
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 196650384/
Ieri sera avevamo voglia di pizza, sono uscita a prenderle sotto un diluvio universale. 5 minuti di strada per arrivare alla pizzeria, gestita da un giordano e con pizzaioli cingalesi (si si ok non è la pizza di Michele o di altre catene napoletane - che per inciso qua costano come un ristorante stellato - ma a Milano 2 pizzaioli e mezzo su 3 sono stranieri ed è normale vederli impastare). Pizza comunque buona, economica e poi accetta pure i buoni pasto. Attendo circa 15 minuti per le pizze, pago con i buoni ed esco. Un pò impacciata mi avvio al portone perchè con una mano reggevo 3 pizze, con l'altra l'ombrello e le chiavi ma proteggo le pizze dalla pioggia, apro il portone ed entro. Qualcuno mi dirà perchè non ho usato una semplice app per farmele portare in casa, restandomene all'asciutto. Non lo faccio perchè leggo notizie come queste, perchè non voglio che qualcuno pagato una miseria rischi la vita perchè io non ho voglia di alzare il culo nemmeno per uscire a comprarmi la cena. Non lo faccio perchè mi sento una merda. Esco in bici tutti i giorni per andare al lavoro ma sono cauta, sto attenta anche se capita di essere in ritardo perchè so che non verrò licenziata se entro alle 9.10 invece che alle 9.00. Ma vedo questi poveri cristi tutti i giorni sfrecciare fra auto, tram, camion, sui marciapiedi, in mezzo ai cantieri perchè devono consegnare un cazzo di pranzo/cena/colazione in tempo. Se questo è il prezzo della gig economy bene, non mi avranno mai e preferirò sempre uscire sotto la pioggia se ho voglia di pizza.
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Ieri sera avevamo voglia di pizza, sono uscita a prenderle sotto un diluvio universale. 5 minuti di strada per arrivare alla pizzeria, gestita da un giordano e con pizzaioli cingalesi (si si ok non è la pizza di Michele o di altre catene napoletane - che per inciso qua costano come un ristorante stellato - ma a Milano 2 pizzaioli e mezzo su 3 sono stranieri ed è normale vederli impastare). Pizza comunque buona, economica e poi accetta pure i buoni pasto. Attendo circa 15 minuti per le pizze, pago con i buoni ed esco. Un pò impacciata mi avvio al portone perchè con una mano reggevo 3 pizze, con l'altra l'ombrello e le chiavi ma proteggo le pizze dalla pioggia, apro il portone ed entro. Qualcuno mi dirà perchè non ho usato una semplice app per farmele portare in casa, restandomene all'asciutto. Non lo faccio perchè leggo notizie come queste, perchè non voglio che qualcuno pagato una miseria rischi la vita perchè io non ho voglia di alzare il culo nemmeno per uscire a comprarmi la cena. Non lo faccio perchè mi sento una merda. Esco in bici tutti i giorni per andare al lavoro ma sono cauta, sto attenta anche se capita di essere in ritardo perchè so che non verrò licenziata se entro alle 9.10 invece che alle 9.00. Ma vedo questi poveri cristi tutti i giorni sfrecciare fra auto, tram, camion, sui marciapiedi, in mezzo ai cantieri perchè devono consegnare un cazzo di pranzo/cena/colazione in tempo. Se questo è il prezzo della gig economy bene, non mi avranno mai e preferirò sempre uscire sotto la pioggia se ho voglia di pizza.
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Re: Non c'è limite al peggio
Farò una domanda stronza:
Quando leggerai di un pizzaiolo cingalese sottopagato e senza contratto regolare che magari si ustiona o si folgora perché il proprietario della pizzeria non segue le norme, tu smetterai di andarti a comprare la pizza?
Quando leggerai di un pizzaiolo cingalese sottopagato e senza contratto regolare che magari si ustiona o si folgora perché il proprietario della pizzeria non segue le norme, tu smetterai di andarti a comprare la pizza?
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma sinceramente non capisco assolutamente questo post.babaoriley ha scritto:Milano, fattorino di Just eat finisce sotto un tram durante un sorpasso: gamba amputata
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Ieri sera avevamo voglia di pizza, sono uscita a prenderle sotto un diluvio universale. 5 minuti di strada per arrivare alla pizzeria, gestita da un giordano e con pizzaioli cingalesi (si si ok non è la pizza di Michele o di altre catene napoletane - che per inciso qua costano come un ristorante stellato - ma a Milano 2 pizzaioli e mezzo su 3 sono stranieri ed è normale vederli impastare). Pizza comunque buona, economica e poi accetta pure i buoni pasto. Attendo circa 15 minuti per le pizze, pago con i buoni ed esco. Un pò impacciata mi avvio al portone perchè con una mano reggevo 3 pizze, con l'altra l'ombrello e le chiavi ma proteggo le pizze dalla pioggia, apro il portone ed entro. Qualcuno mi dirà perchè non ho usato una semplice app per farmele portare in casa, restandomene all'asciutto. Non lo faccio perchè leggo notizie come queste, perchè non voglio che qualcuno pagato una miseria rischi la vita perchè io non ho voglia di alzare il culo nemmeno per uscire a comprarmi la cena. Non lo faccio perchè mi sento una merda. Esco in bici tutti i giorni per andare al lavoro ma sono cauta, sto attenta anche se capita di essere in ritardo perchè so che non verrò licenziata se entro alle 9.10 invece che alle 9.00. Ma vedo questi poveri cristi tutti i giorni sfrecciare fra auto, tram, camion, sui marciapiedi, in mezzo ai cantieri perchè devono consegnare un cazzo di pranzo/cena/colazione in tempo. Se questo è il prezzo della gig economy bene, non mi avranno mai e preferirò sempre uscire sotto la pioggia se ho voglia di pizza.
Cioè, si tratta di un incidente come ce ne sono centinaia ogni giorno, in qualsiasi settore lavorativo, non ha alcuna attinenza con il fatto che lavorasse per Just Eat. Pensi che i vari corrieri DHL o i postini o qualunque vettore che utilizza Amazon non facciano mai incidenti?
Re: Non c'è limite al peggio
DHL e Just Eat non sono la stessa cosa pero'. Nel secondo caso i fattorini vanno sempre in scooter, mai in macchina, ed e' piu' pericoloso. Perche'? Perche' nel traffico cittadino si fa molto prima. Un corriere fa i suoi giri in macchina, ma un fattorino che consegna cibo appena cotto ha sempre un fattore di fretta che, unito alle due ruote, rende il lavoro abbastanza pericoloso. Dove vivo io invece tutti vanno solo in automobile, il traffico non e' un gran problema e a fare questi lavoretti di consegna se non altro non si rischia la vita.laplaz ha scritto: Ma sinceramente non capisco assolutamente questo post.
Cioè, si tratta di un incidente come ce ne sono centinaia ogni giorno, in qualsiasi settore lavorativo, non ha alcuna attinenza con il fatto che lavorasse per Just Eat. Pensi che i vari corrieri DHL o i postini o qualunque vettore che utilizza Amazon non facciano mai incidenti?
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Re: Non c'è limite al peggio
Come acquirenti, possiamo sempre verificare le condizioni di lavoro che stanno dietro al prodotto o servizio acquistato. Quetso vale per tutto. Da chi va in scooter e non in macchina, da chi fa lavorare i bambini, da chi inquina, da chi tiene i lavoratori in condizioni di sfruttamento, da chi fa tutto regolarmente ma in piu' e' commerciante di armi, e cosi'via.
Il consumatore responsabile e' per me un quasi mestiere, nobile, ma complesso da seguire. Io non lo faccio, se non, in parte, cercando di evitare i prodotti che sono conseguenza di vere e proprie torture, come prodotti da allevamenti intensivi. Ma solo in parte, perche' e' davvero molto complesso farlo. Cambiare le leggi sarebbe molto piu' semplice.
Il consumatore responsabile e' per me un quasi mestiere, nobile, ma complesso da seguire. Io non lo faccio, se non, in parte, cercando di evitare i prodotti che sono conseguenza di vere e proprie torture, come prodotti da allevamenti intensivi. Ma solo in parte, perche' e' davvero molto complesso farlo. Cambiare le leggi sarebbe molto piu' semplice.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Non c'è limite al peggio
Mah, continuo a non capire l'attinenza con Just Eat. La pizza da asporto te la portano a casa da decenni, sempre in motorino, e mai nessuno si è posto il problema. Adesso invece perchè c'è di mezzo la multinazionale web sono diventati tutti fattorini sfruttati che rischiano la vita.uglygeek ha scritto:DHL e Just Eat non sono la stessa cosa pero'. Nel secondo caso i fattorini vanno sempre in scooter, mai in macchina, ed e' piu' pericoloso. Perche'? Perche' nel traffico cittadino si fa molto prima. Un corriere fa i suoi giri in macchina, ma un fattorino che consegna cibo appena cotto ha sempre un fattore di fretta che, unito alle due ruote, rende il lavoro abbastanza pericoloso. Dove vivo io invece tutti vanno solo in automobile, il traffico non e' un gran problema e a fare questi lavoretti di consegna se non altro non si rischia la vita.laplaz ha scritto: Ma sinceramente non capisco assolutamente questo post.
Cioè, si tratta di un incidente come ce ne sono centinaia ogni giorno, in qualsiasi settore lavorativo, non ha alcuna attinenza con il fatto che lavorasse per Just Eat. Pensi che i vari corrieri DHL o i postini o qualunque vettore che utilizza Amazon non facciano mai incidenti?
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma secondo te le condizioni di chi lavora per Just eat o Foodora sono le stesse di un dipendente DHL o Bartolini?laplaz ha scritto:
Ma sinceramente non capisco assolutamente questo post.
Cioè, si tratta di un incidente come ce ne sono centinaia ogni giorno, in qualsiasi settore lavorativo, non ha alcuna attinenza con il fatto che lavorasse per Just Eat. Pensi che i vari corrieri DHL o i postini o qualunque vettore che utilizza Amazon non facciano mai incidenti?
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Re: Non c'è limite al peggio
babaoriley ha scritto:Ma secondo te le condizioni di chi lavora per Just eat o Foodora sono le stesse di un dipendente DHL o Bartolini?laplaz ha scritto:
Ma sinceramente non capisco assolutamente questo post.
Cioè, si tratta di un incidente come ce ne sono centinaia ogni giorno, in qualsiasi settore lavorativo, non ha alcuna attinenza con il fatto che lavorasse per Just Eat. Pensi che i vari corrieri DHL o i postini o qualunque vettore che utilizza Amazon non facciano mai incidenti?
Occhio che Bartolini non è proprio il massimo che si possa chiedere alla vita come trattamente, te lo dico perchè i corrieri SDA, DHL, GLS son sempre gli stessi, da un decennio. I corrieri Bartolini cambiano al ritmo di un paio al mese, qui in zona centro. ( incide anche il fatto che non permettono loro di usare furgoni o furgoncini ma soltanto camioncini o camion, anche in centro storico, ed è molto, molto, molto stressante )
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Non c'è limite al peggio
Peccato che poi si sia buttato, quel brav'uomo; potevamo farlo premier. O magari Papa. O almeno generale.
L'ultima battaglia di un uomo
Marina Corradi - L'Avvenire (?) - martedì 22 maggio 2018 https://www.avvenire.it/opinioni/pagine ... di-un-uomo
Per tutto il pomeriggio di domenica nelle immagini dei tg quell’uomo aggrappato alla rete di protezione del viadotto dell’A14, verso Francavilla al Mare, i piedi a stento poggiati sulla soletta di cemento: sotto, un abisso di trenta metri, in basso carabinieri e polizia e ambulanze, e curiosi con gli occhi all’insù. Fausto Filippone, 49 anni, dirigente d’azienda, sposato, padre, uomo definito da tutti tranquillo, a mezzogiorno di una domenica di maggio ha visto la sua vita travolta da una tragica, ancora oscura piena. La moglie, insegnante, precipita dal terzo piano di casa e muore poco dopo. Caduta? Spinta? O invece si è buttata? Non ci sono testimoni, nessuno sa. Ma pochi minuti dopo Filippone va a prendere la figlia Ludovica, dieci anni, dagli zii e si dirige verso l’A14. Verso un viadotto che corre sopra un precipizio. Ferma la macchina al km 389, come se già conoscesse quel punto. Come se altre volte, passando in auto, avesse annotato fra sé quando terribile era il vuoto, lì sotto. Prende per mano la figlia, la solleva oltre il guard-rail, la precipita nel nulla. Tocca il suolo con un tonfo leggero il suo piccolo corpo di bambina.
Poi, anche l’uomo scavalca. Ma non si butta. Per sette ore resta lì, in quel vertiginoso bilico, e così, ora dopo ora, lo vediamo in tv. Ora dopo ora, la nostra domenica tranquilla e quell’uomo sul viadotto, che guarda giù, stacca una mano dalla rete, sembra decidersi, poi torna a aggrapparsi saldamente. “Scusa! Scusa!”, grida nel vuoto, come rivolto alla bambina. Non vuole che nessuno le si avvicini. Ascolta a stento le parole degli agenti e degli infermieri, che lo esortano a desistere. Di nuovo si stacca dal sostegno. Di nuovo cambia idea. Per sette ore. Un’infinita pena, in te che pure lo guardi da estranea. Un’infinita pena per quell’uomo che, spinto da non sai quale disperazione o follia, ha appena, comunque, ucciso la sua bambina, e dunque nel cuore è già come morto; e vuole, ha deciso di farla finita, giacché il pensiero di ciò che ha fatto è insopportabile; eppure qualcosa all’ultimo istante lo trattiene, e le mani sudate si riavvinghiano all’ultimo sostegno. Cosa lo ferma? Un istinto di vita terribilmente umano, terribilmente forte. La moglie è morta, la bambina è quella piccola chiazza chiara inerte, laggiù fra i cespugl2. L’ha buttata forse per non lasciarla sola in un mondo che gli pare terribile, l’ha buttata con l’idea di seguirla immediatamente e morire insieme? Ma, adesso, non ce la fa. Il nulla, sotto, gli comunica un orrore insuperabile.
La vita di Fausto Filippone in un’ora, non sappiamo ancora come, è stata sconvolta da una frana di morte. Eppure questo pover’uomo ancora ha in sé una fiammella che gli sussurra: non farlo, vivi, c’è ancora una speranza. Quando alza gli occhi al cielo, è forse per una preghiera? Che immane lotta, al chilometro 389 dell’A14, mentre le auto dietro sono ferme in coda, e nessuno suona il clacson. Di sotto, fra chi è accorso a vedere, ci si racconta di una famiglia normale, mai una lite. Un lutto, sì, la mamma di lui morta recentemente, dopo una lunga malattia, e il figlio fattosi più silenzioso. Ma in quante case muore un vecchio, e la vita, pure dolorosamente, continua? Appena l’altro giorno, dicono i conoscenti, Fausto e la moglie avevano portato la bambina a una manifestazione canora. Ludovica aveva cantato “Controvento” di Arisa. Tutto così semplice, così familiare. Nessuno che si fosse accorto di niente. Poi, repentina, l’onda di morte. Quell’uomo tranquillo trascinato via, spinto all’inaudito: uccidere la figlia. Certo pensando: e subito mi getto anch’io. Invece, sette infinite ore. Lottando, diviso fra forze immani. La morte, e, nonostante tutto, ostinata, la vita, che gli attanaglia alla rete di metallo le mani. Infine, è quasi sera, uno schianto. L’epilogo della tremenda battaglia di un pover’uomo. Il cielo sopra, immenso e muto. Eppure, ne sei certa, una misericordia immensa ora abbraccia quel soldato travolto e caduto.
La moglie, Caduta? Spinta? O invece si è buttata? (Secondo te? Comunque chissenefrega, e' morta e basta.
La figlia, uccisa con sangue freddo, caricata in macchina, portata sul viadotto e lanciata di sotto, pare per un gesto di pieta', perche' il mondo e' brutto e poi era orfana.
Ma il vero eroe e' lui, il marito e padre, perche' quando era li' prima di suicidarsi ci ha pensato su un bel po'. Da buon cristiano.
E' proprio vero, la civilta' cattolica e' una luce per l'umanita'.
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma è vero questo articolo?uglygeek ha scritto: Peccato che poi si sia buttato, quel brav'uomo; potevamo farlo premier. O magari Papa. O almeno generale.
La moglie, Caduta? Spinta? O invece si è buttata? (Secondo te? Comunque chissenefrega, e' morta e basta.
La figlia, uccisa con sangue freddo, caricata in macchina, portata sul viadotto e lanciata di sotto, pare per un gesto di pieta', perche' il mondo e' brutto e poi era orfana.
Ma il vero eroe e' lui, il marito e padre, perche' quando era li' prima di suicidarsi ci ha pensato su un bel po'. Da buon cristiano.
E' proprio vero, la civilta' cattolica e' una luce per l'umanita'.
Mamma mia. Mamma mia.
E scritto da una donna, per giunta. Una roba ripugnante.
Da persona disturbata.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio
Immagino che la signora sia favorevole all'aborto, però.
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Re: Non c'è limite al peggio
solo se il feto viene buttato dal viadotto.paoolino ha scritto:Immagino che la signora sia favorevole all'aborto, però.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma soprattutto, soldato di che cosa, a parte i deliri della pseudogiornalista ?
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4378808/
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Re: Non c'è limite al peggio
devo finalmente risolvermi a non leggere più i commenti, sui social e nei siti dei quotidiani. ne ho scorsi un po' e a ben vedere il problema non è l'articolo della giornalista di avvenire o, al limite, la risposta in questione sul fatto. no, il problema è semantico nell'utilizzo di femminicidio da parte dell'autrice...Johnny Rex ha scritto:Ma soprattutto, soldato di che cosa, a parte i deliri della pseudogiornalista ?
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... a/4378808/
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Re: Non c'è limite al peggio
Ecco, sì.pocaluce ha scritto:
devo finalmente risolvermi a non leggere più i commenti
Ho letto l'articolo e inevitabilmente ho scorso i commenti.
Agghiaccianti. Povertà intellettuale e miseria intellettuale.
I "commenti" sono uno dei mali dell'internet di oggi.
Ma la libertà di commentare è figlia della stortura della democrazia. O della democrazia distorta.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Non c'è limite al peggio
Sara' anche il nome del nonno, pero' bisogna essere anche cretini, pero': https://www.huffingtonpost.it/2018/05/2 ... _23443669/
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Re: Non c'è limite al peggio
un mio compagno di classe delle superiori aveva due zii che si chiamavano Adolfo e Benitouglygeek ha scritto:Sara' anche il nome del nonno, pero' bisogna essere anche cretini, pero': https://www.huffingtonpost.it/2018/05/2 ... _23443669/
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma a parte il delirio di chiamarlo come l'appeso, espongono il bambino ad un infanzia, adolescenza e vita di merda.uglygeek ha scritto:Sara' anche il nome del nonno, pero' bisogna essere anche cretini, pero': https://www.huffingtonpost.it/2018/05/2 ... _23443669/
Prese in giro, sempre al centro dell'attenzione. Un vero e proproi handicap e disabilità inflittagli.
Oltre a non accettare il nome, bisognerebbe anche testare psichiatricamente i due genitori.
Non credo siano abbastanza abili per crescere un figlio.
(evito di riportare i commenti alla notizia. Gente a cui dovrebbero rendere impossibile la possibilità di riprodursi)
Ultima modifica di Pindaro il dom mag 27, 2018 12:20 am, modificato 1 volta in totale.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Non c'è limite al peggio
È libertà d'espressione, siamo in democrazia
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Re: Non c'è limite al peggio
.
Ultima modifica di Burano il gio set 27, 2018 3:37 pm, modificato 1 volta in totale.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: Non c'è limite al peggio
Assurdo
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Non c'è limite al peggio
Se tu e tua mamma aveste votato Berlusconi, a quest'ora l'Agenzia delle Entrate non ci sarebbe più
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Re: Non c'è limite al peggio
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Re: RE: Re: Non c'è limite al peggio
Dai è un fotomontaggiotennisfan82 ha scritto:
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Re: Non c'è limite al peggio
https://m.ilmessaggero.it/primopiano/cr ... 73723.html
Poi io ho una certa avversione verso gli uomini con la borsetta/borsello.
Di solito sono finanzieri in incognito, omosessuali. ( questi tutti)
Poi altre categorie.
Poi sarà comodissimo, non dico di no.
Poi io ho una certa avversione verso gli uomini con la borsetta/borsello.
Di solito sono finanzieri in incognito, omosessuali. ( questi tutti)
Poi altre categorie.
Poi sarà comodissimo, non dico di no.
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Re: Non c'è limite al peggio
Ah beh ovvio.
Il problema è il borsello.
Che di solito usano finanzieri e gay.
Si è fatto un selfie con sullo sfondo una donna appena investita da un treno e riversa sui binari. Protagonista della vicenda, avvenuta alla stazione di Piacenza, un giovane che è stato immortalato dal giornalista Giorgio Lambri. La foto è stata pubblicata oggi dal quotidiano Libertà. I fatti risalgono al 26 maggio.
Alla donna poi è stata amputata una gamba. Il giovane autore del selfie è stato bloccato dalla Polfer, identificato e costretto, non senza un po' di proteste, a cancellare le fotografie dallo smartphone. Nell'immagine, tra l'altro, mentre con una mano regge il telefonino, con l'altra sembra fare la 'V' di vittoria. La Polfer sta esaminando la sua posizione, ma non sembra si possano configurare reati.
Il problema è il borsello.
Che di solito usano finanzieri e gay.
Si è fatto un selfie con sullo sfondo una donna appena investita da un treno e riversa sui binari. Protagonista della vicenda, avvenuta alla stazione di Piacenza, un giovane che è stato immortalato dal giornalista Giorgio Lambri. La foto è stata pubblicata oggi dal quotidiano Libertà. I fatti risalgono al 26 maggio.
Alla donna poi è stata amputata una gamba. Il giovane autore del selfie è stato bloccato dalla Polfer, identificato e costretto, non senza un po' di proteste, a cancellare le fotografie dallo smartphone. Nell'immagine, tra l'altro, mentre con una mano regge il telefonino, con l'altra sembra fare la 'V' di vittoria. La Polfer sta esaminando la sua posizione, ma non sembra si possano configurare reati.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Non c'è limite al peggio
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Re: Non c'è limite al peggio
C'è da sperare che i parenti, figli, cugini, fratelli della donna, vadano a trovare quell'idiota e lo riducano malissimo.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
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Re: Non c'è limite al peggio
umanamente una merda di persona
ma non capisco esattamente quale sia il reato per cui la polizia ti ferma e ti obbliga a cancellare delle foto
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Re: Non c'è limite al peggio
e' proibito fare una foto ad una persona senza il suo consenso. Tranne eccezioni. Fotografare un tizio a caso per strada, anche non investito da un treno, e' reato, senza il suo consenso.balbysauro ha scritto:umanamente una merda di persona
ma non capisco esattamente quale sia il reato per cui la polizia ti ferma e ti obbliga a cancellare delle foto
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Re: Non c'è limite al peggio
Beh, se la polizia ferroviaria vede un imbecille che si fa il segno di vittoria scattandosi un selfie durante i soccorsi ad una persona, puòbalbysauro ha scritto:umanamente una merda di persona
ma non capisco esattamente quale sia il reato per cui la polizia ti ferma e ti obbliga a cancellare delle foto
anche sorvolare sui cavilli. Violazione della privacy è il reato, comunque.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Non c'è limite al peggio
non se è effettuata in un luogo pubblico
però doveva farne un uso personale (sembra hashish ), conservarsela per "ricordo"
già pubblicarla su un social network è un illecito, quello sì, ma al massimo poteva essere obbligato a rimuoverla dal social network, non a cancellarla del tutto
però doveva farne un uso personale (sembra hashish ), conservarsela per "ricordo"
già pubblicarla su un social network è un illecito, quello sì, ma al massimo poteva essere obbligato a rimuoverla dal social network, non a cancellarla del tutto
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Re: Non c'è limite al peggio
Francamente mi viene voglia di andare in pieno centro a Praga davanti ai monumenti e chiedere di far cancellare la foto a tutti quelli che mi includono.
Se avessi un figlio, anche diciassettenne, denuncerei tutti. Maledette foto.
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Re: Non c'è limite al peggio
no, in luogo pubblico la privacy non è tutelata a questo livello
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Re: Non c'è limite al peggio
No, e' reato fare foto a una persona senza il suo consenso in un luogo pubblico. Se la persona non e' l'oggetto della foto, ma appare per caso sullo sfondo (e non era il caso), comunque puo' richiedere di cancellarla (dal telefono, non dal social network). A meno che non sia una cerimonia pubblica, un corteo, eccetera, e la persona abbia piu' di diciott'anni.balbysauro ha scritto:non se è effettuata in un luogo pubblico
però doveva farne un uso personale (sembra hashish ), conservarsela per "ricordo"
già pubblicarla su un social network è un illecito, quello sì, ma al massimo poteva essere obbligato a rimuoverla dal social network, non a cancellarla del tutto
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Re: Non c'è limite al peggio
pensa che, paradossalmente, in molte nazioni (tra cui l'Italia) sarebbe vietato fotografare monumenti e altri luoghi pubblici senza chiedere il permessoNickognito ha scritto:Francamente mi viene voglia di andare in pieno centro a Praga davanti ai monumenti e chiedere di far cancellare la foto a tutti quelli che mi includono.
Se avessi un figlio, anche diciassettenne, denuncerei tutti. Maledette foto.
invece una persona per strada la puoi fotografare, purchè poi non pubblichi la fotografia
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Re: Non c'è limite al peggio
Ma non e' vero, non puoi.
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Re: Non c'è limite al peggio
non è vero, cerca in qualunque sito si occupi della cosaNickognito ha scritto:No, e' reato fare foto a una persona senza il suo consenso in un luogo pubblico. Se la persona non e' l'oggetto della foto, ma appare per caso sullo sfondo (e non era il caso), comunque puo' richiedere di cancellarla (dal telefono, non dal social network). A meno che non sia una cerimonia pubblica, un corteo, eccetera, e la persona abbia piu' di diciott'anni.balbysauro ha scritto:non se è effettuata in un luogo pubblico
però doveva farne un uso personale (sembra hashish ), conservarsela per "ricordo"
già pubblicarla su un social network è un illecito, quello sì, ma al massimo poteva essere obbligato a rimuoverla dal social network, non a cancellarla del tutto
uno a caso, il primo che trovo
Fotografare sconosciuti: si può?
In Italia, come nella maggior parte dei paesi di tutto il mondo, è assolutamente legale fotografare persone di qualsiasi età che siano in un luogo pubblico o aperto al pubblico.
Ciò significa che non si può assolutamente tirare in ballo la privacy e nessuno può impedire di fotografare in strada.
Quello che è assolutamente vietato è pubblicare le foto senza consenso [1], salvo alcuni casi che vedremo.
e i casi sono quelli che dici tu, cioè che la persona si trova in una manifestazione pubblica
Sulla base di quanto detto, le foto di sconosciuti fatte in strada possono essere pubblicate in ipotesi del genere:
manifestazione pubblica: se la persona ritratta sta partecipando ad un evento pubblico si può pubblicare la foto. Per esempio, gara sportiva, carnevale, concerto in cui la persona sta suonando o cantando, ecc… In casi di tal genere, infatti, a prevalere è il diritto di cronaca;
luoghi pubblici generalmente intesi: ad esempio, se si fotografa il duomo di Milano e davanti ci sono delle persone, anche riconoscibili, si può pubblicare la foto, purché appunto la foto sia “del duomo di Milano” e non relativa alle persone che sono lì davanti. Ciò implica che se la foto ritrae il primo piano di una persona sullo sfondo il duomo, non è possibile pubblicarla;
personaggi pubblici, come il sindaco, una personaggio televisivo, un calciatore, un cantante ecc… In tutti questi casi non serve l’autorizzazione;
se non si vede il viso: se la persona non è riconoscibile, tanto basta affinché la sua privacy sia garantita;
la fotografia serve per usi di giustizia;
la fotografia serve per usi di polizia;
la foto serve per scopi scientifici, didattici o culturali;
foto di minori o di adulti scattate nel corso di reportage in paesi lontani. In realtà, teoricamente, non sarebbe possibile ma è molto improbabile che ci giunga un’opposizione o una denuncia.