Nick ha scritto:
Ma per tutti i grandi numeri 1 c'è un campo meno adatto.
E ci vuole tempo.
ok.
Tilden: superficie peggiore: terra. Prima partecipazione a Parigi: finale (in un anno in cui non vinceva nemmeno altrove)
Budge, terra, vince alla prima partecipazione.
Kramer, a Parig i non fa mai nulla
Gonzales, idem
Rosewall, a Wimbledon non vince mai, finale alla terza partecipazione
Borg, su cemento non vince mai. Finale alla prima partecipazione.
Sampras, a parigi non fa mai finale.
Laver, vince il Parigi successivo al suo primo Wimbledon
Nadal, fa finale a Wimbledon l'anno dopo il primo Parigi e l'anno dopo ancora.
Djokovic, inizia a perdere da Nadal gia' alla seconda partecipazione, la vittoria arriva tardi, come per Federer, solo perche' cala Nadal.
Federer, idem, perde solo da Nadal pochi mesi dopo il suo primo Us Open e continua cosi'.
Chi sarebbero i numeri 1 che hanno bisogno di anni di esperienza per il campo meno adatto? Chi sarebbero i n.1 che vincono su altre superficim ma poi vincorno il torneo peggiore dopo anni di adattamento da allora?
Non mi viene in mente un singolo grande n.1 che abbia vinto sulla superficie peggiore dopo 6 anni dal primo successo slam o dopo dopo 4 anni dall'essere diventato n.1, se non nel caso di Federer che e; successo non perche' e' migliorato lui ma perche' non c'era Nadal (o Djokovic, o Agassi)
Ma anche se prendo Connors, Lacoste, Newcombe, Hoad, Cochet, Vines, Perry, Lendl, Becker, Edberg, Wilander, Courier, non accade proprio mai
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)