chiaky ha scritto:alessandro ha scritto:come avevo scritto, un hotel chiuso CHIUSO costa 200-300 mila euro l'anno con tutti gli abbonamenti, spese, affitto o imu , tasse varie assicurazioni, quota di stipendi da corrispondere comunque anche con la cassa integrazione, pubblicita', canoni di programmi gestionali e simili, commercialista consulente paghe etc.
se ti danno anche 5-6 mila euro cosa te ne fai?
un dipendente comunque sta in cassa integrazione, trova un altro lavoro, ha la disoccupazione, sussidi vari , reddito di cittadinanza, al limite sta un paio di mesi a zero, ma nonf ain un anno un buco da dover vendere la casa.
una azienda poi che fallisce si tira dietro tante altre aziende e dipendenti
Eh ma il dipendente non capisce, ha tutto assicurato e critica.
Tu quanto evadi, alessandro? Confessa!
Ma uno non puo' fare delle scelte nella vita? Non puo' aver deciso di rovinare la sua vita, in gran parte, facendo magari un lavoro monotono, non artistico, che non crea particolare soddisfazione, che gli fa avere solo 1000 euro al mese o poco piu' senza maggiori possibilita', rischiando comunque da un momento all'altro di essere licenziato, sempre, senza avere nulla da parte, per evitare almeno, se non altro, rischi di impresa?
Poi certo, le imprese servono. E ha ragione Alessandro, 6mila euro e' come nulla.
Aiuti alle imprese ovviamente ce ne possono essere, basta pero' che si aiutino TUTTE le imprese con problemi relativi al Covid, non solo una categoria (per esempio i famosi ristoranti). Non solo, ma si puo' fare in modo intelligente. Ad esempio, lo stato potrebbe dare soldi agli alberghi sotto forma di pagamento di camere per la quarantena. Cosi' le persone smetterebbero di contagiarsi a casa.
Quello di cui spesso le aziende non si rendono conto, e' che molti di loro sono dei privilegiati. Adesso sono in crisi, ma prima no. Non sono tutti poveracci che non arrivano alla fine del mese. Ce ne sono migliaia e migliaia che, prima del covid, e dopo il covid se possono faranno lo stesso, guadagnavano bene, non mantenevano la famiglia con 2mila euro al mese in due. Legittimamente, si intende. E adesso chiedono a chi guadagna 1000 euro al mese di fare sacrifici per loro. Puo' andar bene, ma basta che poi, una volta finiti i sacrifici, siano loro a fare sacrifici per i dipendenti a 1000 euro al mese.
Siamo una societa' unita e ci aiutiamo a vicenda? Bene, purche' accada sempre per tutti.
Ma poi appunto, il problema non e' 'non dare aiuti'. Il problema e' non privilegiare le categorie di imprenditori che ci rimettono per decreti del governo e imprenditori che ci rimettono per altri motivi.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)