ste86 ha scritto:paoolino ha scritto:Al di là della questione di qualità di musica e di testi, per me è abbastanza ovvio che alla fine vadano avanti in giochi del genere pezzi classici, anche perché sono quelli a cui, da parte di ciascuno di noi, non solo c'è una maggiore abitudine all'ascolto e conoscenza, ma sono anche quelle che leghiamo di più a ricordi. Un effetto di nostalgia buona, che pezzi meno noti ma altrettanto belli non sono in grado di darci.
Ovvio, ho scritto la stessa cosa sopra. Per quanto sia valido un brano, se sfida altri che piacciono altrettanto e si conosce da tempo, difficilmente vincerà
Penso che senza la formula dei gironi, per alcuni un po' lunga per me no, le canzoni scritte con Panella sarebbero state fatte fuori immeritatamente già al primo turno, ed una canzone bellissima come
Le cose che pensano in molti non l'avremmo riscoperta, io per primo. Perché spesso per pigrizia si ascoltano quelle a cui sono legati i nostri ricordi fanciulleschi nel caso di Battisti: non penso che i nostri genitori, zii o nonni ci abbiano mai iniziato alla sua musica facendoci ascoltare Anima latina o Don Giovanni. Per loro(e nella memoria comune) Battisti è un cantante degli anni settanta che poi si è ritirato...stesso discorso per Mina, se mai si facesse un torneo su di lei quante possibilità avrebbero i suoi album dal ritiro in poi di soppiantare l
l'icona creata soprattutto dalla tv ?
Il pubblico preferisce la canzonetta orecchiabile per cantare il ritornello, o quella dal testo un po' ruffiano: ho postato in precedenza un articolo in cui Battisti spiegava a chiare lettere di aver voluto distruggere l'immagine pubblica che la sua collaborazione con Mogol aveva creato, e di essersi allontanato dalle scene per questo. Ed approvo quello che ha fatto Lucio, l'altro Lucio Dalla seppur abbia anche lui sperimentato non ha avuto il coraggio di farlo, seppur mantenendo la sua dignità artistica ha fatto troppa tv. Altri come Morandi e lo stesso Baglioni ormai sono delle macchiette, nell'assurda pretesa di fermare il tempo ricantando sempre le stesse canzoni..il problema è che le nuove generazioni di cantanti , per fare centro subito, si rifanno a loro, ai successi degli anni sessanta e settanta rivisitati in chiave "moderna": Sanremo ne è il paradigma, tranne qualche novità sono tutte le brutte copie di altri cantanti che li hanno preceduti. Insomma nessun artista va da Panella di turno e cerca nuove strade, si accumulano solo titoli ad altri, ma dopo Rino Gaetano c'è stato un cantautore che abbia avuto lo stesso impatto? A me piacciono Vasco, la Nannini e Zucchero, ma perché rappresentano i miei anni ottanta,mentre altri sono durati lo spazio di una stagione e si sono persi per strada (Raf ad esempio). Se i Maneskin sono la vera novità (?) musicale degli ultimi 20 anni, c'è da preoccuparsi.
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