Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Chi ha protetto Saville?
E perchè?
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Visto in tre giorni tre miniserie
Inventing Anna
Anatomia di uno scandalo
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A me sono piaciuti, specie l’ultima
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Eh, sì, semplicemente raccapricciante e un'imperdonabile (appunto per il numero di persone coinvolte) nerissima pagina di storia della Gran Bretagna.Nasty ha scritto:Questo caso è peggiore.
C'è stata un'enorme quantità di persone come minimo omertose.
Una vicenda terrificante, nel senso stretto del termine.
Mah, guardando il documentario vien quasi da pensare che per la sua popolarità fuori misura che oltretutto gli consentiva di raccogliere velocemente fondi per qualsiasi causa e soprattutto lo stretto rapporto coi reali, i quali addirittura gli scrivevano per chiedere consigli su come operare/cosa dire in determinate occasioni, facesse molto più comodo averlo fuori che dentro.Johnny Rex ha scritto:Chi ha protetto Saville?
E perchè?
F.F.
Magari se si approfondisce* si riesce a capire qualcosa di più.
* Ha ragionissima Nasty nel ritenere che sia un documentario di qualità non alta in quanto tra l'altro dedica poco tempo, e neppure particolarmente approfondito, alla parte più importante cioè il lato oscuro: prima parte molto buona in cui parla del successo del nostro, delle varie attività e bla bla bla e seconda un po' frettolosa e superficiale.
Mi sono anche chiesto se un soggetto simile avrebbe potuto allignare ovunque cioè che so pure da noi, in Francia, Germania, Spagna eccetera oppure se non è proprio un caso si sia verificato in Inghilterra/Regno Unito.
Dandomi una risposta, purtroppo penso/temo che sarebbe potuto verificarsi dappertutto.
Ultima modifica di Monheim il sab apr 30, 2022 9:33 am, modificato 1 volta in totale.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Temo ancora più la parte in neretto.Monheim ha scritto:
Mah, guardando il documentario vien quasi da pensare che per la sua popolarità fuori misura che oltretutto gli consentiva di raccogliere velocemente fondi per qualsiasi causa e soprattutto lo stretto rapporto coi reali, i quali addirittura gli scrivevano per chiedere consigli su come operare/cosa dire in determinate occasioni, facesse molto più comodo averlo fuori che dentro.Johnny Rex ha scritto:Chi ha protetto Saville?
E perchè?
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Che potesse verificarsi ovunque, sì, che potesse essere ovunque coperto forse un po' meno.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Benvenuti a Eden, che immane cagata
Le serie spagnole son le peggio.
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Lo voglio rivedere, Fabio
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Visto primi venti minuti di un'ora e trentasette del documentario Our father e le premesse son belle grottesche: in pratica un medico (clinica aperta nel 79 in Indiana) che faceva inseminazione artificiale col suo sperma al posto di quello di altra gente di cui diceva, soprattutto laureandi in medicina, alle future madri sottolineando che non era utilizzato per più di tre persone.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Beh, ma è una storia famosissima, se è quella che conosco io.Monheim ha scritto:Visto primi venti minuti di un'ora e trentasette del documentario Our father e le premesse son belle grottesche: in pratica un medico (clinica aperta nel 79 in Indiana) che faceva inseminazione artificiale col suo sperma al posto di quello di altra gente di cui diceva, soprattutto laureandi in medicina, alle future madri sottolineando che non era utilizzato per più di tre persone.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Finito.Nasty ha scritto:Beh, ma è una storia famosissima, se è quella che conosco io.Monheim ha scritto:Visto primi venti minuti di un'ora e trentasette del documentario Our father e le premesse son belle grottesche: in pratica un medico (clinica aperta nel 79 in Indiana) che faceva inseminazione artificiale col suo sperma al posto di quello di altra gente di cui diceva, soprattutto laureandi in medicina, alle future madri sottolineando che non era utilizzato per più di tre persone.
A oggi scoperti novantaquattro (o novantadue, non ricordo di preciso e non cambia niente) figli del tizio tra maschi e femmine.
Amaro in bocca.
Può darsi sia/fosse famosa. Io non la conoscevo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Monheim ma te guardi solo storie in cui c'è gente che non si è comportata tanto bene?
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Monheim ha scritto:Finito.Nasty ha scritto:Beh, ma è una storia famosissima, se è quella che conosco io.Monheim ha scritto:Visto primi venti minuti di un'ora e trentasette del documentario Our father e le premesse son belle grottesche: in pratica un medico (clinica aperta nel 79 in Indiana) che faceva inseminazione artificiale col suo sperma al posto di quello di altra gente di cui diceva, soprattutto laureandi in medicina, alle future madri sottolineando che non era utilizzato per più di tre persone.
A oggi scoperti novantaquattro (o novantadue, non ricordo di preciso e non cambia niente) figli del tizio tra maschi e femmine.
Amaro in bocca.
Può darsi sia/fosse famosa. Io non la conoscevo.
C'è un posto a Capoverde in Africa che è pieno di persone coi capelli più chiari (non sempre biondi ma quasi) e gli occhi azzurri.
Questo perché a metà dell'800 in loco un conte francese ebbe svariate amanti e ancora più svariati discendenti. Col passare delle generazioni i tratti nordeuropei si sono conservati e diffusi in una certa parte della popolazione. E tutto senza barare coi campioni per l'inseminazione artificiale.
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Se avete Netflix: oggi e' uscito il nuovo special di Ricky Gervais, "SuperNature". Semplicemente fantastico.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Il GLAAD ha attaccato il nuovo spettacolo di Ricky Gervais su Netflix, reputandolo «transfobico»uglygeek ha scritto:Se avete Netflix: oggi e' uscito il nuovo special di Ricky Gervais, "SuperNature". Semplicemente fantastico.
https://www.hallofseries.com/news/ricky ... pettacolo/
Te pareva se qualcuno non doveva scassare il cazzo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Potremmo proporre a Gervais di fare un nuovo spettacolo di parodia sul Glaad, tipo "Alla ricerca del Sacro GLAAD".
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
visto ieri, ad alcune battute ho davvero riso a voce alta, da sola.uglygeek ha scritto:Se avete Netflix: oggi e' uscito il nuovo special di Ricky Gervais, "SuperNature". Semplicemente fantastico.
Sono proprio una brutta persona.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
The good doctor, stesso sceneggiatore di Dr House 15 anni dopo. Stessa struttura degli episodi (ogni puntata deve finire con musica e stacchi vari sui protagonisti dell'episodio). praticamente stessi casi incredibili, qualche inevitabile dilemma etico ma senza la brillantezza e l'ironia del Dr House. Hai detto niente..
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
cominciato After Life di quel geniaccio di Ricky Gervais
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Gios ha scritto:Monheim ma te guardi solo storie in cui c'è gente che non si è comportata tanto bene?
Eeeeh, che te devo di'? La gente che si comporta bene non fa audience...
Dici che dovrei guardare un documentario su Speranza?
#prudenza
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Ieri ho visto il primo episodio (di tre) di The most hated man on the internet...Gios ha scritto:Monheim ma te guardi solo storie in cui c'è gente che non si è comportata tanto bene?
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Lo definirei volgarmente delicato e pure profondo in alcune riflessioni e naturalmente divertente.babaoriley ha scritto:cominciato After Life di quel geniaccio di Ricky Gervais
Ho visto una sua intervista dove da una definizione della morte:
- hai paura della morte?
-per niente.
-come mai?
-perché non te ne accorgi, se sei morto non sai di esserlo, lo sanno solo quelli che sono attorno a te. Soffrono loro non tu.
È come essere idioti.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Io ho visto la vicenda del rapimento di Gladbeck, una storia allucinante
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Ascoltati su Audible Lucarelli & Picozzi narrare con Anime Nere misfatti e cirmini fra 1500 e 1800.Monheim ha scritto:Ieri ho visto il primo episodio (di tre) di The most hated man on the internet...Gios ha scritto:Monheim ma te guardi solo storie in cui c'è gente che non si è comportata tanto bene?
Merita.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Grazie mille, segno tutto. Ho diversa roba da ascoltare e vedere in lista.Johnny Rex ha scritto:Ascoltati su Audible Lucarelli & Picozzi narrare con Anime Nere misfatti e cirmini fra 1500 e 1800.Monheim ha scritto:Ieri ho visto il primo episodio (di tre) di The most hated man on the internet...Gios ha scritto:Monheim ma te guardi solo storie in cui c'è gente che non si è comportata tanto bene?
Merita.
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tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Trainwreck: Woodstock ’99, un documentario bellissimo su un festival disastroso
https://www.rivistastudio.com/trainwreck-woodstock-99/
Lo vedrò a brevissimo.
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Lo vedrò a brevissimo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Certo che Jimmy Savile bastava guardarlo in faccia eh
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
La Gavrilova?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Già visto, molto bello e uno spaccato dell'America incazzata di fine anni '90(pochi mesi prima c'era stata Columbine) e della musica altrettanto incazzata che li rappresentava.Monheim ha scritto: ↑ven ago 05, 2022 3:28 pm Trainwreck: Woodstock ’99, un documentario bellissimo su un festival disastroso
https://www.rivistastudio.com/trainwreck-woodstock-99/
Lo vedrò a brevissimo.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
La cosa assurda è che Savile stesso non è che facesse di tutto per nascondere quello che faceva.
Incredibile come ci siano cascati tutti, famiglia reale e Iron Lady in testa
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Visto nottetempo me too.tennisfan82 ha scritto: ↑mar ago 09, 2022 5:17 pmGià visto, molto bello e uno spaccato dell'America incazzata di fine anni '90(pochi mesi prima c'era stata Columbine) e della musica altrettanto incazzata che li rappresentava.Monheim ha scritto: ↑ven ago 05, 2022 3:28 pm Trainwreck: Woodstock ’99, un documentario bellissimo su un festival disastroso
https://www.rivistastudio.com/trainwreck-woodstock-99/
Lo vedrò a brevissimo.
Certo, ma anche quei mona totali degli organizzatori ci hanno messo il carico pesante, per non parlare di Fred Durst e pure i RHCP a coverizzare Fire di Jimi Hendrix...
Non so se hai notato la tizia che assomiglia assai a Brunetta (quella che nell'intervista ha detto di aver avuto problemi alla bocca per aver bevuto acqua contaminata).
Come già detto, incancellabile pagina nerissima della storia britannica. Semplicemente tanto grave/greve/tragico quanto assurdo.tennisfan82 ha scritto: ↑mar ago 09, 2022 6:41 pmLa cosa assurda è che Savile stesso non è che facesse di tutto per nascondere quello che faceva.
Incredibile come ci siano cascati tutti, famiglia reale e Iron Lady in testa.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Suggerimento di costume per Halloween:
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
non l'avrei mai detto ma ho trovato ben fatto la docu-serie su Wanna Marchi.
Molto interessante nel primo episodio il ritratto delle Tv private anni '80, della nascita delle televendite e della figura del televenditore, una sorta di influencer ante-litteram.
Ovviamente Wanna Marchi & figlia restano di una bassezza miserabile ancora oggi e nonostante 9 anni di carcere non si sono mai pentite (la loro filosofia è ancora:"se la gente è cogliona è colpa nostra?") ma l'esperimento di Netflix mi pare riuscito.
Molto interessante nel primo episodio il ritratto delle Tv private anni '80, della nascita delle televendite e della figura del televenditore, una sorta di influencer ante-litteram.
Ovviamente Wanna Marchi & figlia restano di una bassezza miserabile ancora oggi e nonostante 9 anni di carcere non si sono mai pentite (la loro filosofia è ancora:"se la gente è cogliona è colpa nostra?") ma l'esperimento di Netflix mi pare riuscito.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Il maestro di vita personaggio clamorosobabaoriley ha scritto: ↑mar set 27, 2022 6:15 pm non l'avrei mai detto ma ho trovato ben fatto la docu-serie su Wanna Marchi.
Molto interessante nel primo episodio il ritratto delle Tv private anni '80, della nascita delle televendite e della figura del televenditore, una sorta di influencer ante-litteram.
Ovviamente Wanna Marchi & figlia restano di una bassezza miserabile ancora oggi e nonostante 9 anni di carcere non si sono mai pentite (la loro filosofia è ancora:"se la gente è cogliona è colpa nostra?") ma l'esperimento di Netflix mi pare riuscito.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
da cameriere scalzo in casa del Marchese Attilio Capra de Carrè (altro personaggio assurdo, spero Netflix ci regali uno spin off) a oracolo televisivo che spacciava talismani, amuleti (trashissimi quelli mostrati in tribunale come prove) e bustine di sale magico.
Ovviamente quando ha subodorato che i guai stavano arrivando ha liquidato le Marchi con una promessa di chiamarle presto ed è scappato in Brasile (facendosi sequestrare un container carico di mobili, effetti personali e kg di carta igienica).
Le Marchi ancora oggi stanno aspettando quella telefonata.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Il cameriere scalzo nero e non proprio virilissimo pare una citazione del vizietto.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Dahmer è veramente una serie disturbante, ci vuole stomaco per reggerla.
Un po lenta forse ma trovo sia una lentezza funzionale alla narrazione, dove la follia di questo psicopatico ci viene mostrata pian piano.
Convincente il protagonista, Evan Peters che io non conoscevo.
Un po lenta forse ma trovo sia una lentezza funzionale alla narrazione, dove la follia di questo psicopatico ci viene mostrata pian piano.
Convincente il protagonista, Evan Peters che io non conoscevo.
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Visto il primo episodio nottetempo.babaoriley ha scritto: ↑dom ott 02, 2022 6:51 pm Dahmer è veramente una serie disturbante, ci vuole stomaco per reggerla.
Un po lenta forse ma trovo sia una lentezza funzionale alla narrazione, dove la follia di questo psicopatico ci viene mostrata pian piano.
Convincente il protagonista, Evan Peters che io non conoscevo.
Fanno menzione degli errori macroscopici fatti/della leggerezza con cui fu trattato il caso?
https://it.wikipedia.org/wiki/Jeffrey_Dahmer
924 North 25th Street
Il 14 maggio 1990, subito dopo aver ottenuto la libertà condizionata[43], Dahmer si trasferì dalla casa di sua nonna in un appartamento a nord di Milwaukee, al 924 di North 25th Street, portando con sé la testa mummificata e i genitali di Sears[44]. Da allora in poi intensificherà la propria attività omicida uccidendo, in poco più di un anno (in un periodo che va da giugno 1990 a luglio 1991), dodici persone con gli stessi metodi utilizzati per le vittime precedenti[44]. In questo periodo non fu mai scoperto né dai vicini di casa (i quali lamentavano tuttavia strani rumori e odori nauseabondi provenienti dal suo appartamento[45]), né dalla polizia, che pure era riuscita a entrare nell'appartamento in seguito a un tentativo di fuga da parte della futura vittima Konerak Sinthasomphone[46] (fratello minore del ragazzo laotiano che Dahmer aveva adescato anni prima[38]). Il ragazzo era riuscito a liberarsi e a ricevere soccorso da parte di due donne che chiamarono la polizia[46][47]: Dahmer riuscì tuttavia a convincere gli agenti che Sinthasomphone (pesantemente intossicato da alcol e droghe) fosse il suo fidanzato, allontanatosi in seguito a una banale lite[46]. Quando gli agenti se ne andarono, Dahmer uccise, violentò, smembrò e mangiò parzialmente la vittima[46]. Gli agenti furono successivamente molto criticati per non aver prestato ascolto alle donne, ignorato le telefonate in cui queste aggiungevano dettagli e chiedevano ulteriori informazioni, aver fatto commenti razzisti verso la vittima (emersi dalle registrazioni fra la centrale e la pattuglia) e non aver condotto ricerche nell'appartamento di Dahmer, dove nella camera era ancora riverso uno dei cadaveri delle vittime;[48][49] in seguito a queste polemiche gli agenti furono rimossi, ma vennero in seguito reintegrati e uno dei due divenne successivamente capo di una sezione di polizia di provincia.[49]
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Evan Peters lo apprezzai 10 anni fa nella seocnda stagione di American Horror Story .
Devo dIRE che la vicenda di Daahmer è avvolta da una tale follia e disperazione da essere uno di quei casi in cui oltre che per le vittime si possa avere anche una punta di pietà per un essere umano finito in un Abisso al di là di ogni immaginazione.
Una pietà che provo zero per tanti altri del suo genere (Bundy, per dirne uno, Izzo per stare da noi).
F.F.
Devo dIRE che la vicenda di Daahmer è avvolta da una tale follia e disperazione da essere uno di quei casi in cui oltre che per le vittime si possa avere anche una punta di pietà per un essere umano finito in un Abisso al di là di ogni immaginazione.
Una pietà che provo zero per tanti altri del suo genere (Bundy, per dirne uno, Izzo per stare da noi).
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
assolutamente sì, i riferimenti alla negligenza (velata di razzismo e omofobia) della polizia sono moltpelici, a partire dal clamoroso episodio dell'omicidio dell'adolescente asiatico, letteralmente rimesso nelle mani di Dahmer dai poliziotti che non volevano avere a che fare con "storie di gay".
(Agghiacciante nel finale d'episodio l'audio originale della telefonata fra la vicina di casa di Dahmer, preoccupata per la sorte del ragazzino, e l'agente che la zittisce con un laconico "va tutto bene signora, era solo una lite fra due fidanzati").
La cosa che fa più incazzare - oltre al comportamento iniziale assurdo della polizia - è l'atteggiamento di negazione della famiglia, che "sceglie" di non vedere che qualcosa in quel loro figlio non va (lui stesso, in un drammatico confronto con il padre, tenta di dirgli che non si sente normale e sembra sul punto di confessare il suo primo omicidio dell'autostoppista ma il padre lo liquida pensando voglia confessargli la propria omosessualità, argomento peraltro tabu).
Io al contrario di Johnny fatico a empatizzare con il personaggio ma di sicuro mi rendo conto che uno con i suoi disturbi mentali, vuoi per disinformazione dell'epoca o ignoranza o perché di malattie mentali non si poteva o non si voleva parlarne, è stato abbandonato da tutti, dalla famiglia e dalle istituzioni che avrebbero potuto fermarlo prima e curarlo.
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In realtà nel 1990 Lionel Dahmer, padre di Jeffrey, dopo il primo processo a carico di suo figlio per abusi sessuali (la giuria e lui ignoravano che avesse già commesso 3 omicidi più uno a 18 anni nel 1978..) chiusosi con condann a 5 anni di libertà vigilata e un anno di semilibertà in casa di correzione, scrisse al Giudice Gardner implorandolo di tenere suo figlio in carcere per tutta la durata della condanna e obbligarlo poi a un lungo iter riabilitativo. Il suo appello rimase inascoltato e Jeffrey venne rilasciato dopo soli 10 mesi nel Marzo 1990.babaoriley ha scritto: ↑lun ott 03, 2022 8:34 pm
assolutamente sì, i riferimenti alla negligenza (velata di razzismo e omofobia) della polizia sono moltpelici, a partire dal clamoroso episodio dell'omicidio dell'adolescente asiatico, letteralmente rimesso nelle mani di Dahmer dai poliziotti che non volevano avere a che fare con "storie di gay".
(Agghiacciante nel finale d'episodio l'audio originale della telefonata fra la vicina di casa di Dahmer, preoccupata per la sorte del ragazzino, e l'agente che la zittisce con un laconico "va tutto bene signora, era solo una lite fra due fidanzati").
La cosa che fa più incazzare - oltre al comportamento iniziale assurdo della polizia - è l'atteggiamento di negazione della famiglia, che "sceglie" di non vedere che qualcosa in quel loro figlio non va (lui stesso, in un drammatico confronto con il padre, tenta di dirgli che non si sente normale e sembra sul punto di confessare il suo primo omicidio dell'autostoppista ma il padre lo liquida pensando voglia confessargli la propria omosessualità, argomento peraltro tabu).
Io al contrario di Johnny fatico a empatizzare con il personaggio ma di sicuro mi rendo conto che uno con i suoi disturbi mentali, vuoi per disinformazione dell'epoca o ignoranza o perché di malattie mentali non si poteva o non si voleva parlarne, è stato abbandonato da tutti, dalla famiglia e dalle istituzioni che avrebbero potuto fermarlo prima e curarlo.
Da lì in poi avrebbe ucciso altri 11 uomini, 11 vite che avrebbero potuto essere salvate se suo padre e il pubblico ministero fossero stati ascoltati.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Sì, è proprio stata una combinazione di porcate non indifferente.Johnny Rex ha scritto: ↑mer ott 05, 2022 8:45 amIn realtà nel 1990 Lionel Dahmer, padre di Jeffrey, dopo il primo processo a carico di suo figlio per abusi sessuali (la giuria e lui ignoravano che avesse già commesso 3 omicidi più uno a 18 anni nel 1978..) chiusosi con condann a 5 anni di libertà vigilata e un anno di semilibertà in casa di correzione, scrisse al Giudice Gardner implorandolo di tenere suo figlio in carcere per tutta la durata della condanna e obbligarlo poi a un lungo iter riabilitativo. Il suo appello rimase inascoltato e Jeffrey venne rilasciato dopo soli 10 mesi nel Marzo 1990.babaoriley ha scritto: ↑lun ott 03, 2022 8:34 pm
assolutamente sì, i riferimenti alla negligenza (velata di razzismo e omofobia) della polizia sono moltpelici, a partire dal clamoroso episodio dell'omicidio dell'adolescente asiatico, letteralmente rimesso nelle mani di Dahmer dai poliziotti che non volevano avere a che fare con "storie di gay".
(Agghiacciante nel finale d'episodio l'audio originale della telefonata fra la vicina di casa di Dahmer, preoccupata per la sorte del ragazzino, e l'agente che la zittisce con un laconico "va tutto bene signora, era solo una lite fra due fidanzati").
La cosa che fa più incazzare - oltre al comportamento iniziale assurdo della polizia - è l'atteggiamento di negazione della famiglia, che "sceglie" di non vedere che qualcosa in quel loro figlio non va (lui stesso, in un drammatico confronto con il padre, tenta di dirgli che non si sente normale e sembra sul punto di confessare il suo primo omicidio dell'autostoppista ma il padre lo liquida pensando voglia confessargli la propria omosessualità, argomento peraltro tabu).
Io al contrario di Johnny fatico a empatizzare con il personaggio ma di sicuro mi rendo conto che uno con i suoi disturbi mentali, vuoi per disinformazione dell'epoca o ignoranza o perché di malattie mentali non si poteva o non si voleva parlarne, è stato abbandonato da tutti, dalla famiglia e dalle istituzioni che avrebbero potuto fermarlo prima e curarlo.
Da lì in poi avrebbe ucciso altri 11 uomini, 11 vite che avrebbero potuto essere salvate se suo padre e il pubblico ministero fossero stati ascoltati.
F.F.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Netflix. Le serie tv ai tempi del colera.
Sulla lettera di Lionel Dahmer al Giudice dalla serie avevo inteso che alla fine il padre avesse rinunciato a spedirla (c'è la sequenza in cui la scrive), forse mi sono persa qualche passaggio. Quella del padre resta comunque una figura di una tragicità unica, l'ho detestato per buona parte della serie ma sul finale non si può non provare compassione per quest'uomo diviso fra l'amore incondizionato per il figlio e l'orrore per ciò che ha commesso.
Ad ogni modo terminata la serie ieri sera, quasi suggestiva la sequenza della morte di Dahmer e questa idea di Dio misericordioso (nella quale ora crede il protagonista) contrapposto al Dio vendicativo nel quale crede l'altro detenuto.
Nel complesso veramente un prodotto di grande livello, Netflix ogni tanto si ricorda che ha i mezzi per sfoderare una potenza di fuoco, se solo non si perdesse dietro a certe stronzate prodotte in serie bulimica e cancellate nel giro di poco.
Potenzialmente potrebbe fare il pienone di Emmy award ma il tema trattato e le ovvie polemiche scaturite metteranno paura ai giurati.
L'episodio 6 dedicato a Tony, il ragazzo sordomuto, mi ha emotivamente scombussolato come l'episodio delle biglie di Squid Game. Non per sminuire ovviamente le altre vittime ma l'episodio incentrato su di lui era doveroso, poichè per la prima volta vediamo il mostro vacillare di fronte a una fleibile possibilità di amore e felicità che purtroppo verrà seppellita dalla sua follia omicida e a colpi di martello.
Ad ogni modo terminata la serie ieri sera, quasi suggestiva la sequenza della morte di Dahmer e questa idea di Dio misericordioso (nella quale ora crede il protagonista) contrapposto al Dio vendicativo nel quale crede l'altro detenuto.
Nel complesso veramente un prodotto di grande livello, Netflix ogni tanto si ricorda che ha i mezzi per sfoderare una potenza di fuoco, se solo non si perdesse dietro a certe stronzate prodotte in serie bulimica e cancellate nel giro di poco.
Potenzialmente potrebbe fare il pienone di Emmy award ma il tema trattato e le ovvie polemiche scaturite metteranno paura ai giurati.
L'episodio 6 dedicato a Tony, il ragazzo sordomuto, mi ha emotivamente scombussolato come l'episodio delle biglie di Squid Game. Non per sminuire ovviamente le altre vittime ma l'episodio incentrato su di lui era doveroso, poichè per la prima volta vediamo il mostro vacillare di fronte a una fleibile possibilità di amore e felicità che purtroppo verrà seppellita dalla sua follia omicida e a colpi di martello.