Roda ha scritto: ↑mar mar 26, 2024 10:26 am
Ri-perfetto. Ricordo un'intervista della Brignone, forse in una diretta con Puppo e Ambesi, ma non ne sono certo, in cui diceva che le era venuta voglia di ritirarsi, proprio perchè stanca di sentire che aveva vinto una coppa "fasulla", sia per il lutto di Shiffrin che per l'annullamento delle ultime gare causa Covid.
Come se a Nibali dicessero continuamente che ha vinto il Tour perchè mancavano Froome e Contador. Il che può anche essere vero, ma gli altri sono caduti, lui no, pace e amen.
Non ho presente questa intervista a cui fai riferimento, le parole di Brignone danno un pochino di valore alla mia tesi che ovviamente si basa solo su sensazioni personali, mica conosco la Brignone la quale, come ho già scritto, sta un pò antipatica pure a me.
Apprezzo poi il riferimento al Tour di Nibali, atleta che, a differenza della Brignone, tifavo e quindi potrei non essere lucido nei giudizi: come dici giustamente tu, quando vinse il Tour, enorme risultato anche per il semplice fatto che dal 1965 ad oggi, ossia in 58 edizioni della corsa francese, sono state solamente 3 le vittorie di un ciclista italiano (e probabilmente tali rimarranno per qualche anno ancora...), tanti si affrettarono ovviamente a sminuire la vittoria perchè vi furono i ritiri sia di Froome che di Contador. Ricordo che il primo si ritirò dopo una serie di cadute sull'asfalto viscido, in particolare nella tappa in cui si corse su tratti di pavè, il secondo si ritirò dopo una caduta in discesa in una tappa di montagna. Se Nibali, un pò per fortuna ma anche per abilità, non è caduto nè sul pave (dove anzi sfoderò una prestazione superlativa, su un pavè bagnato e fangoso che nemmeno alla Roubaix corsa ad aprile) nè in discesa, e nemmeno in altra situazione, significa che è stato più bravo/abile di Contador e Froome in quella occasione e meritò appieno di vincere quel Tour. Le cadute fanno parte del gioco, lo stesso Nibali probabilmente si è visto privare di un oro olimpico proprio a causa di una caduta a Rio. Invece di esaltare un corridore completo, in grado di attaccare sul pavè, in salita, in discesa, di vincere le classiche di un giorno (Sanremo e Lombardia, due corse completamente opposte per caratteristiche, oltre un secondo posto alla Liegi) e anche i grandi giri a tappe, la preoccupazione era quella di sminuirne la vittoria più grande che avesse mai ottenuto.
