Tour de France 2007: per quel che può valere...

...potete trovare anche un topic sul Cricket!!!
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mantequilla
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Messaggio da mantequilla »

RussianTennisGods ha scritto:anche io condivido ampiamente le parole di mant...
rasmussen oggi ha fatto una cosa quasi inverosimile. prendiamola per buona... cioè, si è fatto una cavalcata solitaria sempre in testa senza guardare gli avversari e tenendo la stessa andatura del gruppo.
folle la tattica dell'astana si sprecare cosi kloden che nonostante la frattura sembra stare meglio di vino. se non avesse aspettato vino arrivava con zubeldia con 30" in meno.
un tour cosi incerto è davvero appassionante, non fa rimpiangere i tour dei supercampioni + o - dopati (ullrich-armstrong-indurain ecc).
mante tu quanto pensi che siano "fatti" i corridori attuali, sia quelli visti al tour che quelli visti al giro...
+ o - degli anni scorsi, quanti di loro potrebbero essere puliti?

Oggi sono meno "fatti" degli anni di epo libera. Negli anni 90 tutti, nessuno escluso, usavano epo. Non era rilevabile, bastava tenere l'ematocrito sotto il 50% ed il gioco era fatto. Anzi. fino al 97, neanche quello. Rijs era mister 63% mica a caso. Oggi vanno meno forte ed è un bene. o meglio, un buon segnale....Lo stesso Rasmussen ha staccato modesti (tranne Rogers, caduto) compagni di fuga ed un gruppo in cui c'era a tirare Bennati, un passista, e Zabel. E nell'ultima salita ha perso 2 minuti dai migliori. Insomma, niente a che vedere con il Landis di anno scorso.
Ma chi , oggi, è pulito e chi no, non lo può ancora sapere nessuno.....
Ah. Kloden ha dato un esempio di professionalità superbo. Vino guarirà, l'ultima settimana sarà in forze. Lui no. Una frattura non guarisce pedalando.... lui sa di non potere vincere. ed è un peccato. Kloden era il più forte.
RussianTennisGods
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Messaggio da RussianTennisGods »

grande kloden, massimo rispetto...
poteva in effetti essere il suo tour...
Ildiavolovestemilan wrote:
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cardillo
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Messaggio da cardillo »

forse alla fine non lo avrebbe vinto il tour, ma cosi esce di sicuro da campione.
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Micio
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Messaggio da Micio »

io non credo che kloden pensi di non poter vincere il tour.
semplicemente alla astana hanno fatto,a mio giudizio giustamente , i conti con il fatto che rasmussen puo' essere ancora ripreso in classifica generale ,e di conseguenza è meglio giocare a 2 punte piuttosto che ad una.
Io presumo che kloden e vino si siano messi daccordo ( del tipo,adesso aiutiamoci per recuperare il recuperabile,visto anche il giorno di riposo,e poi nell'ultima settimana chi ne ha di piu' diventa il corridore di punta).
http://www.youtube.com/watch?v=Lqb5EcU65IQ - per non dimenticare i mitici anni 80
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Roda
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Messaggio da Roda »

L'impresa di Rasmussen potrà anche lasciare dei dubbi (il commento di Bulbarelli, chhe sembrava commentare un funerale, diceva tutto : ma se la stessa impresa l'avesse fatta un italiano, allora andava bene ??), però :
1 - non è la prima volta che il danese fa numeri del genere;
2 - come detto da Mante, se vai in fuga con degli scarsi, questi il cambio non te lo danno; se dietro, in montagna, nelle prime posizioni vedi Bennati, Zabel, ecc. tanto forte non andavano; tanto è vero che quando è partito Moreau e poi s'è formato il gruppetto con Mayo, Valverde, ecc., questi non sono mai saliti regolari, ma sempre scatti e controscatti. Ciò nonostante, hanno recuperato 3 minuti in 10 km.
Quindi, fino a prova contraria, massimo rispetto per Rasmussen e per quelli come lui (penso a Flecha, ad es.) che almeno ci provano
cardillo
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Messaggio da cardillo »

speriamo bene per quel povero spettatore che ora è in coma!
Morgan
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Messaggio da Morgan »

Oggi riposo, nel weekend prime tappe di montagna.
Qualche considerazione sui corridori:
Rasmussen: solita fuga, maglia a pios con lo sfizio della gialla, non lo vedo comunque da podio.
Valverde: mi piace sempre meno, sta sempre a ruota e non attacca mai. In ogni caso non ha impressionato.
Vinokourov: ha superato (bene) le prime salite, recupererà sui Pirenei e a crono. Può risorgere e addirittura vincere.
Kloden: da applausi. Era da podio (quasi) sicuro, ora è al servizio della squadra.
Kaschechkin-Evans-Contador: bene.
Karpets: male.
Gli altri? Al solito, lì, a bagnomaria...
...lo sport ti dà veramente un attimo d'infinito, ti accende il colore, come fai poi ad accontentarti del bianco e nero?
Per questo comincio di nuovo. Per non spegnermi.

Dorina
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Messaggio da gianlu »

Anche se Rasmussen dovesse risultare negativo all’antidoping, sarà probabilmente impossibile sapere se la sua vittoria è stata ‘pulita’. Questo vale in generale per tutti i risultati sportivi. Il motivo è l’incapacità di smascherare l’uso di tutti i prodotti vietati al controllo post-gara.
Pertanto, discettare sulla genuinità delle imprese degli atleti è come voler determinare il sesso degli angeli. Anche se è doveroso dire che la civiltà impone la presunzione d’innocenza.
A mio parere, ognuno di noi deve quindi – secondo le proprie caratteristiche, idee, preferenze - decidere che ciclismo vuole seguire:
a) corse ‘pulite’: impossibile a sapersi finché l’antidoping sarà in ritardo sul doping.
b) Corse ‘livellate’: sono la conseguenza di minor uso di sostanze dopanti in gruppo o di un abbassamento della qualità dei migliori? Impossibile a sapersi (personalmente sono incline alla seconda ipotesi, ma questo è il mio parere, non ho verità in tasca).
c) Corse ‘lente’: si è parlato negli anni addietro di medie troppo ‘alte’ come di un segnale di uso di doping. In realtà le medie finali dei grandi giri si attestano sui 38-40 orari da quasi trent’anni, per cui non vedo dove siano le medie troppo alte. Lo stesso vale per le corse in linea (alla Roubaix il record è anzi del 1964!).

Non condivido pertanto completamente il parere di chi vuole leggere in medie più ‘basse’, in minori distacchi o in volate di dieci corridori a capo di tappe con cinquanta chilometri di salita una conseguenza del minor uso di sostanze dopanti. C’è dell’altro, a mio parere: a prescindere da esse, il ciclismo contemporaneo (fatto di programmazioni esasperate, ‘picchi di forma’, cardiofrequenzimetri, gregari performanti, collegamenti audio con le ammiraglie ecc.) ha annientato ciò che nel secolo scorso ha reso il ciclismo un’epopea: coraggio, agonismo, voglia di avventura, voglia di vincere, rottura degli schemi. Per fare un esempio, oggi non accadono più episodi come al Tour del 1971 quando la maglia gialla Merckx (non Gerdemann - con tutto il rispetto) venne attaccato (essendo stato visto fare poco riscaldamento) con successo su una salita ad inizio tappa, a più di 100 km. dalla fine da Ocana, Thevenet, Van Impe e Zoetemelk. Oggi esistono corse che sono perlopiù un trasferimento dalla partenza all’ultima salita (o all’ultimo chilometro se in pianura), e un poco di bagarre purché non ‘fuori soglia’. Negli ultimi anni ho apprezzato Pantani, Heras, Vinokourov, Mayo e pochi altri che hanno mostrato un’attitudine generalmente più bellicosa di altri. Detto ciò fino a vent’anni fa circa condotte di gara come le loro non erano un’eccezione, ma erano appannaggio di tutti coloro che volevano arrivare nei 10 della classifica finale del Tour!
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mantequilla
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Messaggio da mantequilla »

Per fare un esempio, oggi non accadono più episodi come al Tour del 1971 quando la maglia gialla Merckx (non Gerdemann - con tutto il rispetto) venne attaccato (essendo stato visto fare poco riscaldamento) con successo su una salita ad inizio tappa, a più di 100 km. dalla fine da Ocana, Thevenet, Van Impe e Zoetemelk.

Tu fai riferimento alla tappa di Orcieres Merlette, a mio avviso, una delle imprese storiche del ciclismo, con Luis Ocana in grado di rifilare al quarto (Merckx, non uno qualsiasi) oltre 9 minuti. Non pretenderemmo tanto.... :lol:
riguardo alle medie, la media delle principali corse a tappe si è alzata e di molto. Ma a fianco, si è ridotto il kilometraggio. Un grande giro negli anni 70 era abbondantemente oltre i 4000 km, mentre ora raramente si raggiungono i 3500. Quindi tutto è relativo e difficilmente estrapolabile.
Si, ormai sappiamo che la certezza dello SPORT professionistico pulito non c'è. Forse, e dico forse, certi eccessi degli anni 90 neanche. Ma è una supposizione , più che una certezza.
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Messaggio da gianlu »

mantequilla ha scritto:
Per fare un esempio, oggi non accadono più episodi come al Tour del 1971 quando la maglia gialla Merckx (non Gerdemann - con tutto il rispetto) venne attaccato (essendo stato visto fare poco riscaldamento) con successo su una salita ad inizio tappa, a più di 100 km. dalla fine da Ocana, Thevenet, Van Impe e Zoetemelk.

Tu fai riferimento alla tappa di Orcieres Merlette, a mio avviso, una delle imprese storiche del ciclismo, con Luis Ocana in grado di rifilare al quarto (Merckx, non uno qualsiasi) oltre 9 minuti. Non pretenderemmo tanto.... :lol:
riguardo alle medie, la media delle principali corse a tappe si è alzata e di molto. Ma a fianco, si è ridotto il kilometraggio. Un grande giro negli anni 70 era abbondantemente oltre i 4000 km, mentre ora raramente si raggiungono i 3500. Quindi tutto è relativo e difficilmente estrapolabile.
Si, ormai sappiamo che la certezza dello SPORT professionistico pulito non c'è. Forse, e dico forse, certi eccessi degli anni 90 neanche. Ma è una supposizione , più che una certezza.


Il punto non è solo che Ocana abbia fatto l’impresa, ma anche e soprattutto che ci abbia provato!
Quell’impresa oggi sarebbe impossibile, non perché manchino le gambe, ma perché è venuta a mancare la cultura che l’ha generata, quella delle idee, del rischio, del coraggio.
Allora era preferibile arrivare decimi dopo aver dato tutto nel tentativo di vincere, che arrivare secondi dopo essere rimasti a ruota. Ora non più.
Negli ultimi anni invece la classifica ha preso una forma dopo la prima tranche di montagne (a volte alpine a volte pirenaiche) dopodiché tutti o quasi gli avversari della maglia gialla prendevano a fissarsi un obiettivo (chi il piazzamento, chi la maglia a pois, chi la classifica a squadre, chi la maglia bianca, chi salvare la gamba prima della crono, chi diosacosaltro) dimenticando il primo dovere dello sfidante: attaccare per conquistare la leadership.
Questa “cultura” ha prodotto esiti altamente nefasti: per fare un esempio, Beloki ha potuto conquistare tre podi consecutivi al Tour non solo senza mai vincere una tappa, ma praticamente stando sempre a ruota, approfittando di corse ‘morte’, senza sussulti. Agli sponsor va bene così? A me (e spero a molti altri) no.
Tattiche come le sue non sarebbero state invece per nulla redditizie anche solo vent’anni fa. In quel decennio tre podi al Tour vennero conquistati da pochissimi atleti (Hinault, Fignon, Lemond, Delgado) di ben altra qualità e tempra agonistica di chi corre ora, oltre che mai timorosi di sferrare offensive spesso anche lontano dal traguardo. Certo, anche loro hanno subito delle sconfitte, ma senza mai tattiche parassitarie e rinunciatarie come le odierne. E anche chi veniva dietro di loro (qualche nome: Lejarreta, Theunisse, Mottet, Parra, Herrera, Anderson, Bauer, Van de Velde) onorava la corsa molto più di qualsiasi Zubeldia, Mancebo o Azevedo.
Circa medie e pulizie dello sport contemporaneo mi pare che tutto sommato tu convenga con me.
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Messaggio da mantequilla »

In quel decennio tre podi al Tour vennero conquistati da pochissimi atleti (Hinault, Fignon, Lemond, Delgado) di ben altra qualità e tempra agonistica di chi corre ora, oltre che mai timorosi di sferrare offensive spesso anche lontano dal traguardo. Certo, anche loro hanno subito delle sconfitte, ma senza mai tattiche parassitarie e rinunciatarie come le odierne. E anche chi veniva dietro di loro (qualche nome: Lejarreta, Theunisse, Mottet, Parra, Herrera, Anderson, Bauer, Van de Velde) onorava la corsa molto più di qualsiasi Zubeldia, Mancebo o Azevedo.

Si, raramente si è visto un periodo di tour così poco spettacolari come nell'ultimo decennio. Se escludiamo Pantani ed il primo Ullrich, la classifica ra fatta da chi, col passa del robottone, seguiva la Discovery ed il suo capitano.
Anderson e Bauer erano cacciatori di traguardi parziali, ma sempre lotta davano. Oggi il ciclismo è privo di campioni, doping o non doping. Soprattutto nell'orgoglio. D'altra parte un piazzamento al tour oggi vale un ingaggio milionario, cosa che 30 anni fa non era garantita neanche da carriere come quelle di Gimondi, Merckx, Hinault. chi si piazza al tour spunta ingaggi milionari. Ed allora vincere o saltare è un lusso che chi non ha MAI vinto non può permettersi. Il ciclismo è troppo tour centrico. e lo dico da amante del tour.... mostro che uccide tutte le altre corse.
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Messaggio da RussianTennisGods »

beh queso tour sarà poco seguito e del ciclismo non se ne frega + nessuno ma lasciatemi dire che da questo topic stanno venendo fuori degli spunti interessanti...
io non so perchè ma il ciclismo lo amo ancora, me ne sono accorto ieri per l'ennesima volta. Non credo + a niente ma ha la forza di appassionarmi ancora...
secondo voi perchè? per quale motivo? non me lo spiego io stesso!
Ildiavolovestemilan wrote:
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Messaggio da mantequilla »

..perchè la fatica, doping o non doping, resta. ed affascina. Perchè la bicicletta è uno sport completo. Dove forza, furbizia, fortuna, abilità si mescolano e devono comunque combaciare, per ottenere una vittoria.
Come fai a non ammirare uno che con trenta punti alle ginocchia, pedala e pedala e pedala? Sarà pompato, ma un impiegato sarebbe in cassa mutua da un pezzo. ed un calciatore sarebbe coccolato da tre veline........
vabbè. sto andando fuori dal seminato.
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Messaggio da Roda »

RussianTennisGods ha scritto:beh queso tour sarà poco seguito e del ciclismo non se ne frega + nessuno ma lasciatemi dire che da questo topic stanno venendo fuori degli spunti interessanti...
io non so perchè ma il ciclismo lo amo ancora, me ne sono accorto ieri per l'ennesima volta. Non credo + a niente ma ha la forza di appassionarmi ancora...
secondo voi perchè? per quale motivo? non me lo spiego io stesso!


Hai ragione, ed ha ragione anche Mante : fanno fatica, e nonostante qualcuno dica che con quello prendono vincerebbe anche il portalettere del mio quartiere, ci si rende conto che fanno fatica.
Aneddoto : un mio carissimo amico conosce bene Pippo Pozzato, essendo nato nello stesso paese ed uscendo in bici con suo padre. Bene, Pippo non è molto amato da molti suoi concittadini ("sta a Montecarlo", "fa la bella vita", "ha la Ferrari", "ha come manager Pasqualin", ecc.). Bene, questo mio amico mi fa : "Sarà anche vero tutto ciò, però una volta io l'ho beccato che si faceva le ripetute sulla salita della Rosina dopo 6 ore in bici e dopo il Monte Grappa; un'altra che scendeva da Asiago e mi ha detto che era la terza volta che faceva su e giù; farà pure la bella vita, però si fa anche un cùlo così".
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Messaggio da Morgan »

Il ciclismo è uno sport meraviglioso.
E' individuale perchè a vincere alla fine è solo uno e al traguardo deve arrivarci con le proprie gambe, ma al contempo i compagni di squadra sono determinanti.
E' fatica, sacrificio, sudore, ma insieme servono scaltrezza e fortuna, e poi uno può farsi un mazzo per centinania di km e alla fine magari esulta chi è stato sempre a ruota. Il ciclismo è anche questo, spietato. E a volte ingiusto, come la vita.
La bicicletta è libertà e divertimento, è cercare di spostare sempre un poco più in là il limite, sia che si vada ai 50 all'ora che ai 30 come me...
E la passione, quella che ti fa alzare alle 4 per andare a sederti sui paraccari delle montagne per vederli passere sfiniti, lenti, a chiederti di dargli una spinta, beh questa passione è davvero dura a morire.


-----


Oggi, intanto, si torna a salire...
Non credo sarà una tappa che possa cambiare molto le cose: si, subito l'Iseran e poi il Galibier con il Telegraphe, ma dalla cima al traguardo mancheranno quasi 40 km. Forse troppi per questo Tour e i suoi protagonisti.
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Dorina
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Messaggio da Mont Ventoux »

Tappa molto bella quella di oggi, impresa del colombiano Soler più battaglia tra i big di classifica sul Galibier.
Purtroppo Vinokourov cede altri 2 minuti e mezzo, mentre giustamente l'Astana lascia Kloden libero davanti.
Per la prima volta si vede un Valverde intraprendente che scatta più volte sul Galibier, ma soprattutto è stato bello vedere la conferma delle qualità di Contador, uno scalatore spagnolo di sicuro talento.
Gli spagnoli si confermano in generale i meglio attrezzati per le gare a tappe e guardando alla classifica, hanno 3 corridori tra i primi 6.
Rasmussen rimane leader davanti a Valverde, ma non mi giocherei la vittoria di nessuno dei 2, o comunque sicuramente non del danese che pure ha un buon vantaggio e in salita va fortissimo.
E' un Tour apertissimo, la prima crono di sabato farà già un pò di chiarezza, ma i Pirenei sono così duri che può succedere ancora di tutto.
Il mio favorito è Kloden, a Vino lascio una piccola possibilità almeno di salire sul podio se si riprende, ma potrebbe anche votarsi alla causa del tedesco.
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laplaz
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Messaggio da laplaz »

Ma io ho una domanda. Si è capito chi diamine ha vinto il Tour del 2006? :-?

Questo del 2007 poi rimarrà in eterno come la peggior edizione della storia, e non oso nemmeno immaginare quale carneade possa portarlo a casa... ooops carneade dopato, volevo dire, dimenticanza involontaria :roll:

Di questo Solero che ha vinto oggi non voglio nemmeno parlarne.

Il ciclismo è morto.
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Messaggio da Pippo and Potito »

Secondo me vincerà Valverde o Moreau.
In a lot of ways investing is like tennis. In tennis, having a killer serve and a great backhand will win you a lot of points, but any advantage that these skills confer can be quickly wiped out with a string of double faults or unforced errors.
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Messaggio da mantequilla »

laplaz ha scritto:Ma io ho una domanda. Si è capito chi diamine ha vinto il Tour del 2006? :-?

Questo del 2007 poi rimarrà in eterno come la peggior edizione della storia, e non oso nemmeno immaginare quale carneade possa portarlo a casa... ooops carneade dopato, volevo dire, dimenticanza involontaria :roll:

Di questo Solero che ha vinto oggi non voglio nemmeno parlarne.

Il ciclismo è morto.

lo conosci?
Cosa guardi LO SPORT a fare allora? Credi che ci sia meno doping negli altri sport?
Ma non andiamo OT. Il topic sul doping c'è già.
Il tour del 2006 lo VINCeRA' Pereiro Sio dopo che l'arbitrato USA avrà dato torto a Landis, già trovato positivo alle analisi e controanalisi. Ma negli USA essere condannati per doping è durissima. Altro che Basso. E non solo nel ciclismo. (immagio che tu non guarderai più l'atletica, il basket, il tennis, il football americano ed europeo...) 8)
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Messaggio da RussianTennisGods »

grande occhio mante :wink: , ci avevi visto giusto,che bravo soler, mi è piaciuto tantissimo...
speriamo che non sia il solito sudamericano che fa divertire per un giro-tour e poi sparisce, vedi rujano e perez cuapio.
le lacrime di vino con il ginocchio distrutto sono momenti di grande umanità, altro che ciclismo morto.
bene kloden che saliva pure tranquillamente sui pedali :o e rimpiango i 30" persi a tigne per aspettare vino (grande gesto) e mi infurio per i 12" si ruba valverde ad ogni tappa, anche se bisogna ammettere che oggi un pò di iniziativa lha presa.

http://www.cyclingnews.com/photos/2007/ ... DF07S9-011
Ildiavolovestemilan wrote:
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Messaggio da Zillo »

beh... Valverde non li ruba: li prende con gli abbuoni! So che molti sono contrari agli abbuoni, ma in realtà senza quelli sarebbe tutto meno spettacolare, perchè gli attacchi sarebbero molti meno. E' ovvio che poi quelli un po' fermi allo sprint pagano questa cosa... ma allo stesso modo gli scalatori pagano a crono e viceversa. E' bello che ci si possa giocare le proprie carte ognuno dove è più forte...
gianlu
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Messaggio da gianlu »

Bravo Soler. Difficilmente vincerà il Tour, ma ha pur sempre dimostrato qualità. Avete notato che ha staccato Popovych esattamente dove Pantani staccò Leblanc e Ulrich nel 1998?
Tra i leader c'è grande equilibrio in montagna, per cui finiranno probabilmente per essere decisive le due crono. I primi nove della generale sono a mio parere ancora tutti chi più chi meno in condizione di vincere. Scarterei invece Kirchen, Schleck, Kaschechkin e tutti gli altri. Difficilmente riproponibile una fuga-bidone stile Pereiro 2006: la Rabobank mi pare ben attrezzata per controllare la corsa.
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Messaggio da Morgan »

Tappa interessante quella di ieri, l'ultima sulle Alpi, ma come prevedibile non ha inciso molto sulle sorti di questo Tour, tranne che per il buon Vinokourov che, oramai a 5 minuti da Valverde e gli altri, difficilmente saprà risorgere fino al giallo di Parigi.

Onore al merito al colombiano Soler, che già nella prima tappa alpina aveva fatto un bel numero in salita, veramente bravo a tenere negli ultimi 10 km in pianura da solo e controvento.

Sul Galibier finalmente si è visto Valverde che dopo le giornate a ruota ha cercato di fare qualcosa scattando a più riprese, con lui bene il giovane e spavaldo Contador (unico dubbio: reggerà gli oltre 100 km contro il tempo?) e bene in salita anche il fin qui poco reclamizzato Evans che, fin dalla vigilia, lo schiero tra i papabili del podio.

In affanno Moreau che non credo recupererà molto a crono, anzi dovrà difendersi. Escono definitivamente di scena Karpets (una delusione) e Kashechkin sacrificato alla causa Vinokourov, ma forse non ne aveva di suo. Resistono lì, ma con scarse velleità, i vari Mayo, Sastre, Leipheimer, Menchov...

Ora tre giorni di transizione, poi la prima crono dove Kloden (che malgrado le ossa rotte va sempre meglio e ora è capitano unico in casa Astana) metterà presumibilmente tutti i migliori in fila. Lui il Tour lo può ancora vincere, eccome.
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Messaggio da peppi »

ma gli italiani? ci sono?
la nostra unica fede si chiama TARANTO!
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Messaggio da Morgan »

peppi ha scritto:ma gli italiani? ci sono?


Quella di quest'anno è una delle edizioni con meno italiani al via, sia per quantità che per qualità.
Per quanto riguarda le tappe, finora l'unico acuto è stato di Pozzato, poi qualche piazzamento di Bennati e Napolitano. Poca roba.
Per la classifica, ad oggi, i primi sono Cioni e Moreni a più di mezz'ora, Savoldelli (qui gragario Astana) è già ad un'ora. Niente di niente.
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Dorina
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Messaggio da Mont Ventoux »

L'assenza di italiani in classifica per quanto mi riguarda non toglie alcun interesse alla corsa, che è una corsa assolutamente interessante e aperta ad ogni soluzione altrochè Tour più brutto della storia...
Nè si capisce il motivo per cui si debbano sostenere tesi del tipo "il ciclismo è morto".
Chi lo dice? In base a cosa?
E' facile seguire il ciclismo con i bollettini dell'Ansa e sparare sentenze sul doping.
Le televisioni tedesche fanno ridere, cosa c'entra il Tour con la positività di un corridore tedesco a giugno?
E se anche fosse risultato positivo durante il Tour, che c'entra il Tour?
Se uno crede che il ciclismo sia uno spettacolo falso non lo trasmette e basta, non è che aspetta l'ultimo caso di doping.
Invece è tutto finalizzato a fare scena, sono sicuro che il Giro di Germania lo trasmetteranno sicuramente, come se nulla fosse successo.
gianlu
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Messaggio da gianlu »

Mont Ventoux ha scritto:L'assenza di italiani in classifica per quanto mi riguarda non toglie alcun interesse alla corsa, che è una corsa assolutamente interessante e aperta ad ogni soluzione altrochè Tour più brutto della storia...
Nè si capisce il motivo per cui si debbano sostenere tesi del tipo "il ciclismo è morto".
Chi lo dice? In base a cosa?
E' facile seguire il ciclismo con i bollettini dell'Ansa e sparare sentenze sul doping.
Le televisioni tedesche fanno ridere, cosa c'entra il Tour con la positività di un corridore tedesco a giugno?
E se anche fosse risultato positivo durante il Tour, che c'entra il Tour?
Se uno crede che il ciclismo sia uno spettacolo falso non lo trasmette e basta, non è che aspetta l'ultimo caso di doping.
Invece è tutto finalizzato a fare scena, sono sicuro che il Giro di Germania lo trasmetteranno sicuramente, come se nulla fosse successo.


Quoto in pieno. Ho il massimo rispetto per i tedeschi, ma la decisione delle loro tv pubbliche non mi convince, mi pare piuttosto ottusa.
Facile decidere così ora che da quelle parti il Tour ha l'8% di share (a differenza del 58% di dieci anni or sono). Quell'8% migrerà su Eurosport, a danno quindi delle tv pubbliche.
Tra i grandi "moralisti ad orologeria" si inserisce come sempre pure Candido Cannavò, che stamane non ha trovato nulla di meglio che sostenere la povertà di questo Tour i cui protagonisti sono "Rasmussen e qualche spagnolo" e non più Bugno o Basso (come se la storia
di questa corsa l'avessero scritta loro e non Anquetil, Merckx o Hinault).
Intanto Rasmussen ha vinto tre tappe con fughe da lontano
in un modo che Basso poteva solo sognarsi. Inoltre ci apprestiamo a vivere nove giorni di corsa decisivi. Anch'io sono "nostalgico" del ciclismo del passato (anni settanta/ottanta in particolare), ma per altri motivi, non certo per gettare discredito sugli stranieri di vertice al solo fine di coprire le debolezze del movimento ciclistico italiano. Questo mi pare
un atteggiamento fazioso, miope e provinciale. Purtroppo tanti (anche dei cosiddetti maestri di giornalismo) ne convengono.
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Messaggio da The_Cruyff »

Forse Vinokourov si sta riprendendo un minimo..... Che bello se vincesse una tappa pirenaica.
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Messaggio da Roda »

Intanto oggi è caduto Moreau ed ha perso 3'30" : bene, visto che avevo scommesso su di lui (e su Karpets) #103# #103#
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Messaggio da Morgan »

Marco Rodella ha scritto:Intanto oggi è caduto Moreau ed ha perso 3'30" : bene, visto che avevo scommesso su di lui (e su Karpets) #103# #103#


Beh, onestamente Moreau non avrebbe vinto comunque... quanto a Karpets, invece, una grossa delusione.

Ad oggi, tra i papabili vincitori, credo che una scommessa su Evans sia il giusto tra azzardo e ragione...
...lo sport ti dà veramente un attimo d'infinito, ti accende il colore, come fai poi ad accontentarti del bianco e nero?
Per questo comincio di nuovo. Per non spegnermi.

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Messaggio da The_Cruyff »

Bisogna vedere dopo la cronometro di Albi. Se Valverde e Rasmussen riuscissero a tenere, potrebbero farcela per davvero. Kloden però mi sembra che abbia la possibilità di far male nell'ultima settimana tra cronometro e pirenei, anche se non mi sembra sui livelli del 2004. Forse ha ragone Cassani a dire che Vinokourov potrebbe essere l'ago della bilancia.
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Messaggio da RussianTennisGods »

evans, ottima citazione. non ne parla nessuno, in salita è molto brillante e a crono va molto meglio di valverde, mayo,rasmussen, contador. secondo a kloden e a leipheimer ma ad altri assolutamente no...
Ildiavolovestemilan wrote:
Bravo Nasty, finalmente qualcuno che mi capisce...
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mantequilla
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Messaggio da mantequilla »

vinokurov sui pirenei attaccherà. chi potrà seguirlo vincerà il tour.
evans non ha mai retto le tre settimane. il suo limite è questo.
Morgan
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Messaggio da Morgan »

mantequilla ha scritto:vinokurov sui pirenei attaccherà. chi potrà seguirlo vincerà il tour.
evans non ha mai retto le tre settimane. il suo limite è questo.


Già... il riferimento sarà la ruota posteriore di Vino.
Su Evans è vero, lo ricordo in maglia rosa quand'era li a boccheggiare sulla marmolada, staremo a vedere...
...lo sport ti dà veramente un attimo d'infinito, ti accende il colore, come fai poi ad accontentarti del bianco e nero?
Per questo comincio di nuovo. Per non spegnermi.

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Messaggio da Zillo »

Il Tour secondo me l'ha già vinto Valverde... zitto zitto è lì a 2'45" da Rasmussen... e lui a cronometro va molto più forte... forse la terza settimana è un incognita perchè alla Vuelta è crollato sia nel 2004, sia nel 2006. Soprattutto l'anno scorso era a un passo dalla vittoria. Ma quest'anno mi sembra che stia entrando in condizione più progressivamente... secondo me il vincitore alla fine sarà lui... oppure Kloden! Secondo me non si esce da questi due... cmq è un Tour molto equilibrato.. gli attuali primi 8 hanno tutti qualche chanches...

Su bwin mi ero giocato Kascheckin perchè lo davano a 11, ma purtroppo è saltato a Briançon... :(
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Messaggio da Mont Ventoux »

gianlu ha scritto:
Mont Ventoux ha scritto:L'assenza di italiani in classifica per quanto mi riguarda non toglie alcun interesse alla corsa, che è una corsa assolutamente interessante e aperta ad ogni soluzione altrochè Tour più brutto della storia...
Nè si capisce il motivo per cui si debbano sostenere tesi del tipo "il ciclismo è morto".
Chi lo dice? In base a cosa?
E' facile seguire il ciclismo con i bollettini dell'Ansa e sparare sentenze sul doping.
Le televisioni tedesche fanno ridere, cosa c'entra il Tour con la positività di un corridore tedesco a giugno?
E se anche fosse risultato positivo durante il Tour, che c'entra il Tour?
Se uno crede che il ciclismo sia uno spettacolo falso non lo trasmette e basta, non è che aspetta l'ultimo caso di doping.
Invece è tutto finalizzato a fare scena, sono sicuro che il Giro di Germania lo trasmetteranno sicuramente, come se nulla fosse successo.


Quoto in pieno. Ho il massimo rispetto per i tedeschi, ma la decisione delle loro tv pubbliche non mi convince, mi pare piuttosto ottusa.
Facile decidere così ora che da quelle parti il Tour ha l'8% di share (a differenza del 58% di dieci anni or sono). Quell'8% migrerà su Eurosport, a danno quindi delle tv pubbliche.
Tra i grandi "moralisti ad orologeria" si inserisce come sempre pure Candido Cannavò, che stamane non ha trovato nulla di meglio che sostenere la povertà di questo Tour i cui protagonisti sono "Rasmussen e qualche spagnolo" e non più Bugno o Basso (come se la storia
di questa corsa l'avessero scritta loro e non Anquetil, Merckx o Hinault).
Intanto Rasmussen ha vinto tre tappe con fughe da lontano
in un modo che Basso poteva solo sognarsi. Inoltre ci apprestiamo a vivere nove giorni di corsa decisivi. Anch'io sono "nostalgico" del ciclismo del passato (anni settanta/ottanta in particolare), ma per altri motivi, non certo per gettare discredito sugli stranieri di vertice al solo fine di coprire le debolezze del movimento ciclistico italiano. Questo mi pare
un atteggiamento fazioso, miope e provinciale. Purtroppo tanti (anche dei cosiddetti maestri di giornalismo) ne convengono.

Non ho letto fortunatamente l'articolo di Cannavò, mi limto a dire solamente che è infinitamente più triste assistere ai Giri d'Italia degli ultimi anni, in particolare mi riferisco ad edizioni come quella del 2004 o di quest'anno, nei quali abbiamo visto delle classifiche finali dominate da corridori che, al loro massimo, sono stati capaci di vincere una tappa (Simoni e Savoldelli) in quella che è di gran lunga la corsa più importante e competitiva del panorama ciclistico mondiale.
Solo Basso è stato competitivo in entrambe le corse, e tutti gli altri italiani col loro seguito di tifosi italianisti.
Moser e Saronni hanno sempre trascurato il Giro di Francia (e per questo saranno sempre fuori dai grandissimi di tutti i tempi, secondo me) e la loro era una rivalità che interessava solo gli italiani, ma almeno quiei 2 signori hanno vinto mondiali e grandi classiche internazionali...
Poi è chiaro che il Tour interessava agli italiani molto di più durante la breve e intensissima era di Pantani o anche di Bugno e Chiappucci, i quali, in particolare il secondo e pur non vincendo il Giro di Francia, hanno avuto l'enorme merito di fare ricordare agli italiani che il Tour è la corsa "faro" del ciclismo mondiale, per qualità e competitività, per avere le esatte dimensioni di questo fenomeno Cannavò dovrebbe pensare al fatto che mentre sono 11 anni filati che gli italiani si contendono quasi da soli il Giro, negli ultimi 50 anni l'Italia vanta solo 3 vittorie al Tour.
Sulla corsa del 2007 mi limito a dire solo che sui Pirenei assisteremo a una corsa assolutamente pazza e aperta a tutte le possibilità ma che sarà molto importante già la crono di domani, mi aspetto Kloden in giallo domani sera.
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Messaggio da Mont Ventoux »

Mi sembra giusto anche segnalare l'insopportabile moralismo di Alessandra de Stefano, seconda la quale il Tour perde gran parte della sua credibilità a causa proprio dell'abbandono delle TV tedesche.
In realtà il ciclismo intero di credibilità in questo momento ne ha zero, non il Tour, e non certo a causa dell'abbandono dei nostalgici di panzer Jan o della positività del suo ex e improbabile erede al trono, ma ciò non vuol dire che sia giusto far passare il Giro del 2007 per la corsa della "rinasita e della speranza" e il Tour 2007 per lo "sporco che permane e avanza", anzi, questa cosa è un attentato all'intelligenza e all'obiettività.
Ciò non vuol dire, ovviamente, che il ciclismo post scandalo Festina sia meno bello o interessante del ciclismo attuale, anzi, almeno adesso sappiamo tutto o quasi, e ci godiamo lo spettacolo per quello che è, al massimo possiamo dire che gli attori del ciclismo internazionale sono per talento mediamente molto più scarsi di quelli di qualche stagione fa, ma questo non dipende dal doping.
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Messaggio da Speedy »

prematurata la supercazzola o scherziamo?
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Messaggio da gianlu »

Mont Ventoux ha scritto:Mi sembra giusto anche segnalare l'insopportabile moralismo di Alessandra de Stefano, seconda la quale il Tour perde gran parte della sua credibilità a causa proprio dell'abbandono delle TV tedesche.


Quoto.
E' triste vedere l'insipienza e l'invidia di Rai e Gazzetta.
Circa le tv tedesche, va anche tenuto conto che gli sport
storicamente più popolari da quelle parti sono il calcio (tanto
per cambiare) e a ruota gli sport olimpici in generale.
La popolarità di ciclismo, tennis e sport motoristici dipende
da quanto i loro esponenti siano ai vertici.
Un amico mi disse una volta che nel 1977 la notizia di Thurau
in giallo (per quindici giorni) veniva data in coda al tg serale, ma
di dirette nemmeno l'ombra. Quelle le fecero solo da quando
la Deutsche Telekom divenne sponsor di un team.
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Messaggio da laplaz »

Ciclismo: Rasmussen escluso da nazionale danese

Il leader della Grande Boucle, sospeso dalla Federazione danese per aver saltato i controlli antidoping, si è presentato al via della tappa odierna: "Sono sereno e tranquillo". Al terzo rifiuto scatterà la dichiarazione di positività

MONTPELLIER, 20 luglio 2007 - Michael Rasmussen è partito. La maglia gialla del Tour de France, accusato dalla Federazione danese di ciclismo di aver saltato due controlli antidoping a sorpresa, ha regolarmente preso il via stamattina nella dodicesima tappa, quella che porta i corridori a Castres.

AL TERZO RIFIUTO, STOP - Christian Prudhomme, direttore del Tour, ha dichiarato di "aver appreso dalla stampa dei due controlli a sorpresa mancati da Rasmussen" e della "decisione della Federazione danese di non ritenere Rasmussen degno di indossare la maglia della Nazionale ai Mondiali 2007 e all’Olimpiade 2008". Prudhomme ha detto di "aver chiesto conferma al manager del corridore dei due mancati controlli e di averla ricevuta". E ha aggiunto che "solo al terzo avvertimento per mancato controllo scatta automaticamente la dichiarazione di positività".

CONTRATTACCO - Poi, però, il direttore del Tour ha contrattaccato, chiedendo perché "la Federazione danese ha atteso più di 20 giorni dal controllo mancato del 29 giugno prima di fare la sua comunicazione, proprio quando Rasmussen è in maglia gialla, e perché non l’ha fatto invece ai campionati nazionali danesi, disputati il 1° luglio". Inoltre ha ricordato che "Rasmussen è stato sottoposto a controlli del sangue il 5 e il 17 luglio, e dell’urina il 15, 16, 17, 18 e 19 luglio, e tutti i test hanno dato risultati negativi". Infine Prudhomme ha chiesto all’Uci, la Federazione internazionale, di fare una lista di tutti i corridori che hanno ricevuto avvertimenti per mancati controlli e se esistono altri elementi a carico dei corridori.

TRANQUILLO E SERENO - Rasmussen ha confermato di aver saltato i due controlli a sorpresa (la sua squadra, la Rabobank, sostiene di aver saputo solo del secondo), ma "per un difetto di comunicazioni". Si è detto "tranquillo e sereno". E ha spiegato che "il suo non è un caso isolato, ci sono tanti corridori che hanno ricevuto avvertimenti per non essersi presentati a questi controlli a sorpresa".
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