Gios ha scritto: ↑mar ott 18, 2022 11:07 am
Ieri ero in cooperativa per prendere tre rosette e un pan di zucca, vedo che la tipa dietro al banco era assente, assorta, assonnata. Dato che era sul tardi e non c'era nessuno (vanno solo gli scapoli a fare la spesa dopo mezzogiorno, qui. È come in Svezia, solo che per fasce orarie) mi sono fermato un momento a parlare. Non essendo fascista come parte cospicua di questa terra affranta (cdx in paese al 70%) ho pensato che chiedendole come andava avrei fatto percepire la mia tendenza socialista, che è anche un po' una prospettiva di vita, se vogliamo. Non è solo una appartenenza politica, si tratta anche di un progetto di vita basato sull'empatia. Cioè anche se io sono dottore in ingegneria e lei smercia salumi io ritengo che siamo sullo stesso livello, umanisticamente.
"Signora Teresa, tutto bene?" le faccio.
Mi guarda un po', poi sconsolata guarda per terra.
"Pensavo ai miei figli"
"Spero niente di grave"
"Nono, personalmente no. Stanno bene. Ma..."
Non ho replicato per non essere invadente, ma ho cercato di fare percepire la sintonia che provavo. Sapete che ho fatto per sentire ancora più forte questo sentimento? L'ho immaginata come una migrante, o meglio, una migrante transessuale che nel suo paese d'origine, paese che peraltro rispetto nelle sue culture molto interessanti e sicuramente da scoprire, distanti dalle nostre aride tradizioni violente, riceve vessazioni.
"Dimmi pure Teresa"
"Temo per i miei figli, che cresceranno in un contesto fascista"
Ci siamo guardati per qualche momento. Sapete quando condividi una timore o una gioia con qualcuno, no? Ecco.
"Io non ho figli, Teresa, ma anche io condivido questa tua paura. Ci aspettano anni molto duri, di squadrismi dovuti alle destre. Siamo un paese che non ce la può fare"
"Penso anche io così. Cosa possiamo fare?"
"Resistere, Teresa. Quando arretreranno i diritti civili, quando aumenteranno le disuguaglianze sociali, cercare di resistere, per quanto possiamo"
La signora Teresa mi ha guardato. Penso di potere dire di averla confortata.
"Hai ragione"
"Teniamo duro, Teresa. Mi dai anche un etto di cotto?"