Informazione e lo spirito dei tempi

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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alessandro
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Informazione e lo spirito dei tempi

Messaggio da alessandro »

non volevo parlare male dell'informazione in italia, che si sa fa schifo.
volevo parlare male degli italiani.

ecco i 5 articoli piu' letti sul corsera on line Oggi e nell'ultima settimana:


OGGI:
1È morta l'ex pornostar Lollipop
2A Parigi sesso in cambio di un tetto
3Ex Miss Italia picchiata e derubata
4Orrore a Roma, corpo di un neonato tranciato a metà in un deposito di carta
5Voto e alleanze. «Fi non andrà da sola»



I piu' letti nell'ultima settimana:
1«Non l'ho uccisa, ho solo fatto sesso con il cadavere della ragazza»
2Storia di Natasha, da miss a prostituta
3Marini rinuncia, ora si vota
4La carta di D'Alema: subito il referendum
5La madre incinta ha il cancro: le due gemelline in grembo lo spostano

forse, in parte, ci meritiamo Studio Aperto e TG4 etc...
Ultima modifica di alessandro il sab ago 23, 2008 3:26 pm, modificato 1 volta in totale.
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Albornoz
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Messaggio da Albornoz »

E' un topic sensato.
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paoolino
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Messaggio da paoolino »

Alessandro, scopri l'acqua calda.

Io non sono mai stato d'accordo con chi dice che i giornali e i telegiornali passano notizie "leggere" per celare le notizie pesanti. La verità è che alla stragrande maggioranza delle persone interessa molto di più la cronaca spicciola e i media quella "vendono" perché è quella, che la gente vuole.

Non è un caso che nella tanto decantata Inghilterra, patria dell'Informazione con la I maiuscola, i giornali più venduti siano il Sun e il Daily Mirror, quotidiani più simili a Novella 2000 che al Corriere della Sera.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Paolo79
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Messaggio da Paolo79 »

La domanda è semplice: sono i media che sanno perfettamente quello che vogliamo e ce lo danno o siamo noi che ci facciamo condizionare da quello che ci propongono i media?

La risposta è un pò più complicata, credo sia un mix delle 2 cose con prevalenza della prima.
Il mio obiettivo non è vincere. Il mio obiettivo è far sì che quando scendo in campo il mio avversario abbia paura di me" (A.Agassi)
Nickognito
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Messaggio da Nickognito »

siamo noi
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

Nickognito ha scritto:siamo noi


perche' su corriere.it ci sono molte notizie interessanti, ma le piu' lette sono quelle cavolate che ho scritto piu' sopra.

sono pero' convinto che sia vero anche che si usi questo interesse morboso per notizie di violeza-sesso etc.. per nascondere le notizie importanti e scomode per gli editori dei telegiotrnali ( Berlusconi e parititi ).

perche' il TG, soprattutto quello RAI dovrebbe dare le notizie al di la di quello che vuole vedere la gente. Altrimenti mandano i simpson al posto del TG e siamo apposto.
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Burano
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Messaggio da Burano »

Paolo79 ha scritto:La domanda è semplice: sono i media che sanno perfettamente quello che vogliamo e ce lo danno o siamo noi che ci facciamo condizionare da quello che ci propongono i media?

La risposta è un pò più complicata, credo sia un mix delle 2 cose con prevalenza della prima.


prevalenza della seconda: allevati per decenni a guardare mèerda, alla fine finisce per piacere.
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Messaggio da gianlu »

Paolo79 ha scritto:La domanda è semplice: sono i media che sanno perfettamente quello che vogliamo e ce lo danno o siamo noi che ci facciamo condizionare da quello che ci propongono i media?

La risposta è un pò più complicata, credo sia un mix delle 2 cose con prevalenza della prima.


Quoto. Aggiungerei però che un editore "deve" conseguire profitti, ed è quindi obbligato a conoscere il pubblico a cui si rivolge.
Per esempio i direttori dei quotidiani sanno che le pagine in generale meno lette sono quelle di esteri ed economia, e si adeguano, dedicando la maggior parte delle pagine a politica interna, gossip e cronache locali.
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(Albornoz)

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rob
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Messaggio da rob »

Una piccola riflessione sul tema: nella mia zona, la settimana scorsa, è accaduto un grave fatto di sangue culminato con l'omicidio di un giovane.
I quotidiani più venduti in Valle Bormida, terra di confine tra Liguria e Piemonte sono La Stampa e il Secolo xix. Per almeno cinque giorni sono andati a ruba e le copie finivano nel primo pomeriggio o addirittura in tarda mattinata.
Lo stesso accade per fatti più lievi come arresti o denunce per possesso o spaccio di stupefacenti, risse, incidenti ecc...ovviamente per un giorno o due al massimo in relazione alla gravità del fatto medesimo.
Non posso esserne certo, ma francamente non ricordo di copie andate così velocemente a ruba neppure dopo invasioni di Paesi (Seconda Guerra del Golfo) o attentati terroristici (Torri Gemelle e Pentagono, Metropolitana di Londra, Stazione Ferroviaria di Madrid) e comunque mai per cadute di governi.
Ultima modifica di rob il ven feb 08, 2008 12:53 pm, modificato 2 volte in totale.
Burano
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Messaggio da Burano »

Io in questi casi amo portare l'esempio di mia mamma :)
Fino a due anni fa era, per me, irrecuperabile: andava avanti a reality, mariadefilippi e, quando si elevava un po', a fiction. Poi abbiamo messo Sky e ora non disdegna i canali tematici e un paio di volte l'ho sorpresa a guardare cose impensabili tipo National Geograpghic. :D
poi certo, a volte guarda ancora la mèrda via etere, ma ha scoperto un mondo alternativo e mi pare assai più critica o comunque meno passiva rispetto agli aberranti realities!
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Messaggio da Nickognito »

per me è sempre il solito discorso.

la gente è scema? chi vota è scemo?

A me non piace generalizzare. Ma sicuramente tutti gli idioti votano e fanno parte della gente, su questo siamo d'accordo no?

E' anche una bella accusa, visto che potrei mettere anche me stesso fra di loro, se accuso altre categorie io non c'entro mai...

:)

c.
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Messaggio da rob »

Burano ha scritto:Io in questi casi amo portare l'esempio di mia mamma :)
Fino a due anni fa era, per me, irrecuperabile: andava avanti a reality, mariadefilippi e, quando si elevava un po', a fiction. Poi abbiamo messo Sky e ora non disdegna i canali tematici e un paio di volte l'ho sorpresa a guardare cose impensabili tipo National Geograpghic. :D
poi certo, a volte guarda ancora la *** via etere, ma ha scoperto un mondo alternativo e mi pare assai più critica o comunque meno passiva rispetto agli aberranti realities!


I realities sono programmi che si prestano ottimamente all'inserimento di spot pubblicitari. Anzi, una pausa è pure benvenuta dopo una ventina di minuti di sproloqui verbali e gestuali profusi a piene mani.
La televisione è innanzitutto un veicolo per il passaggio di informazioni per il consumatore, non si prefigge certo fini educativi al servizio del cittadino.
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

1Federico, spunta un video sugli agenti sotto accusa
2Milano, affoga la convivente nel Naviglio
3Choc pedofilia Vite violate sullo schermo
4Amanda canta «Let It Be» in cella
5«Veltroni e Berlusconi promessi sposi»

non male anche oggi come livello degli articoli piu' letti...
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Messaggio da Mp1 »

A me la prima notizia pare piuttosto rilevante.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Messaggio da Gios »

Volete dire che alle persone piace un po' sguazzare nel torbido, nel pecoreccio, specie se non visti come nell'intimità dello schermo d'un computer?



Un comportamento che mi stupisce parecchio. ;)


(Io nelle ultime settimane ricordo solo due notizie dai siti di notizie su internet: l'uomo-albero di tgcom e le hostess scollacciate del corriere)
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Messaggio da alessandro »

ecco i 10 articoli piu' letti oggi sul corriere on line:

1Sex and the (Olympic) City
2L'Arcigay: perbenismo sullo steward morto
3Due argenti per l'Italia: Idem e Russo
4 Naomi Campbell: le immagini
5La pila che si ricarica senza fili
6Calcio: Argentina-Nigeria 1-0Pechino incorona
7Morto steward italiano con il compagno e il figlio di tre anni
8Roma: turista olandese picchiata, violentata e derubata
9Torino: scandalo a luci rosse in ateneo Prof sott'accusa, annullato il concorso
10Naomi Campbell ospite a Villa Certosa


poi con la funzione per controllare le parole piu' ricercate in google, ci sono brutte sorprese.

le prime dieci sono abbastanza scontate ( ultimi 12 mesi in italia) con :
1. youtube
100
2. libero
85
3. you tube
70
4. meteo
60
5. giochi
60
6. yahoo
50
7. ebay
50
8. pagine bianche
40
9. msn
40
10. google


anche se non capisco perche' cercare Google si Google, ci sei gia'...


ANapoli tra le top 10 delle ricerche piu' in ascesa c'e' Uomini e Donne e primissimo Red Tube, come a Roma e Palermo.

Milano e Brescia NO. anceh se si cerca Mediaset, magari ci arrivano da li'...
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Gios
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Messaggio da Gios »

Delle hostess scollacciate non si è saputo più niente?
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Nasty
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Messaggio da Nasty »

A naso il livello di rincoglionimento della tv è ancora lontano dall'essere raggiunto dai quotidiani.



Peraltro, in leggera controtendenza con quanto da me appena scritto vi cito l'ultima frase di un articolo di Libero ( ahimè non ricordo l'autore ) sul vincitore della medaglia d'oro nei tuffi, piattaforma 10 metri, l'australiano.

L'articolo era incentrato sulla omosessualità dichiarata del suddetto atleta e terminava così:

"Mitcham sarà ricordato come quello che l'ha messo in cùlo ai cinesi"
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
orangeman
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Messaggio da orangeman »

Nasty ha scritto:A naso il livello di rincoglionimento della tv è ancora lontano dall'essere raggiunto dai quotidiani.



Peraltro, in leggera controtendenza con quanto da me appena scritto vi cito l'ultima frase di un articolo di Libero ( ahimè non ricordo l'autore ) sul vincitore della medaglia d'oro nei tuffi, piattaforma 10 metri, l'australiano.

L'articolo era incentrato sulla omosessualità dichiarata del suddetto atleta e terminava così:

"Mitcham sarà ricordato come quello che l'ha messo in cùlo ai cinesi"


Il premio pulitzer è suo!
Life's a bummer when you're a hummer
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

Nasty ha scritto:A naso il livello di rincoglionimento della tv è ancora lontano dall'essere raggiunto dai quotidiani.

Peraltro, in leggera controtendenza con quanto da me appena scritto vi cito l'ultima frase di un articolo di Libero


ma non e' il mezzo, e' il pubblico che mi sorprende in negativo ogni volta, perche sul corriere ci sono alcuni articoli migliori di quelli ceh occupano di sovenete le prime posizioni dei piu' letti.


per l'articolo olimpico... colpa tua che leggi Libero.
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Gios
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Messaggio da Gios »

Concita De Gregorio: Il nostro posto

di Concita De Gregorio, da l'Unità, 26 agosto 2008


Sono cresciuta in un Paese fantastico di cui mi hanno insegnato ad essere fiera. Sono stata bambina in un tempo in cui alzarsi a cedere il posto in autobus a una persona anziana, ascoltare prima di parlare, chiedere scusa, permesso, dire ho sbagliato erano principi normali e condivisi di una educazione comune. Sono stata ragazza su banchi di scuola di città di provincia dove gli insegnanti ci invitavano a casa loro, il pomeriggio, a rileggere ad alta voce i testi dei nostri padri per capirne meglio e più piano la lezione. Sono andata all’estero a studiare ancora, ho visto gli occhi sbigottiti di coloro a cui dicevo che se hai bisogno di ingessare una frattura, nei nostri ospedali, che tu sia il Rettore dell’Università o il bidello della Facoltà fa lo stesso, la cura è dovuta e l’assistenza identica per tutti. Sono stata una giovane donna che ha avuto accesso al lavoro in virtù di quel che aveva imparato a fare e di quel che poteva dare: mai, nemmeno per un istante, ho pensato che a parità di condizioni la sorte sarebbe stata diversa se fossi stata uomo, fervente cattolica, ebrea o musulmana, nata a Bisceglie o a Brescia, se mi fossi sposata in chiesa o no, se avessi deciso di vivere con un uomo con una donna o con nessuno.

Ho saputo senza ombra di dubbio che essere di destra o di sinistra sono cose profondamente diverse, radicalmente diverse: per troppe ragioni da elencare qui ma per una fondamentale, quella che la nostra Costituzione – una Costituzione antifascista - spiega all’articolo 2, proprio all’inizio: l’esistenza (e il rispetto, e il valore, e l’amore) del prossimo. Il “dovere inderogabile di solidarietà” che non è concessione né compassione: è il fondamento della convivenza. Non erano mille anni fa, erano pochi. I miei genitori sapevano che il mio futuro sarebbe stato migliore del loro. Hanno investito su questo – investito in educazione e in conoscenza – ed è stato così. È stato facile, relativamente facile. È stato giusto. Per i nostri figli il futuro sarà peggiore del nostro. Lo è. Precario, più povero, opaco.

Chi può li manda altrove, li finanzia per l’espatrio, insegna loro a “farsi furbi”. Chi non può soccombe. È un disastro collettivo, la più grande tragedia: stiamo perdendo la fiducia, la voglia di combattere, la speranza. Qualcosa di terribile è accaduto negli ultimi vent’anni. Un modello culturale, etico, morale si è corrotto. La politica non è che lo specchio di un mutamento antropologico, i modelli oggi vincenti ne sono stati il volano: ci hanno mostrato che se violi la legge basta avere i soldi per pagare, se hai belle le gambe puoi sposare un miliardario e fare shopping con la sua carta di credito. Spingi, salta la fila, corrompi, cambia opinione secondo la convenienza, mettiti al soldo di chi ti darà una paghetta magari nella forma di una bella presidenza di ente pubblico, di un ministero. Mettiti in salvo tu da solo e per te: gli altri si arrangino, se ne vadano, tornino a casa loro, crepino.

Ciò che si è insinuato nelle coscienze, nel profondo del Paese, nel comune sentire è un problema più profondo della rappresentanza politica che ha trovato. Quello che ora chiamiamo “berlusconismo” ne è stato il concime e ne è il frutto. Un uomo con un potere immenso che ha promosso e salvato se stesso dalle conseguenze che qualunque altro comune cittadino avrebbe patito nelle medesime condizioni - lo ha fatto col denaro, con le tv che piegano il consenso - e che ha intanto negli anni forgiato e avvilito il comune sentire all’accettazione di questa vergogna come fosse “normale”, anzi auspicabile: un modello vincente. È un tempo cupo quello in cui otto bambine su dieci, in quinta elementare, sperano di fare le veline così poi da grandi trovano un ricco che le sposi. È un tempo triste quello in cui chi è andato solo pochi mesi fa a votare alle primarie del Partito Democratico ha già rinunciato alla speranza, sepolta da incomprensibili diaspore e rancori privati di uomini pubblici.

Non è irrimediabile, però. È venuto il momento di restituire ciò che ci è stato dato. Prima di tutto la mia generazione, che è stata l’ultima di un tempo che aveva un futuro e la prima di quello che non ne ha più. Torniamo a casa, torniamo a scuola, torniamo in battaglia: coltivare i pomodori dietro casa non è una buona idea, metterci la musica in cuffia è un esilio in patria. Lamentarsi che “tanto, ormai” è un inganno e un rifugio, una resa che pagheranno i bambini di dieci anni, regalargli per Natale la playstation non è l’alternativa a una speranza. “Istruitevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza”, diceva l’uomo che ha fondato questo giornale. Leggete, pensate, imparate, capite e la vita sarà vostra. Nelle vostre mani il destino. Sarete voi la giustizia. Ricominciamo da qui. Prendiamo in mano il testimone dei padri e portiamolo, navigando nella complessità di questo tempo, nelle mani dei figli. Nulla avrà senso se non potremo dirci di averci provato.

Questo solo posso fare, io stessa, mentre ricevo da chi è venuto prima di me il compito e la responsabilità di portare avanti un grande lavoro collettivo. L’Unità è un pezzo della storia di questo Paese in cui tutti e ciascuno, in tempi anche durissimi, hanno speso la loro forza e la loro intelligenza a tenere ferma la barra del timone. Ricevo in eredità - da ultimo da Furio Colombo ed Antonio Padellaro – il senso di un impegno e di un’impresa. Quando immagino quale potrebbe essere il prossimo pezzo di strada, in coerenza con la memoria e in sintonia con l’avvenire, penso a un giornale capace di parlare a tutti noi, a tutti voi di quel che anima le nostre vite, i nostri giorni: la scuola, l’università, la ricerca che genera sapere, l’impresa che genera lavoro. Il lavoro, il diritto ad averlo e a non morirne. La cura dell’ambiente e del mondo in cui viviamo, il modo in cui decidiamo di procurarci l’acqua e la luce nelle nostre case, le politiche capaci di farlo, il governo del territorio, le città e i paesi, lo sguardo oltreconfine sull’Europa e sul mondo, la solidarietà che vuol dire pensare a chi è venuto prima e a chi verrà dopo, a chi è arrivato da noi adesso e viene da un mondo più misero e peggiore, solidarietà fra generazioni, fra genti, fra uguali ma diversi. La garanzia della salute, del reddito, della prospettiva di una vita migliore. Credo che per raccontare la politica serva la cronaca e che la cronaca della nostra vita sia politica. Credo che abbiamo avuto a sufficienza retroscena per aver voglia di tornare a raccontare, meglio e più onestamente possibile, la scena. Credo che la sinistra, tutta la sinistra dal centro al lato estremo, abbia bisogno di ritrovarsi sulle cose, di trovare e di dare un senso al suo progetto. Il senso, ecco. Ritrovare il senso di una direzione comune fondata su principi condivisi: la laicità, i diritti, le libertà, la sicurezza, la condivisione nel dialogo. Fondata sulle cose, sulla vita, sulla realtà. C’è già tutto quello che serve. Basterebbe rinominarlo, metterlo insieme, capirsi. Aprire e non chiudere, ascoltarsi e non voltarsi di spalle. È un lavoro enorme, naturalmente. Ma possiamo farlo, dobbiamo. Questo giornale è il posto. Indicare sentieri e non solo autostrade, altri modi, altri mondi possibili. Ci vorrà tempo. Cominciamo oggi un lavoro che fra qualche settimana porterà nelle vostre case un quotidiano nuovo anche nella forma. Sarà un giornale diverso ma sarà sempre se stesso come capita, con gli anni, a ciascuno di noi. L’identità, è questo il tema. L’identità del giornale sarà nelle sue inchieste, nelle sue scelte, nel lavoro di ricerca e di approfondimento che - senza sconti per nessuno - sappia spiegare cosa sta diventando questo paese; nelle voci autorevoli che ci suggeriscano dove altro sia possibile andare, invece, e come farlo. Sarà certo, lo vorrei, un giornale normale niente affatto nel senso dispregiativo, e per me incomprensibile, che molti danno a questo attributo: sarà un normale giornale di militanza, di battaglia, di opposizione a tutto quel che non ci piace e non ci serve. Aperto a chi ha da dire, a tutti quelli che non hanno sinora avuto posto per dire accanto a quelli che vorranno continuare ad esercitare qui la loro passione, il loro impegno. Non è qualcosa, come chiunque capisce, che si possa fare in solitudine. C’è bisogno di voi. Di tutti, uno per uno. Non ci si può tirare indietro adesso, non si deve. È questa la nostra storia, questo è il nostro posto.



Guardate che l'ho letto tutto: dall'inizio, fino alla fine, quando mi sono detto "questo articolo merita una mia riflessione".
Però più ci pensavo, e ci pensavo, e ci pensavo, e più nella testa non mi passavano che le tette delle hostess scollacciate.


Ma che fine avranno mai fatto, 'ste bendette ragazzacce?
Pindaro
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Messaggio da Pindaro »

Gios ha scritto:, e più nella testa non mi passavano che le tette delle hostess scollacciate.


Ovviamente nella loro principale (materna) funzione.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Messaggio da Gios »

PINDARO ha scritto:
Gios ha scritto:, e più nella testa non mi passavano che le tette delle hostess scollacciate.


Ovviamente nella loro principale (materna) funzione.



Nono: erano lìlì che sporgevano mentre le suddette proprietarie (delle tette, dico) mi versano un drink in un bicchierino di plastica, ballando su un dolce piedino alla volta "chacha-cocoConchita-chachacha-cocoConchita".
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Messaggio da Gios »

Ok, nessuno lo ha notato, allora ci penso io:


Concita ha scritto:Ho saputo senza ombra di dubbio che essere di destra o di sinistra sono cose profondamente diverse, radicalmente diverse: per troppe ragioni da elencare qui ma per una fondamentale, quella che la nostra Costituzione – una Costituzione antifascista - spiega all’articolo 2, proprio all’inizio: l’esistenza (e il rispetto, e il valore, e l’amore) del prossimo.



Dove siete, sexy hostess? Quali cieli sono allietati dalle vostre sexy curve, dai vostri sexy slip, dalle vostre sexy crinoline? Quali piloti gioiscono per le vostre disinibite grazie? Quali passeggeri sono turbati dai vostri ancheggiamenti, dal vostro scaricare e caricare bagagli, dai vostri "something to drink?"?
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BackhandWinner
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Messaggio da BackhandWinner »

Gios ha scritto:Concita De Gregorio: Il nostro posto

di Concita De Gregorio, da l'Unità, 26 agosto 2008


Sono cresciuta in un Paese fantastico di cui mi hanno insegnato ad essere fiera. Sono stata bambina in un tempo in cui alzarsi a cedere il posto in autobus a una persona anziana, ascoltare prima di parlare, chiedere scusa, permesso, dire ho sbagliato erano principi normali e condivisi di una educazione comune. Sono stata ragazza su banchi di scuola di città di provincia dove gli insegnanti ci invitavano a casa loro, il pomeriggio, a rileggere ad alta voce i testi dei nostri padri per capirne meglio e più piano la lezione. Sono andata all’estero a studiare ancora, ho visto gli occhi sbigottiti di coloro a cui dicevo che se hai bisogno di ingessare una frattura, nei nostri ospedali, che tu sia il Rettore dell’Università o il bidello della Facoltà fa lo stesso, la cura è dovuta e l’assistenza identica per tutti. Sono stata una giovane donna che ha avuto accesso al lavoro in virtù di quel che aveva imparato a fare e di quel che poteva dare: mai, nemmeno per un istante, ho pensato che a parità di condizioni la sorte sarebbe stata diversa se fossi stata uomo, fervente cattolica, ebrea o musulmana, nata a Bisceglie o a Brescia, se mi fossi sposata in chiesa o no, se avessi deciso di vivere con un uomo con una donna o con nessuno.

Ho saputo senza ombra di dubbio che essere di destra o di sinistra sono cose profondamente diverse, radicalmente diverse: per troppe ragioni da elencare qui ma per una fondamentale, quella che la nostra Costituzione – una Costituzione antifascista - spiega all’articolo 2, proprio all’inizio: l’esistenza (e il rispetto, e il valore, e l’amore) del prossimo. Il “dovere inderogabile di solidarietà” che non è concessione né compassione: è il fondamento della convivenza. Non erano mille anni fa, erano pochi. I miei genitori sapevano che il mio futuro sarebbe stato migliore del loro. Hanno investito su questo – investito in educazione e in conoscenza – ed è stato così. È stato facile, relativamente facile. È stato giusto. Per i nostri figli il futuro sarà peggiore del nostro. Lo è. Precario, più povero, opaco.

Chi può li manda altrove, li finanzia per l’espatrio, insegna loro a “farsi furbi”. Chi non può soccombe. È un disastro collettivo, la più grande tragedia: stiamo perdendo la fiducia, la voglia di combattere, la speranza. Qualcosa di terribile è accaduto negli ultimi vent’anni. Un modello culturale, etico, morale si è corrotto. La politica non è che lo specchio di un mutamento antropologico, i modelli oggi vincenti ne sono stati il volano: ci hanno mostrato che se violi la legge basta avere i soldi per pagare, se hai belle le gambe puoi sposare un miliardario e fare shopping con la sua carta di credito. Spingi, salta la fila, corrompi, cambia opinione secondo la convenienza, mettiti al soldo di chi ti darà una paghetta magari nella forma di una bella presidenza di ente pubblico, di un ministero. Mettiti in salvo tu da solo e per te: gli altri si arrangino, se ne vadano, tornino a casa loro, crepino.

Ciò che si è insinuato nelle coscienze, nel profondo del Paese, nel comune sentire è un problema più profondo della rappresentanza politica che ha trovato. Quello che ora chiamiamo “berlusconismo” ne è stato il concime e ne è il frutto. Un uomo con un potere immenso che ha promosso e salvato se stesso dalle conseguenze che qualunque altro comune cittadino avrebbe patito nelle medesime condizioni - lo ha fatto col denaro, con le tv che piegano il consenso - e che ha intanto negli anni forgiato e avvilito il comune sentire all’accettazione di questa vergogna come fosse “normale”, anzi auspicabile: un modello vincente. È un tempo cupo quello in cui otto bambine su dieci, in quinta elementare, sperano di fare le veline così poi da grandi trovano un ricco che le sposi. È un tempo triste quello in cui chi è andato solo pochi mesi fa a votare alle primarie del Partito Democratico ha già rinunciato alla speranza, sepolta da incomprensibili diaspore e rancori privati di uomini pubblici.

Non è irrimediabile, però. È venuto il momento di restituire ciò che ci è stato dato. Prima di tutto la mia generazione, che è stata l’ultima di un tempo che aveva un futuro e la prima di quello che non ne ha più. Torniamo a casa, torniamo a scuola, torniamo in battaglia: coltivare i pomodori dietro casa non è una buona idea, metterci la musica in cuffia è un esilio in patria. Lamentarsi che “tanto, ormai” è un inganno e un rifugio, una resa che pagheranno i bambini di dieci anni, regalargli per Natale la playstation non è l’alternativa a una speranza. “Istruitevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza”, diceva l’uomo che ha fondato questo giornale. Leggete, pensate, imparate, capite e la vita sarà vostra. Nelle vostre mani il destino. Sarete voi la giustizia. Ricominciamo da qui. Prendiamo in mano il testimone dei padri e portiamolo, navigando nella complessità di questo tempo, nelle mani dei figli. Nulla avrà senso se non potremo dirci di averci provato.

Questo solo posso fare, io stessa, mentre ricevo da chi è venuto prima di me il compito e la responsabilità di portare avanti un grande lavoro collettivo. L’Unità è un pezzo della storia di questo Paese in cui tutti e ciascuno, in tempi anche durissimi, hanno speso la loro forza e la loro intelligenza a tenere ferma la barra del timone. Ricevo in eredità - da ultimo da Furio Colombo ed Antonio Padellaro – il senso di un impegno e di un’impresa. Quando immagino quale potrebbe essere il prossimo pezzo di strada, in coerenza con la memoria e in sintonia con l’avvenire, penso a un giornale capace di parlare a tutti noi, a tutti voi di quel che anima le nostre vite, i nostri giorni: la scuola, l’università, la ricerca che genera sapere, l’impresa che genera lavoro. Il lavoro, il diritto ad averlo e a non morirne. La cura dell’ambiente e del mondo in cui viviamo, il modo in cui decidiamo di procurarci l’acqua e la luce nelle nostre case, le politiche capaci di farlo, il governo del territorio, le città e i paesi, lo sguardo oltreconfine sull’Europa e sul mondo, la solidarietà che vuol dire pensare a chi è venuto prima e a chi verrà dopo, a chi è arrivato da noi adesso e viene da un mondo più misero e peggiore, solidarietà fra generazioni, fra genti, fra uguali ma diversi. La garanzia della salute, del reddito, della prospettiva di una vita migliore. Credo che per raccontare la politica serva la cronaca e che la cronaca della nostra vita sia politica. Credo che abbiamo avuto a sufficienza retroscena per aver voglia di tornare a raccontare, meglio e più onestamente possibile, la scena. Credo che la sinistra, tutta la sinistra dal centro al lato estremo, abbia bisogno di ritrovarsi sulle cose, di trovare e di dare un senso al suo progetto. Il senso, ecco. Ritrovare il senso di una direzione comune fondata su principi condivisi: la laicità, i diritti, le libertà, la sicurezza, la condivisione nel dialogo. Fondata sulle cose, sulla vita, sulla realtà. C’è già tutto quello che serve. Basterebbe rinominarlo, metterlo insieme, capirsi. Aprire e non chiudere, ascoltarsi e non voltarsi di spalle. È un lavoro enorme, naturalmente. Ma possiamo farlo, dobbiamo. Questo giornale è il posto. Indicare sentieri e non solo autostrade, altri modi, altri mondi possibili. Ci vorrà tempo. Cominciamo oggi un lavoro che fra qualche settimana porterà nelle vostre case un quotidiano nuovo anche nella forma. Sarà un giornale diverso ma sarà sempre se stesso come capita, con gli anni, a ciascuno di noi. L’identità, è questo il tema. L’identità del giornale sarà nelle sue inchieste, nelle sue scelte, nel lavoro di ricerca e di approfondimento che - senza sconti per nessuno - sappia spiegare cosa sta diventando questo paese; nelle voci autorevoli che ci suggeriscano dove altro sia possibile andare, invece, e come farlo. Sarà certo, lo vorrei, un giornale normale niente affatto nel senso dispregiativo, e per me incomprensibile, che molti danno a questo attributo: sarà un normale giornale di militanza, di battaglia, di opposizione a tutto quel che non ci piace e non ci serve. Aperto a chi ha da dire, a tutti quelli che non hanno sinora avuto posto per dire accanto a quelli che vorranno continuare ad esercitare qui la loro passione, il loro impegno. Non è qualcosa, come chiunque capisce, che si possa fare in solitudine. C’è bisogno di voi. Di tutti, uno per uno. Non ci si può tirare indietro adesso, non si deve. È questa la nostra storia, questo è il nostro posto.



Ma in tanto (mi dicono) la Festa dell'Unità ('giornale fondato da Antonio Gramsci', che bello, meglio di 'honi soit qui mal y pense') e diventata una insulsa 'Festa democratica.

"Credo che abbiamo avuto a sufficienza retroscena per aver voglia di tornare a raccontare, meglio e più onestamente possibile, la scena", scive Concita.
Ma non era lei quella delllo speteguless politico che è arrivato ad occupare il 90% delle pagine di Politica di Repubblica?

Ah, sì, ne abbiamo avuto a sufficienza, in effetti...
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

Priebke al concorso di bellezza rappresenta bene lo spirito dei tempi



di Giuseppe Giulietti
Lorenzo Salvia, un bravo e rigoroso giornalista del Corriere della Sera ci ha raccontato oggi la vicenda di un concorso di bellezza (che si è svolto a Gallinaro vicino a Frosinone) e nel corso del quale , in collegamento video è apparso uno dei boia delle Fosse Ardeatine il colonnello Priebke. E’ del tutto evidente che lo spregiudicato organizzatore ha voluto farsi un po’ di pubblicità. Per farlo non ha esitato a ripescare un boia. Quello che è ancora più grave è che questo signore abbia tentato di giustificarsi invocando la necessità di "pacificazione".

Quanti in questi giorni hanno tentato di mettere sullo stesso piano gli antifascisti e i nazifascisti dovrebbero riflettere sui veleni che rischiano di mettere in libertà. Ci auguriamo che qualcuna delle future miss ed i loro famigliari vogliano abbandonare il concorso e magari chiedere alla comunità ebraica romana di organizzare una visita guidata alla Fosse Ardeatine.



13/09/2008 -
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Burano
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Messaggio da Burano »

Ma poi dove sarebbe la notizia?! Se domani una soubrette fallita, scartata pure dall'isola dei famosi se ne esce dicendo che si offre per una notte di sesso con Bin Laden, perchè parlarne?
In questo caso i più colpevoli sono i tg che vanno pure a intervistare questo viscido personaggio.
Come quando c'era il sindaco di aulla che ogni 5 minuti se ne inventava una e puntuali tutti i tg nazionali partivano col loro bravo servizietto scemo e scanzonato.
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Messaggio da Apollo_Creed. »

Ma se la storia-Saras avesse riguardato Berlusconi, pur trattandosi solo di un'indagine, quante ne avremmo lette?
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Messaggio da wiper »

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La7 licenzia tutti

Messaggio da andreinoz »

Ti Media: Stella, Licenziamento Collettivo Per Giornalisti La7
- Mar 23 Set - 16.03

Roma, 23 set. (Adnkronos) - Una procedura di ''licenziamenti collettivi'' per la redazione giornalistica de La7. Ad annunciarla e' stato l'amministratore delegato di Telecom Italia media, Giovanni Stella, che nel corso di una conference call ha spiegato di averne dato notizia in mattinata al Cdr della testata. (segue)

Qui il link:

http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/200 ... bdc99.html

e anche qui:

http://rugby1823.blogosfere.it/2008/09/ ... tanno.html
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Messaggio da gianlu »

il punto è che Telecom non è più di Tronchetti Provera, e non c'è più Afef a fare l'amministratrice occulta di quel canale televisivo. E allora una sforbiciata ai debiti andava pur data, anche se con questo licenziamento collettivo i meno colpevoli (i giornalisti) sono i più danneggiati.
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Messaggio da Pindaro »

Beh, finchè si pagano profumatamente dei cani come la Bignardi e Chiambretti...
(senza offesa alcuna verso il miglior amico dell'uomo).
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Messaggio da gianlu »

Burano ha scritto:Ma poi dove sarebbe la notizia?! Se domani una soubrette fallita, scartata pure dall'isola dei famosi se ne esce dicendo che si offre per una notte di sesso con Bin Laden, perchè parlarne?


Almeno ci potrebbe dire dove ha trovato Bin Laden :lol:
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Messaggio da Fraunz »

Riporto una riflessione tratta da un'intervista al politologo Sartori riguardo il rapporto malato fra televisione e società che mi sembra interessante:
(...)«Sì, certo. La televisione crea cattivi cittadini. Non tanto per una questione di suoi contenuti. L’Homo videns è incapace di astrazione, sa solo di quello che vede alla tv. Ma lo Stato, la giustizia, la libertà, i diritti sono concetti astratti: come faccio a rappresentarli in immagini? Pertanto, se perdiamo la capacità di astrazione, perdiamo la capacità di capire la città liberaldemocratica nella quale viviamo. Alla fine dell’Ottocento la classe operaia leggeva i giornali, si ritrovava nei circoli di partito e discuteva appassionatamente di politica. Oggi si parla soltanto di calcio. Perché? Perché il calcio è visibile, e le sue regole sono facili da capire. Mentre la politica richiede un “pensare per concetti” al quale non siamo più addestrati, e che ci annoia».
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Messaggio da BackhandWinner »

Fraunz ha scritto:Riporto una riflessione tratta da un'intervista al politologo Sartori riguardo il rapporto malato fra televisione e società che mi sembra interessante:
(...)«Sì, certo. La televisione crea cattivi cittadini. Non tanto per una questione di suoi contenuti. L’Homo videns è incapace di astrazione, sa solo di quello che vede alla tv. Ma lo Stato, la giustizia, la libertà, i diritti sono concetti astratti: come faccio a rappresentarli in immagini? Pertanto, se perdiamo la capacità di astrazione, perdiamo la capacità di capire la città liberaldemocratica nella quale viviamo. Alla fine dell’Ottocento la classe operaia leggeva i giornali, si ritrovava nei circoli di partito e discuteva appassionatamente di politica. Oggi si parla soltanto di calcio. Perché? Perché il calcio è visibile, e le sue regole sono facili da capire. Mentre la politica richiede un “pensare per concetti” al quale non siamo più addestrati, e che ci annoia».


'Homo Videns' di Sartori, davvero un gioiellino di pamphlet.
Sartori lucidissimo e interessante come sempre, anche se alcune conclusioni sono un po' tranchant e l'argomento difetta di evidenza empirica. Ma d'altronde non si tratta di un saggio di ricerca psico-sociologica, quanto, appunto, di un pamphlet, quindi la cosa è comprensibile. Resta interessante come intuizione, come ipotesi che sarebbe magari da testare empiricamente.
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I poveri giornalisti di La7 ormai un anno sì e l'altro pure sono sempre in bilico. Qualche anno fa rischiò di sparire completamente la redazione sportiva, se non ricordo male.

Massima solidarietà.
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Messaggio da BackhandWinner »

Amedeo Nazzari?

Amedeo Nazzari lo dico a tutti i compagni dell'opzione "A.Nazzari" E' MORTO!!!

C'era pure Heidi, ma dice che il nonno vota a destra.


:D

"Era perfetto! Ho pensato: e candidiamolo anche da morto. Non era possibile. Serve una riforma per quello.

Paola e Chiara? C'hanno la tourné!

E i fichi d'india? I fichi d'india, lo dico a tutti i compagni dell'opzione 'I fichi d'india', piacciono anche a me ma c'hanno il film, non è possibile!"
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Napo Orso Capo! :D
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Messaggio da alessandro »

mi spiace molto per i giornalisti de La7
e' il mio canale preferito, tanta attualita', documentari, approfondimenti etc..
e' comunque dura andare avanti stretti tra i due semimonopolisti, Rai e Mediaset, soprattutto quando sono in armonia, non solo quando il padrone e' al timone RAI, ma anche quando e' all'opposizione, basti vedere la telefonata con il dirigente RAI Sacca'.

La7, poi un po' se lo cerca, nemmeno un reality... ma come si fa' ?? :D :-?
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