The_Cruyff ha scritto:Intanto stanno quasi tutti fuori dal parlamento. E non è poco.
Infatti. Assurdo tutto questo interesse per tali frange, interesse che sembra proprio alimentato ad arte.
The_Cruyff ha scritto:Intanto stanno quasi tutti fuori dal parlamento. E non è poco.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
The_Cruyff ha scritto:poliper ha scritto:alessandro ha scritto:leggevo ieri (e stiamo navigando OT ) che l'italia e' l'unico paese al mondo dove i laureati hanno tassi di disoccupazione piu' alti rispetto ai diplomati o quelli con licenza media.
in oltre e' il paese in europa dove i laureati guadagnano pochissimo di piu' dei diplomati (in media) mi sembra un 14% in piu'.
questo discorso con la meritocrazia centra poco; il problema dell'università e degli studenti è che l'università produce buoni a nulla (non sempre eh..). Molti si iscrivono all'università solo perchè non vogliono andare a lavorare e vogliono proseguire la loro infanzia fino a 30 anni. Purtroppo quando poi affrontano il mondo del lavoro valgono meno, ma molto meno di gente che alla loro età lavora già da 10 anni. Il problema sono i laureifici ecc. Se vogliamo parlare di meritocrazia, quanto vale un laureato in scienze delle comunicazioni? Vale più o meno di un buon elettricista o idraulico?
Quando si parla di percentuale di lavoro e stipendio si potrebbe dividere per blocchi? Materie letterarie, sociologiche, scientifiche ecc. Magari la ricerca è più attendibile.
Il problema è anche un altro. L'università italiana è troppo incentrata sulla teoria. Poca pratica, troppo poca. Escono dei laureati che sono da formare completamente. Ecco perchè faticano ad entrare nel mondo del lavoro. La meritocrazia c'entra relativamente.
Comunque un laureato in scienze della comunicazione, in quest'epoca storica, qualcosa vale.
The_Cruyff ha scritto:Io non credo che sia normale che un ragazzo, proveniente dal POLITECNICO DI TORINO, mi sia venuto a dire "Carlo, qua hanno il doppio dei laboratori che da noi" (per la cronca eravamo a Zaragoza in Spagna). Chi si iscrive ad ingegneria in Spagna fa molta più pratica di chi studia in Italia. La differenza è che sai come applicare ciò che impari. Non credo sia poco. In compenso da noi ci sono persone che passano esami di francese senza neanche sapere cosa voglia dire " je m'appelle ".
Chiedo una cosa. Non sarebbe possibile trasferire questi iterventi in un nuovo topic sull'università italiana? E' che è un argomento che emerge di tanto in tanto e lo trovo interessante. E penso anche altri utenti.
Fraunz ha scritto:Infatti, basterebbe pomparli di meno e limitarsi a punire molto severamente con aggravanti di pena in caso di razzismo o risse a sfondo politico.