uglygeek ha scritto:In effetti, a parte il non pagare le tasse in Italia, non e' che Briatore commetta poi questi crimini. Ha fatto i soldi, gli piacciono le belle donne, gestisce una scuderia di formula 1... buon per lui. E tutto partendo da Cuneo, e senza avere una gran cultura. Devo ammettere che mi piacerebbe farmi dare da lui qualche lezione su come andrebbe affrontata la vita.
paoolino ha scritto:L'odio verso Briatore perché proprietario del Billionaire è una cosa che non capisco.
In fondo cosa fa con il Billionaire? Toglie soldi a ricchi idioti che sono disposti a pagare cifre esorbitanti pur di apparire in quel locale.
Approfittarsi della stupidità di alcuni ricchi è così riprovevole?
Io non lo odio per questo, anzi a dire il vero nemmeno lo odio, poichè l'odio è un sentimento che non mi appartiene.
E' proprio per come si pone che non lo sopporto! Diciamo che lo trovo decisamente sgradevole. Come tanti altri suoi simili, eh? ci mancherebbe!
che mica si vorran far discriminazioni!
... e' che siamo bravissimi a giocare a nascondino. tana per danser, sei dietro seren!(Balby)
ROMA - Rieccolo, il "Tribüla". L'avevamo dimenticato, in tutti questi anni e invece era sempre stato lì, anche se ben nascosto dentro una tuta della Renault, sul divano di pelle di un privé, o su qualche pagina patinata.
Maschera della moderna commedia italiana, il Tribüla - quello che si arrabatta con ogni mezzo - è il soprannome che un giovanissimo Flavio Briatore si era conquistato sul campo del Country Club di Cuneo. Non sapeva fare nulla, raccontano gli amici, ma era piacione, simpatico, bello, bravo, un artista, nel ramo. E non è un caso che nel giro di pochi anni, abbia divorato tutta la strada che separava quella sua provincia dal centro del mondo, che nel suo caso non è un luogo preciso ma uno stile di vita, un modo dell'anima.
La epopea del Tribüla comincia con un'esplosione. Era all'alba di una mattina del '79 e Attilio Dutto il suo primo socio (nella Paramatti Vernici, società poi fallita), saltò in aria insieme alla sua macchina. Chi mise quella bomba e perché lo fece, non fu mai chiaro e oggi quel botto risuona come un'eco lontana e misteriosa.
Briatore sparì da Cuneo. Carsico, ricompare a Milano qualche anno dopo; stavolta è al centro di un giro dal fascino psichedelico. Oltre a lui, giovane e playboy, c'è un team felliniano: un conte (vero), Attilio Caproni di Taliedo, un marchese (falso) Cesare Azzaro, uno che in pieno delirio di onnipotenza si definiva il miglior giocatore di carte del mondo, poi un avvocato da romanzo, Adelio Ponce de Leon, e di contorno il solito arsenale di mezzi vip (costante fissa di questa storia): Emilio Fede, Pupo e Loredana Berté, i più assidui. Tutti insieme con azzardo, in un'interminabile tournée tra bische, villoni, hotel jugoslavi e safari in Kenia. La tournée in realtà, come scoprirà poi la magistratura, ha un'altra funzione: arruolare "polli" da far spennare a un gruppo di malavitosi eredi di Francis Turatello. Briatore viene condannato a tre anni. E scappa alle Isole Vergini.
Torna qualche tempo dopo, grazie a un'amnistia. Le vecchie conoscenze dell'epoca del tavolo verde gli sono utili: e Luciano Benetton (uno dei frequentatori di quelle serate, che gli fu presentato da Romano Luzi, maestro di tennis di Silvio Berlusconi) lo arruola in ditta, pronunciando su di lui (e sulla maschera del Tribüla) una frase a metà tra l'apologia e l'epitaffio: "È un teppista ma è tanto simpatico".
Partito dal Country Club di Cuneo, il simpatico teppista si ritrova così a guidare un team di Formula 1, il famoso Benetton Formula. Lì ha due intuizioni geniali: a) la F1 non è sport, è business; b) Michael Schumacher. Abbinando i due elementi diventa nel giro di pochi anni il numero uno; vince e vende, vince e vende, vince e vende. Compra barche più lunghe di via Nizza (la via centrale di Cuneo), discoteche con piscina, squadre di calcio inglesi, jet privati. Conia il suo motto, niente di originale, per carità, ma pur sempre un motto tutto suo: "Se vuoi, puoi".
Passa dalla Benetton alla Renault. La sua vita diventa un'installazione di arte contemporanea, un inno all'esibizione. Tutto finisce nella sua vetrina di cristallo: donne, affetti, potere, amicizie importanti; Naomi, le pantofoline fb, la barcona Force Blue, Elisabetta, il Billionaire; recita il ruolo di se stesso in "Vita Smeralda" (trascurabile prova alla regìa di Jerry Calà), diventa il modello di milioni di giovani telespettatori che in un sondaggio affermano di voler fare "il Briatore" da grande, annuncia alla stampa la prossima nascita del suo erede.
Un gigantesco gioco di specchi e paillette che finisce per ingannare anche il suo autore, il vecchio Tribüla, che era convinto davvero di essersi trasformato in "Flavio Briatore".
"se ero forte di testa secondo me io ero uno dei migliori difensori degli ultimi trent'anni comunque" (Floyd 10)
Chissà se Elisabetta continuerà ad amare Flavio...
"...il vero scopo di un viaggiatore dovrebbe essere quello di migliorare gli uomini di renderli più saggi e di temprarne gli animi con esempi buoni e cattivi, tratti dalla descrizione di terre lontane"
Immagino che per coerenza, chi è intervenuto in questo topic, pensi le medesime cose dei vari Armani, Valentino, Versace, della Ferrari, BMW o Mercedes, alberghi a 4-5 stelle, etcc...
Poi si ricorda Briatore per fatti accaduti negli anni '70, come se da li arrivassero i successi in Formula 1, 4 Mondiali vinti in momenti in cui dominavano prima la Williams ('92-'97 nettamente e indiscutibilmente la macchina migliore in tutti gli anni) e poi la Ferrari; non un mondiale per sbaglio, quattro.
Questo per rimanere in ambito sportivo.
Sulla sentenza se pensiamo come è stata trattata la Spy Story, e cosa c'era in ballo nella spy story, e paragoniamo le sentenze e il loro peso a questa vicenda, c'è qualcosa di ridicolo/grottesco.
Io la gravità della vicenda per portare a un radiamento non la vedo. Una furbata se cosi è stata, nulla di più, qualche squalifica, multa, penalizzazione, ma veramente spropositata con il "reato" commesso.
Lo si fa passare per un farabutto criminale per questa vicenda... Mah.
danser ha scritto:Io sono contento che hanno fatto fuori briatore.
mah.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
danser ha scritto:Io sono contento che hanno fatto fuori briatore.
mah.
Mah cosa?
non sei coerente.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
PINDARO ha scritto:
Dovresti dire lo stesso di Dolce & Gabbana.
Ma quelli non li hanno ancora fatti fuori.
E soprattutto non hanno chiesto a nessuno di schiantarsi contro un muretto con la macchina.
Ma avremo tempo per riparlarne Danser.
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
MattVince ha scritto:Immagino che per coerenza, chi è intervenuto in questo topic, pensi le medesime cose dei vari Armani, Valentino, Versace, della Ferrari, BMW o Mercedes, alberghi a 4-5 stelle, etcc....
per quanto mi riguarda immagini male.
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
MattVince ha scritto:Lo si fa passare per un farabutto criminale per questa vicenda... Mah.
corsair ha scritto:. Era all'alba di una mattina del '79 e Attilio Dutto il suo primo socio (nella Paramatti Vernici, società poi fallita), saltò in aria insieme alla sua macchina. Chi mise quella bomba e perché lo fece, non fu mai chiaro e oggi quel botto risuona come un'eco lontana e misteriosa.
Briatore sparì da Cuneo. Carsico, ricompare a Milano qualche anno dopo; stavolta è al centro di un giro dal fascino psichedelico. Oltre a lui, giovane e playboy, c'è un team felliniano: un conte (vero), Attilio Caproni di Taliedo, un marchese (falso) Cesare Azzaro, uno che in pieno delirio di onnipotenza si definiva il miglior giocatore di carte del mondo, poi un avvocato da romanzo, Adelio Ponce de Leon, e di contorno il solito arsenale di mezzi vip (costante fissa di questa storia): Emilio Fede, Pupo e Loredana Berté, i più assidui. Tutti insieme con azzardo, in un'interminabile tournée tra bische, villoni, hotel jugoslavi e safari in Kenia. La tournée in realtà, come scoprirà poi la magistratura, ha un'altra funzione: arruolare "polli" da far spennare a un gruppo di malavitosi eredi di Francis Turatello. Briatore viene condannato a tre anni. E scappa alle Isole Vergini. .
Almeno leggere.
In cosa poi Armani sia collegabile a Briatore, è cosa che il leggendario Matt "Diversi utenti in diversi Topic" si ingegnerà a spiegarci/vi.
Forse è in possesso di un dossier che colleghi Armani a Vallanzasca.
F.F.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Gios ha scritto:
Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto:
Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Se il buon Johnny Rex leggesse i topic in ordine cronologico, oltre i contenuti si intende, forse capirebbe quando Corsair ha postato quel messaggio e quando altri utenti sono intervenuti. E su cosa sono intervenuti.
Mi auguro che a Briatore, nel suo destino, succedano molti italiani "tutta apparenza e poca sostanza" che ricoprono, invero senza averne neppure titolo, incarichi prestigiosi ed importanti.
Uno che di motori sa poco, o pochissimo, team manager di una scuderia di F1, per anni; uno che si vanta di aver scoperto Schumacher, e non è vero manco per sogno; uno che scomodò pure Iddio quando Schumacher ruppe il motore a Suzuka nel 2006, consegnando di fatto il Mondiale alla Renault, ed è inutile fare la conta dei trucchetti, più o meno illeciti, adottati dalle monoposto da lui gestite.
Indecorosa la difesa di molti media - inutile star qui ad elencarli - a favore dell'ex geometra (l'avrà fatto l'esame di ammissione?), qugli stessi media che non perdono occasione, per rimanere in F1, di accusare Stefano Domenicali (1.000 Briatore non valgono un Domenicali) ogni qualvolta ne hanno occasione.
Però, visto che qua in Italia impera la società della passera, attendiamo con curiosità di vedere quale sarà la prima Talpa, Fattoria, Isola dei Coglioni (che la guardano) o Grande Bordello ad ospitarlo... e quanto impiegherà la Ventura ad intervistarlo.
Roberto74 ha scritto:Mi auguro che a Briatore, nel suo destino, succedano molti italiani "tutta apparenza e poca sostanza" che ricoprono, invero senza averne neppure titolo, incarichi prestigiosi ed importanti.
Uno che di motori sa poco, o pochissimo, team manager di una scuderia di F1, per anni; uno che si vanta di aver scoperto Schumacher, e non è vero manco per sogno; uno che scomodò pure Iddio quando Schumacher ruppe il motore a Suzuka nel 2006, consegnando di fatto il Mondiale alla Renault, ed è inutile fare la conta dei trucchetti, più o meno illeciti, adottati dalle monoposto da lui gestite.
Indecorosa la difesa di molti media - inutile star qui ad elencarli - a favore dell'ex geometra (l'avrà fatto l'esame di ammissione?), qugli stessi media che non perdono occasione, per rimanere in F1, di accusare Stefano Domenicali (1.000 Briatore non valgono un Domenicali) ogni qualvolta ne hanno occasione.
Però, visto che qua in Italia impera la società della passera, attendiamo con curiosità di vedere quale sarà la prima Talpa, Fattoria, Isola dei xxxxxxx (che la guardano) o Grande Bordello ad ospitarlo... e quanto impiegherà la Ventura ad intervistarlo.
Nevenez 2019 ha scritto:
Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
Roberto74 ha scritto:Mi auguro che a Briatore, nel suo destino, succedano molti italiani "tutta apparenza e poca sostanza" che ricoprono, ro senza averne neppure titolo, incarichi prestigiosi ed importanti.
prima o poi capita a tutti, la vita non e` cosi lunga in ogni caso
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Il Giornale dovrebbe autodistruggersi entro 5 secondi...
Lo so che sono off topic.
Quest'oggi il Giornale di Vittorio Feltri, di proprietà di Paolo Berlusconi, forse per far dispetto al quotidiano "di proprietà della moglie di Berlusconi " ( cit. Rep), assicura che la RU486 (per altri "kill pill") non ha nessun rischio.
Tanto è vero che fra i presunti decessi, riporta il quotidiano, ci sarebbero pure due uomini
Burano ha scritto:eh beh...nei paesi civili la usano da decenni...ora arriva il giornale di Paolo che ci assicura che non è pericolosa. Grazie dell'informazione
Secondo me la notizia è che anche il quotidiano di Paolo Berlusconi e diretto da Vittorio Feltri inizia ad assicurare che non è pericolosa..
E perchè? solo perchè un giornale di centrodestra dovrebbe essere teocon e quindi devoto a Santa Romana Chiesa (e quindi raccontare fandonie come quella della pillola pericolosa)? Se è per quello il loro leader-proprietario fa i festini con le escort a villa certosa e loro lo difendono: pure questa è una notizia, no?