La morte di D.F. Wallace
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La morte di D.F. Wallace
Quasi sicuro il suicidio
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=85869
La persona che ha una così detta "depressione psicotica" e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette "per sfiducia" o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l'invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un'occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l'altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme. Eppure nessuno di quelli in strada che guardano in su e urlano "No!" e "Aspetta!" riesce a capire il salto. Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta.
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=85869
La persona che ha una così detta "depressione psicotica" e cerca di uccidersi non lo fa aperte le virgolette "per sfiducia" o per qualche altra convinzione astratta che il dare e avere nella vita non sono in pari. E sicuramente non lo fa perché improvvisamente la morte comincia a sembrarle attraente. La persona in cui l'invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme. Non vi sbagliate sulle persone che si buttano dalle finestre in fiamme. Il loro terrore di cadere da una grande altezza è lo stesso che proveremmo voi o io se ci trovassimo davanti alla finestra per dare un'occhiata al paesaggio; cioè la paura di cadere rimane una costante. Qui la variabile è l'altro terrore, le fiamme del fuoco: quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme. Eppure nessuno di quelli in strada che guardano in su e urlano "No!" e "Aspetta!" riesce a capire il salto. Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Riporto qui, dal topic di RF, il mio post in risposta all'annuncio di questa tragedia; di certo è il luogo più appropriato.
E' stato davvero uno shock per me; una notizia orribile e un vuoto difficile da colmare per gli appassionati di letteratura e di tennis.
Che peccato, David.
La mia nuova firma è la chiusa del suo splendido articolo su Federer: il mio microscopico omaggio ad un grande scrittore.
RIP David Foster Wallace (1962-2008).
pescefreddo ha scritto:lo scrivo qui.
Appena letta una agenzia della morte di D. Foster Wallace, noto scrittore saggista e autore e appassionato di tennis, nonchè ammiratore di roger federer, del quale più di una volta ha raccontato la bellezza del suo gioco.
Le informazioni sono scarne e sembra che sia stata la moglie a trovarlo impiccato.
Uno scrittore di avanguardia che esprimeva il suo talento narrativo anche parlando di tennis, mi faceva una grande compagnia.
Ciao david.
E' stato davvero uno shock per me; una notizia orribile e un vuoto difficile da colmare per gli appassionati di letteratura e di tennis.
Che peccato, David.
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BackhandWinner ha scritto:Riporto qui, dal topic di RF, il mio post in risposta all'annuncio di questa tragedia; di certo è il luogo più appropriato.pescefreddo ha scritto:lo scrivo qui.
Appena letta una agenzia della morte di D. Foster Wallace, noto scrittore saggista e autore e appassionato di tennis, nonchè ammiratore di roger federer, del quale più di una volta ha raccontato la bellezza del suo gioco.
Le informazioni sono scarne e sembra che sia stata la moglie a trovarlo impiccato.
Uno scrittore di avanguardia che esprimeva il suo talento narrativo anche parlando di tennis, mi faceva una grande compagnia.
Ciao david.
si trova l'articolo su federer integrale e tradotto in italiano?
E' stato davvero uno shock per me; una notizia orribile e un vuoto difficile da colmare per gli appassionati di letteratura e di tennis.
Che peccato, David.
La mia nuova firma è la chiusa del suo splendido articolo su Federer: il mio microscopico omaggio ad un grande scrittore.
RIP David Foster Wallace (1962-2008).
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trovato sul blog di un mio amico che ora vive in america:
On Foster Wallace
When Infinite Jest was translated into Italian, I was still living in Italy. Everybody I knew told me that it was a masterpiece. Most of these people hadn't read the novel yet, but knew it was a masterpiece. I remember somebody saying: thousand pages have to be a masterpiece.
At the time I had read Girl With Curious Hair and Brief Interviews with Hideous Men. I was impressed by the wide range of stylistic tools that Forster Wallace was able to use. I read his pages like watching a juggler, constantly wondering "how did he do that?"
I started reading Infinite Jest and I stopped at page 252, or maybe it was 255.
I was still impressed by Wallace's writing but I couldn't go on.
I like writers who let readers write the book with them. I like writers that need readers to put their phrases together and to fill the spaces in between.
David Foster Wallace does everything for you. He hates blanks. He hates to have you, reader, work for him. He doesn't just fill all the blanks by himself, he also creates new blanks so he can fill them and make sure there's nothing left to say. David Foster Wallace is an incredible writer. What he does, nobody can do. He taught me how I don't want to write.
On Foster Wallace
When Infinite Jest was translated into Italian, I was still living in Italy. Everybody I knew told me that it was a masterpiece. Most of these people hadn't read the novel yet, but knew it was a masterpiece. I remember somebody saying: thousand pages have to be a masterpiece.
At the time I had read Girl With Curious Hair and Brief Interviews with Hideous Men. I was impressed by the wide range of stylistic tools that Forster Wallace was able to use. I read his pages like watching a juggler, constantly wondering "how did he do that?"
I started reading Infinite Jest and I stopped at page 252, or maybe it was 255.
I was still impressed by Wallace's writing but I couldn't go on.
I like writers who let readers write the book with them. I like writers that need readers to put their phrases together and to fill the spaces in between.
David Foster Wallace does everything for you. He hates blanks. He hates to have you, reader, work for him. He doesn't just fill all the blanks by himself, he also creates new blanks so he can fill them and make sure there's nothing left to say. David Foster Wallace is an incredible writer. What he does, nobody can do. He taught me how I don't want to write.
Io di Wallace ho letto solo Oblio, con la perenne intenzione, da quando l'ho conosciuto, di colmare la lacuna.
Mi aveva impressionato da subito, dalle prime pagine, per una genialità che da lettore modesto e poco navigato non avevo forse mai trovato in nessun altro.
Ho apprezzato il post di loris1. La bella descrizione che viene data di Wallace mi trova perfettamente concorde, sono le stesse sensazioni che ho provato io, nella mia unica lettura, che peraltro non è nemmeno la stessa.
Io Oblio lo consiglio vivissimamente, ma l'unico a cui l'ho prestato ha smesso di leggerlo dopo 20 pagine.
Brevi Interviste Con Uomini Schifosi credo sia uno dei suoi lavori più apprezzati dopo Infinite Jest, ma aspettiamo il giudizio degli esperti, che anche io voglio leggere qualcos'altro di suo. (A parte che io so da dove iniziare, mi manca il masterpiece )
Mi aveva impressionato da subito, dalle prime pagine, per una genialità che da lettore modesto e poco navigato non avevo forse mai trovato in nessun altro.
Ho apprezzato il post di loris1. La bella descrizione che viene data di Wallace mi trova perfettamente concorde, sono le stesse sensazioni che ho provato io, nella mia unica lettura, che peraltro non è nemmeno la stessa.
Io Oblio lo consiglio vivissimamente, ma l'unico a cui l'ho prestato ha smesso di leggerlo dopo 20 pagine.
Brevi Interviste Con Uomini Schifosi credo sia uno dei suoi lavori più apprezzati dopo Infinite Jest, ma aspettiamo il giudizio degli esperti, che anche io voglio leggere qualcos'altro di suo. (A parte che io so da dove iniziare, mi manca il masterpiece )
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Veramente straziante e commovente, grazie per la segnalazione IJ.infinitejest ha scritto:http://archiviostorico.corriere.it/2008 ... 8053.shtml
Articolo illuminante, ma devastante.
E il profilo da Super-Inetto sveviano (tanto per dire una banalità) mi ha colpito davvero.
Come mi colpisce, nel mio piccolissimo, la mia totale incapacità di capire o anche solo di intuire vagamente, o immaginare, tanto strazio interiore a fronte di una vita così ricca e interessante, quando vista dall'osservatore esterno.
Ma d'altronde non sarà un caso se lui ha scritto quello che ha scritto e noi 'uomini comuni', che sopravviviamo imperterriti e (quasi) imperturbabili alle mostrousità del mondo, scriviamo, al massimo, la lista della spesa.
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Non so se l'articolo sopracitato sia un riassunto a grandi linee del seguente, apparso sulla versione online di Rollingstone. Un brano commovente e straziante, davvero:
http://www.rollingstone.com/news/story/ ... _wallace/1
http://www.rollingstone.com/news/story/ ... _wallace/1
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Leggendo l'articolo ho provato le stesse precise sensazioni.BackhandWinner ha scritto:Veramente straziante e commovente, grazie per la segnalazione IJ.infinitejest ha scritto:http://archiviostorico.corriere.it/2008 ... 8053.shtml
Articolo illuminante, ma devastante.
E il profilo da Super-Inetto sveviano (tanto per dire una banalità) mi ha colpito davvero.
Come mi colpisce, nel mio piccolissimo, la mia totale incapacità di capire o anche solo di intuire vagamente, o immaginare, tanto strazio interiore a fronte di una vita così ricca e interessante, quando vista dall'osservatore esterno.
Prima del suicidio e di articoli come questo avevo un'immagine completamente diversa del Wallace-uomo
Grazie Lucas per il link; si tratta di un articolo diverso da quello apparso sul corriere della sera.
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Si tratta di una raccolta di racconti.Gios ha scritto:Me ne ha parlato più di una persona (trasversalmente: alcuni sciocchi, altri insospettabili, e il fatto è di per sè notevole): La ragazza dei capelli strani come è?
Alcuni sono bellissimi, soprattutto quello che dà il titolo alla raccolta e "Piccoli animali senza espressione".
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E da leggere in originale, Gios, mi raccomando (pleonastico, immagino, ma non si sa mai)!infinitejest ha scritto:Si tratta di una raccolta di racconti.Gios ha scritto:Me ne ha parlato più di una persona (trasversalmente: alcuni sciocchi, altri insospettabili, e il fatto è di per sè notevole): La ragazza dei capelli strani come è?
Alcuni sono bellissimi, soprattutto quello che dà il titolo alla raccolta e "Piccoli animali senza espressione".
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No (se è davvero bravo come dite, non ce ne sarà bisogno).BackhandWinner ha scritto:E da leggere in originale, Gios, mi raccomando (pleonastico, immagino, ma non si sa mai)!infinitejest ha scritto:Si tratta di una raccolta di racconti.Gios ha scritto:Me ne ha parlato più di una persona (trasversalmente: alcuni sciocchi, altri insospettabili, e il fatto è di per sè notevole): La ragazza dei capelli strani come è?
Alcuni sono bellissimi, soprattutto quello che dà il titolo alla raccolta e "Piccoli animali senza espressione".
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Come "no"? Proprio perché è (era) bravo, invece. Vuoi leggerti la prosa del traduttore? E magari metterti nelle mani di uno che scrive 'attimino', come ha fatto l'ineffabile Vincenzo Mantovani (era lui il traduttore nelle edizioni precedenti) ne 'Il Lamento di Portnoy' di Philip Roth?Gios ha scritto:No (se è davvero bravo come dite, non ce ne sarà bisogno).BackhandWinner ha scritto:E da leggere in originale, Gios, mi raccomando (pleonastico, immagino, ma non si sa mai)!infinitejest ha scritto: Si tratta di una raccolta di racconti.
Alcuni sono bellissimi, soprattutto quello che dà il titolo alla raccolta e "Piccoli animali senza espressione".
Bah.
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Se uno è un discreto artigiano, una traduzione più far scemare (o, in alcuni casi, amplificare: mi viene in mente Queneau tradotto da Calvino) la sua opera. Ma se è un grande scrittore, allora non c'è traduzione che tenga.
Ci sono dei racconti di Stevenson in dialetto scozzese che, malamente riportati, rimangono smaglianti, e degli altri di Kipling, in quel bizzarro vernacolare d'angloindiano, che riempiono di stupore. Unamuno diceva che il Chisciotte è (ed è vero) scritto davvero poveramente, eppure che spirito, ragazzi.
Molti imbecilli possono scrivere discretamente, alcuni perfino splendidamente, e con qualche litro di mestiere, si stupisce più di qualche mezzora; ma per scrivere Il Barile di Amontillado, ci vuole qualcosa in più, ed è esattamente quello che è divertente (almeno secondo me, dico) ricercare, perché non dipende dal mezzo (la scrittura).
Ci sono dei racconti di Stevenson in dialetto scozzese che, malamente riportati, rimangono smaglianti, e degli altri di Kipling, in quel bizzarro vernacolare d'angloindiano, che riempiono di stupore. Unamuno diceva che il Chisciotte è (ed è vero) scritto davvero poveramente, eppure che spirito, ragazzi.
Molti imbecilli possono scrivere discretamente, alcuni perfino splendidamente, e con qualche litro di mestiere, si stupisce più di qualche mezzora; ma per scrivere Il Barile di Amontillado, ci vuole qualcosa in più, ed è esattamente quello che è divertente (almeno secondo me, dico) ricercare, perché non dipende dal mezzo (la scrittura).
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Capisco il punto, ma non son tanto sicuro di che cosa ci sia davvero oltre al medium, visto che si parla di letteratura (un qualche intangibile noumeno letterario che fa dell'artigiano della parola un grande scrittore ?).Gios ha scritto:Se uno è un discreto artigiano, una traduzione più far scemare (o, in alcuni casi, amplificare: mi viene in mente Queneau tradotto da Calvino) la sua opera. Ma se è un grande scrittore, allora non c'è traduzione che tenga.
Ci sono dei racconti di Stevenson in dialetto scozzese che, malamente riportati, rimangono smaglianti, e degli altri di Kipling, in quel bizzarro vernacolare d'angloindiano, che riempiono di stupore. Unamuno diceva che il Chisciotte è (ed è vero) scritto davvero poveramente, eppure che spirito, ragazzi.
Molti imbecilli possono scrivere discretamente, alcuni perfino splendidamente, e con qualche litro di mestiere, si stupisce più di qualche mezzora; ma per scrivere Il Barile di Amontillado, ci vuole qualcosa in più, ed è esattamente quello che è interessante (almeno secondo me, dico) ricercare, perché non dipende dal mezzo (la scrittura) ma arriva al fine.
Queneau un "discreto artigiano"?
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Re: La morte di D.F. Wallace
Ripreso in mano il libretto donde Backhand ha derivato la propria firma.
Che dire, mi sembra ancora più eccezionale, la Bellezza cinetica , le riflessioni sui codici di guerra applicati alla moderna concezione dello sport, la messa a fuoco dei protagonisti nella loro realtà minima ( l'incontro fra Federer ed il giovanisSImo malato come prova della capacità mnemonicaregistrativa del primo) ,ce ne è quanto basta per giudicarlo,a argione e nella sua essenzialità, la cosa migliore scritta su un argomento sportivo nel decennio 2000-2009.
F.F.
Che dire, mi sembra ancora più eccezionale, la Bellezza cinetica , le riflessioni sui codici di guerra applicati alla moderna concezione dello sport, la messa a fuoco dei protagonisti nella loro realtà minima ( l'incontro fra Federer ed il giovanisSImo malato come prova della capacità mnemonicaregistrativa del primo) ,ce ne è quanto basta per giudicarlo,a argione e nella sua essenzialità, la cosa migliore scritta su un argomento sportivo nel decennio 2000-2009.
F.F.
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Re: La morte di D.F. Wallace
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Re: La morte di D.F. Wallace
Un estratto che ho particolarmente apprezzato:
Because here's something else that's weird but true: in the day-to-day trenches of adult life, there is actually no such thing as atheism. There is no such thing as not worshipping. Everybody worships. The only choice we get is what to worship. And the compelling reason for maybe choosing some sort of god or spiritual-type thing to worship--be it JC or Allah, be it YHWH or the Wiccan Mother Goddess, or the Four Noble Truths, or some inviolable set of ethical principles--is that pretty much anything else you worship will eat you alive. If you worship money and things, if they are where you tap real meaning in life, then you will never have enough, never feel you have enough. It's the truth. Worship your body and beauty and sexual allure and you will always feel ugly. And when time and age start showing, you will die a million deaths before they finally grieve you. On one level, we all know this stuff already. It's been codified as myths, proverbs, clichés, epigrams, parables; the skeleton of every great story. The whole trick is keeping the truth up front in daily consciousness.
Worship power, you will end up feeling weak and afraid, and you will need ever more power over others to numb you to your own fear. Worship your intellect, being seen as smart, you will end up feeling stupid, a fraud, always on the verge of being found out. But the insidious thing about these forms of worship is not that they're evil or sinful, it's that they're unconscious. They are default settings.
They're the kind of worship you just gradually slip into, day after day, getting more and more selective about what you see and how you measure value without ever being fully aware that that's what you're doing.
And the so-called real world will not discourage you from operating on your default settings, because the so-called real world of men and money and power hums merrily along in a pool of fear and anger and frustration and craving and worship of self. Our own present culture has harnessed these forces in ways that have yielded extraordinary wealth and comfort and personal freedom. The freedom all to be lords of our tiny skull-sized kingdoms, alone at the centre of all creation. This kind of freedom has much to recommend it. But of course there are all different kinds of freedom, and the kind that is most precious you will not hear much talk about much in the great outside world of wanting and achieving.... The really important kind of freedom involves attention and awareness and discipline, and being able truly to care about other people and to sacrifice for them over and over in myriad petty, unsexy ways every day.
That is real freedom. That is being educated, and understanding how to think. The alternative is unconsciousness, the default setting, the rat race, the constant gnawing sense of having had, and lost, some infinite thing.
Because here's something else that's weird but true: in the day-to-day trenches of adult life, there is actually no such thing as atheism. There is no such thing as not worshipping. Everybody worships. The only choice we get is what to worship. And the compelling reason for maybe choosing some sort of god or spiritual-type thing to worship--be it JC or Allah, be it YHWH or the Wiccan Mother Goddess, or the Four Noble Truths, or some inviolable set of ethical principles--is that pretty much anything else you worship will eat you alive. If you worship money and things, if they are where you tap real meaning in life, then you will never have enough, never feel you have enough. It's the truth. Worship your body and beauty and sexual allure and you will always feel ugly. And when time and age start showing, you will die a million deaths before they finally grieve you. On one level, we all know this stuff already. It's been codified as myths, proverbs, clichés, epigrams, parables; the skeleton of every great story. The whole trick is keeping the truth up front in daily consciousness.
Worship power, you will end up feeling weak and afraid, and you will need ever more power over others to numb you to your own fear. Worship your intellect, being seen as smart, you will end up feeling stupid, a fraud, always on the verge of being found out. But the insidious thing about these forms of worship is not that they're evil or sinful, it's that they're unconscious. They are default settings.
They're the kind of worship you just gradually slip into, day after day, getting more and more selective about what you see and how you measure value without ever being fully aware that that's what you're doing.
And the so-called real world will not discourage you from operating on your default settings, because the so-called real world of men and money and power hums merrily along in a pool of fear and anger and frustration and craving and worship of self. Our own present culture has harnessed these forces in ways that have yielded extraordinary wealth and comfort and personal freedom. The freedom all to be lords of our tiny skull-sized kingdoms, alone at the centre of all creation. This kind of freedom has much to recommend it. But of course there are all different kinds of freedom, and the kind that is most precious you will not hear much talk about much in the great outside world of wanting and achieving.... The really important kind of freedom involves attention and awareness and discipline, and being able truly to care about other people and to sacrifice for them over and over in myriad petty, unsexy ways every day.
That is real freedom. That is being educated, and understanding how to think. The alternative is unconsciousness, the default setting, the rat race, the constant gnawing sense of having had, and lost, some infinite thing.
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Re: La morte di D.F. Wallace
leggermente celebrativo, eh
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: La morte di D.F. Wallace
Molto celebrativo.Nickognito ha scritto:leggermente celebrativo, eh
Comunque mi ha fatto venire voglia di iniziare la scalata "Infinite Jest".
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Re: La morte di D.F. Wallace
volevo chiedere, esiste una sola versione tradotta del libro?
se si lo compro, se no, quale secondo voi la migliore? in inglese è troppo difficile per me.. devo prima leggerlo in italiano. poi forse lo leggerò in inglese (se vivo abbastanza a lungo).
sapete, sono quelle cose che metto li da fare, sepolte poi da quelle che metterò da fare domani.
se si lo compro, se no, quale secondo voi la migliore? in inglese è troppo difficile per me.. devo prima leggerlo in italiano. poi forse lo leggerò in inglese (se vivo abbastanza a lungo).
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Re: La morte di D.F. Wallace
ok grazie!
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Re: La morte di D.F. Wallace
No dai Kaf, in English straightaway, non fare il Floyd, su._Kafelnikov_ ha scritto:volevo chiedere, esiste una sola versione tradotta del libro?
se si lo compro, se no, quale secondo voi la migliore? in inglese è troppo difficile per me.. devo prima leggerlo in italiano. poi forse lo leggerò in inglese (se vivo abbastanza a lungo).
sapete, sono quelle cose che metto li da fare, sepolte poi da quelle che metterò da fare domani.
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Re: La morte di D.F. Wallace
un passo alla volta. iniziamo a vedere se riesco a capirlo in italiano. poi rischierò.