Imprese Estreme

...potete trovare anche un topic sul Cricket!!!
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RaphaEl
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Imprese Estreme

Messaggio da RaphaEl »

CONFORTOLA, MEDICI ALL'OPERA
DITA DEI PIEDI SARANNO "ACCORCIATE"


"Oggi sono in Ospedale a Padova e verrò sottoposto ad intervento chirurgico dove il Dott. Picchi vedrà in che modo e cosa sacrificare delle mie dita dei piedi. Solo dopo l’intervento saprò cosa “mi è costato il K2″."

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È un intervento parziale, definito dai medici «di toeletta», mirato a rimuovere le falangi secche, quello cui sarà sottoposto oggi a Padova Marco Confortola, l'alpinista sopravvissuto all'incidente sul K2 nel quale sono morti 11 suoi compagni. «Non abbiamo nessuna intenzione oggi di amputargli le dita - ha detto il prof. Gianfranco Picchi, il chirurgo specialista che lo ha in cura - oggi togliamo alcune falangi, quelle secche, ma per vedere cosa succede bisogna aspettare ancora 20 o 30 giorni». «Oggi è in programma sicuramente un accorciamento delle dita - ha aggiunto - perchè le falangi distali, le terze, quelle delle unghie, che si sono seccate, vanno tolte». Secondo lo specialista, «circa le seconde falangi, alcune probabilmente si salveranno, altre sicuramente no: è una situazione in fieri, potremo essere certi soltanto a conclusione della vicenda sanitaria». «Il danno da congelamento è un danno vascolare - spiega il medico - non arriva sangue e i tessuti vanno in cancrena, ma quando vediamo la parte nera in superfice non è detto che il danno sia lo stesso anche nel profondo, l'ossigenazione in camera iperbarica può ancora aiutare».

Segnalo inoltre un servizio con intervista a Marco Confortola stasera alle 19.00 su Sky Sport, ne ho visto proprio ora un estratto e sembrava davvero interessante: le impressioni dell'alpinista sulla tragedia del K2, i suoi programmi futuri, la sua voglia di tornare a scalare...in bocca al lupo Marco!
Ultima modifica di RaphaEl il gio dic 11, 2008 6:35 pm, modificato 1 volta in totale.
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Mp1
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Messaggio da Mp1 »

Purtroppo sanno cosa vanno incontro.

Ho visto uno stralcio dell'intervista, interessante quando afferma che non salirà mai più sul K2, e maledice questa montagna che "al minimo errore ti inghiottisce".

A lui è andata tutto sommato bene, ad altri malissimo.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
RaphaEl
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Messaggio da RaphaEl »

L'alpinista, operato stamane per l'amputazione delle dita dei piedi
Confortola:'Tornero' a scalare, ma non il K2'
Il sopravvissuto della valanga che ha ucciso 11 escursionisti sulla seconda montagna piu' alta del mondo vuole affrontare ancora le vette

Milano - Marco Confortola, l'alpinista scampato lo scorso agosto alla valanga sul K2 che ha ucciso i suoi undici compagni è impaziente di guarire per poter riprendere le sue arrampicate. Lo ha riferito Gianfranco Picchi, il chirurgo padovano che sta cercando di riportare i piedi dello scalatore in condizioni ottimali.

Confortola stamattina ha subito l'amputazione di tutte le dita dei piedi (terze falangi e alcune delle seconde), in seguito al congelamento durante la scalata. Poichè il metatarso è salvo, dovrebbe però ritornare in grado di scalare, probabilmente tra qualche mese.

Il sopravvissuto alla tragedia sulla montagna ha ammesso, tuttavia, di non avere intenzione di affrontare di nuovo il K2. Parlando della montagna come di una divinità antica, gigantesca e bellissima, ma anche terribile, ha detto:"Mi ha risparmiato, è stata clemente, gentile con me; ma con gli altri è stata spietata".
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Nasty
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Messaggio da Nasty »

Beh, se non erro anche Messner è privo di parecchie dita ( o si dice diti, riferito ai piedi, possibile?? ) dei piedi. Sono rischi che si corrono, ahimè. Lui sa di essere stato fortunato.

Io ho un'ammiraizone smodata per la gente che si cimenta in tali imprese.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
RaphaEl
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Messaggio da RaphaEl »

Modifico il titolo del topic dedicato inizialmente a Confortola così da renderlo più vasto ed interessante. L'idea mi è venuta dopo aver letto questo articolo:

L'Oceano Pacifico a remi, l'incredibile impresa di Alex
Dopo 10 mesi e oltre 16mila km di navigazione in solitaria, Alex Bellini sta per concludere la sua incredibile avventura.

Con una media globale di 23,36 miglia (43,26 km) utili al giorno, Alex Bellini si trova a meno di 100 miglia (180 km) dalle coste più vicine all'Australia e ad oltre 6820 miglia (12631 km) dal Perù da dove era partito 10 mesi fa ma avendone effettivamente percorse circa 9100 miglia (16853 km).

Lo scorso 21 febbraio il 29enne, amante degli sport estremi, era partito in solitaria con la sua Rosa di Atacama II, barca a remi di 7 metri e mezzo di lunghezza. Bellini ha affrontato questo viaggio in solitaria e senza nave appoggio. Stremato, sia psicologicamente che fisicamente, dopo questo sforzo immane sta per raggiungere le coste australiane.

Sul suo diario di bordo, consultabile online, tante le storie come l'incontro con una splendida famiglia di orche (un maschio e due femmine) dopo essere stato spedito indietro di 20 miglia da correnti contrarie.

Sfogliando il suo diario di bordo si legge: "Il mare faceva paura anche oggi. Non, però, il genere di paura che poteva fare nei giorni scorsi. Oggi si gonfiava e sgonfiava come un enorme polmone. Dall'alto di queste enormi onde, addirittura, il mare non sembrava più una distesa piatta, ma si poteva notare la leggera curvatura dell'orizzonte. Se un polmone lo fosse stato davvero sarebbe stato un polmone che dopo una lunga corsa deve riprendere fiato".



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La rotta di Alex

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doctorbones
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Messaggio da doctorbones »

P A Z Z O

:o :o :o
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paoolino
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Messaggio da paoolino »

Il confine tra idiozia ed eroismo è un filo sottile!
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
RaphaEl
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Messaggio da RaphaEl »

Alex è in Australia!

Al largo di Newcastle, Alex ed il suo team, alla luce delle cattive condizioni meteorologiche previste, anomale per la stagione, hanno ritenuto conclusa la traversata, provvedendo all´incontro con una nave che lo accompagnasse in porto.

L´arrivo di Alex a Newcastle, è previsto per sabato 13 dicembre alle ore 18:30 per le formalita doganali. E´ organizzato un incontro con fans e media domenica 14 dicembre al molo Man of War accanto all´Opera House di Sydney dalle 10:00 alle 10:30.

La traversata si conclude quindi con successo, stabilendo inoltre diversi record.

Con 295 giorni di traversata, Alex ha effettuato la remata in solitaria con esito positivo più lunga della storia. John Fairfax aveva fatto 361 giorni, ma in doppio. Peter Bird aveva fatto 294 giorni pertanto Alex lo supera. Sempre peter Bird aveva fatto 304 giorni, ma con recupero/soccorso finale, quindi senza esito positivo. Erden Eruc aveva fatto 312 giorni, ma è stato poi recuperato da un peschereccio a 200 miglia (370 km) da terra.

Con 541 giorni trascorsi in mare in remate transoceaniche Alex raggiunge la seconda posizione assoluta nella classifica superando John Fairfax (che a differenza di Alex ha fatto 361 dei suoi 541 giorni in doppio).

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Alex Bellini al suo arrivo in Australia (Reuters)

Sui siti specializzati e sulla stampa australiana Bellini viene trattato da eroe, qui in Italia si definisce "sconfitta" o "impresa fallita" la sua avventura, perchè terminata a 120 km dalla meta (dopo averne percorsi 18,000 consecutivamente per 10 mesi!). Grande Alex!
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RaphaEl ha scritto: Sui siti specializzati e sulla stampa australiana Bellini viene trattato da eroe, qui in Italia si definisce "sconfitta" o "impresa fallita" la sua avventura, perchè terminata a 120 km dalla meta (dopo averne percorsi 18,000 consecutivamente per 10 mesi!). Grande Alex!
Finalmente anche in Italia si inizia garantire la giusta considerazione all'impresa di Bellini, con dietro-front parziale rispetto ai toni deprimenti di ieri:

Bellini, remata valida
"Me la tengo stretta"

Secondo Ocean Rowers, l’ente che raccoglie questo tipo di record, l’impresa dell'italiano è valida malgrado il rematore si sia fermato prima dell’arrivo a Newcastle. Bellini è diventato l’ottavo rematore solitario ad attraversare l’Oceano Pacifico


MILANO, 14 dicembre 2008 - Secondo Ocean Rowers, l’ente che raccoglie questo tipo di record, l’impresa di Alex Bellini è valida malgrado il rematore si sia fermato prima dell’arrivo a Newcastle. Bellini è diventato l’ottavo rematore solitario ad attraversare l’Oceano Pacifico, ma al momento: "Non riesco a fare più di 4 gradini per volta senza aggrapparmi al corrimano. Sto bene, ma mi sento molto stanco. Debole. E di ore di sonno non ne ho accumulate troppe da quando sono arrivato a terra".

RACCOLTO DA UN RIMORCHIATORE - Barba lunga, 12-15 chili meno rispetto a quando è partito, Bellini è stato raccolto a 65 miglia dalla costa australiana da un rimorchiatore neozelandese che incrociava nella zona. "Mi hanno fatto un sacco di feste. E’ stata una bella accoglienza. E poco a poco mi è tornata la voglia di parlare, di raccontare tutto quello che ho passato". Aveva sognato di sbarcare davanti all’Opera House di Sydney, sarebbe stato il primo rematore a spingersi tanto a Sud, il primo ad arrivare da continente a continente, non da continente a isola del Pacifico. «Una volta forse l’avrei presa peggio. Il viaggio è fatto di tanti aspetti, tanti dettagli che sono cambiati, questo è uno di quelli. Resta quello che ho fatto prima, le migliaia di miglia a remare da solo. Per fare un paragone culinario è come essersi alzati da tavola prima di mangiare il dolce, il mio adorato tiramisù. Mi resta quel po’ di fame. Ma sono sereno».

POLLO E MARMELLATA - A proposito primo pasto? "Sul rimorchiatore mi hanno aperto il frigo: marmellata, pollo, tutto quello che ho trovato. Ma da adesso mi metto a dieta, prometto". Magari da domani, visto che nel porto di Sydney, dove era previsto l’arrivo, oggi ci sarà una festa, con tanto di console italiano, amici assortiti e naturalmente Francesca, la moglie-manager. L’incontro fra i due è avvenuto attraverso il parapetto della nave nel porto piovoso: lui non poteva scendere, lei non poteva salire. Un abbraccio lunghissimo e tenero. "Quando l’ho guardata a Newcastle, mi è sembrata di rivederla sulle scale della chiesa qualche anno fa. Mi pare che in questi 10 mesi siamo stati sempre assieme, di non averla mai lasciata, che il nostro matrimonio sia cresciuto".

40 PASSI AL GIORNO - Come è cresciuto Alex, passato attraverso prove durissime, fisiche e psicologiche, come i 40 passi al giorno (la barca è solo 7.5 metri) o le ultime settimane senza telefono. "Perché l’ho fatto? Affrontare il mare da solo era un’esperienza nel profondo di me stesso. Mi interessava il viaggio e l’ho fatto. E’ finita diversamente da come sognavo. Ma mi tengo tutto quello che ho vissuto".
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Re: Imprese Estreme

Messaggio da RaphaEl »

L'AUSTRALIANA JESSICA WATSON TENTA DI BATTERE IL RECORD DEL 18ENNE JESSE MARTIN
Giro del mondo in vela: parte una 16enne
Domenica lascerà il porto di Sydney: otto mesi la durata prevista del viaggio

SYDNEY - Costretta nei giorni scorsi a rinviare a causa delle avverse condizioni meteo, la 16 enne australiana Jessica Watson è pronta a partire domenica per un giro del mondo in solitario in barca a vela che durerà otto mesi. Le difficoltà non la scoraggiano, visto che in un tentativo precedente la sua barca si era scontrata con una nave mercantile.
A bordo della sua nuova barca tutta rosa, un 10 metri che si chiama "Ellás Pink Lady", la giovanissima navigatrice uscirà dal porto di Sydney salutata da una folla di fan. La Watson spera di battere il record stabilito dieci anni fa dal connazionale, Jesse Martin, che all'età di 18 anni ha circumnavigato da solo il globo.

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UNA PARTENZA PREPARATA DA ANNI - Intervistata dall'emittente Abc mentre stivava i viveri in barca, la ragazza ha spiegato che l'inizio del viaggio attraverso le acque calme del Pacifico le permetterà di prepararsi al lungo periodo di solitudine che deve affrontare e ha negato di avere paura. A parte, ha detto, il momento della partenza con tanta gente a salutare dal molo. «Sarà un po' come uno spettacolo dei clown del circo - ha detto - ma penso che sia normale visto che è stato preparato per anni. E io me ne andrò a navigare intorno al mondo».
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Re: Imprese Estreme

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Addio a Lacedelli
leggenda del K2

Si è spento a Cortina l'uomo che, insieme a Compagnoni, conquistò la vetta himalaiana nel luglio 1954. Avrebbe compiuto 84 anni il 4 dicembre, non si era più ripreso da un intervento chirurgico al cuore effettuato in estate

CORTINA D’AMPEZZO (Belluno), 20 novembre 2009 - Addio a Lino Lacedelli. E' morto stamane nella sua casa di Cortina l'alpinista che insieme ad Achille Compagnoni conquistò il 31 luglio 1954 il K2. Lacedelli, da tempo malato, avrebbe compiuto il prossimo 4 dicembre 84 anni. L'estate scorsa il grande alpinista ampezzano aveva subito un intervento cardiaco, e nonostante una lunga riabilitazione non si era più ripreso. Proprio le difficili condizioni di salute gli avevano impedito di partecipare ai funerali di Compagnoni, deceduto il 13 maggio scorso, all'età di 94 anni.

la carriera — Nato a Cortina d’Ampezzo il 4 dicembre 1925, comincia ad arrampicare sulle Cinque Torri a quattordici anni: di nascosto e con le scarpe chiodate sale in “libera” ma trova e supera la guida Simone Lacedelli, impegnato con due turisti inglesi. Così al ritorno le prende sia dal padre sia dalla guida. A parte il K2 del 1954, ecco le sue principale scalate:
1947: Con Silvio Alverà, salita del Sassolungo di Cibiana (Bosconero) per lo spigolo Nord-Ovest, seicento metri di 4° grado e sette ore in parete. Con Ugo Pompanin, Ugo Samaja e Bruno Lacedelli, salita della parete Sud-Ovest della Tofana di Rozes seguendo un itinerario in parte nuovo, 5° grado, ore cinque, chiodi cinque.
1950: Con Luigi Ghedina, prima ripetizione senza bivacco della via Costantini-Ghedina del Pilastro di Rozes. Quarta ripetizione e prima senza bivacco della via Soldà-Conforto alla parete Sud della Marmolada. Con Ugo Pompanin, prima ripetizione della via Andric-Varale-Bianchet del Cimon della Pala.
1951: Con Luigi Ghedina, prima ripetizione della via Bonatti-Chigo del Grand Capucin (Monte Bianco) in 18 ore e senza bivacco.
1952: Con Luigi Ghedina e Guido Lorenzi nuova via di 6° grado superiore sulla parete Sud-Ovest della Cima Scotoni del gruppo Fanis.
1953: Prima invernale sulla Croda Rossa, m. 3146, dalla Val Muntesela.
1959: Con Albino Strobel, Lorenzo Lorenzi e Gualtiero Ghedina, spigolo Nord-Ovest della Cima Ovest di Lavaredo, detto “Spigolo Scoiattoli”, 6° grado superiore.
1961: Con Lorenzo Lorenzi e Orazio Apollonio traccia, grazie a una variante alta alla via Julia, la diretta sulla parete Sud della Tofana di Rozes.
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gianlu
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Re: Imprese Estreme

Messaggio da gianlu »

RIP Lacedelli. Sarà ricordato con stima e affetto.
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