referendum: campagna di disinformazione

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
poliper
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referendum: campagna di disinformazione

Messaggio da poliper »

Visto che qualcuno mi aveva consigliato di aprire un topic appropriato, lo faccio. E' partita la campagna di disinformazione sul referendum. E mi stupisco delle persone che si prestano a tutto ciò. L'altra volta Ainis e adesso pure Sartori. Vedremo nei prossimi giorni. A chi giova? #1# #1# #1#

Posto l'articolo:
http://www.corriere.it/editoriali/09_ma ... aabc.shtml

Ma può passare un articolo del genere sul Corriere? Disinformazione allo stato puro. #1# #1#

Per l’esattezza i quesiti referendari sono due.
I quesiti referendari, che io sappia, sono 3 e non 2. Coma mai Sartori sbaglia?
Si è scordato di parlare del quesito sullo sbarramento (per tutti) al 4% (8% al senato). #103# #103#

In­vece il premio previsto dal referendum scatta in ogni caso, e così trasforma in maggioranza la maggiore minoranza.
Ma il premio di maggioranza, già è previsto dall'attuale legge. #103# #103#
Alle scorse elezioni, la coalizione PDL, Lega, MPA ha preso il 46% alla camera, ma s'è preso il 55% dei seggi. Con la legge attuale, se si presentano alla camera 9 partiti separati, 8 prendono il 10% ciascuno ed il nono il 20%, quello col 20 % si prende il 55% della camera. Può piacere o non piacere, ma è così.
Ma penso che anche col vecchio Mattarellum fosse così: nel '96 la sinistra e nel 2001 la destra, sono riusciti ad avere la maggioranza in Parlamento senza avere la maggioranza dei voti.

Nel caso in esame, se vinceranno i No (il rifiuto delle modifiche referendarie) allora si po­trà dire che il popolo italia­no vuole il Porcellum così come è. Se invece vincesse­ro i Sì, allora si dirà che la sovranità popolare vuole una maggioranza ope legis.
Non sarebbe meglio dire, che se vincesse il sì, la gente non vuole questa pessima legge e che sta cercando solo di migliorarla? #1# #1#
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

quelli che pensano facciano schifo tutti e due che deve fare?

e le preferenze?

detto questo, io eliminerei il quorum o lo abbasserei al 25% degli aventi diritto.

cosi' tutti si batterebbero per spiegare le ragioni, non a dire che e' una roba che non conta nulla e e' meglio stare a casa o che e' fondamentale.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Burano
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Messaggio da Burano »

Senza la regola assurda del quorum non ci sarebbe stata la Lega a imporre il suo ostruzionismo, ci sarebbe stato l'election day e avremmo risparmiato un sacco di soldi. Questa volta e anche le altre 5-6 volte negli ultimi dieci anni in cui si è fatto questo giochino furbo.
Il quorum sul referendum abrogativo è una roba che abbiamo solo in Italia. Anche questo vorrà pur dire qualcosa...
Lo voglio rivedere, Fabio
Apollo_Creed.
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Messaggio da Apollo_Creed. »

alessandro ha scritto:quelli che pensano facciano schifo tutti e due che deve fare?

e le preferenze?

detto questo, io eliminerei il quorum o lo abbasserei al 25% degli aventi diritto.

cosi' tutti si batterebbero per spiegare le ragioni, non a dire che e' una roba che non conta nulla e e' meglio stare a casa o che e' fondamentale.
Io eliminerei proprio il quorum: chi va al mare non ha diritto di influenzare e vanificare il senso civico di chi vuole esprimere la propria opinione.
poliper
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Messaggio da poliper »

L'unica possibilità al referendum è che sia spinto dai ballottaggi. Spero che ci saranno 200 ballottaggi alle amministrative: poi li voglio vedere i politici incitare la gente a non andare a votare. #10# #10#
tennisfan82
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Messaggio da tennisfan82 »

Questo referendum se arriva al 20% sarebbe già manna del cielo.
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Messaggio da poliper »

tennisfan82 ha scritto:Questo referendum se arriva al 20% sarebbe già manna del cielo.
Non sarei così pessimista. Primo, dipende da che impegno ci metteranno i partiti: Berlusconi avrebbe voluto appoggiarlo, ma dopo che la Lega ha minacciato la crisi starà buono. Al PD il referendum conviene e mi sembra di aver spiegato perchè in un altro topic. Ad altri partiti UDC, Lega estrema sinistra non conviene e faranno di tutto per boicottarlo.
Bisogna però aggiungere che quei giorni ci saranno i ballottaggi: bisogna vedere quanti ce ne sono: se ce ne saranno tanti ci sarà una buona affluenza e forse si raggiungerà il quorum. Bisogna sperare nei ballottaggi. 8) 8)
Comunque penso che almeno un 35,40% lo farà.
Quanti giorni si vota? Solo la domenica o c'è anche il Lunedì per votare?
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paoolino
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Messaggio da paoolino »

Al di là dei dubbi sul PD, già espressi in altro topic, trovo un po' singolare le posizioni di un paio di partiti.
Il primo è l'Italia dei Valori. Il 4 Maggio
Di Pietro sul suo blog ha scritto:Ribadisco il sì ai quesiti referendari poiché rispetto le 850 mila firme dei cittadini, ma vorrei sapere dalle altre forze politiche le loro intenzioni sulla riforma della legge elettorale vigente. Se l’intento è partire dal referendum per cambiare il “porcellum”, l’Italia dei Valori è pronta a votare sì. Se l’intenzione è quella di usare strumentalmente le firme dei cittadini per avviare un processo di revisione che si concluda con un “porcellum II la soluzione finale” e con l’eliminazione dei partiti di opposizione, allora questo non lo accetteremo.

Il referendum è un punto di partenza indispensabile per sedersi nell'Aula parlamentare con le altre forze politiche e lavorare ad un'altra legge elettorale.

Un sì al referendum senza una corretta revisione della legge elettorale consegnerebbe le chiavi del sistema Paese ad un partito unico di matrice fascista.

In soldoni, sì al referendum per perseguire un obiettivo voluto dai cittadini: costruire una nuova legge elettorale che dia realmente loro la possibilità di esprimere le preferenze, senza accontentarsi di elenchi di nomi scelti dalle segreterie di partito e che tuteli quelle forze politiche che esprimono un’ampia rappresentanza della popolazione in Parlamento.
Insomma, la posizione sul Sì al referendum mi sembrava abbastanza chiara e netta perché il Sì era visto come l'unico strumento in grado di portare a una revisione parlamentare della legge elettorale.

Manco passano dieci giorni che la teoria diventa questa:

Roma, 12 mag. (Apcom) - "Io vado a votare, sono un referendario, ho raccolto le firme per quel referendum, ma ritengo che bisogna intervenire assolutamente per modificare la legge elettorale. Ecco perché voterò 'no', perché in questi giorni si è detto che la legge non sarà cambiata". Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, intervenendo a Red Tv. "Non considero un errore aver raccolto le firme - prosegue -credo nello strumento referendario, ma deve cambiare la legge elettorale, altrimenti il danno sarà maggiore. E' come uno che si costruisce un coltello per tagliare il pane e poi scopre che ci può uccidere qualcuno, a quel punto io il coltello lo butto, preferisco non mangiare, che uccidere le persone".

Cioè è diventato il No al referendum l'unico strumento per apportare modifiche alla legge elettorale.

A mio parere, chi ci capisce - anzi - chi c'azzecca è bravo.

Il secondo partito la cui posizione sul referendum francamente mi stupisce è il Partito Radicale. Emma Bonino e Marco Pannella hanno parlato per anni della necessità di riforme che portassero l'Italia ad un sistema che favorisse la formazione di due grandi partiti sul modello dei partiti Democratico e Repubblicano statunitensi ed oggi che la vittoria del Sì al referendum verso questo porterebbe, si schierano per il No.
Anche qui non capisco molto. Sono io o sono loro?
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Messaggio da poliper »

In effetti la domanda di fondo è: per cambiare questa legge elettorale è meglio che vinca il sì o il no?
Io ho paura che se vincerà il no (o peggio l'astensionismo) allora la legge elettorale diventerebbe immutabile. E' come il discorso sulla fecondazione assistita: siccome ha vinto l'astensionismo allora oggi non si può più modificare.
Per me se vince il sì la legge che esce è meglio di quella attuale: divieto di candidature multiple, sbarramenti più alti (non al 2%). Rimane il dubbio se l'8% al senato non sia un pò troppo alto: comunque meglio l'8% che il 2% attuale. Poi per quanto riguarda il premio di maggioranza sgombriamo subito l'equivoco. Non è vero che con la vittoria del sì Berlusconi potrebbe vincere da solo: o quanto meno non più di ora. Già ora se la coalizione più votata prende il 20% dei voti, prende il 55% dei seggi.
E comunque c'è più possibilità di ulteriori modifiche con la vittoria del sì che con quella del no.
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paoolino
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Messaggio da paoolino »

poliper ha scritto:In effetti la domanda di fondo è: per cambiare questa legge elettorale è meglio che vinca il sì o il no?
Io ho paura che se vincerà il no (o peggio l'astensionismo) allora la legge elettorale diventerebbe immutabile. E' come il discorso sulla fecondazione assistita: siccome ha vinto l'astensionismo allora oggi non si può più modificare.
Per me se vince il sì la legge che esce è meglio di quella attuale: divieto di candidature multiple, sbarramenti più alti (non al 2%). Rimane il dubbio se l'8% al senato non sia un pò troppo alto: comunque meglio l'8% che il 2% attuale. Poi per quanto riguarda il premio di maggioranza sgombriamo subito l'equivoco. Non è vero che con la vittoria del sì Berlusconi potrebbe vincere da solo: o quanto meno non più di ora. Già ora se la coalizione più votata prende il 20% dei voti, prende il 55% dei seggi.
E comunque c'è più possibilità di ulteriori modifiche con la vittoria del sì che con quella del no.
Ulteriore domanda è: cambiarla come?

Un ritorno al proporzionale, anche con sbarramento al 4% mi sembra una cattiva idea: darebbe all'UDC il vantaggio di essere l'ago della bilancia. Ossia un partito di centro con il 6% diventa il reale padrone del vapore.

Il mio sistema preferito è quello francese: collegi uninominali e doppio turno. A seguire non mi dispiacerebbe un ritorno al Mattarellum ma se, e solo se, venisse abolita la quota proporzionale con lo scorporo. In sostanza, si trasformerebbe il Mattarellum in un sistema francese senza il doppio turno (credo che il sistema inglese sia così).
Potrebbe essere decente per l'Italia anche il sistema elettorale spagnolo: proporzionale ma con circoscrizioni elettorali molto piccole che garantisce l'affermazione dei partiti grandi ma allo stesso tempo una rappresentanza per partiti con forti radici regionali.
Notare che nella democraticissima Spagna le liste sono bloccate.

Infatti, ci si scandalizza per le liste bloccate qui in Italia, ma anche il sistema delle preferenze ha i suoi contro: favorisce quei candidati che possono permettersi budget più alti durante la campagna elettorale o quelli che hanno un buon sistema di reti clientelari. Io, sinceramente, tra lista bloccata e preferenza non vedo grandi differenze. Preferisco la preferenza ma non mi indigna la lista bloccata.

Il forum qui, che sistemi elettorali predilige?
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Messaggio da rob »

Il sistema utilizzato per le elezioni amministrative comunali e provinciali con l'elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia potrebbe essere esteso alle elezioni politiche.
Esso presenta analogie con il sistema francese maggioritario uninominale a doppio turno, per quanto, in realtà sia un proporzionale rettificato per i Comuni di popolazione superiore a 15.000 abitanti.
Però, non credo che si arrivi a modifiche sostanziali della legge elettorale vigente. Nessun partito politico sostiene il ritorno al maggioritario.
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Messaggio da poliper »

paoolino ha scritto: Ulteriore domanda è: cambiarla come?

Un ritorno al proporzionale, anche con sbarramento al 4% mi sembra una cattiva idea: darebbe all'UDC il vantaggio di essere l'ago della bilancia. Ossia un partito di centro con il 6% diventa il reale padrone del vapore.
Dipende dal tipo di proporzionale. Se è un proporzionale secco è un discorso; se c'è un premio di maggioranza è un altro. Tutto sommato alla camera con il Porcellum non c'è stato mai problema nè nella scorsa legislatura, nè nell'attuale. Se si facesse un proporzionale senza premio, allora sì che l'UDC sarebbe l'ago della bilancia: ma se si mette un premio di maggioranza (come c'è adesso) l'UDC si deve schierare prima delle elezioni, e non dopo a seconda delle convenienze.
Il mio sistema preferito è quello francese: collegi uninominali e doppio turno. A seguire non mi dispiacerebbe un ritorno al Mattarellum ma se, e solo se, venisse abolita la quota proporzionale con lo scorporo. In sostanza, si trasformerebbe il Mattarellum in un sistema francese senza il doppio turno (credo che il sistema inglese sia così).
Potrebbe essere decente per l'Italia anche il sistema elettorale spagnolo: proporzionale ma con circoscrizioni elettorali molto piccole che garantisce l'affermazione dei partiti grandi ma allo stesso tempo una rappresentanza per partiti con forti radici regionali.
Notare che nella democraticissima Spagna le liste sono bloccate.
Per me la cosa migliore è il proporzionale con una certa soglia di sbarramento (4%) e con premio di maggioranza (come dicevo prima). Deve da una parte garantire governabilità (levando i partiti dell1% che ricattano le maggioranze), ma dall'altra devi permettere ai partiti piccoli di poter crescere e fare concorrenza ai partiti più grandi. Io penso che 2 soli partiti (PDL, PD) siano una rovina per l'Italia: c'è bisogno di partiti che facciano "casino", come la Lega o IDV (che non a caso sono in crescita).
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Messaggio da poliper »

rob ha scritto:Però, non credo che si arrivi a modifiche sostanziali della legge elettorale vigente. Nessun partito politico sostiene il ritorno al maggioritario.
E' per questo che penso che c'è bisogno del referendum: se aspettiamo i partiti col cavolo che cambiano la legge elettorale.
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Messaggio da paoolino »

poliper ha scritto:[
Per me la cosa migliore è il proporzionale con una certa soglia di sbarramento (4%) e con premio di maggioranza (come dicevo prima). Deve da una parte garantire governabilità (levando i partiti dell1% che ricattano le maggioranze), ma dall'altra devi permettere ai partiti piccoli di poter crescere e fare concorrenza ai partiti più grandi.
Se non erro, è proprio quello che uscirebbe fuori in caso di vittoria dei Sì al referendum.
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paoolino ha scritto:
poliper ha scritto:[
Per me la cosa migliore è il proporzionale con una certa soglia di sbarramento (4%) e con premio di maggioranza (come dicevo prima). Deve da una parte garantire governabilità (levando i partiti dell1% che ricattano le maggioranze), ma dall'altra devi permettere ai partiti piccoli di poter crescere e fare concorrenza ai partiti più grandi.
Se non erro, è proprio quello che uscirebbe fuori in caso di vittoria dei Sì al referendum.
Beh, non proprio: per me se il referendum passasse la legge sarebbe migliorata. L'8% al senato è però un po' troppo alto: sarebbe meglio abbassarlo un po' (ma questo non può farlo il referendum). Poi, anch'io ho qualche dubbio sul premio di maggioranza: forse è preferibile che il premio di maggioranza vada diviso tra i partiti vincitori (com'è oggi), piuttosto che andare ad un partito solo. Comunque non è vero che permetterebbe ad un partito solo di vincere le elezioni: se passasse quel quesito penso che le coalizioni si sfalderebbero: soprattutto penso che la Lega si staccherebbe dal PDL non avendo più nulla da guadagnare ad andare insieme. Se l'obiettivo di Franceschini è quello di staccare la Lega dal PDL, il referendum può dargli una mano.
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Messaggio da paoolino »

poliper ha scritto: Poi, anch'io ho qualche dubbio sul premio di maggioranza: forse è preferibile che il premio di maggioranza vada diviso tra i partiti vincitori (com'è oggi), piuttosto che andare ad un partito solo.
Dipende dal numero di partiti che compongono una coalizione: se i partiti per coalizione sono 2, massimo 3 (ma già 3 mi sembrano troppi), allora potrebbe andare bene il premio ripartito tra tutti. Siccome la tendenza in Italia è sempre quella della moltiplicazione dei partiti, per me, è meglio il premio al solo partito più forte.
poliper ha scritto: Comunque non è vero che permetterebbe ad un partito solo di vincere le elezioni: se passasse quel quesito penso che le coalizioni si sfalderebbero: soprattutto penso che la Lega si staccherebbe dal PDL non avendo più nulla da guadagnare ad andare insieme. Se l'obiettivo di Franceschini è quello di staccare la Lega dal PDL, il referendum può dargli una mano.
Bè, la Lega staccandosi dal PDL avrebbe da perdere comunque posti di Governo. Sinceramente, non capirei una vocazione all'opposizione da parte della Lega, salvo clamorose rotture che, attualmente, non vedo all'orizzonte.
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Messaggio da poliper »

paoolino ha scritto:Dipende dal numero di partiti che compongono una coalizione: se i partiti per coalizione sono 2, massimo 3 (ma già 3 mi sembrano troppi), allora potrebbe andare bene il premio ripartito tra tutti. Siccome la tendenza in Italia è sempre quella della moltiplicazione dei partiti, per me, è meglio il premio al solo partito più forte.
Ma già se passa il quesito sullo sbarramento è così: il governo Prodi era composto da 10 partiti, ma se ci fosse stato lo sbarramento al 4% (e 8% al senato) sarebbero entrati solo 2,3 partiti. Con un sbarramento discretamente alto, le coalizioni non possono avere più di 2,3 partiti. A quel punto cosa è meglio?
Bè, la Lega staccandosi dal PDL avrebbe da perdere comunque posti di Governo. Sinceramente, non capirei una vocazione all'opposizione da parte della Lega, salvo clamorose rotture che, attualmente, non vedo all'orizzonte.
Beh, oggi è così: io parlo in caso di elezioni: se nel 2008 ci fosse stata già la legge uscita dal referendum, lo sbarramento dentro e fuori le coalizioni sarebbe stato lo stesso ed il premio di maggioranza sarebbe andato solo al PDL: a quel punto alla lega conveniva coalizzarsi con Berlusconi? Forse sarebbe stato meglio andare da soli, per rimanere liberi.
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Messaggio da gianlu »

paoolino ha scritto: Il forum qui, che sistemi elettorali predilige?
Io preferisco il maggioritario a turno secco senza quota proporzionale.
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Messaggio da balbysauro »

io sono contro il suffragio universale
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Messaggio da gianlu »

balbysauro ha scritto:io sono contro il suffragio universale
Nostalgico?
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Messaggio da balbysauro »

gianlu ha scritto:
balbysauro ha scritto:io sono contro il suffragio universale
Nostalgico?
no, e neanche elitario o aristocratico

però in Italia abbiamo una demagogia, non una democrazia, e quindi non credo che far votare tutti sia il male minore
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Messaggio da Pindaro »

balbysauro ha scritto:
gianlu ha scritto:
balbysauro ha scritto:io sono contro il suffragio universale
Nostalgico?
no, e neanche elitario o aristocratico

però in Italia abbiamo una demagogia, non una democrazia, e quindi non credo che far votare tutti sia il male minore
Ne avevamo parlato oggi :lol:
D'accordo in tutto e per tutto con Balby.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Messaggio da poliper »

Il rischio del partito dominante

STEFANO PASSIGLI
Attenti solo alle polemiche della «politica politicante», o immersi solo nel gossip quotidiano, buona parte dei leaders di partito e dei commentatori non sembra prestare adeguata attenzione alla rilevanza delle prossime elezioni europee. Esse segneranno, infatti, un punto di svolta non solo nel cammino del Trattato di Lisbona e nei rapporti tra Commissione e Parlamento europeo, ma potrebbero rivelarsi determinanti anche per l’assetto strutturale del sistema politico italiano.

Gli anni di transizione dalla Prima Repubblica ad oggi hanno visto la presenza di un sistema competitivo, caratterizzato da una ripetuta alternanza di governo e opposizione. Le ultime elezioni - complice il premio di maggioranza introdotto dal Porcellum, e ancor più questo primo anno di governo Berlusconi e di irrisolta crisi del Pd - hanno visto un marcato rafforzamento della coalizione di governo. Se questa tendenza venisse confermata nelle elezioni europee da un ulteriore rafforzamento dell’attuale maggioranza, e in particolare del Pdl, rischieremmo di passare da un sistema di democrazia competitiva - caratterizzato appunto dall’alternanza di governo e opposizione - ad un sistema a partito predominante.

I sistemi a partito predominante sono stati tipici, anche per lunghi periodi, di molte democrazie (ad es. l’India o il Giappone, o in Europa la Svezia), e anche l’Italia ha conosciuto, per oltre un ventennio dopo la vittoria della Dc nel 1948, un simile assetto. In Italia, tuttavia, la presenza di un partito dominante era dovuta non a fattori endogeni, ma a una variabile internazionale: la divisione in blocchi e la guerra fredda. In ogni caso, la conventio ad excludendum, che impedendo l’alternanza regalò alla Dc il suo lungo predominio, fu in ogni caso mitigata - anche dopo il travolgente successo del 1948 - dall’autolimitazione della classe dirigente democristiana. Un minimo di competizione nel sistema fu in ogni caso assicurato prima dal cosiddetto «ricambio sulle mezze ali», dall’alternanza cioè al governo assieme alla Dc di partiti laici di diverso orientamento, e poi più decisamente dalla competizione nella maggioranza tra Psi e Dc.

Invece, se le elezioni europee segnassero un ulteriore rafforzamento del Pdl, anche la limitata competizione oggi esistente all’interno della maggioranza verrebbe meno per due principali ragioni: 1) l’attuale premier gode infatti di un potere che potremmo definire «metapolitico», fondato cioè non solo sui poteri che la Costituzione gli riconosce e sul suo essere - al contrario dei premier Dc della Prima Repubblica - anche capo indiscusso del suo partito, ma sul possesso di risorse economiche e mediatiche non temperate da alcuna legge sul conflitto di interessi o da un assetto realmente pluralistico del sistema dell’informazione televisiva; 2) l’eventuale approvazione il 21 giugno del referendum Segni-Guzzetta, attribuendo il premio di maggioranza alla lista più votata anziché alla coalizione vincente, avrebbe l’effetto di consegnare al solo Berlusconi l’assoluto controllo del Parlamento e di tutte le cariche istituzionali (dal Capo dello Stato, alla Corte Costituzionale alle autorità indipendenti), e in accordo con la Lega il potere di modificare la Costituzione senza nemmeno l’obbligo di referendum confermativo.

Assisteremmo insomma al venir meno non solo di qualsiasi dialettica all’interno della maggioranza, ma persino di quell’equilibrio tra poteri che è il cardine del costituzionalismo liberal-democratico. Si aggiunga che la vittoria del «sì», facendo venir meno il ruolo di un possibile polo di centro e radicalizzando lo scontro fra destra e sinistra, contribuirebbe ad un ulteriore rafforzamento della destra: in ogni occasione, infatti, in cui destra e sinistra si sono in Italia affrontate frontalmente - dal 1924 al 1948 - la sinistra è risultata soccombente. La tendenza a passare da una democrazia competitiva a un sistema a partito predominante risulterebbe così rafforzata dalla vittoria dei referendari. Un’ulteriore valida ragione per astenersi dal voto il 21 giugno.


E continua la campagna di disinformazione. #103# #103# #103# #1# #1# #1# Ma chi è questo Passigli? Ma si possono scrivere articoli del genere?
Berlusconi potrebbe cambiare la Costituzione da solo? Solo se prende il 66% dei voti da solo (cosa, almeno al momento impensabile). Con la legge attuale (e anche con le eventuali modifiche del referendum) chi vince prende il 55% dei seggi alla camera (ed al senato si fa regione per regione). Per prendere più del 55% dei seggi deve prendere più del 55% dei voti. Quindi la costituzione da solo non la cambia. Ma se avesse il 66% dei voti, dubito che ci sarebbe qualche sistema elettorale che lo potrebbe fermare. #103# #103#
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Messaggio da paoolino »

balbysauro ha scritto:però in Italia abbiamo una demagogia, non una democrazia, e quindi non credo che far votare tutti sia il male minore
Come lo scegliamo il Cittadino-Elettore?
Io propongo un test con 100 domande di Educazione Civica e Diritto Pubblico e dare una Patente Elettorale a chi commette al massimo 5 errori.
Per candidarsi, però, si deve avere uno "score pulito": 100% delle risposte esatte.
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Messaggio da paoolino »

poliper ha scritto:Ma chi è questo Passigli? Ma si possono scrivere articoli del genere?
Ex PRI, ex DS, ora membro dell'Italia dei Valori.
Il rischio del Partito Dominante, a mio avviso, non passa dal sistema elettorale ma dall'incapacità di una parte di formulare una proposta politica credibile.
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Messaggio da rob »

Ha ragione Poliper: non si riesce a comprendere come il concetto di maggioranza qualificata dei 2/3 delle Camere necessaria per leggi di revisione costituzionale sia così arduo per i nostri politici.
Fra l'altro il referendum confermativo che è l'altra via alternativa per intervenire sulla carta costituzionale non richiede alcun quorum per la sua validità, pertanto corre maggiori probabilità di essere respinto piuttosto che accolto com'è appunto accaduto e non mi pare che all'elettorato di centro destra importi molto di cambiare la Costituzione.
Ultima modifica di rob il ven mag 22, 2009 1:14 pm, modificato 1 volta in totale.
poliper
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paoolino ha scritto:Ex PRI, ex DS, ora membro dell'Italia dei Valori.
Il rischio del Partito Dominante, a mio avviso, non passa dal sistema elettorale ma dall'incapacità di una parte di formulare una proposta politica credibile.
Infatti; con la legge attuale (con o senza il referendum) il 66% del parlamento lo puoi avere solo col 66% dei voti. Da questo punto di vista sarebbe più pericoloso il maggioritario secco, che ti permetterebbe di avere più seggi in parlamento di quanti ne avresti col metodo proporzionale. Se alle elezioni del 2008 ci fosse stata la legge che uscirebbe dal referendum, PDL e lega insieme avrebbero esattamente gli stessi seggi che hanno adesso. Solo che siccome il premio sarebbe stato dato solo al PDL, il PDL avrebbe avuto qualche deputato e senatore in più e la lega qualcuno in meno; ma non avrebbe dei deputati e senatori in più a scapito dell'opposizione.
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balbysauro
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Messaggio da balbysauro »

paoolino ha scritto:
balbysauro ha scritto:però in Italia abbiamo una demagogia, non una democrazia, e quindi non credo che far votare tutti sia il male minore
Come lo scegliamo il Cittadino-Elettore?
no lo so
quello di essere informati su quello che si fa però potrebbe essere un criterio, al di là della tua ironia

quanto ai candidati, siamo ormai alla convinzione diffusa che uno prima viene votato e poi dimostra se è capace
a me pare logico che debba essere il contrario, che prima uno dimostra di essere capace e per questo venga candidato

ma forse sono ingenuo
Gios
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Messaggio da Gios »

Io una volta avevo proposto un criterio elettorale a punti, non mi ricordo dove, qui dentro comunque. Era tipo qualcuno soddisfava una caratteristica, e tanto questa veniva soddisfatta, tanti più punti valeva il suo voto.

Solo che al momento non ricordo quale fosse la caratteristica. Ho il forte sospetto fosse la lunghezza dell'uccello. Faccio notare come in questo caso, elegantemente, il voto della maggior parte delle donne non avrebbe una gran valore.

Ma potrebbe essere qualcosa di diverso, andando a memoria. Dal risultato della gara di sputi, al record a Galaga, al numero di giorni di vacanza a Vercelli, al rapporto del diametro iride-pupilla con una certa quantità di cd stabilita a norma di legge, e così via. Magari qualcuno si ricorda.
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alessandro
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Messaggio da alessandro »

paoolino ha scritto:
Come lo scegliamo il Cittadino-Elettore?
ma si, qualche domanda di attualita' e stori arecente, tipo:

vero o falso che andreotti e' stato giudicato colpevole per mafia almeno sino al 1980?

e roba cosi'..
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Messaggio da Apollo_Creed. »

Err, maledetto debug
Ultima modifica di Apollo_Creed. il sab mag 23, 2009 9:09 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Apollo_Creed. »

Vado di fretta, il mio intervento non contribuirà granché alla discussione poiché scarsamente argomentato, lo ammetto, comunque sono orientato sul NO per i primi due quesiti e sul SI per il terzo. La ragione di fondo è che sono contrario al bipartitismo, comunque.
poliper
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Messaggio da poliper »

Apollo_Creed. ha scritto:Vado di fretta, il mio intervento non contribuirà granché alla discussione poiché scarsamente argomentato, lo ammetto, comunque sono orientato sul NO per i primi due quesiti e sul SI per il terzo. La ragione di fondo è che sono contrario al bipartitismo, comunque.
E allora devi fare il contrario: devi votare 2 sì (contro le candidature multiple e per lo sbarramento al 4%) e no al terzo (per evitare che la quota di maggioranza vada solo al partito maggiore).
Apollo_Creed.
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Messaggio da Apollo_Creed. »

poliper ha scritto:
Apollo_Creed. ha scritto:Vado di fretta, il mio intervento non contribuirà granché alla discussione poiché scarsamente argomentato, lo ammetto, comunque sono orientato sul NO per i primi due quesiti e sul SI per il terzo. La ragione di fondo è che sono contrario al bipartitismo, comunque.
E allora devi fare il contrario: devi votare 2 sì (contro le candidature multiple e per lo sbarramento al 4%) e no al terzo (per evitare che la quota di maggioranza vada solo al partito maggiore).
Ho appena consultato il sito referendumelettorale.org e è scritto coi piedi, allora... mischiano anche i quesiti cazzo.

http://www.referendumelettorale.org/cosasuccede/

Ti ringrazio per avermi reso un servizio che quel sito non è stato in grado di offrirmi... oppure sono io che dopo due ore di tennis sotto al sole sono bruciato :oops:
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Messaggio da poliper »

Allora li avevo contati male: il problema che nemmeno io ho capito come sono numerati. Comunque se non vuoi il bipolarismo devi votare no solo a quello per l'assegnazione del premio di maggioranza alla lista più votata. A quello sulle candidature multiple devi votare sì: a quello sullo sbarramento (4% alla camera, 8% al senato) dipende se ti piacciono i partitini.
poliper
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Messaggio da poliper »

Intervento si Sergio Romano sul referendum:

REFERENDUM SUL PORCELLUM SE VOTARE, COME VOTARE

Mi chiedo come votare al referendum del 21 giugno. Sul secondo quesito (vietare le candidature multiple) penso che non ci siano dubbi nel decidere di cancellare una norma che appare truffaldina e offensiva per l’elettore. Sul primo quesito invece (attribuzione del premio di maggioranza alla lista vincente anziché alla coalizione vittoriosa) l’ambiguità della nuova norma (lista anziché coalizione) e l’entità del premio di maggioranza suggerirebbero di tenere l’attuale «porcellum» come male minore. Secondo lei sarebbe consigliabile votare sì (abrogazione) al secondo quesito e no (mantenimento) al primo quesito?
Giuseppe Bellinzona
0396850902@iol.it

Mi trovo in disaccordo con lei a proposito del referendum Segni-Guzzetta. Non andando a votare, come lei intende fare, opta di fatto per il «porcellum». Raggiungendo il quorum viceversa si sostituisce un pessimo sistema elettorale con un altro che consente alla maggioranza di governare, sia pure «ope legis», ma non pregiudica successivamente il risultato opposto.
Francesco Italo Russo
fruss@interfree.it

Giuseppe Bellinzona e Francesco Italo Russo,


Cari letori, aRusso rispondo anzitutto che non ho mai dichiarato l’intenzione di non votare. Voterò, invece, perché mi sembra utile salvare dalla morte una istituzione che è oggi, anche per effetto del diluvio radicale (troppi referendum a cui la grande maggioranza degli italiani non era interessata) agonizzante. Come ho cercato di spiegare in una risposta precedente, le mie incertezze sono quelle di Giuseppe Bellinzona. So che voterò sì alla domanda sull’abolizione delle candidature multiple, ma ho qualche dubbio sul quesito più importante: quello che prevede l’attribuzione del premio di maggioranza alla lista vincente anziché alla coalizione vittoriosa. Da un lato vorrei contribuire alla eliminazione della legge Calderoli, una legge che applica soglie di sbarramento diverse ed è destinata a produrre coalizioni più o meno eterogenee. Dall’altro, mi sembra ingiusto e rischioso che il partito di maggioranza relativa, anche se votato dal 30% degli elettori, possa conquistare il 55% dei seggi. Suppongo che Guzzetta e Segni abbiano gli stessi sentimenti ma siano giunti alla conclusione che il no costringerà i partiti a discutere una nuova legge, meno scaltra, più trasparente, più rappresentativa delle scelte degli elettori. Spero che accada, ma non ne sono certo. Quando una legge elettorale piace molto a una parte della classe politica, cambiarla è una fatica di Ercole. Non vorrei che Berlusconi, dopo la vittoria del sì, incassasse il regalo e cercasse di boicottare qualsiasi altra riforma. Voterei sì più volentieri se nelle prossime settimane constatassi una maggiore disponibilità dei partiti ad aprire una trattativa, dopo il voto, per una nuova legge elettorale. Ho comunque l’impressione che mi porterò dietro questa incertezza fino al 21 giugno e che deciderò soltanto al momento del voto. Non ho alcun dubbio invece sulla opportunità di andare a votare. Non mi sembra giusto che il fallimento del referendum avvenga grazie alla mancanza del quorum se questo risultato viene ottenuto sommando il non voto degli indifferenti a quello dei nemici del sì. Avremmo un campo da gioco in cui la partita è arbitrata, in ultima analisi, da quelli che non sono interessati all’esito del match.
poliper
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Messaggio da poliper »

In realtà i referendum sono stati spiegati molto male dai referendari: sicuro il mio sì sull'abolizione delle candidature multiple. Sugli altri 2 opterei per il no.
Certo che se vince il no a tutto, o peggio l' astensionismo, questa (pessima) legge ce la dovremo sorbire per almeno 20 anni.
Apollo_Creed.
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Messaggio da Apollo_Creed. »

Soldi spesi bene...
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Messaggio da Burano »

Curiosità: come nel 2000 col referendum che voleva abolire lo 'scorporo' e che in caso di successo avrebbe cambiato la storia (la storiella, via) dei 7-8 anni successivi trasformando il sistema elettorale in un maggioritario puro, anche stavolta è la Lega a ricattare il berlusca per far sì che faccia fallire il quorum. Allora fu il prezzo che impose per allearsi alle regionali e alle politiche dell'anno dopo - memorabile il 'restate a casa per mandarli a casa' del Silvio, subito seguito da un 'sono referendum comunisti', alludendo evidentemente anche ai quesiti sull'abrogazione dell'articolo 18 e la separazione delle carriere dei magistrati :lol: - quest'anno a neanche 24 ore dal successo leghista. In pratica è la lega nord che detta l'agenda politica al paese, da quasi un decennio! :roll:
Lo voglio rivedere, Fabio
poliper
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Messaggio da poliper »

LA CONSULTAZIONE del 21 giugno
Berlusconi, frenata sul referendum
«Il sostegno diretto non è opportuno»
Ma Fini andrà a votare: «Convintamente». Ira dei promotori: «Premier sotto ricatto della Lega»

MILANO - «Non appare oggi opportuno un sostegno diretto al referendum». All'indomani del successo di Pdl e Lega alle Europee e alle Amministrative, Silvio Berlusconi frena sulla consultazione popolare del 21 giugno. E, a conclusione della cena di lunedì ad Arcore con il numero uno della Lega Umberto Bossi, affida ad una nota della presidenza del Consiglio la sua posizione sul referendum. Questo accadeva nella mattinata di martedì. Poi nel pomeriggio arrivava la risposta di Gianfranco Fini. «Vado a votare e lo faccio convintamente». Il presidente della Camera, che già in precedenza aveva manifestato l'intenzione di votare «sì», rispondendo a una domanda dei giornalisti sul prossimo appuntamento referendario sanciva così la distanza, ancora una volta, dal Capo di governo. Andrà a votare? «Certamente». E si augura che ci vadano gli italiani? «È ovvio», ha risposto Fini.

PASSO INDIETRO - La posizione di Berlusconi sul referendum, emersa al termine dell'incontro ad Arcore con il leader del Carroccio, rappresenta in un certo senso un passo indietro rispetto a quanto dichiarato dal premier a fine aprile. «Il referendum - confidò Berlusconi ai cronisti che lo avevano seguito nella sua visita a Varsavia - dà il premio di maggioranza al partito più forte. Vi sembra che io possa votare no? Va bene tutto, ma non si può pensare di essere masochisti».

«PREMIER OSTAGGIO DELLA LEGA» - Dura la reazione del Pd al comunicato di Palazzo Chigi: i democratici accusano il premier di essere «ostaggio della Lega». «Come volevasi dimostrare - sostiene il senatore Giorgio Tonini - il premier molla il suo impegno sul referendum. Berlusconi ha una parola molto ondivaga, i suoi impegni della mattina non sono validi a sera. È evidente - attacca Tonini - che dopo il risultato elettorale deve privilegiare l'alleato Bossi del quale è sempre più ostaggio per assicurarsi l'impegno per i ballottaggi». Una posizione, quella di Tonini, condivisa anche dal presidente del Comitato promotore del referendum sulla legge elettorale Giovanni Guzzetta. «Bossi ricatta e Berlusconi segue», è il commento di Guzzetta. «Sono passate 24 ore dalle elezioni - continua - ed è evidente che Bossi ha già chiesto un posto in più in Rai, due Regioni e la rinuncia al referendum». Quanto all'opportunità, sostenuto dal ministro leghista Calderoli, di procedere a una riforma costituzionale e della legge elettorale, Guzzetta risponde: «Sono trent'anni che dicono che vogliono fare la riforma costituzionale, chissà perché se ne ricordano sempre prima dei referendum».

«I CITTADINI NON RITIRINO LE SCHEDE» - Il Carroccio, d'altra parte, forte del comunicato di Palazzo Chigi, torna a ribadire con forza il suo no al referendum. In un'intervista di Gian Antonio Stella su Rai Radio3, il ministro leghista Luca Zaia chiede ai cittadini di astenersi dal voto. «I cittadini vadano a votare ai ballottaggi e, con grande coerenza, non ritirino le schede del referendum». La Lega, ha poi sottolineato l'esponente del Carroccio, «è un alleato leale in questa compagine. E nessun ministro ha intralciato il lavoro degli altri».

«NO AI DIVIETI» - «I referendum - commenta il ministro della Difesa Ignazio La Russa - per loro natura attraversano gli schieramenti, le coalizioni e i partiti, è sempre stato così, quindi è corretto non dare indicazioni tassative, l'importante è non vietare nulla».

LA NOTA - Durante l'incontro nella villa del premier, i leader di Pdl e Lega hanno inoltre condiviso la necessità di un «comune e forte impegno» a sostegno dei candidati nei ballottaggi per «completare l'eccezionale successo» della maggioranza e hanno garantito il loro «personale coinvolgimento» nella campagna elettorale. «Silvio Berlusconi e Umberto Bossi - si legge nella nota della presidenza del Consiglio -, in vista dei prossimi ballottaggi per le elezioni amministrative, hanno condiviso la necessità di un comune e forte impegno del Popolo della Libertà e della Lega Nord a sostegno dei loro candidati, per completare l'eccezionale successo della quasi totalità delle amministrazioni già conquistate al primo turno. A tal fine hanno garantito il loro personale coinvolgimento nelle ultime due settimane di campagna elettorale». «Il Presidente Berlusconi - si legge ancora - ha altresì ritenuto di esplicitare che la riforma della legge elettorale debba essere conseguente alle da tutti auspicate riforme del bicameralismo perfetto e che, pertanto - conclude il comunicato - non appare oggi opportuno un sostegno diretto al referendum del 21 p.v.».
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