madmarat ha scritto:Come potremmo notare la differenza con i soliti posts?!?!?BackhandWinner ha scritto:scriverò a breve un altro centinaio di post inutili, e possibilmente fastidiosi
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Re: Censura
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Re: Censura
Perfetto Rosewall, clap clap clap.Rosewall ha scritto:il dialetto milanese trovo sia molto bello e musicale, e lo parlano ormai in pochissimi.babaoriley80 ha scritto:ahhh, confesso che vorrei tanto eliminare questo difetto.balbysauro ha scritto:in effetti la pronuncia delle vocali aperte o chiuse dei milanesi meriterebbe un capitolo a sé (accento acuto, non grave
non parlo dialetto e lo capisco poco, manco sono nata a Milano ma il difetto della E apeeeerta mi imbarazza assai quando parlo con qualcuno di altre città/regioni
Ma quell'inflessione e quella dizione, trasferiti dal dialetto all'italiano, diventano estremamente censurabili. Forse non derivano neanche dal milanese bensì da un pastrocchio di numerosi dialetti diversi (che ad esempio ha portato ad allargare tutte le 'e'). Il risultato comunque è che la parlata italiana dei milanesi e più in generale dei lombardi è ignobile.
Per non parlare dell'uso abietto del passato prossimo in riferimento ad un'azione di vent'anni prima (dev'essere un tentativo di esorcizzare il passare del tempo legato a una qualche sotterranea ansia collettiva).
E del già citato articolo davanti ai nomi propri femminili. Davanti a quelli maschili non so perché ma ci sta bene, fa un pò vecchia Milano di Gaber.
Ma visto che ne sei consapevole, Baba, è tempo d'intraprendere un percorso autoformativo il cui traguardo finale consista nel recarti fino al centro di Firenze e chiacchierare senza essere riconosciuta come lombarda (ignominia).
Il fatto di non essere nel contempo neppure scambiata per fiorentina sarà un motivo di ulteriore soddisfazione visto che le 'c' aspirate fanno oggettivamente ca'are.
Invece l'italiano dei liguri mi fa simpatia; quello degli emiliani e dei romagnoli è piacevole solo se la tipica cadenza è tenuta a bada, altrimenti stufa; ma in generale è giusto che l'italiano sia declinato secondo l'inflessione del luogo (a meno che tu non sia lombardo, ovviamente, nel qual caso dovresti scegliere fra dialetto puro o italiano quasi neutro).
Io per via del parentado sono affezionato alla nénia dei friulani (che peraltro parlano spesso nel loro delizioso dialetto), che va distinta da quella un pò fastidiosa dei veneti, al napoletano, che dà tanta soddisfazione, e all'inconfondibile italo-ascolano, che nel caso di un ramo familiare trasferitosi nella capitale è mutato in un improbabile ibrido italo-ascolo-romano.
Eppoi sono affascinato da quelle parlate italiane che non si limitano a mutuare dal dialetto locale dizione e accento. Ma che t'infilano in una frase isolate parole dialettali, o magari per rendere più vivo un discorso ricorrono con sapienza ad efficaci espressioni idiomatiche, in dialetto. Ho sentito farlo meravigliosamente bene da sardi, milanesi (quei pochi che masticano il dialetto), pugliesi, calabri, e siciliani. E per farlo non serve saper parlare il dialetto, basta averlo orecchiato a lungo, quel tanto sufficiente a lasciarlo affiorare di tanto in tanto, in modo spontaneo e non artificioso.
Perfetto soprattutto nella distinzione (sacrosanta, sottintesa ma che forse è meglio in effetti esplicitare per evitare fraintendimenti) tra il dialetto e la parlata "ignobile".
Sugli arricchimenti linguistici dialettali: personalmente il meglio l'ho sentito da sardi e siciliani. Beh, non sarà casuale, l'isolamento insulare è (stato) anche linguistico, nel caso del Sardo si ha a che fare addirittura con una lingua a sé (acuto? grave? né l'uno né l'altro? ) stante. Una richezza veramente incomparabile e invidiabile.
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Re: Censura
orangeman ha scritto:Cingomma dalle mi parti. Poi sennò c'è il bruttissimo cincisbiasci.Mp1 ha scritto:C'è pure un posto dove lo chiamano gingomma, ma adesso mi sfugge
Uahaha, che invece è bellissimo!
Sembra Swahili.
Uh. Strano. Non l'avrei mai detto, sentendoti parlare.floyd10 ha scritto: I dialetti a me piacciono tanto, tranne alcuni ma solo se troppo marcati. E non mi piace chi cerca di mascherarli troppo.
Com'è che dite 'cicca', là in Umbria?
whiterussian ha scritto:madmarat ha scritto:Come potremmo notare la differenza con i soliti posts?!?!?BackhandWinner ha scritto:scriverò a breve un altro centinaio di post inutili, e possibilmente fastidiosi
P.S.: 'post', in un testo scritto in italiano va senza 's'.
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Re: Censura
L´italiano ha precise regole di pronuncia, qualcuno sa parlarlo, altri no. Non si tratta mica di qualcosa di soggettivo, bello o brutto.
Posso anche parlare inglese dicendo ´´uet do yo vant?´ e la gente magari apprezza, ma rimane il fatto che sto parlando male inglese.
Posso anche parlare inglese dicendo ´´uet do yo vant?´ e la gente magari apprezza, ma rimane il fatto che sto parlando male inglese.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Censura
Ma quale iperbole, pensa a usare meglio l'italiano, che rischi di risultare maleducato, mica retoricoRosewall ha scritto:ps: di cui fai ampio uso anche tu. Che pensavi che invece di essere una figura retorica a disposizione di tutti fosse una licenza concessa solo a te?
No io c'ho la licenza di non rispondere alle fesserie.
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Re: Censura
Beh, parlando di 'standard linguistici', usare i termini 'male' o 'scorretto' non è sempre appropriato. E in un certo senso una componente soggettiva è presente.Nickognito ha scritto:L´italiano ha precise regole di pronuncia, qualcuno sa parlarlo, altri no. Non si tratta mica di qualcosa di soggettivo, bello o brutto.
Posso anche parlare inglese dicendo ´´uet do yo vant?´ e la gente magari apprezza, ma rimane il fatto che sto parlando male inglese.
Il caso dell'inglese poi è abbastanza particolare, vista la sua diffusione in paesi tra di loro lontanissimi dal punto di vista geografico (e non solo).
C'è il Queen's English ("è proprio SUO", come dice Jon Stewart ), o il General American e ci sono poi 16 milioni di varianti all'interno delle singole nazioni anglofone e tanto più confrontando le diverse nazioni. Con qualche possibile difficoltà di comunicazione:
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Re: Censura
Back metti sempre gli stessi video...che palle!!!
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Re: Censura
e non mi ricordo se glielo avevo già detto a back, ma la tizia degli accenti quello di brooklyn lo toppa alla grande...doing? la g finale a brooklyn credo non la insegnino nemmeno a scuola!madmarat ha scritto:Back metti sempre gli stessi video...che palle!!!
sono peggio del solito oggi!
e già che ci siamo, sulle differenze di accento....sempre trovato esilarante questo pezzzo di un film altresì mediocre!
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
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Re: Censura
Per lavoro parlo al telefono con persone di tutta l'Italia e qualche volta mi diverto ad indovinare da che parte chiamano.orangeman ha scritto:Cambiare il titolo a sto punto.
I dialetti che preferisco sono il siciliano, il napoletano e il romano. I post di Huggy e Alga mi fanno strippare.
Mi scuso con i forumisti "nordici", ma la parlata settentrionale non la sopporto.
Esilarante è il marchigiano di Macerata e dintorni.
Per quanto riguarda il mio dialetto, posso dire che quando ero un giovincello era daverro efficace per l'imbrocco delle giovani pulzelle, che morivano dalla voglia di sentire la famosa "c" aspirata. Forse in molti non ci fanno caso, ma viene spesso aspirata anche la "T" (staho, andaho, passaho, ecc).
Anche in Toscana (zona Firenze) si mette l'articolo davanti ai nomi femminili (la Silvia, la Daniela, ecc), mentre per i maschi non viene usato.
Resta comunque il fatto che il toscano (esclusa la "C") è praticamente l'italiano. Per parlare correttamente la lingua nazionale basta sforzarsi per non aspirare la benedetta consonante e per impostare un tono che esuli dal canzonatorio dialetto.
Una volta, a Modena, un barista, accortosi che ero toscano, mi fece due cogliòni come due sfere facendomi dire almeno dieci volte la famosa domanda:
Indo' ll'è? (dove è?).
Comunque sia, belli o brutti, evviva tutti i dialetti.
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Re: Censura
Che titolo volete?
Se aspettiamo Gios...
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Re: Censura
Io odio quando qualcuno mi chiede di dire la hoha hola hon la hannuccia horta horta. Potrei uccidere in quel momento.
Però ecco, per quello che ha scritto Moonlight poco sopra credo che il toscano non si possa proprio definire dialetto.
Però ecco, per quello che ha scritto Moonlight poco sopra credo che il toscano non si possa proprio definire dialetto.
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Re: Censura
"boia, de': 'sta cosa qui fa onco"...sicuro?orangeman ha scritto: Però ecco, per quello che ha scritto Moonlight poco sopra credo che il toscano non si possa proprio definire dialetto.
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Re: Censura
Io odio i dialetti e proprio non capisco quelli che dicono di preservarli (ok le tradizioni etc...)
Mi sembra ridicolo all'interno della stessa nazione aggiungere differenze e complicare la comunicazione...ho fatto il militare in friuli e vi assicuro che alcuni ragazzi del luogo facevo proprio fatica a capirli...non solo alcune parole ma proprio come se parlassero un'altra lingua.
Ad un ragazzo durante una guardia ricordo che ho dovuto proprio, e più volte, chiedergli di parlarmi lentamente e di ripetere quello che mi diceva che non lo capivo proprio.
E in veneto molti, anche giovani, e non solo i paesani parlano in dialetto.
Io ho l'impressione (presunzione) di non avere un'accento milanese marcato ma alcuni mi hanno detto che si sente....bah, a parte le vocali chiuse/aperte non mi sembra.
E cmq mi sembra che a Milano si parli molto meno dialetto che in tutto il resto d'italia ("vecchi" a parte, parlo delle nuove generazioni).
Quindi abbasso i dialetti, piuttosto cerchiamo nelle scuole di imparare l'inglese che siamo molto carenti rispetto a moltri stranieri sulle lingue.
Gli accenti o qualche espressione li sopporto ma il dialetto proprio no.
Mi sembra ridicolo all'interno della stessa nazione aggiungere differenze e complicare la comunicazione...ho fatto il militare in friuli e vi assicuro che alcuni ragazzi del luogo facevo proprio fatica a capirli...non solo alcune parole ma proprio come se parlassero un'altra lingua.
Ad un ragazzo durante una guardia ricordo che ho dovuto proprio, e più volte, chiedergli di parlarmi lentamente e di ripetere quello che mi diceva che non lo capivo proprio.
E in veneto molti, anche giovani, e non solo i paesani parlano in dialetto.
Io ho l'impressione (presunzione) di non avere un'accento milanese marcato ma alcuni mi hanno detto che si sente....bah, a parte le vocali chiuse/aperte non mi sembra.
E cmq mi sembra che a Milano si parli molto meno dialetto che in tutto il resto d'italia ("vecchi" a parte, parlo delle nuove generazioni).
Quindi abbasso i dialetti, piuttosto cerchiamo nelle scuole di imparare l'inglese che siamo molto carenti rispetto a moltri stranieri sulle lingue.
Gli accenti o qualche espressione li sopporto ma il dialetto proprio no.
Re: Censura
Beh, i livornesi sono un capitolo a partepicard ha scritto:"boia, de': 'sta cosa qui fa onco"...sicuro?orangeman ha scritto: Però ecco, per quello che ha scritto Moonlight poco sopra credo che il toscano non si possa proprio definire dialetto.
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Re: Censura
putroppo per voi, sono toscani
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Re: Censura
De Vulgari Eloquentiadanser ha scritto:Che titolo volete?
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Re: Censura
BackhandWinner ha scritto:Secondo tè?whiterussian ha scritto:Cioè, tutti voi sapete come si pronunciano le vocali chiuse e aperte?
Io non so una mazza di queste cose
Parlo come viene...sarò un caso grave?
Giusto ieri ho chiacchierato per un paio d'ore con una mia amica di Milano: ghghgh.
Ecco, il marchigiano è uno di quelli che se troppo marcati non mi piacciono. Però se una ragazza è carina e ce l'ha appena accennato allora in quel caso lo trovo sexy.Mr Moonlight ha scritto: Esilarante è il marchigiano di Macerata e dintorni.
Comunque il mio accento preferito è il romano, credo.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: Censura
Bisognerebbe mettere l'opzione "mi piace" anche su mymag.paoolino ha scritto:De Vulgari Eloquentiadanser ha scritto:Che titolo volete?
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Re: Censura
Sono Opinion Leader all'interno di Mymagpaoolino ha scritto:De Vulgari Eloquentiadanser ha scritto:Che titolo volete?
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Re: Censura
Quotone!floyd10 ha scritto:Ecco, il marchigiano è uno di quelli che se troppo marcati non mi piacciono. Però se una ragazza è carina e ce l'ha appena accennato allora in quel caso lo trovo sexy.
Ma ora conosci pure le marchigiane? Voglio andare a donne con te
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Re: Censura
Applausi.paoolino ha scritto:De Vulgari Eloquentiadanser ha scritto:Che titolo volete?
A me i dialetti non piacciono particolarmente, mi piace invece molto sentir parlare italiano con leggere inflessioni e accenti dialettali (tranne quelli lombardi e veneti).
Per dire, anche secondo me la cadenza romana è molto bella, però se troppo marcata mi perplime assai, come in questo caso:
http://www.youtube.com/watch?v=IKIEBlY1FvQ[/youtube]
E poi credo sia fondamentale il contesto: in famiglia, tra amici, e in generale quando ci si trova in situazioni molto informali, parlare in dialetto, anche stretto, credo venga naturale e va bene, ma poi ci sono tanti altri momenti in cui, secondo me, si è in dovere di parlare in un italiano il più corretto possibile.
Ultima modifica di Janie Jones il ven lug 23, 2010 11:28 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Censura
Che è come dire: voglio farmi insegnare gli accenti da Albo.Mp1 ha scritto:Quotone!floyd10 ha scritto:Ecco, il marchigiano è uno di quelli che se troppo marcati non mi piacciono. Però se una ragazza è carina e ce l'ha appena accennato allora in quel caso lo trovo sexy.
Ma ora conosci pure le marchigiane? Voglio andare a donne con te
E poi oh, sentirlo troppo è un attimo eh, e io so sofisticato...
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: Censura
D'accordissimo! Chiaro che l'uso del dialetto è limitato a situazioni familiari e informali.Janie Jones ha scritto:E poi credo sia fondamentale il contesto: in famiglia, tra amici, e in generale quando ci si trova in situazioni molto informali, parlare in dialetto, anche stretto, credo venga naturale e va bene, ma poi ci sono tanti altri momenti in cui, secondo me, si è in dovere di parlare in un italiano il più corretto possibile.
Per quanto mi riguarda a volte faccio come piace a floyd , cioè inserisco qualche parola di dialetto nel discorso (sempre in situazioni informali, ovvio) tenuto conto anche che il dialetto calabrese è abbastanza comprensibile, secondo me molto di più di quelli del nord. A volte ci metto anche qualche parola di lombardo tipo i numeri o cose simili.
Credo di saper parlare un buon italiano, se escludiamo le vocali aperte e chiuse, cosa che scopro solo ora pare avere molta importanza per buona parte di voi. Non dico di parlare come la rana dalla bocca larga (cit. ) però non riesco a capire che differenza ci sia nel parlato tra dire:"ho preso tante botte" oppure "ho travasato il vino nella botte". O meglio, capisco la differenza ma non credo di aver mai incontrato qualcuno che davvero distingue le due cose.
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Re: Censura
Ob hunc novum titulum, scribere latino deberemus.paoolino ha scritto:De Vulgari Eloquentiadanser ha scritto:Che titolo volete?
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Re: Censura
Io so dire solo "Romanes eunt domus" (cit. Monty Python)paoolino ha scritto:
Ob hunc novum titulum, scribere latino deberemus.
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Re: De Vulgari Eloquentia
Mi fate venire in mente una puntata di un quiz di Mike Bongiorno, dove un concorrente che doveva dire una qualsiasi parola latina, dopo averci pensato un po' disse latin lover.
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Re: De Vulgari Eloquentia
Era delle mie parti, il concorrenteorangeman ha scritto:Mi fate venire in mente una puntata di un quiz di Mike Bongiorno, dove un concorrente che doveva dire una qualsiasi parola latina, dopo averci pensato un po' disse latin lover.
Re: Censura
whiterussian ha scritto:non riesco a capire che differenza ci sia nel parlato tra dire:"ho preso tante botte" oppure "ho travasato il vino nella botte". O meglio, capisco la differenza ma non credo di aver mai incontrato qualcuno che davvero distingue le due cose.
Quando vuoi passa da casa mia. Andiamo da mio nonno (paterno) e gli chiedi della 'bòtte' per il vino. Magari capisce che vuoi fare a bòtte per portargliene via una damigiana, e due palate le prendi.
Peraltro mia mamma, marchigiana cresciuta in umbria, dice bòtte, anche per quella del vino, talvolta. Quindi forse mio nonno capirà lo stesso.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: De Vulgari Eloquentia
Io invece non capisco quelli, magari laureati (e ne conosco..) che non azzeccano i congiuntivi e si giustificano dicendo eh ma siamo tra amici. Boh.
Ultima modifica di orangeman il ven lug 23, 2010 12:24 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: De Vulgari Eloquentia
Star_ACE ha scritto:Era delle mie parti, il concorrenteorangeman ha scritto:Mi fate venire in mente una puntata di un quiz di Mike Bongiorno, dove un concorrente che doveva dire una qualsiasi parola latina, dopo averci pensato un po' disse latin lover.
Eri tu, via. E' un prodezza che deve rimanere innarrivabile per chiunque altro.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
Re: De Vulgari Eloquentia
floyd ringrazia il tuo Dio (e cioè Pindaro) che iniziano a giocare Seppi e Starace , altrimenti ti Martirizzavo!floyd10 ha scritto:Star_ACE ha scritto:Era delle mie parti, il concorrenteorangeman ha scritto:Mi fate venire in mente una puntata di un quiz di Mike Bongiorno, dove un concorrente che doveva dire una qualsiasi parola latina, dopo averci pensato un po' disse latin lover.
Eri tu, via. E' un prodezza che deve rimanere innarrivabile per chiunque altro.
Re: De Vulgari Eloquentia
Senti camione, passa un secondo dal topic del costume va.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?
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Re: De Vulgari Eloquentia
Due errori che detesto veramente:
l'uso di "robe", quando roba è un sostantivo collettivo, difettivo del plurale.
ma più di ogni altra cosa l'uso del "piuttosto che" in forma disgiuntiva . Assolutamente illogico e capita di sentirlo o leggerlo comunemente.
l'uso di "robe", quando roba è un sostantivo collettivo, difettivo del plurale.
ma più di ogni altra cosa l'uso del "piuttosto che" in forma disgiuntiva . Assolutamente illogico e capita di sentirlo o leggerlo comunemente.
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Re: Censura
Già. Come la parlata di Deborah. Con l'acca.floyd10 ha scritto:Ecco, il marchigiano è uno di quelli che se troppo marcati non mi piacciono. Però se una ragazza è carina e ce l'ha appena accennato allora in quel caso lo trovo sexy.
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Re: De Vulgari Eloquentia
piuttosto che, ormai, e' una pandemia...paoolino ha scritto:Due errori che detesto veramente:
l'uso di "robe", quando roba è un sostantivo collettivo, difettivo del plurale.
ma più di ogni altra cosa l'uso del "piuttosto che" in forma disgiuntiva . Assolutamente illogico e capita di sentirlo o leggerlo comunemente.
Ieri sera l'ho sentito pure al TG di La7, da parte della speaker (che, tra parentesi, si inceppa una parola si e una no...ma dove l'hanno trovata?)
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Ciao Sig. Valerio
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Re: De Vulgari Eloquentia
Albo, continuo a non credere che tu ignori davvero l'uso dell'iperbole, e non lo credo perché noi lombardi cresciamo a pane e iperboli, e da queste parti quando sbaglio un gol solo davanti alla porta mi dicono che ho fatto una cosa ignobile, e io so che non devo prenderli alla lettera e che tirando addosso al portiere non ho fatto realmente una cosa che rivela bassezza d'animo.
qui nel gergo truzzo 'eh basa oh' ('s' aspra) per dire 'eh basta oh'.Mr Moonlight ha scritto:Forse in molti non ci fanno caso, ma viene spesso aspirata anche la "T" (staho, andaho, passaho, ecc).
il friulano è un'altra linguaD.F.Wallace ha scritto:.ho fatto il militare in friuli e vi assicuro che alcuni ragazzi del luogo facevo proprio fatica a capirli...non solo alcune parole ma proprio come se parlassero un'altra lingua.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: De Vulgari Eloquentia
direi, nessuna parlata regionale è scorretta, dai. E infatti i commenti nei confronti di una qualsiasi dizione e inflessione regionale sono puramente soggettivi, gusti. Né ha senso criticare una parlata regionale per gli scostamenti rispetto alla pronuncia toscana, che anzi rappresentano un tratto distintivo.BackhandWinner ha scritto:Beh, parlando di 'standard linguistici', usare i termini 'male' o 'scorretto' non è sempre appropriato. E in un certo senso una componente soggettiva è presente.Nickognito ha scritto:L´italiano ha precise regole di pronuncia, qualcuno sa parlarlo, altri no. Non si tratta mica di qualcosa di soggettivo, bello o brutto.
Posso anche parlare inglese dicendo ´´uet do yo vant?´ e la gente magari apprezza, ma rimane il fatto che sto parlando male inglese.
Però è bene essere consci che quando si parla in italiano-romagnolo si sta parlando in italiano-romagnolo, insomma si sta adottando una variante dell'Italiano che non è Italiano standard.
Io credo che in alcuni contesti l'ideale sarebbe cercare di tendere all'Italiano standard. In fondo, non è così anche per la variante rappresentata dall'Italiano gergale? A volte ce ne serviamo, altre no.
Non mi sono però molto chiare le dinamiche che intercorrono fra l'Italiano standard e le sue varianti regionali.
Cioe, un conto era quando l'Italiano (la lingua codificata sul modello del fiorentino letterario del trecento) era "gestito" dal ristretto numero di letterati che bazzicavano nelle corti e dintorni e in pratica nella penisola viveva solo come lingua scritta. Ma oggi che (con l'unità, con la prima guerra mondiale, con l'istruzione di massa, con le migrazioni da sud a nord, con l'intensificarsi dei rapporti commerciali interni, con la tv, col ridimensionamento dei dialetti) l'Italiano è una lingua viva nelle mani e nelle bocche di tutto il popolo e in tutto il paese, gli stress evolutivi (o involutivi) immagino siano notevoli.
Almeno, per le varianti locali è stato certamente così, e lo stress principale era rappresentato naturalmente dai dialetti sottostanti.
Ma per quello standard?
Se è vero che tuttora i toscani possono sciogliere facilmente qualsiasi dubbio fonetico attingendo ai dialetti che hanno orgogliosamente custodito fino ad oggi e che sono molto vicini all'Italiano standard, e che ad esempio la pronuncia italiana rispetto a quella inglese si presta a molte meno interpretazioni diverse, è però anche vero che neppure l'Italiano standard può essere immune dai condizionamenti extra-toscani alla lunga. Forse. Boh.
La 's' intervocalica. Qui al nord è sempre dolce. Al sud aspra. La versione settentrionale è quasi in linea con quella standard (e gusti miei: suona molto meglio).
Quasi, però, perché nella versione standard diverse parole fanno eccezione, ad esempio 'casa', o 'asino', o 'egli chiese' (per distinguerlo dal plurale di 'chiesa'), che vanno pronunciate con la 's' aspra, la 's' di sole.
Ma ci sono altre parole che seguono l'eccezione, io non ricordo affatto quali sono, e anche se me le ricordassi non riuscirei mai a prestarci attenzione mentre parlo.
Un toscano invece dovrebbe cavarsela, ovviamente.
Ora, pare che la pragmatica soluzione settentrionale ('s' intervocalica dolce sempre e si taglia la testa al toro) stia prendendo piede in altre parti d'Italia.
Voi toscani invece mi confermate di essere (ancora) in grado di usare ora la 's' dolce, ora la 's' aspra, a seconda della parola?
Si tratterebbe di un esempio di buona difesa dell'Italiano standard (viceversa, di un suo impoverimento).
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: De Vulgari Eloquentia
Per il resto, vi rimando a questo sito: http://www.classicitaliani.it/dante/pro ... ri_ita.htmDante Alighieri ha scritto: Ogni disciplina deve chiarire (e non dimostrare) qual è il suo oggetto, affinché si sappia su che cosa verte: ci affrettiamo quindi a venire al punto e diciamo che per lingua volgare intendiamo quella cui i bambini vengono abituati da chi sta loro accanto quando per la prima volta cominciano ad articolare distintamente le parole. Ma è anche possibile definire più brevemente e affermare che la lingua volgare è quella che, senza bisogno di alcuna regola, si apprende imitando la nutrice. Abbiamo poi anche, oltre a questa, una seconda lingua che fu chiamata dai Romani «gramatica». Questa seconda lingua è posseduta anche dai Greci e da altri popoli, ma non da tutti. Poche sono d’altronde le persone che giungono alla padronanza di essa, perché non si apprendono le sue regole e non ci si istruisce in essa se non col tempo e con l’assiduità dello studio.
La più nobile di queste due lingue è il volgare, sia perché fu la prima a essere usata dal genere umano, sia perché tutto il mondo ne fruisce (pur nelle diversità di pronuncia e di vocabolario che la dividono), sia perché ci è naturale, mentre l’altra è piuttosto artificiale.
Proprio di questa lingua più nobile è nostro intento trattare.
soprattutto dall' XI capitolo in avanti del Libro primo.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: De Vulgari Eloquentia
Anzi posto anche l'XI capitolo del Libro Primo:
Dante Alighieri ha scritto: Il volgare italiano risuona in mille varietà diverse: cerchiamo perciò il linguaggio più elegante d’Italia, quello illustre, e per avere sgombro il cammino in questa nostra caccia, eliminando prima dalla selva i cespugli intricati e i rovi .
I Romani ritengono di aver diritto al primo posto, davanti a tutti gli altri: non a torto pertanto in questo lavoro di sradicamento o estirpazione si dia loro la precedenza, dichiarando che in nessuna trattazione di eloquenza volgare si dovrà far riferimento a loro. Affermiamo dunque che il volgare dei Romani (non volgare anzi, ma piuttosto squallida parlata) è il più brutto dei volgari italiani — il che non è strano, perché anche nei loro brutti usi e costumi i Romani appaiono più lerci di tutti gli altri popoli.Essi dicono: Messure quinto dici?
Strappiamo poi via gli abitanti della Marca d’Ancona, che dicono: Chignamente state siate ,e insieme con loro eliminiamo anche gli abitanti di Spoleto. Non bisogna dimenticare a questo punto che per schernire questi tre popoli sono state composte parecchie canzoni. Fra queste ne abbiamo vista una costruita perfettamente secondo tutte le regole: ne era autore un fiorentino di nome Castra e iniziava così:
Una fermana scopai da Cascioli,
cita cita se ’n già ’n grande aina.
Togliamo poi via i Milanesi, i Bergamaschi e i loro vicini.Anche in questo caso ricordiamo che qualcuno per schernirli cantò:
Enter l’ora del vesper, ciò fu del mes d’ochiover.
Scartiamo poi la gente di Aquileia e dell’Istria, che dice, pronunciando crudamente le parole: Ces fas-tu?. E con loro eliminiamo anche ogni parlata montana e campagnola: tali parlate hanno infatti un modo di accentare abnorme e appaiono perciò sempre discordanti dalla lingua degli abitanti del centro della città, come avviene appunto per le popolazioni del Casentino e di Fratta .
Eliminiamo anche i Sardi (che non sono Italiani, ma sembrano accomunabili agli Italiani) perché essi soli appaiono privi di un volgare loro proprio e imitano la «gramatica» come le scimmie imitano gli uomini: dicono infatti domus nova e dominus meus .
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(paoolino parafrasando Sciascia)
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