This must be the place
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This must be the place
In arrivo venerdì, dopo la presentazione a Cannes nello scorso maggio, questo insolito road movie firmato dal regista de "Il Divo" che si ispira nel titolo a una celebre canzone dei Talking Heads (e infatti David Byrne è anche presente nel film).
Entro Natale dovrebbe uscire anche negli States in tempo per la corsa agli Oscar (evidentemente ci credono parecchio). Il look di Sean Penn credo che da solo meriti già la visione
Magari poi il film è una ca***ta ma apprezzo il tentativo da parte di un regista italiano di uscire dai confini nazionali e di proporre qualcosa di nuovo adatto anche a un pubblico più internazionale, in un mare desolante di cinepanettoni, Scamarci, "Femmine contro maschi" e poi "Maschi contro femmine" eccetera eccetera.
Entro Natale dovrebbe uscire anche negli States in tempo per la corsa agli Oscar (evidentemente ci credono parecchio). Il look di Sean Penn credo che da solo meriti già la visione
Magari poi il film è una ca***ta ma apprezzo il tentativo da parte di un regista italiano di uscire dai confini nazionali e di proporre qualcosa di nuovo adatto anche a un pubblico più internazionale, in un mare desolante di cinepanettoni, Scamarci, "Femmine contro maschi" e poi "Maschi contro femmine" eccetera eccetera.
Re: This must be the place
Moretti, Tornatore, Virzì, Garrone e Crialese avrebbero qualcosa da ridire, ad occhio e croce.babaoriley80 ha scritto: in un mare desolante di cinepanettoni, Scamarci, "Femmine contro maschi" e poi "Maschi contro femmine" eccetera eccetera
Non generalizzerei, il cinema italiano non mi sembra allo sbando e in agonia (sopratutto se parametrato al contesto generale nel nostro paese).
Detto ciò, attesa alta alta, lo vorrei vedere sabato.
Okefenokee ha scritto:Senza curiosità, cultura, educazione civica e civile, voglia di informarsi, di capire, di studiare, non si va da nessuna parte.
Pitone ha scritto:Non serve schifare, basta evitare.
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Re: This must be the place
mi riferivo alle uscite dell'ultimo anno più o meno o a quello che va per la maggiore nei nostri cinema ma non sono stata abbastanza specifica
Ovvio che Sorrentino non sia il primo regista italiano che si cimenta con il mercato internazionale, diciamo che apprezzo sempre quando qualcuno ci prova.
Ovvio che Sorrentino non sia il primo regista italiano che si cimenta con il mercato internazionale, diciamo che apprezzo sempre quando qualcuno ci prova.
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Re: This must be the place
Ho la sensazione che non mi piacerà.
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: This must be the place
Penn che mi ha un po' rotto come personaggio, con quest'aura del ribelle trascendentale e post Hippy che poi mi esce con la Johansson od altre ventenni e finisce con la sua bella sfilata sul red carpet.
Mah.
Sorrentino fin qui piaciuto molto, il rischio di una certa autoreferenzialità c'è,ingigantito poi dal suo esordio come scrittore (e qui vado controcorrente, il suo libro non mi è piaciuto per niente).
F.F.
Mah.
Sorrentino fin qui piaciuto molto, il rischio di una certa autoreferenzialità c'è,ingigantito poi dal suo esordio come scrittore (e qui vado controcorrente, il suo libro non mi è piaciuto per niente).
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: This must be the place
Johnny Rex ha scritto:Penn che mi ha un po' rotto come personaggio, con quest'aura del ribelle trascendentale e post Hippy che poi mi esce con la Johansson od altre ventenni e finisce con la sua bella sfilata sul red carpet.
Mah.
Sorrentino fin qui piaciuto molto, il rischio di una certa autoreferenzialità c'è,ingigantito poi dal suo esordio come scrittore
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Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: This must be the place
mi hai letto nel pensiero. solo che non sarei mai riuscito ad esprimerlo in frasi in italiano corretto e di senso compiuto.Johnny Rex ha scritto:Penn che mi ha un po' rotto come personaggio, con quest'aura del ribelle trascendentale e post Hippy che poi mi esce con la Johansson od altre ventenni e finisce con la sua bella sfilata sul red carpet.
Mah.
Sorrentino fin qui piaciuto molto, il rischio di una certa autoreferenzialità c'è,ingigantito poi dal suo esordio come scrittore (e qui vado controcorrente, il suo libro non mi è piaciuto per niente).
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Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: This must be the place
Penn merita stima solo perchè si tromba la Johansson (ma quanto è sexy.. )
Ma per il resto...
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Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: This must be the place
L'attore attuale che più mi affascina per personalità ed insieme è sicuramente Cassel, che preferisco anche al Belmondo cui spesso è parallelato.
In generale i cronenberghiani, Mortensen anche lo considero eccezionale, poi Firth. Firth sposato ad una italiana. Capita spesso che italiani sposati con straniere siano degli imbecilli totali, viceversa, non so perchè, quasi tutti i ragazzi o uomini stranieri che ho conosciuto e che abbiano sposato italiane erano/sono persone di livello,valore,cultura. Da pensare.
F.F.
In generale i cronenberghiani, Mortensen anche lo considero eccezionale, poi Firth. Firth sposato ad una italiana. Capita spesso che italiani sposati con straniere siano degli imbecilli totali, viceversa, non so perchè, quasi tutti i ragazzi o uomini stranieri che ho conosciuto e che abbiano sposato italiane erano/sono persone di livello,valore,cultura. Da pensare.
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Re: This must be the place
in effetti, anche cassel è sposato ad un'italiana.Johnny Rex ha scritto:L'attore attuale che più mi affascina per personalità ed insieme è sicuramente Cassel, che preferisco anche al Belmondo cui spesso è parallelato.
In generale i cronenberghiani, Mortensen anche lo considero eccezionale, poi Firth. Firth sposato ad una italiana. Capita spesso che italiani sposati con straniere siano degli imbecilli totali, viceversa, non so perchè, quasi tutti i ragazzi o uomini stranieri che ho conosciuto e che abbiano sposato italiane erano/sono persone di livello,valore,cultura. Da pensare.
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su penn, io tendo a non considerare quasi mai il personaggio pubblico, ma sulle sue qualità d'attore niente da dire.
sul film: mi ispira molta curiosità, sorrentino fino ad ora è un "can't miss", pur avendo puntato gradualmente sempre più in alto (forse con l'eccezione de "l'amico di famiglia"). non ho capito invece il passaggio sul suo "esordio come scrittore": finora è stato sempre autore di soggetto e sceneggiatura dei suoi film, quindi è vero che ha pubblicato un libro, però non penso che questo possa influire più di troppo nell'auto-referenzialità. peraltro, in questo film per la prima volta si fa aiutare nella sceneggiatura e va detto che l'idea di fondo è di valore assoluto, in particolare venendo da un autore italiano, per tornare a quanto detto da baba in apertura topic...
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
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Re: This must be the place
2 miei amici, spettatori comuni, non appassionati o con velleità critiche, ne hanno parlato in termini entusiastici.
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: This must be the place
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: This must be the place
Ondacinema e soprattutto Gli Spietati lo hanno stroncato. Qualcuno l'ha visto?
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Re: This must be the place
Visto.
Immaginatevi se "Una Storia Vera" di Lynch fosse stato scritto e interpretato da Ozzy Osbourne ( ), comunque diretto da un bravo regista. Avrete più o meno questo film.
Tutte le scene sono curatissime e la macchina da presa si muove che è un piacere.
Alcuni stacchi d'inquadratura con primissimo piano sulla faccia stravolta di Penn ricordano quasi Kitano.
Però sinceramente... bah. Come 'concetto', poco.
Un ragazzo ribelle mai cresciuto (ed estremamente consapevole e auto-critico) che, facendosi carico dello scopo della vita del padre, diventa sostanzialmente adulto e può deporre i panni del ribelle. Questo, in soldoni.
Con in mezzo tante facce di provincia americana, tante macchiette alcune azzeccate (tipo il logorroico del pick-up, il cliente del negozio d'armi), alcune veramente di maniera (l'indiano del distributore sembra uscito diritto da un film dei Coen, Harry Dean Stanton pare avere l'unico scopo di strizzare l'occhio ai lynchiani, e di giovani madri single ormai ne ho viste più al cinema che in tv).
Più vere le facce della città europea che si vedono all'inizio e ricompaiono alla fine; ma tutte lasciate a metà. Sui personaggi di Jane, di Mary, della madre di quest'ultima, di Desmond abbiamo giusto uno schizzo incompleto. Anche se molto intenso, nel caso di madre e figlia. Azzeccato, nella sua semplicità, Jeffrey invece. E David Byrne che almeno ha la funzione (oltre che di farci vedere un bel piano-sequenza) di farci ascoltare lo sfogo del protagonista, quello che 'muove' la vicenda.
Immaginatevi se "Una Storia Vera" di Lynch fosse stato scritto e interpretato da Ozzy Osbourne ( ), comunque diretto da un bravo regista. Avrete più o meno questo film.
Tutte le scene sono curatissime e la macchina da presa si muove che è un piacere.
Alcuni stacchi d'inquadratura con primissimo piano sulla faccia stravolta di Penn ricordano quasi Kitano.
Però sinceramente... bah. Come 'concetto', poco.
Un ragazzo ribelle mai cresciuto (ed estremamente consapevole e auto-critico) che, facendosi carico dello scopo della vita del padre, diventa sostanzialmente adulto e può deporre i panni del ribelle. Questo, in soldoni.
Con in mezzo tante facce di provincia americana, tante macchiette alcune azzeccate (tipo il logorroico del pick-up, il cliente del negozio d'armi), alcune veramente di maniera (l'indiano del distributore sembra uscito diritto da un film dei Coen, Harry Dean Stanton pare avere l'unico scopo di strizzare l'occhio ai lynchiani, e di giovani madri single ormai ne ho viste più al cinema che in tv).
Più vere le facce della città europea che si vedono all'inizio e ricompaiono alla fine; ma tutte lasciate a metà. Sui personaggi di Jane, di Mary, della madre di quest'ultima, di Desmond abbiamo giusto uno schizzo incompleto. Anche se molto intenso, nel caso di madre e figlia. Azzeccato, nella sua semplicità, Jeffrey invece. E David Byrne che almeno ha la funzione (oltre che di farci vedere un bel piano-sequenza) di farci ascoltare lo sfogo del protagonista, quello che 'muove' la vicenda.
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Re: This must be the place
Visto.
Più o meno d'accordo con Dsdifr.
Regia, fotografia e colonna sonora sono da dieci, la storia si lascia seguire ma niente di eccezionale.
Piacevole nel complesso.
Più o meno d'accordo con Dsdifr.
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Re: This must be the place
Pubblicità Lancia inclusa?Johnny Rex ha scritto:L'attore attuale che più mi affascina per personalità ed insieme è sicuramente Cassel.
(Dove, confesso, lo investirei con un gatto delle nevi. E poi retromarcia.)
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Re: This must be the place
tra l'altro, aggiungo, Cheyenne è "ribelle" sì ma solo nel look, nell'isolamento dalla famiglia e (relativamente) dalla società e nel ritiro volontario dalle scene;
ma tutti i vari stereotipi sono negati accuratamente: Cheyenne non tradisce la moglie, ha smesso di drogarsi e anche di bere, non fuma, non ha atteggiamenti tamarri, non produce slogan da diario delle medie e pensa molto prima di parlare.
Anche tutto questo effettivamente può spiazzare un po' rispetto a quello che uno si aspetta di vedere. E non è un male.
ma tutti i vari stereotipi sono negati accuratamente: Cheyenne non tradisce la moglie, ha smesso di drogarsi e anche di bere, non fuma, non ha atteggiamenti tamarri, non produce slogan da diario delle medie e pensa molto prima di parlare.
Anche tutto questo effettivamente può spiazzare un po' rispetto a quello che uno si aspetta di vedere. E non è un male.
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Re: This must be the place
Concordo.dsdifr ha scritto:tra l'altro, aggiungo, Cheyenne è "ribelle" sì ma solo nel look, nell'isolamento dalla famiglia e (relativamente) dalla società e nel ritiro volontario dalle scene;
ma tutti i vari stereotipi sono negati accuratamente: Cheyenne non tradisce la moglie, ha smesso di drogarsi e anche di bere, non fuma, non ha atteggiamenti tamarri, non produce slogan da diario delle medie e pensa molto prima di parlare.
Anche tutto questo effettivamente può spiazzare un po' rispetto a quello che uno si aspetta di vedere. E non è un male.
Re: This must be the place
Okefenokee ha scritto:Dove, confesso, lo investirei con un gatto delle nevi. E poi retromarcia.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: This must be the place
Lucidissimo.dsdifr ha scritto:Visto.
Immaginatevi se "Una Storia Vera" di Lynch fosse stato scritto e interpretato da Ozzy Osbourne ( ), comunque diretto da un bravo regista. Avrete più o meno questo film.
Tutte le scene sono curatissime e la macchina da presa si muove che è un piacere.
Alcuni stacchi d'inquadratura con primissimo piano sulla faccia stravolta di Penn ricordano quasi Kitano.
Però sinceramente... bah. Come 'concetto', poco.
Un ragazzo ribelle mai cresciuto (ed estremamente consapevole e auto-critico) che, facendosi carico dello scopo della vita del padre, diventa sostanzialmente adulto e può deporre i panni del ribelle. Questo, in soldoni.
Con in mezzo tante facce di provincia americana, tante macchiette alcune azzeccate (tipo il logorroico del pick-up, il cliente del negozio d'armi), alcune veramente di maniera (l'indiano del distributore sembra uscito diritto da un film dei Coen, Harry Dean Stanton pare avere l'unico scopo di strizzare l'occhio ai lynchiani, e di giovani madri single ormai ne ho viste più al cinema che in tv).
Più vere le facce della città europea che si vedono all'inizio e ricompaiono alla fine; ma tutte lasciate a metà. Sui personaggi di Jane, di Mary, della madre di quest'ultima, di Desmond abbiamo giusto uno schizzo incompleto. Anche se molto intenso, nel caso di madre e figlia. Azzeccato, nella sua semplicità, Jeffrey invece. E David Byrne che almeno ha la funzione (oltre che di farci vedere un bel piano-sequenza) di farci ascoltare lo sfogo del protagonista, quello che 'muove' la vicenda.
Ma io punterei l'attenzione sul COME CONCETTO, POCO.
Anche discretamente palloso.
Il personaggio di Cheyenne troppo caricato, quasi una caricatura di Robert Smith o di Ozzy.
Con quell'atteggiamento camptocormico sembrava affetto dal Parkinson.
In definitiva lo boccio, la buona regia, alcune belle scene non lo salvano.
La migliore quella del confronto Byrne-Cheyenne.
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: This must be the place
Colonna sonora di alto livello, come al solito nei film di Sorrentino.
Grandissimo il pezzo dell'ex leader dei Virgin Prunes, vero mood del film a mio parere.
Notevole, per la gioia di Pindaro, quello di Jonsi e Alex, "Happiness".
Grandissimo il pezzo dell'ex leader dei Virgin Prunes, vero mood del film a mio parere.
Notevole, per la gioia di Pindaro, quello di Jonsi e Alex, "Happiness".
Ildiavolovestemilan wrote:
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Re: This must be the place
Concordo con voi.
Film sotto alle attese, per carità, piacevole da vedere. Ma in diverse parti - e nel nucleo centrale, lo spaesamento, la figura e il percorso - non regge. Troppo debole paradossalmente la figura del protagonista, troppo di maniera la recitazione di Penn, senza che questa fosse giustificata dalla 'storia'. Il suo profilo psicologico e il suo successivo percorso di ricerca di se stesso, non convincente, e non ben (di)mostrato. Strampalato in diversi passaggi.
Poi ottime immagini, vero qua e là da videoclip o da spot pubblicitario - anche se non vedo troppo che ci sia di male, -, alcuni personaggi secondari, come messo in luce da Dsdifr e RTG, molto abbozzati e superficiali. A me nemmeno ha convinto la mamma del "figlio che non ritorna", anche se sono d'accordo che the Dubliners sono venuto meglio degli Americani, .
Molto molto bello il piano sequenza del 'concerto' di Byrne,
(ed anche la raffigurazione del corpo nudo di un novantenne).
Film sotto alle attese, per carità, piacevole da vedere. Ma in diverse parti - e nel nucleo centrale, lo spaesamento, la figura e il percorso - non regge. Troppo debole paradossalmente la figura del protagonista, troppo di maniera la recitazione di Penn, senza che questa fosse giustificata dalla 'storia'. Il suo profilo psicologico e il suo successivo percorso di ricerca di se stesso, non convincente, e non ben (di)mostrato. Strampalato in diversi passaggi.
Poi ottime immagini, vero qua e là da videoclip o da spot pubblicitario - anche se non vedo troppo che ci sia di male, -, alcuni personaggi secondari, come messo in luce da Dsdifr e RTG, molto abbozzati e superficiali. A me nemmeno ha convinto la mamma del "figlio che non ritorna", anche se sono d'accordo che the Dubliners sono venuto meglio degli Americani, .
Molto molto bello il piano sequenza del 'concerto' di Byrne,
(ed anche la raffigurazione del corpo nudo di un novantenne).
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Re: This must be the place
Può anche darsi che attraverso il eprsonaggio di Penn, più o meno consciamente, Sorrentino critichi sè stesso, il "calarsi nel ruolo" che diventa in un certo qual modo inevitabile dopo il cosìdetto Successo.
F.F.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: This must be the place
Lo boccio anch'io. Film mediocre.
Concordo pienamente con Dsdifr.
Concordo pienamente con Dsdifr.
Re: This must be the place
Mi ha detto mio cuggino che è un bel film....miocuggino miocuggino
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Re: This must be the place
grazieJohnny Rex ha scritto: Capita spesso che italiani sposati con straniere siano degli imbecilli totali,
F.F.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: This must be the place
visto, nel complesso piaciuto ma senza esaltarmi. Avevo troppe aspettative mi sa
Road movie atipico, come atipico è il suo protagonista.
Inizio lento, lentissimo, ho fatto un pò fatica a ingranare ma penso che la lentezza sia in parte funzionale a capire il personaggio, l'apatia e la noja che contraddistinguono all'inizio la sua vita.
Pessimo doppiaggio, la voce di Penn era a tratti irritante, vorrei sentirlo in lingua originale ma credo che la voce sia volutamente resa così.
Road movie atipico, come atipico è il suo protagonista.
Inizio lento, lentissimo, ho fatto un pò fatica a ingranare ma penso che la lentezza sia in parte funzionale a capire il personaggio, l'apatia e la noja che contraddistinguono all'inizio la sua vita.
Pessimo doppiaggio, la voce di Penn era a tratti irritante, vorrei sentirlo in lingua originale ma credo che la voce sia volutamente resa così.
Re: This must be the place
Ho pensato la stessa cosa. Non è possibile doppiare il personaggio con quella falsissima voce cantilenante. Sembra un bambino di 5 anni.babaoriley ha scritto:Pessimo doppiaggio, la voce di Penn era a tratti irritante, vorrei sentirlo in lingua originale ma credo che la voce sia volutamente resa così.
Re: This must be the place
Abbiamo avuto sensazioni simili, ma devo dire che, nel complesso, il personaggio ha acquistato sostanza nel corso del racconto. Fantastico, seppure in un ruolo minore, il caratterista Judd Hirsch, indimenticato psichiatra in Gente comune di Redford.babaoriley ha scritto:visto, nel complesso piaciuto ma senza esaltarmi. Avevo troppe aspettative mi sa
Road movie atipico, come atipico è il suo protagonista.
Inizio lento, lentissimo, ho fatto un pò fatica a ingranare ma penso che la lentezza sia in parte funzionale a capire il personaggio, l'apatia e la noja che contraddistinguono all'inizio la sua vita.
Pessimo doppiaggio, la voce di Penn era a tratti irritante, vorrei sentirlo in lingua originale ma credo che la voce sia volutamente resa così.
Re: This must be the place
Grandissimo Disfrì, del quale mi è piaciuta in particolar modo la disamina sulla parte americana del film.
Bravo Rob bel nominare Judd Hirsch. Non avevo mai posto l'attenzione su questo volto pur noto, ma che in questo caso mi ha colpito particolarmente.
Bravo Rob bel nominare Judd Hirsch. Non avevo mai posto l'attenzione su questo volto pur noto, ma che in questo caso mi ha colpito particolarmente.
alcol ha scritto: floyd l'ubriaco dall'occhio bigio?