azioni composte di molte microazioni, lo dici tu stesso.BackhandWinner ha scritto: Allora una obiezione naturale, per quanto forse banale, è la seguente: non presuppone, questa concezione, una definizione troppo ristretta e limitata di 'decisione'? Ovvero come di scelta tra percorsi di azioni alternative che si entro un arco temporale brevissimo (istantaneo praticamente)? Ma, allora, come spieghi le azioni pianificate? Azioni composte di molte micro-azioni coordinate ad uno scopo, che si susseguono lungo un arco temporale molto più lungo, anche di anni o decenni? La pianificazione, insomma: la volontà, chessò, di studiare per uscire da una situazione socio-economica svantaggiosa; oppure anche una vendetta pianificata a freddo per anni e anni, perché no.
di solito, chi sostiene il libero arbitrio conclude che, quando pianifichiamo un' azione a lungo termine ogni violta che dobbiamo effettuare una microazione possiamo scelgiere liberamente di non farla anche abortendo il piano prescelto.
Quindi esisterebbero una azione A (faccio il piano di uscire da una situazione, e questo piano prevede di fare x oggi, y domani e z fra un mese) , una microazione B, effettuare x, una C, effettuare y, e cosi' via, e ho libero arbitrio in modo simile quando faccio A, B e C.
Ma in effetti qualcuno potrebbe sostenere (e qualcuno lo ha fatto), non tanto quando si parla di pianificazioni (e' ovvio a tutti nell' esperienza comune che possiamo rifiutarci di continuare un' azione pianificata in precedenza) ma quando si parla di scelte fondamentali, diciamo, esiste un libero arbitrio solo in esse (ad esempio, una scelta di essere buono, una scelta di perseguire l' eliminazione delle razze inferiori, che so), e le microazioni conseguenti non sono libere (possiamo cambiare il piano solo se cambia la scelta fondamentale o si contrappone ad altre scelte fondamentali, ma non siamo liberi di cambiare le nostre microazioni al loro interno). Le mie osservazioni valgono in toto anche per un libero arbitrio inteso in questo senso.