NNick87 ha scritto:ciccio ha scritto:
In pratica cosa si fa, si elimina la parte emotiva il più possibile al fine di far lavorare la memoria neuromuscolare indipendentemente dai tuoi stati psicofiscici, perchè ? perchè le tue inevitabili variazioni di stato psicofisico influirebbero inevitabilmente sull'automatismo.
Argomento a parte è il come diminuire gli influssi dellla tua personale emotività, e ci sono sistemi anche qui, più complessi e specifici ad personam.
Questo per me significa avere il braccino, però. Non è una questione di tecnica bensì di emotività non controllata. Se vuoi d'ora in poi posso dire che Federer quel dritto comodo in finale in semi ha NY lo ha sbagliato perchè il suo stato psicofisico ha influenzato quel particolare automatisimo. In alternativa dico che Federer in quell'occasione ha avuto il braccino.
Talvolta la parte emotiva, che cercano di eliminare, non riescono ad eliminarla, mica son robot con un chip, appunto, sono esseri umani.
Certo che non siamo robot, e nemmeno loro lo sono, ma c'è un distinguo enorme da quello che i tennisti in generale chiamano braccino e lo sbagliare quel colpo.
I parametri di riferimento sono 4, semplifico la dizione e le definizioni che a chi ha una specifica competenza possono risultare inesatte, e lo sono, ma per renderle comprensibili in poco spazio le semplifico
Livello di attenzione LA, è un livello volontario, ci dice la quantità di concentrazione mettere in una determinata situazione, che può essere un colpo, un game, un set. Ma devi tener presente che non è possibile mantenere la concentrazione più di un tempo determinato, come la benzina finisce e il serbatoio è molto limitato.
Livello di attivazione LAA, ci dice quanta adrenalina abbiamo in corpo, è un livello involontario che dipende da LA che è volontario, e dalle situazioni fuoricampo che sono casuali e involontarie, ma
Livello di energia fisica a disposizione LEF, è quanta benzina abbiamo a disposizione, in un colpo, in un game, in un set, in una partita, in una stagione.
Livello di comfort LC, è quanto il mio gioco o una particolare situazione è in equilibrio nel momento che è in mio pieno controllo a sforzi minimi necessari.
Questi quattro parametri sono influenzabili dalle situazioni che si presentano.
Nello specifco del colpo che dici e che non ricordo, la variazione di equilibrio psicofisico nella determinata situazione ha alterato l'equilibrio fra i 4 parametri. La cosa più normale che può essere successa, ma non la sola possibile, è che Fed abbia rischiesto una quantità di LA non disponibile, o non più disponibile perchè già spesa, mandando fuori scala LAA, i suoi personali sistemi di controllo di LAA non hanno funzionato e c'è stata interferenza fra la memoria neuromuscolare MNM e l'esecuzione. In questo caso il colpo non è stato pensato (sbagliato), ma vi è stata interferenza rispetto a LC + xLA, dove x è la quantità in più di attenzione richiesta sull'MNM (corretto).
la paura e il terrore centrano nulla, centra una richiesta di LA non disponibile al momento e che può benissimo dipendere da LEF.
L'esempio più tipico è la richiesta di enfatizzazione dei movimenti del colpo che un alto LA spesso richiede, in questo caso il circuito fallisce aiutato spesso e volentieri da un LEF non diosponibile perchè sei già verso la fine dell'incontro, per cui non in grado di fare i movimenti rischiesti.
Il braccino è altra cosa
E' lo stato confusionale, il cortocircuito in cui entra il circuito MNM-colpo per motivi vari ed eventuali, che normalmente è la debolezza della memorizzazione, può essere la richiesta di uno o più colpi apparentemente uguali, ma in realtà differenti per cui non trovando la memorizzazione l'intero circuito entra in collasso, una situazione LEF deficitaria o altre cose di questo tipo, fra cui la più frequente è la cattiva gestione della concentrazione, ed è in questo caso si che si deve parlare di problema di "testa del tennis", ma il capitolo è ben complesso e in questo post inutile, nessuno leggerebbe il megapolpettone e nemmeno io ho voglia di scriverlo.
In questo caso la causa è la mancanza di tecnica sufficente 1, di tecnica adeguata 2, di preparazione fisica o cattiva gestione dell'energia fisica disponibile 3. E spessissimo le cose sono legate l'una all'altra. E la cosiddetta "testa nel tennis" non è la causa, ma l'effeto. Ed è per questo errore di colpa che il malcapitato tennista continuerà in eterno a rimanere lì continuando a non progredire se continua a dare colpa alla testa senza ascoltare chi gli dice dov'è la colpa reale, cerca di agire non sulla causa, ma sull'effetto non risolvendo nulla. Ma intrinseco a questo, è l'incapacità di ammettere che non son capace a giocare, dare colpa alla testa è il comodo capo espiatorio, tutti si credono grandi tennisti, vittime di fattori non controllabili, paure, terrori, testa. Per cui non è colpa nostra, è colpa della fattucchiera.
C'è da considerare un altro fatto, la parte superiore e inferiore del nostro corpo hanno sistemi di reset in questo caso differenti, la parte superiore resetta facilmente, la parte inferiore mooooooooolto meno, le gambe vanno molto per conto loro, mentre il cervello lavora tentando agire sulla parte superiore. Non per niente il consiglio-urlo "STAI BASSO PIEGA LE GINOCCHIA" funziona a meraviglia, perchè la tendenza a non agire lì, per moltissimi motivi viene dimenticata. Il risultato di solito è un sistema resettato o un sistema definitvamente collassato perchè ti rendi conto che non ti pieghi perchè hai finito la LEF, ma per lo meno hai scoperto la reale causa.
Questo fantomatico braccino di testa, che con la testa centra come i cavoli a merenda, non colpisce i pro se non in casi davvero rari, perchè un pro queste cose le sà, le conosce, sà come agire di conseguenza, sà come resettare al volo ogni tentativo di LAA esagerato di mandare in tilt il sistema. Conosce il pericolo, sà identificarlo, sà salvaguardarsi e sà risolverlo.
Questo non vuol dire che il carattere proprio di ogni giocatore anche pro influenzi le capacità dello stesso, siamo uomini e non computer. Ma più andiamo su di livello, più queste cose vengono limate e gestite. Ferrer ha un gran carattere e una gran forza di reazione, lo esprime, Paire è caratterialmente un fantasista che predilige l'effetto alla solidità, e lo esprime, ma qui siamo ad altri discorsi che non sono strettamente legati all'annosa questione testa-tecnica.
approccio concreto e pragmatico, frutto di esperienze, anche pesanti, maturate sul campo in contrapposizione con l'attitudine salottiera di questi utenti, perfettamente in linea con tanto mondo internettiano fatto di presunti esperti da tastiera. (cit.)