È il momento di tirare fuori le palle
Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Ma riesce a fare gli australian open? Almeno il doppio o qualcosa a tre
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
ha rinunciato.
c'è anche da dire che uno con quel fisico, quel tennis, e zero allenamento è un contenitore ambulante di infortuni. Dovrebbe prima mettere su parte muscolare, poi atletica, e quindi su quella base ricominciare piano gli allenamenti di tennis.
Davvero incredibile la parabola sua e di Tomic, due grandi talenti, forse i maggiori talenti inespressi degli ultimi 10-15 anni. Lo si vede nei challenger e non ha alcuna base di allenamento pre-tennis, una cosa scandalosa.
c'è anche da dire che uno con quel fisico, quel tennis, e zero allenamento è un contenitore ambulante di infortuni. Dovrebbe prima mettere su parte muscolare, poi atletica, e quindi su quella base ricominciare piano gli allenamenti di tennis.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Vero. Incredibole coincidenza anche 2 dei peggiori babbei (non so se Paire sia da considerare superiore)
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
klaus ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 6:13 pmVero. Incredibole coincidenza anche 2 dei peggiori babbei (non so se Paire sia da considerare superiore)
se dovessi fare una classifica di stupidità tennistica il podio sarebbe senza dubbio occupato da questo trio: Kyrgios, Tomic e Paire
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Da quel po' che si poteva vedere nella docuserie "Break Point" di Netflix, Kyrgios davvero non faceva vita da atleta durante i tornei. Sbagliando completamente decennio. Mangiava hamburger e altre schifezze, beveva alcolici, ecc. Tutte cose che i top 10 non fanno neanche morti, c'era un intervista a un famoso ristoratore di Torino che ha avuto molti dei partecipanti alle Finals nel suo ristorante, e raccontava che non toccavano nemmeno i dessert. Facendo come Kyrgios nel tennis di oggi duri pochissimo.dorello ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 12:27 pm ha rinunciato.
c'è anche da dire che uno con quel fisico, quel tennis, e zero allenamento è un contenitore ambulante di infortuni. Dovrebbe prima mettere su parte muscolare, poi atletica, e quindi su quella base ricominciare piano gli allenamenti di tennis.
Davvero incredibile la parabola sua e di Tomic, due grandi talenti, forse i maggiori talenti inespressi degli ultimi 10-15 anni. Lo si vede nei challenger e non ha alcuna base di allenamento pre-tennis, una cosa scandalosa.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Ora viene fuori il ricovero in psichiatria a Londra prima di giocare con Nadal, la difficoltà a stare in uno sport per "bianchi privilegiati" e l'Agassiano odio per il suo sport.
Un personaggio profondo, a tutto tondo pieno di sfaccettature.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Si son persi il bonèt. Peggio per loro.
[/quote]
Che sfigati,mamma mia.
Rammento ancora la mezza tavoletta di cioccolato mangiata da Djokovic per premiarsi della vittoria dopo le 6 ore in finale contro Nadal agli AO 2012.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Beh Tomic e Kyrgios sono di un'altra categoria per me. Paire non è un intelligentone, ma da quel che si legge è un ragazzo originale e complesso. I due australiani hanno due neuroni in due - almeno sembra da come hanno gestito la loro carriera e la loro immagine pubblica.babaoriley ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 6:15 pm se dovessi fare una classifica di stupidità tennistica il podio sarebbe senza dubbio occupato da questo trio: Kyrgios, Tomic e Paire
Tomic comunque peggio di Kyrgios, davvero il peggio del peggio, non mi ricordo un tennista più squallido e irritante.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Che sfigati,mamma mia.
Rammento ancora la mezza tavoletta di cioccolato mangiata da Djokovic per premiarsi della vittoria dopo le 6 ore in finale contro Nadal agli AO 2012.
F.F.
[/quote]
Io sono abbastanza fissato con l'alimentazione e negli ultimi 10-15 anni i dolci, il pane e la pasta non integrali sono stati demonizzati con una furia insospettabile. Quando ho lasciato l'Italia nel 2010 la cucina italiana era il non plus ultra per molti, anche per chi sta più attento all'alimentazione. Ormai pasta e pizza sono diventate junk food per un sacco di persone - a vantaggio della cucina vietnamita, indiana, giapponese, thai.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
All' estero mediamente pasta e pizza le cucinano così male che ci sta di metterle come junk food
Scherzi a parte ho mangiato pizze discrete se non buone qualche volta all' estero, ma la pasta praticamente mai buona.
Per altro la pizza se fatta con lievitazione naturale o con lievito madre resta un alimento piuttosto salutare, mentre anche io ho dovuto tagliare il consumo di pasta perchè mangiarla tutti i giorni il mio corpo non la reggeva più.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
al solito si tratta di mode. non esistono alimenti miracolosi e non esistono alimenti da demonizzare.
un piatto di pasta o una pizza se ben inquadrati nei propri obiettivi fanno bene. anche perchè dal cibo devi saper trarne anche benessere.
io per esempio avevo messo un pò da parte la pasta, adesso l'ho riscoperta con piacere. al solito dipende dalle quantità, con cosa la condisci e cosa mangi dopo. stesso discorso per la pizza:
chiaro che se mi fai 4 formaggi più salsiccia più patatine è una mina totale a livello calorico...
la stessa carbonara ok sei alto in grassi ma se dopo la pasta ti limiti alla verdura non è sto junkfood.
certo che se fai 2 etti di carbonara, poi cotoletta con patatine e un metro cubo di tiramisù. ci siamo capiti
occhio poi agli alimenti falsi sani. perchè il sushi uno pensa che sia sano (pesce e riso vanno benissimo di per sè) ma per fare tenere attaccato il riso usano lo zucchero. e se esiste una caloria vuota e non saziante è proprio lo zucchero semplice
al solito equilibrio. questo sconosciuto
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Pasta tutti i giorni? Ma perché?
Se è vero che la pizza - in forno e fritta - è diventata per molti junk food, credo che anche certi napoletani dovrebbero farsi un esamino di coscienza, vista la saturazione di pizzerie e friggitorie in città.
Io non sono solito mangiare pasta/pizza all'estero, non ne sento nostalgia (pur piacendomi entrambe).
Le rare volte che l'ho fatto ho selezionato con cura il locale tramite le recensioni - di italiani - su Google Maps e TripAdvisor.
Per il resto concordo con Haka.
Se è vero che la pizza - in forno e fritta - è diventata per molti junk food, credo che anche certi napoletani dovrebbero farsi un esamino di coscienza, vista la saturazione di pizzerie e friggitorie in città.
Io non sono solito mangiare pasta/pizza all'estero, non ne sento nostalgia (pur piacendomi entrambe).
Le rare volte che l'ho fatto ho selezionato con cura il locale tramite le recensioni - di italiani - su Google Maps e TripAdvisor.
Per il resto concordo con Haka.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
è una fonte di carboidrati come un'altra. chiaro sempre meglio variare...
io parlavo di pizza in forno tradizionale, un fritto per quanto fatto a regola d'arte è junk food
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Parlare di Junk Food visto che siamo nel Topic di Kyrgios non è OT, ci sta benissimo
F.F.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Sin troppo sfaccettato, al punto di non capire quale sia il vero Kyrgios in questo pirandelliano uno nessuno e centomila.
Quella dello sport per bianchi previlegiati pare proprio una boutade PC senza tanto senso.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Questa l'intervista al ristoratore, mi sembra interessante per capire cosa vuol dire essere tennisti professionisti oggi:uglygeek ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 7:20 pmDa quel po' che si poteva vedere nella docuserie "Break Point" di Netflix, Kyrgios davvero non faceva vita da atleta durante i tornei. Sbagliando completamente decennio. Mangiava hamburger e altre schifezze, beveva alcolici, ecc. Tutte cose che i top 10 non fanno neanche morti, c'era un intervista a un famoso ristoratore di Torino che ha avuto molti dei partecipanti alle Finals nel suo ristorante, e raccontava che non toccavano nemmeno i dessert. Facendo come Kyrgios nel tennis di oggi duri pochissimo.dorello ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 12:27 pm ha rinunciato.
c'è anche da dire che uno con quel fisico, quel tennis, e zero allenamento è un contenitore ambulante di infortuni. Dovrebbe prima mettere su parte muscolare, poi atletica, e quindi su quella base ricominciare piano gli allenamenti di tennis.
Davvero incredibile la parabola sua e di Tomic, due grandi talenti, forse i maggiori talenti inespressi degli ultimi 10-15 anni. Lo si vede nei challenger e non ha alcuna base di allenamento pre-tennis, una cosa scandalosa.
https://www.corriere.it/cook/news/23_no ... refresh_ce«Non sono solito postare foto social di personaggi famosi che passano dal mio ristorante. Ne faccio una questione di garbo e lealtà verso tutta la mia clientela», spiega Davide Fiore, 53 anni, da otto chef e patron sempre presente di «Casa Fiore», nel salotto buono di Torino, in Piemonte. Eppure, a guardare il profilo Instagram del locale quel che emerge nelle ultime settimane è una galleria di assi del tennis mondiale. Se si scorre il feed, poi, non è raro imbattersi in fuoriclasse del calcio, il portoghese Cristiano Ronaldo su tutti. Un vezzo che chef Fiore si concede «solo dopo aver chiesto il permesso ai miei ospiti e, in genere, dopo che hanno postato loro stessi. Non voglio che la gente venga da me soltanto per poter incontrare personaggi famosi. Preferisco che chi varca la porta del mio ristorante lo faccia per la mia cucina». Che è genuina, salutare, territoriale. E che, proprio per questo, da tempo rappresenta un’attrazione gourmet da tutto esaurito. In ogni periodo dell’anno, non soltanto durante le ATP Finals della scorsa settimana quando, a far visita allo chef e al suo staff — un aiuto cuoco e un lavapiatti in cucina, da tre a quattro persone in sala —, si è presentato il 22enne altoatesino Jannick Sinner. Come lui tanti altri «colleghi» tennisti: dallo spagnolo Alcaraz — «Il più simpatico» — al greco Tsitsipas, dal danese Rune al russo Medvedev, passando da vecchie glorie italiane quali Panatta e Bertolucci.
Chef, che persona è Sinner?
«Sorprendente. Il ragazzo educato, disponibile e generoso che tutti i genitori vorrebbero avere come figlio. Il che non è scontato. Le confesso una cosa: io non sono particolarmente sportivo. Ho cominciato a interessarmi al calcio cinque anni fa e cioè quando Cristiano Ronaldo — del quale Fiore è stato chef, ndr — è arrivato a Torino per giocare nella Juventus. Poi ci si è messo il tennis. Gli sportivi, mi accorgo, sono tutti rigorosi e serissimi, ma Sinner ha una marcia in più».
Cioè?
«Lui è gentile oltre ogni immaginazione. E come lui i suoi genitori, la fidanzata Maria (Braccini, ndr) e l’entourage tutto. Durante le ATP Finals, ma anche la settimana precedente, si sono presentati diverse volte in 12 o 13. Puntualissimi alle 20.30, come da prenotazione, non un minuto di più, non un minuto di meno. Sinner è si sempre mostrato sorridente nonostante le tensioni da match. Ricordo, in particolare, la cena alla vigilia della partita contro Djokovic: era tranquillissimo, almeno in apparenza. Alla mano con i tifosi ai quali non ha mai negato un selfie o un autografo. Di tutti i tennisti che sono passati da qui di recente è stato il solo ad avere saldato il conto di persona, per sé e per i suoi ospiti. Senza cioè demandare a qualcuno dello staff o della famiglia. L’ho preso come un moto di umiltà, più unico che raro».
Si ricorda che cosa ha mangiato?
«Lui ama particolarmente il rigatoncino al ragù bianco di coniglio. La ricetta prevede l’aggiunta di olive taggiasche che, però, Sinner non ha voluto. Credo che sia per un discorso di calorie o grassi, calibratissimi durante le gare. Tra i secondi: della spigola alla mediterranea con pomodoro fresco e basilico, in alternativa del filetto di vitella. Niente vino, da bere solo acqua naturale, e niente dolci. Tutto consumato nell’arco di un’ora. Verso le 21.30 il gruppo, in genere, si ritirava».
Lo ha rivisto dopo avere battuto Djokovic?
«Sì, è stato come incontrare un amico di vecchia data. D’istinto gli ho dato la mano e l’ho tirato verso di me, come in un abbraccio tra padre e figlio. Ero felice per il suo successo, volevo manifestare la mia emozione».
Lui?
«Ha replicato allo stesso modo. Mi sono complimentato con l’allenatore, mi ha colpito la risposta che mi ha dato. Mi disse che lavorare con Sinner è molto facile perché è ligio, puntuale, professionale, ben disposto al sacrificio. Credo che debba essere un esempio per tutti».
Senta chef, ma qualche indiscrezione su altri campioni?
Ride, ndr. «Di Medvedev potrei dirle che è goloso. O almeno ho pensato che lo fosse, salvo ricredermi. Quando è passato da qui, sempre durante le Atp Finals, ha concluso la cena con un tiramisù ai biscotti novaresi. Ho chiesto ai ragazzi in sala se lo avesse mangiato tutto. In realtà, neppure un cucchiaio. Voleva solo farlo assaggiare ai suoi commensali. Chissà, magari a tornei finiti...».
So che Tsitsipas le ha portato la fidanzata. Vero?
«Sì. Mi hanno dato soddisfazione: dai tagliolini al tartufo bianco d’Alba al dolce, hanno assaggiato un po’ di tutto. Vini esclusi».
Djokovic l’ha visto?
«Purtroppo no e mi è spiaciuto molto. Un giorno mi chiamò una persona chiedendo un tavolo per cinque. Risposi che non lo avevo, scusandomi. Mi ricontattò poco dopo, domandandomi se fossi proprio sicuro perché “sa, vengo con il numero uno al mondo”. Trasalii, rimasi persin male, ma davvero non avevo posto. Comprese bene. Sarà per la prossima volta. Sono certo che ci rideremo sopra: Djokovic è simpatico, ha la battuta pronta».
Chef, ma perché secondo lei il suo ristorante piace tanto?
«Per una questione di presenza e di qualità della materia prima. Al ristornate sono sempre operativo: dalla spesa alla cucina, mi occupo io di tutto. Non ho mai delegato a nessuno. Desidero assicurare il meglio a ogni mio ospite: che si tratti di olio, pasta o altro. Per questo vado alla ricerca dei migliori prodotti che il territorio e la stagione hanno da offrire. Prodotti che preparo al momento e nella maniera più naturale possibile. Ad esempio, se voglio cucinare del coniglio, il coniglio deve essere di Carmagnola. Quando la qualità è eccelsa non serve molto altro. Poi credo che a convincere sia anche l’esclusività. Se viene da me, può scegliere tra due sale: una di quattro tavoli, l’altra di sei. Faccio questo lavoro da quarant’anni, ci ho rimesso la famiglia. Ho capito che il cliente va coccolato e riverito. Cosa impossibile se hai duecento coperti».
La gente lo ha capito?
«Ho una clientela affezionata. Quindi sì, lo ha capito. E qui si sente un po’ come a casa. Credo che anche Cristiano Ronaldo abbia avuto questa sensazione nonostante la prima volta non sia stata propriamente idilliaca. Ricordo che attese il tavolo per 45 minuti, ma in tranquillità, senza pretesa alcuna. È tornato in diverse occasioni».
Chef, a breve Sinner scenderà in campo nel secondo singolare della finale di Coppa Davis. Un messaggio per lui?
«Ho studiato: giocherà contro l’australiano Alex de Minaur. Beh, gli auguro di divertirsi e, naturalmente, di aggiudicarsi l’insalatiera d’argento: merita tutto il bene del mondo. Ma soprattutto gli auguro di essere sempre un modello per le nuove generazioni».
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Grazie, Ugly.uglygeek ha scritto: ↑mer dic 13, 2023 12:03 pmQuesta l'intervista al ristoratore, mi sembra interessante per capire cosa vuol dire essere tennisti professionisti oggi:uglygeek ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 7:20 pmDa quel po' che si poteva vedere nella docuserie "Break Point" di Netflix, Kyrgios davvero non faceva vita da atleta durante i tornei. Sbagliando completamente decennio. Mangiava hamburger e altre schifezze, beveva alcolici, ecc. Tutte cose che i top 10 non fanno neanche morti, c'era un intervista a un famoso ristoratore di Torino che ha avuto molti dei partecipanti alle Finals nel suo ristorante, e raccontava che non toccavano nemmeno i dessert. Facendo come Kyrgios nel tennis di oggi duri pochissimo.dorello ha scritto: ↑dom dic 10, 2023 12:27 pm ha rinunciato.
c'è anche da dire che uno con quel fisico, quel tennis, e zero allenamento è un contenitore ambulante di infortuni. Dovrebbe prima mettere su parte muscolare, poi atletica, e quindi su quella base ricominciare piano gli allenamenti di tennis.
Davvero incredibile la parabola sua e di Tomic, due grandi talenti, forse i maggiori talenti inespressi degli ultimi 10-15 anni. Lo si vede nei challenger e non ha alcuna base di allenamento pre-tennis, una cosa scandalosa.
https://www.corriere.it/cook/news/23_no ... refresh_ce«Non sono solito postare foto social di personaggi famosi che passano dal mio ristorante. Ne faccio una questione di garbo e lealtà verso tutta la mia clientela», spiega Davide Fiore, 53 anni, da otto chef e patron sempre presente di «Casa Fiore», nel salotto buono di Torino, in Piemonte. Eppure, a guardare il profilo Instagram del locale quel che emerge nelle ultime settimane è una galleria di assi del tennis mondiale. Se si scorre il feed, poi, non è raro imbattersi in fuoriclasse del calcio, il portoghese Cristiano Ronaldo su tutti. Un vezzo che chef Fiore si concede «solo dopo aver chiesto il permesso ai miei ospiti e, in genere, dopo che hanno postato loro stessi. Non voglio che la gente venga da me soltanto per poter incontrare personaggi famosi. Preferisco che chi varca la porta del mio ristorante lo faccia per la mia cucina». Che è genuina, salutare, territoriale. E che, proprio per questo, da tempo rappresenta un’attrazione gourmet da tutto esaurito. In ogni periodo dell’anno, non soltanto durante le ATP Finals della scorsa settimana quando, a far visita allo chef e al suo staff — un aiuto cuoco e un lavapiatti in cucina, da tre a quattro persone in sala —, si è presentato il 22enne altoatesino Jannick Sinner. Come lui tanti altri «colleghi» tennisti: dallo spagnolo Alcaraz — «Il più simpatico» — al greco Tsitsipas, dal danese Rune al russo Medvedev, passando da vecchie glorie italiane quali Panatta e Bertolucci.
Chef, che persona è Sinner?
«Sorprendente. Il ragazzo educato, disponibile e generoso che tutti i genitori vorrebbero avere come figlio. Il che non è scontato. Le confesso una cosa: io non sono particolarmente sportivo. Ho cominciato a interessarmi al calcio cinque anni fa e cioè quando Cristiano Ronaldo — del quale Fiore è stato chef, ndr — è arrivato a Torino per giocare nella Juventus. Poi ci si è messo il tennis. Gli sportivi, mi accorgo, sono tutti rigorosi e serissimi, ma Sinner ha una marcia in più».
Cioè?
«Lui è gentile oltre ogni immaginazione. E come lui i suoi genitori, la fidanzata Maria (Braccini, ndr) e l’entourage tutto. Durante le ATP Finals, ma anche la settimana precedente, si sono presentati diverse volte in 12 o 13. Puntualissimi alle 20.30, come da prenotazione, non un minuto di più, non un minuto di meno. Sinner è si sempre mostrato sorridente nonostante le tensioni da match. Ricordo, in particolare, la cena alla vigilia della partita contro Djokovic: era tranquillissimo, almeno in apparenza. Alla mano con i tifosi ai quali non ha mai negato un selfie o un autografo. Di tutti i tennisti che sono passati da qui di recente è stato il solo ad avere saldato il conto di persona, per sé e per i suoi ospiti. Senza cioè demandare a qualcuno dello staff o della famiglia. L’ho preso come un moto di umiltà, più unico che raro».
Si ricorda che cosa ha mangiato?
«Lui ama particolarmente il rigatoncino al ragù bianco di coniglio. La ricetta prevede l’aggiunta di olive taggiasche che, però, Sinner non ha voluto. Credo che sia per un discorso di calorie o grassi, calibratissimi durante le gare. Tra i secondi: della spigola alla mediterranea con pomodoro fresco e basilico, in alternativa del filetto di vitella. Niente vino, da bere solo acqua naturale, e niente dolci. Tutto consumato nell’arco di un’ora. Verso le 21.30 il gruppo, in genere, si ritirava».
Lo ha rivisto dopo avere battuto Djokovic?
«Sì, è stato come incontrare un amico di vecchia data. D’istinto gli ho dato la mano e l’ho tirato verso di me, come in un abbraccio tra padre e figlio. Ero felice per il suo successo, volevo manifestare la mia emozione».
Lui?
«Ha replicato allo stesso modo. Mi sono complimentato con l’allenatore, mi ha colpito la risposta che mi ha dato. Mi disse che lavorare con Sinner è molto facile perché è ligio, puntuale, professionale, ben disposto al sacrificio. Credo che debba essere un esempio per tutti».
Senta chef, ma qualche indiscrezione su altri campioni?
Ride, ndr. «Di Medvedev potrei dirle che è goloso. O almeno ho pensato che lo fosse, salvo ricredermi. Quando è passato da qui, sempre durante le Atp Finals, ha concluso la cena con un tiramisù ai biscotti novaresi. Ho chiesto ai ragazzi in sala se lo avesse mangiato tutto. In realtà, neppure un cucchiaio. Voleva solo farlo assaggiare ai suoi commensali. Chissà, magari a tornei finiti...».
So che Tsitsipas le ha portato la fidanzata. Vero?
«Sì. Mi hanno dato soddisfazione: dai tagliolini al tartufo bianco d’Alba al dolce, hanno assaggiato un po’ di tutto. Vini esclusi».
Djokovic l’ha visto?
«Purtroppo no e mi è spiaciuto molto. Un giorno mi chiamò una persona chiedendo un tavolo per cinque. Risposi che non lo avevo, scusandomi. Mi ricontattò poco dopo, domandandomi se fossi proprio sicuro perché “sa, vengo con il numero uno al mondo”. Trasalii, rimasi persin male, ma davvero non avevo posto. Comprese bene. Sarà per la prossima volta. Sono certo che ci rideremo sopra: Djokovic è simpatico, ha la battuta pronta».
Chef, ma perché secondo lei il suo ristorante piace tanto?
«Per una questione di presenza e di qualità della materia prima. Al ristornate sono sempre operativo: dalla spesa alla cucina, mi occupo io di tutto. Non ho mai delegato a nessuno. Desidero assicurare il meglio a ogni mio ospite: che si tratti di olio, pasta o altro. Per questo vado alla ricerca dei migliori prodotti che il territorio e la stagione hanno da offrire. Prodotti che preparo al momento e nella maniera più naturale possibile. Ad esempio, se voglio cucinare del coniglio, il coniglio deve essere di Carmagnola. Quando la qualità è eccelsa non serve molto altro. Poi credo che a convincere sia anche l’esclusività. Se viene da me, può scegliere tra due sale: una di quattro tavoli, l’altra di sei. Faccio questo lavoro da quarant’anni, ci ho rimesso la famiglia. Ho capito che il cliente va coccolato e riverito. Cosa impossibile se hai duecento coperti».
La gente lo ha capito?
«Ho una clientela affezionata. Quindi sì, lo ha capito. E qui si sente un po’ come a casa. Credo che anche Cristiano Ronaldo abbia avuto questa sensazione nonostante la prima volta non sia stata propriamente idilliaca. Ricordo che attese il tavolo per 45 minuti, ma in tranquillità, senza pretesa alcuna. È tornato in diverse occasioni».
Chef, a breve Sinner scenderà in campo nel secondo singolare della finale di Coppa Davis. Un messaggio per lui?
«Ho studiato: giocherà contro l’australiano Alex de Minaur. Beh, gli auguro di divertirsi e, naturalmente, di aggiudicarsi l’insalatiera d’argento: merita tutto il bene del mondo. Ma soprattutto gli auguro di essere sempre un modello per le nuove generazioni».
Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Mancanza di visibilità? Ormai spara cazzate tutti i giorni, e si vede che vuole che si parli di lui.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
incredibile che dichiari che spera di giocare ancora un paio d'anni
in sostanza lui stesso considera la sua carriera finita, a 28 anni...
peccato non sia mac...
in sostanza lui stesso considera la sua carriera finita, a 28 anni...
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Kirgyos è un casino limite ma è quasi incredibile pure come riescano a reggere il tennis di alto livello gli altri.
Continue trasferte, fatica fisica, perdi due partite e ti ricoprono di insulti, attenzione di tutti in tutto il mondo (i calciatori se vanno in australia o negli usa non li riconosce nessuno, i tennisti hanno una visibilità in tutto il mondo)
Devi avere una grande capacità fisica e tecnica ma pure mentale.
Peccato veramente per il ragazzo che poteva divertire anche giocando 7-8 tornei l’anno.
Continue trasferte, fatica fisica, perdi due partite e ti ricoprono di insulti, attenzione di tutti in tutto il mondo (i calciatori se vanno in australia o negli usa non li riconosce nessuno, i tennisti hanno una visibilità in tutto il mondo)
Devi avere una grande capacità fisica e tecnica ma pure mentale.
Peccato veramente per il ragazzo che poteva divertire anche giocando 7-8 tornei l’anno.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Anche di soldi, in molti casi.Insulti fai a meno di leggerli, come i complimenti.alessandro ha scritto: ↑sab dic 16, 2023 7:18 pm Continue trasferte, fatica fisica, perdi due partite e ti ricoprono di insulti
Dirò, uno che torna a ritirarsi "come una volta" a 30 anni o anche prima in questo sport pieno di 35enni e passa che non vogliono mollare fino a che tengono le gambe è/sarebbe anche una scelta controcorrente non disprezzabile.Peccato veramente per il ragazzo che poteva divertire anche giocando 7-8 tornei l’anno.
A tarpare le ali a Kyrgios è stata la sua mente, il suo innato vittimismo/Giustificazionismo delusionale , i "Se fossi nato 20 anni prima avreste visto, senza questi qui, se fossi stato bianco" etc etc , non è stato vittima nè dell'ambiente nè di nessun altro.
F.F.
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Adesso non esageriamo, saranno non più di 7 o 8 i tennisti (uomini) che sono riconosciuti negli Stati Uniti, di americano forse solo Tiafoe. Musetti, per dire, può viaggiare tranquillo che oltre Lugano non lo riconosce nessuno.alessandro ha scritto: ↑sab dic 16, 2023 7:18 pm Kirgyos è un casino limite ma è quasi incredibile pure come riescano a reggere il tennis di alto livello gli altri.
Continue trasferte, fatica fisica, perdi due partite e ti ricoprono di insulti, attenzione di tutti in tutto il mondo (i calciatori se vanno in australia o negli usa non li riconosce nessuno, i tennisti hanno una visibilità in tutto il mondo)
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Re: Nick Kyrgios: ricomincio da 0
Due idioti. Non si capisce di che stiano discutendo