paoolino ha scritto:Son d'accordo con Pindaro.
L'indole disonesta ce l'hai o non ce l'hai a prescindere da quanto guadagni (non mi pare che tutti i milionari, in qualsiasi campo, siano sempre esempio di onestà).
Sono d'accordo solo in parte, le persone fanno scelte razionali disoneste che non farebbero con altre circostanze.
Facciamo un esempio, giocatore di basso ranking che vive tra tornei ATP minori e Challenger e guadagna relativamente poco. Si trova al primo turno di un torneo ATP minore, chesso', Montpellier a febbraio, ha 5mila euro lordi se perde, 8mila se passa il turno, se gli offrono 20mila dollari per perdere in molti li prenderebbero.
La vera questione e' che un primo turno a Montpellier tra il n. 115 e il n.85 del mondo si gioca davanti a un centinaio di spettatori e a qualche migliaio (a essere ottimisti) che vedranno la partita in tv o in streaming, per cui non ci sarebbe veramente ragione di accettare scommesse su un evento tanto irrilevante. Se il tennis accetta le scommesse anche sui challenger poi non puo' stupirsi delle conseguenze.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.