TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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uglygeek
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

https://www.corriere.it/cronache/24_mar ... refresh_ce
Ho 42 anni, arrivai dal Veneto a New York nel 2009 e me ne innamorai subito. Dovevo rimanere per uno stage di pochi mesi, sono ancora qui. Oggi però stento a riconoscerla.In Italia mi considero una progressista, perfino radicale. A New York ora devo scusarmi in continuazione per essere bianca, quindi privilegiata e incapace di capire le minoranze etniche. Sono catalogata dalla parte degli oppressori. Passo il mio tempo a camminare sulle uova, a dribblare le regole della cultura woke, qualsiasi cosa dica o faccia può essere condannata come una micro-offesa rivolta contro afroamericani o latinos».
L’ammissione
Lo sfogo di L.T. è appena sussurrato, con molta prudenza. Di solito non lo faccio, ma capisco che nel suo caso dovrò usare solo le iniziali. Lavora in un’importante istituzione culturale italo-americana che non apprezzerebbe questa sua confessione. Lei vorrebbe cambiare mestiere per diventare un’assistente sociale, mettersi al servizio dei più bisognosi: senzatetto, tossicodipendenti, malati mentali sono un esercito in aumento in questa metropoli. Per questo si è iscritta a un Master della Columbia University, dove si formano appunto gli assistenti sociali. Nonostante abiti qui da 15 anni, non era abbastanza preparata a quel che l’aspettava dentro la prestigiosa università newyorchese.
«Per le prove di ammissione — racconta — ho dovuto scrivere un saggio in cui anticipavo quale sarà il mio impegno nel razzismo anti-black, perché è un dogma che il vero razzismo è solo quello di noi bianchi contro i neri. Sono stata esclusa dal corso a cui ero più interessata, sull’assistenza ai tossicodipendenti, perché i non-bianchi hanno la precedenza. Nella settimana iniziale del Master dedicata all’orientamento dei nuovi iscritti, a noi studenti bianchi è stato chiesto di scusarci con i compagni di corso neri per il razzismo di cui siamo portatori. E devo aggiungere questo dettaglio: perfino una studentessa afroamericana mi si è avvicinata per confessarmi il suo imbarazzo, lei stessa trovava quella situazione mortificante. Ogni due settimane una bianca come me deve partecipare a una riunione diWhite Accountability(“responsabilità bianca”): due ore con una persona che ci interroga per farci riconoscere le nostre micro-aggressioni verso i neri e chiederci un pentimento».
Cosa s’intende per micro-aggressioni, le chiedo? «C’è un lunghissimo elenco di frasi proibite, perché considerate offensive. Per esempio, non bisogna mai chiedere a un compagno di studi da dove viene: può suonare come un’implicita discriminazione etnica. Guai a chiedere verso quale campo di studi si orienta: se è nero quella parola può evocare una piantagione di cotone dove lavoravano i suoi antenati schiavi, se è di origini messicane un terreno agricolo dove suo nonno era bracciante. Se cadi in una di queste offese, devi dichiararla e chiedere scusa, poi fare un’analisi del privilegio bianco che ti ha indotto in errore».
Pentimento
In parallelo, mentre lei partecipa a queste sessioni di auto-denuncia e pentimento, i suoi compagni di studi afroamericani si riuniscono nel Black Women o Black Men Safe Space («spazio sicuro»): «È il momento a loro riservato per denunciare le micro-aggressioni di noi bianchi, e mettere sotto accusa la Columbia se non affronta in modo adeguato il privilegio bianco, il razzismo sistemico». La quarantenne italiana non ha rinunciato al suo sogno di aiutare i più deboli. Prima o poi ci riuscirà, a fare l’assistente sociale. È delusa però dalla qualità della formazione che le fornisce una delle università più prestigiose del mondo. «Tutti i corsi della Columbia devono essere insegnati nell’ottica del Prop: Potere Razzismo Oppressione Privilegio. Io riconosco che un’assistente sociale deve essere informata su tutte le ingiustizie, deve conoscere tutti i fattori di disagio sociale. Ma catalogarci nelle categorie binarie di oppressore/oppresso non aiuta a conoscere la realtà. Un’assistente sociale dovrebbe occuparsi dell’essere umano, non incasellarlo in definizioni ideologiche».
Incidenti
Tra gli incidenti che ricorda, c’è il corso in cui le fu chiesto di commentare un’intervista-podcast con un’adolescente nera durante la pandemia, una 14enne di Minneapolis. L.T. osò dirsi «colpita che un’adolescente fosse già tanto consapevole del trauma generazionale». Frase in codice: secondo la Critical Race Theory, che è il Vangelo delle università americane, il trauma generazionale è quello ereditato da chi discende da schiavi neri. «Sono stata messa sotto accusa da tre studenti: ecco, si vede il tuo privilegio, se tu fossi nera sapresti già da bambina cos’è il tuo trauma generazionale».
Un dogma che lei ha appreso frequentando il Master alla Columbia riguarda una minoranza sotto tiro di questi tempi, oggetto di minacce e aggressioni. Gli ebrei non sono tutti uguali. «La regola è che gli ebrei ashkenaziti, di origine est-europea, sono bianchi quindi oppressori, gli ebrei sefarditi di origine mediorientale hanno il diritto a stare nella categoria degli oppressi». Una sua compagna di studi ebrea-americana in classe ha raccontato di nascondere la propria origine per non correre rischi, ma prima di farlo si è profusa in scuse verso i compagni neri per aver osato descriversi come una vittima. Un episodio ha colpito l’italiana dopo la strage di Hamas del 7 ottobre. «Una docente ha organizzato un dibattito invitando un palestinese e un ebreo rigorosamente filo-palestinese. Nelle valutazioni che gli studenti fanno dei professori, quell’evento le è stato contestato perché nel dibattito mancava un portavoce di Hamas».
Ora che s’immerge in un campus così dottrinario, le torna in mente un episodio precursore, che avrebbe dovuto prepararla a quel che sta vivendo. «Durante la pandemia — ricorda L.T. — partecipavo a uno dei gruppi di mutuo soccorso a Brooklyn, in 1.500 volontari aiutavamo soprattutto i più poveri, gli immigrati clandestini rimasti senza nessuna assistenza. Nel quartiere di Bushwick a guidare i volontari era una donna bianca. Quando si è saputo, è stata crocifissa sui social: l’incolparono di neocolonialismo. Dovette dimettersi. Alcuni black del suo quartiere osarono difenderla: a loro volta sono stati accusati di avere introiettato il razzismo, e di avere il complesso del salvatore bianco». L.T. conosce dei neri che si ribellano a questa dittatura ideologica. «Una mia compagna afroamericana è stufa di vedersi rappresentare come un’eterna vittima bisognosa di risarcimenti. Lei dice: così mi viene tolta ogni auto-determinazione, in questa ideologia è escluso che io possa riscattarmi da sola, con le mie capacità e per merito mio».
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Rosewall
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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uglygeek
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Grazie per il link.

Secondo me Bordin ha in parte ragione, in parte torto. Ha ragione perche' la testimonianza di questa italiana a NY e' probabilmente esagerata. Ha torto perche' forse Bordin fa un errore di prospettiva. Nel senso che Bordin stesso dice che il problema esiste ed e' una questione seria (quoto):
Il problema del c.d. "wokismo" chi - come me e gli amici di @noisefromUSA (per esempio, e tanti altri accademici e studenti italiani in universita' USA di ogni tipo) - lo vive da 30 anni sa che e' una questione seria. Ma non e' questa cosa ridicola da circo di scemotti impazziti che viene descritta nell'articolo.
(Tu lo sapevi che il cosiddetto "wokismo" era una questione seria, e non un'invenzione della destra reazionaria? :D)

Ma Bordin frequenta facolta' scientifiche, di economia. Non e' difficile immaginare che queste spinte ideologiche siano piu' forti, anche molto piu' forti, nelle facolta' umanistiche, come quella della Columbia di cui parla la testimonianza. Anche in Italia il '68 non lo fecero mica a ingegneria...

Secondo me e' difficile capirlo bene guardando le cose dall'Italia, quando vivevo negli USA lavorando in una grossa azienda non ho mai avuto problemi cosi' seri ma la sensazione di camminare sulle uova c'era sempre, e cambiando paese senza peraltro cambiare azienda ho subito notato molte differenze. Peraltro anche nella grande azienda alcuni dipendenti ogni tanto ci hanno provato a scatenare il circo da scemotti impazziti descritto nell'articolo, e sono soprattutto neolaureati, ma poi chi esagera viene costretto a piu' miti consigli, immagino. Un'azienda non e' come l'universita'.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da rob »

Tra Boldrin e il Corriere della Sera non corre buon sangue per motivi ben noti e fondati sia chiaro. :D
Anch'io, per quel poco che seguo, riscontro nel mondo della musica americana inteso nel senso più lato possibile (soprattutto quella classica-accademica) a livello di istituzioni la presenza consistente di istanze e fermenti wokisti per nulla da sottovalutare. Quindi, sicuramente sul fronte umanistico na non solo immagino, la questione è seria.
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alessandro
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da alessandro »

uglygeek ha scritto: lun mar 04, 2024 11:04 pm
Grazie per il link.

Secondo me Bordin ha in parte ragione, in parte torto. Ha ragione perche' la testimonianza di questa italiana a NY e' probabilmente esagerata. Ha torto perche' forse Bordin fa un errore di prospettiva. Nel senso che Bordin stesso dice che il problema esiste ed e' una questione seria (quoto):
Il problema del c.d. "wokismo" chi - come me e gli amici di @noisefromUSA (per esempio, e tanti altri accademici e studenti italiani in universita' USA di ogni tipo) - lo vive da 30 anni sa che e' una questione seria. Ma non e' questa cosa ridicola da circo di scemotti impazziti che viene descritta nell'articolo.
(Tu lo sapevi che il cosiddetto "wokismo" era una questione seria, e non un'invenzione della destra reazionaria? :D)

Ma Bordin frequenta facolta' scientifiche, di economia. Non e' difficile immaginare che queste spinte ideologiche siano piu' forti, anche molto piu' forti, nelle facolta' umanistiche, come quella della Columbia di cui parla la testimonianza. Anche in Italia il '68 non lo fecero mica a ingegneria...

Secondo me e' difficile capirlo bene guardando le cose dall'Italia, quando vivevo negli USA lavorando in una grossa azienda non ho mai avuto problemi cosi' seri ma la sensazione di camminare sulle uova c'era sempre, e cambiando paese senza peraltro cambiare azienda ho subito notato molte differenze. Peraltro anche nella grande azienda alcuni dipendenti ogni tanto ci hanno provato a scatenare il circo da scemotti impazziti descritto nell'articolo, e sono soprattutto neolaureati, ma poi chi esagera viene costretto a piu' miti consigli, immagino. Un'azienda non e' come l'universita'.
Hai ragione, sembrano le femministe delle università anni 70, dove il maschio era sempre e comunque un oppressore, guai a dire qualsiasi cosa. Poi sono punte estreme.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da klaus »

Comunque è buffo che si parli della "questione" woke nel sito di un ex presidente e ora candidato chiaramente razzista.
Nessun nero nel sup sinior staff presidenziale ed una storia "lavorativa" dove le presenze afro nell'entourage sono rarissime.
Senza contare le uscite apertamente razziste in innumerevoli discorsi o interviste.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 9:19 am Comunque è buffo che si parli della "questione" woke nel sito di un ex presidente e ora candidato chiaramente razzista.
Nessun nero nel sup sinior staff presidenziale ed una storia "lavorativa" dove le presenze afro nell'entourage sono rarissime.
Senza contare le uscite apertamente razziste in innumerevoli discorsi o interviste.
La cui percentuale di voto tra i neri è anche in crescita, non so perché, forse per l'ignoranza coltivata dai social.

Il discorso woke è abbastanza rilevante quando si parla di Trump e di elezioni perché ogni eccesso ha le sue conseguenze. Anche se ovviamente certi eccessi sono limitati in contesti ben specifici, certe facoltà universitarie, per lo più nelle zone progressiste con NY, la California, il New England. Comunque c'è chi le vive come una imposizione e poi vota di conseguenza, o comunque la polarizzazione dell'elettorato si nutre anche di questo.

Poi da ieri la finestra per fermare Trump per via giudiziaria si è praticamente chiusa, purtroppo, e sarà bene cominciare anche a parlare dei temi della campagna elettorale.
Ultima modifica di uglygeek il mar mar 05, 2024 9:35 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da klaus »

uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 9:32 am
klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 9:19 am Comunque è buffo che si parli della "questione" woke nel sito di un ex presidente e ora candidato chiaramente razzista.
Nessun nero nel sup sinior staff presidenziale ed una storia "lavorativa" dove le presenze afro nell'entourage sono rarissime.
Senza contare le uscite apertamente razziste in innumerevoli discorsi o interviste.
La cui percentuale di voto tra i neri è anche in crescita, non so perché, forse per l'ignoranza coltivata dai social.

Il discorso woke è abbastanza rilevante quando si parla di Trump e di elezioni perché ogni eccesso ha le sue conseguenze. Anche se ovviamente certi eccessi sono limitati in contesti ben specifici, certe facoltà universitarie, per lo più nelle zone progressiste con NY, la California, il New England. Comunque c'è chi le vive come una imposizione e poi vota di conseguenza, o comunque la polarizzazione dell'elettorato si nutre anche di questo.
A volte i discrimanti sono i peggior nemici di se stessi.
Come fai notare, il discorso woke, è quanto di più lontano dalla base trumpista MAGA che se non è il KKK poco ci manca :lol:
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 9:34 am
uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 9:32 am
klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 9:19 am Comunque è buffo che si parli della "questione" woke nel sito di un ex presidente e ora candidato chiaramente razzista.
Nessun nero nel sup sinior staff presidenziale ed una storia "lavorativa" dove le presenze afro nell'entourage sono rarissime.
Senza contare le uscite apertamente razziste in innumerevoli discorsi o interviste.
La cui percentuale di voto tra i neri è anche in crescita, non so perché, forse per l'ignoranza coltivata dai social.

Il discorso woke è abbastanza rilevante quando si parla di Trump e di elezioni perché ogni eccesso ha le sue conseguenze. Anche se ovviamente certi eccessi sono limitati in contesti ben specifici, certe facoltà universitarie, per lo più nelle zone progressiste con NY, la California, il New England. Comunque c'è chi le vive come una imposizione e poi vota di conseguenza, o comunque la polarizzazione dell'elettorato si nutre anche di questo.
A volte i discrimanti sono i peggior nemici di se stessi.
Come fai notare, il discorso woke, è quanto di più lontano dalla base trumpista MAGA che se non è il KKK poco ci manca :lol:
Sì ma appunto, si va a destra per reazione al discorso woke, perché ad un certo punto non se ne può più. Non tanto perché la cosa riguardi molti nel "mondo reale", quanto perché gli eccessi woke (tipo Boudin, quel district attorney di San Francisco, figlio di una coppia di terroristi rossi, che non voleva mettere in prigione appartenenti ad una minoranza per nessun reato, a meno che non fossero poliziotti) diventano un'arma nella campagna elettorale.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Shakespeare »

Si va a destra un po' dappertutto per le troiate a raffica che fa la sinistra, non se ne può più !
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da klaus »

uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 9:41 am
klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 9:34 am
uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 9:32 am

La cui percentuale di voto tra i neri è anche in crescita, non so perché, forse per l'ignoranza coltivata dai social.

Il discorso woke è abbastanza rilevante quando si parla di Trump e di elezioni perché ogni eccesso ha le sue conseguenze. Anche se ovviamente certi eccessi sono limitati in contesti ben specifici, certe facoltà universitarie, per lo più nelle zone progressiste con NY, la California, il New England. Comunque c'è chi le vive come una imposizione e poi vota di conseguenza, o comunque la polarizzazione dell'elettorato si nutre anche di questo.
A volte i discrimanti sono i peggior nemici di se stessi.
Come fai notare, il discorso woke, è quanto di più lontano dalla base trumpista MAGA che se non è il KKK poco ci manca :lol:
Sì ma appunto, si va a destra per reazione al discorso woke, perché ad un certo punto non se ne può più. Non tanto perché la cosa riguardi molti nel "mondo reale", quanto perché gli eccessi woke (tipo Boudin, quel district attorney di San Francisco, figlio di una coppia di terroristi rossi, che non voleva mettere in prigione appartenenti ad una minoranza per nessun reato, a meno che non fossero poliziotti) diventano un'arma nella campagna elettorale.
Vedremo. Io non credo
Citi la california dove la storia delle presidenziali è:
Dem vs Gop
2020
63.5% 34.3%
2016
61.7% 31.6%
2012
60.2% 37.1%
2008
61.0% 37.0%
2004
54.3% 44.4%
2000
53.5% 41.7%

E certamente non credo che la cultura woke sia un problema in texas o in albama per dire
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Rosewall
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

uglygeek ha scritto: lun mar 04, 2024 11:04 pm(Tu lo sapevi che il cosiddetto "wokismo" era una questione seria, e non un'invenzione della destra reazionaria? :D)
è tipico dei radicalizzati ridurre tutto a bianco o nero, favorevoli o contrari.
Ho sempre scritto che esiste il fenomeno (riportando anche qualche esempio), ma che
a) i casi grotteschi ed estremi sono limitati ad alcuni contesti universitari (da cui anche l'articolo) oltre che ovviamente a Twitter-X; in altri ambiti (grandi aziende, spettacolo, cultura, arte) abbiamo il PC che è però presente in gradazioni diverse.

b) In Italia arriva prima e molto di più "l'anti PC" piuttosto che il "PC".

c) Esiste infatti un fenomeno di wokismo uguale e contrario (ed in Italia largamente più diffuso del wokismo) che raccatta aneddoti - spesso ingigantendoli e deformandoli - con tono scandalizzato;
per alcuni è un modo (passivo-aggressivo, indiretto, contorto) per esprimere contrarietà nei confronti dell'emancipazione delle donne, di una qualche minoranza, dei comunisti, per altri invece è solo il piacere dello scandalizzarsi per lo scandalizzarsi, il gusto per la crociata, il fascino dell'idea della civiltà sabotata dai suoi nemici interni.

Sia come sia, questo wokismo uguale e contrario è lo stesso di cui parla Boldrin*, cioè un elettore repubblicano che da trent'anni lavora in università degli USA e frequenta gente che lavora in università degli USA (humanities incluse).
Ed è quello alla base di gran parte del materiale finito qui nel thread sul politicamente corretto.
Inutile dire che gli articoli alla Rampini spiazzano qualunque approfondimento critico serio e ragionato, qualunque discussione utile e costruttiva sul tema, e dunque sono funzionali al mantenimento del fenomeno (per la gioia dei Trump, soprattutto).


* Boldrin che mi compare sempre su Twitter nonostante non lo segua da ben prima del COVID essendo uno dei profili peggiori per permalosità e aggressività e pure lui ha un approccio 'talebano' su alcuni temi.
Ultima modifica di Rosewall il mar mar 05, 2024 11:15 am, modificato 1 volta in totale.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 10:54 am
uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 9:41 am
klaus ha scritto: mar mar 05, 2024 9:34 am

A volte i discrimanti sono i peggior nemici di se stessi.
Come fai notare, il discorso woke, è quanto di più lontano dalla base trumpista MAGA che se non è il KKK poco ci manca :lol:
Sì ma appunto, si va a destra per reazione al discorso woke, perché ad un certo punto non se ne può più. Non tanto perché la cosa riguardi molti nel "mondo reale", quanto perché gli eccessi woke (tipo Boudin, quel district attorney di San Francisco, figlio di una coppia di terroristi rossi, che non voleva mettere in prigione appartenenti ad una minoranza per nessun reato, a meno che non fossero poliziotti) diventano un'arma nella campagna elettorale.
Vedremo. Io non credo
Citi la california dove la storia delle presidenziali è:
Dem vs Gop
2020
63.5% 34.3%
2016
61.7% 31.6%
2012
60.2% 37.1%
2008
61.0% 37.0%
2004
54.3% 44.4%
2000
53.5% 41.7%

E certamente non credo che la cultura woke sia un problema in texas o in albama per dire
No ma infatti, e' un problema serio solo in certe parti degli Stati Uniti. Ma gli Stati Uniti sono comunque un'unica nazione, ci sono leggi federali che valgono per tutti, ecc. Per questo il fatto che ci siano stati cosi' differenti nei valori, nelle ideologie, in tutto, alla fine porta alla polarizzazione politica che c'e' adesso. In Idaho (peggio del Texas) guardano lo stato di Washington, confinante, e inorridiscono e si irrigidiscono. E viceversa.
Poi il DA di estrema sinistra a San Francisco, o la consigliera comunale a Seattle che vuole abolire la proprieta' privata fanno comunque notizia, spostano voti in MIchigan e in Ohio.

Del resto come sarebbe la politica in Italia se tutte le regioni del nord fossero di estrema sinistra, proprio che vogliono i soviet, e tutte quelle del centro sud fossero di estrema destra, proprio che rivogliono la dittatura fascista? E' un esempio estremo, ovviamente, ma gli Stati Uniti stanno andando in quella direzione.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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La CNN sosteneva che il woke (soprattutto nella sua influenza sulla lotta al crimine) fosse il principale problema nelle elezioni mid-term del 2022, per i democratici, in North Carolina, Wisconsin, Pennsylvania, Florida, Arizona e Georgia.

Guardando i risultati:

- In North Carolina hanno perso, ma facendo meglio rispetto al 2016.
- In Wisconsin hanno perso, facendo leggermente meglio al senato rispetto alle elezioni precedenti, ma decisamente peggio alla Camera.
- In Pennsylvania hanno vinto al senato, dove avevano perso, ma hanno fatto peggio alla camera.
- In Florida hanno straperso al senato.
- In Georgia rispetto al 2016 hanno stravinto al senato e rosicchiato qualcosa alla camera.
- In Arizona democratici in chiaro calo rispetto al passato.

Cosa sarebbe successo senza woke non si sa.


Ovviamente immagino che per molti americani il woke e' qualcosa di piu' rilevante, nel bene o nel male, rispetto a risultati elettorali.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto: mar mar 05, 2024 11:06 am
uglygeek ha scritto: lun mar 04, 2024 11:04 pm(Tu lo sapevi che il cosiddetto "wokismo" era una questione seria, e non un'invenzione della destra reazionaria? :D)
è tipico dei radicalizzati ridurre tutto a bianco o nero, favorevoli o contrari.
Ho sempre scritto che esiste il fenomeno (riportando anche qualche esempio), ma che
a) i casi grotteschi ed estremi sono limitati ad alcuni contesti universitari (da cui anche l'articolo) oltre che ovviamente a Twitter-X; in altri ambiti (grandi aziende, spettacolo, cultura, arte) abbiamo il PC che è però presente in gradazioni diverse.

b) In Italia arriva prima e molto di più "l'anti PC" piuttosto che il "PC".

c) Esiste infatti un fenomeno di wokismo uguale e contrario (ed in Italia largamente più diffuso del wokismo) che raccatta aneddoti - spesso ingigantendoli e deformandoli - con tono scandalizzato;
per alcuni è un modo (passivo-aggressivo, indiretto, contorto) per esprimere contrarietà nei confronti dell'emancipazione delle donne, di una qualche minoranza, dei comunisti, per altri invece è solo il piacere dello scandalizzarsi per lo scandalizzarsi, il gusto per la crociata, il fascino dell'idea della civiltà sabotata dai suoi nemici interni.

Sia come sia, questo wokismo uguale e contrario è lo stesso di cui parla Boldrin*, cioè un elettore repubblicano che da trent'anni lavora in università degli USA e frequenta gente che lavora in università degli USA (humanities incluse).
Ed è quello alla base di gran parte del materiale finito qui nel thread sul politicamente corretto.
Inutile dire che gli articoli alla Rampini spiazzano qualunque approfondimento critico serio e ragionato, qualunque discussione utile e costruttiva sul tema, e dunque sono funzionali al mantenimento del fenomeno (per la gioia dei Trump, soprattutto).


* Boldrin che mi compare sempre su Twitter nonostante non lo segua da ben prima del COVID essendo uno dei profili peggiori per permalosità e aggressività e pure lui ha un approccio 'talebano' su alcuni temi.
Anche tu come Boldrin sei sempre molto aggressivo e alquante insultante nelle risposte, noto. E' anche legittimo avere opinioni diverse dalle tue, eh?

Mi sembra di capire che se anche Boldrin dice che negli USA comunque un problema di wokismo c'e' e' perche' in fondo e' un trumpiano di merda anche lui, o comunque un uomo di destra? Perche' il problema forse c'e' ma sarebbe meglio non parlarne?

Certo nella realta' di una societa' complessa come quella americana non e' tutto bianco o nero, nella vita di tutti i giorni non ci sono i casi grotteschi che si trovano in certe facolta' umanistiche. E' anche vero che questi studenti poi si laureano ed entrano nelle grandi aziende e cambiano anche li' la bussola del PC.
(Peraltro, nel mio piccolo, quando vivevo li' ho imparato a non chiedere mai "Where are you from?" perche' poteva essere frainteso, nelle aziende ti insegnano ad evitare le microaggressioni, ci sono proprio corsi obbligatori).

E' verissimo che in Italia tutto questo non esiste proprio, ma proprio zero, quindi perche' parlarne? Rampini negli ultimi anni ha preso questa china destrorsa in cui critica molto gli eccessi della sinistra negli USA (e in altri paesi anglosassoni).
Puo' darsi che lo faccia perche' cosi' ha trovato una nicchia che lo mantiene rilevante, oppure perche' si e' messo nel ruolo di osservatore di cambiamenti in paesi comunque lontani dall'Italia e cerca di spiegarli. Anche perche' anche se non ci riguardano culturalmente, poi influenzano le elezioni americane il cui risultato ci riguarda eccome.
E' anche vero che la destra negli USA usa l'anti-wokismo come arma elettorale. Del resto ognuno usa le armi che ha.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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Se si guarda al passato, le polarizzazioni sono un tratto frequente della politica USA. Il candidato repubblicano che fronteggiò Johnson nel '64 Barry Goldwater era un estremista ultraconservatore non molto distante da Trump. Certo, allora i democratici ebbero 18 milioni circa di voti in più dei sostenitori di Goldwater maggioritari solo in gran parte nel sud est segregazionista. Il Texas oggi considerato avanguardia del conservatorismo diede la maggioranza a Humphrey su Nixon nel "68 per esempio confermando i favori dati al conterraneo Johnson quattro anni prima.
La California votò repubblicano per svariate elezioni presidenziali (Reagan governatore dal "57 al '75) poi rimpiazzato dal democratico Jerry Brown, persino anche quando Jimmy Carter fu eletto presidente contro Ford.
E in anni più recenti, nonostante la maggioranza democratica dal primo mandato di Clinton in poi, ci sono stati governatori repubblicani, però su posizioni diverse dalla base trumpiana.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

rob ha scritto: mar mar 05, 2024 11:38 am Se si guarda al passato, le polarizzazioni sono un tratto frequente della politica USA. Il candidato repubblicano che fronteggiò Johnson nel '64 Barry Goldwater era un estremista ultraconservatore non molto distante da Trump. Certo, allora i democratici ebbero 18 milioni circa di voti in più dei sostenitori di Goldwater maggioritar solo in gran parte nel sud est segregazionista. Il Texas oggi considerato avanguardia del conservatorismo diede la maggioranza a Humphrey su Nixon nel "68 per esempio confermando i favori dati al conterraneo Johnson quattro anni prima.
La California votò repubblicano (Reagan governatore dal "57 al '75) poi rimpiazzato dal democratico Jerry Brown quando Jimmy Carter fu eletto presidente contro Ford.. E in anni più recenti, nonostante la maggioranza democratica dal primo mandato di Clinton in poi, ci sono stati governatori repubblicani però su posizioni diverse dalla base trumpiana.
Infatti da Goldwater cambio' tutta la politica americana, la polarizzazione di oggi nasce li'. Johnson con le leggi dei diritti civili perse per il suo partito l'appoggio di una grande area degli USA, per sempre, e Goldwater fu la prima reazione. E' da Goldwater che i repubblicani (il partito di Lincoln!) di fatto misero la difesa del razzismo al centro della loro ideologia, conquistando alla fine tutti i stati del sud.

Poi come dici in passato c'erano piu' eccezioni, tipo Schwarzenegger governatore repubblicano della California.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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Rosewall ha scritto: mar mar 05, 2024 11:06 am
Ho sempre scritto che esiste il fenomeno (riportando anche qualche esempio), ma che
a) i casi grotteschi ed estremi sono limitati ad alcuni contesti universitari (da cui anche l'articolo) oltre che ovviamente a Twitter-X; in altri ambiti (grandi aziende, spettacolo, cultura, arte) abbiamo il PC che è però presente in gradazioni diverse.

c) Esiste infatti un fenomeno di wokismo uguale e contrario (ed in Italia largamente più diffuso del wokismo) che raccatta aneddoti - spesso ingigantendoli e deformandoli - con tono scandalizzato;
per alcuni è un modo (passivo-aggressivo, indiretto, contorto) per esprimere contrarietà nei confronti dell'emancipazione delle donne, di una qualche minoranza, dei comunisti, per altri invece è solo il piacere dello scandalizzarsi per lo scandalizzarsi, il gusto per la crociata, il fascino dell'idea della civiltà sabotata dai suoi nemici interni.
Beh, sul punto a) avrei da ridire, basta sentire il caso, direi grottesco, di google Gemini: https://www.vox.com/future-perfect/2024 ... ias-ethics che ha mostrato immagini di padri fondatori americani neri o indiani, papi come donne indiane, etc.
L'attuale vicepresidente americano occupa il proprio ruolo esclusivamente perché è una donna di colore - è palesemente impreparata e questo è riconosciuto da diversi democratici, non ha caso ha indici di gradimento bassissimi.
Visto lo stato di salute di Biden, a me inquieterebbe non poco che il presidente della superpotenza mondiale fosse un individuo impreparato.

Direi quindi che le gradazioni del wokismo sono belle forti in diversi ambiti e certamente non solo su Twitter o a Berkeley.

Il wokismo è radicalmente opposto a vari principi cardine occidentali. Questo mi pare indiscutibile, leggendo i vari testi fondanti dell'ideologia, tra cui White Fragility: Why It's So Hard for White People to Talk About Racism di Robin diAngelo. Il wokismo si propone di ridiscutere e di reinventare le norme che su diversi livelli regolano le nostre società - lo ha già fatto con successo: il fatto che dei trans possano partecipare a competizioni sportive femminili, alterandole, è un esempio colorito, quasi buffo, ma certamente rilevante per le ragazze che si fanno un bel mazzo in allenamento e poi perdono contro uomini.

Il fatto che al contrario del nativismo non abbia raggiunto livelli di popolarità pericolosa puo' essere un accidente storico: in fin dei conti questi anni hanno dimostrato che il carisma e il fascino che esercita Trump sono insostituibili. Se il movimento MAGA avesse potuto essere coagulato da un candidato più giovane, più disciplinato, e, diciamolo, più intelligente, sicuramente Trump sarebbe in pensione. E invece è il favorito per diventare nuovo presidente USA.
Con questo voglio dire che se venisse fuori un Trump woke probabilmente si prenderebbe il partito democratico, considerata la popolarità delle idee woke nei 3 stati sul pacifico (74 grandi elettori complessivi), a New York e in qualche stato limitrofo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Anche nazisti... :lol:
Se chiedevi di generare la foto di un soldato nazista, Gemini lo generava di colore o con tratti da nativo americano.
Avevano messo qualche blocco antirazzismo nell'algoritmo per cui generare immagini di bianchi era proibito, gli altri si sarebbero sentiti esclusi.
Ora lo stanno riprogrammando, faranno almeno un'eccezione per i nazisti biondi, pare. :lol:

IF (IsCharacterVeryVeryBad()) THEN SetCharacterCanBeWhite()
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

dopo anni che ci confrontiamo sul tema, tu scrivi che io penso che il wokismo sia un'invenzione della destra.
Ripeto: è tipico di chi ha un approccio radicalizzato su una questione schiacciare su posizioni estreme chiunque non si senta parte della propria squadra.
È quello che penso: è un insulto?

--
uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 11:28 am Mi sembra di capire che se anche Boldrin dice che negli USA comunque un problema di wokismo c'e' e' perche' in fondo e' un trumpiano di merda anche lui, o comunque un uomo di destra? Perche' hai deciso tu che il problema invece non c'e'?
anche qui, ti sembra di capire molto ma molto ma molto male.

Dico che Boldrin, nonostante sia un "conservatore" (quindi agli antipodi della sinistra) e nonostante conosca l'università americana e nonostante abbia a cuore il problema del wokismo, tuttavia riconosce nell'articolo di Rampini ("immondizia") l'approccio sensazionalistico e distorcente di cui parlo.



Vediamo di fare un esempio: c'è questa cosa oggettivamente ridicola per cui Google Gemini si rifiuta di generare bianchi (a specifica richiesta: fammi un lord inglese del settecento e guarda che dev'essere necessariamente bianco).

Il tema può essere affrontato analiticamente: a monte c'è il problema delle "involontarie discriminazioni" degli algoritmi/AI (integrando per statistica la realtà), da cui i tentativi di individuare e "correggere" i varii bias, da cui (almeno in questo caso) il risultato tragicomico.
Oppure può essere affrontato deformandolo e strumentalizzandolo:

Elon Musk: "I’m glad that Google overplayed their hand with their AI image generation, as it made their insane racist, anti-civilizational programming clear to all."
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da klaus »

s&v ha scritto: mar mar 05, 2024 12:11 pm
Visto lo stato di salute di Biden, a me inquieterebbe non poco che il presidente della superpotenza mondiale fosse un individuo impreparato.
Beh dai il presidente degli stati uniti dal 2016 al 2020 non è che fosse preparatissimo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto: mar mar 05, 2024 12:17 pm Il tema può essere affrontato analiticamente: a monte c'è il problema delle "involontarie discriminazioni" degli algoritmi/AI (integrando per statistica la realtà), da cui i tentativi di individuare e "correggere" i varii bias, da cui (almeno in questo caso) il risultato tragicomico.
Oppure può essere affrontato deformandolo e strumentalizzandolo:

Elon Musk: "I’m glad that Google overplayed their hand with their AI image generation, as it made their insane racist, anti-civilizational programming clear to all."
L'esempio di Gemini e' piu' profondo di quello che pare, e' davvero metaforico.

A monte c'e' il problema delle "involontarie discriminazioni" per individuare e "correggere" i varii bias... da cui il risultato tragicomico.

Ma se applichi lo stesso principio alla vita di tutti i giorni con mano pesante, come accade adesso in certi contesti negli USA, a monte c'e' il problema delle involontarie discriminazioni e dei bias che derivano da secoli di storia e andrebbero corretti. Ma il risultato e' spesso ugualmente tragicomico. E' mostra che l'antirazzismo portato ai limiti fa il giro completo e diventa razzista.

Poi uno come Musk (che era di centro/apolitico dieci anni fa) su queste cose ci marcia, come fa Trump. Ma se il risultato e' tragicomico devi togliere il piede dall'acceleratore piu' che prendertela con chi poi ne trae vantaggio per propagare l'ideologia opposta.

Non e' che la sinistra negli USA possa fare politica discutendo (in molti stati, a livello locale, come fecero un anno fa in California) se ai neri spetta un risarcimento (reparations) di "soli" 200 mila dollari a testa per la schiavitu' passata o di piu' di un milione, e non avere conseguenze politiche. (Idea di Newson, uno dei pochi possibili candidati a sostituire Biden alle presidenziali, immagina come sarebbe facile per i repubblicani fare campagna contro di lui...)
O cambiare i criteri di selezione nei college per favorire certi gruppi e sfavorire altri, come gli asiatici, e non avere conseguenze.
Non e' solo un giochino che vive solo su twitter, queste cose hanno un effetto sulla realta' della vita delle persone.


Insomma, per farla breve, il problema e' google che programma Gemini in quel modo razzista, non e' Musk che li prende per il culo.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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uglygeek ha scritto: mar mar 05, 2024 12:30 pm
Insomma, per farla breve, il problema e' google che programma Gemini in quel modo razzista, non e' Musk che li prende per il culo.
"google che programma gemini" è sí un problema: (molto) tecnico e anche "filosofico".
Può darsi che ci sia stato wokismo aziendale nel sottovalutare l'effetto distorcente in fase di sviluppo ma non è che sia "woke" porsi il problema di compensare i bias (perché, quanto, e come farlo, è la natura del problema sia tecnico che filosofico) e che il risultato qui sia stato ridicolo è riconosciuto da tutti.

Che Musk sostenga in malafede (visto che certo conosce il problema) che sia il frutto di un piano razzista e anti-civiltà (?) è anch'esso un problema, un problema questo sí puramente (anti-)woke.

Ho capito che per te il wokismo è il problema mentre l'anti-wokismo non lo è perché trattasi solo di reazioni inevitabili.
Quindi se Musk dice una boiata è colpa dei risvegliati.
E comunque c'è sempre un fondo di verità, e comunque c'è la metafora, e comunque dai, è dalla parte giusta.

Obietto che il fatto di essere una reazione a qualcos'altro non lo rende un non-problema (tutto è una reazione a qualcosa).
L'anti-wokismo è un fenomeno caratterizzato da scandalismo, diffusione di notizie spesso ingigantite se non inventate di sana pianta, banalizzazione estrema (vedi problema di gemini), narrazione apocalittica: anche quando l'episodio è irrilevante e fa ridere tutti è sempre il segno di qualcosa di più grande e di più grave (il presepe!)
Ed è un fenomeno (anch'esso composito e variegato, come il wokismo) portato avanti con grandissimo impegno da politici di una certa destra, giornalisti, opinionisti, eccetera, che ogni mattina si alzano alla ricerca dell'episodio woke da selezionare e lavorare nel modo di cui sopra.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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Trump domina il super Tuesday. La Haley segna un inaspettato goal della bandiera in Vermont
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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negli stati contendibili Haley è sopra il 20%, pessima notizia per Trump in ottica presidenziali.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto: mer mar 06, 2024 9:56 am negli stati contendibili Haley è sopra il 20%, pessima notizia per Trump in ottica presidenziali.
Solo se si candidasse come indipendente. Altrimenti non voterebbero comunque Biden, ma potrebbero non votare.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

eh, appunto
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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E' difficile esprimersi perché ci sono sei approcci diversi tra le primarie dei vari stati che regolano ad esempio la possibilità di votare o meno per gli elettori indipendenti: https://www.ncsl.org/elections-and-camp ... tion-types

Detto questo, mi pare (sempre più) possibile che al contrario di qualche anno fa Trump non sia più sottostimato nei sondaggi.
Allo stesso tempo non bisogna sottovalutare la natura sempre più tribale della politica americana: io credo che per tanti elettori di Haley Trump is a s.o.b but is our s.o.b.
Ad oggi sembra che la partita si giochi nel midwest. Ad oggi la Georgia sembra virare repubblicana, ed è probabile che anche l'Arizona e il Nevada votino RED a novembre (tra i latinos, specialmente tra gli uomini, la popolarità del partito repubblicano e di Trump in particolare è in netto aumento).
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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ma ad oggi l'elettorato di Haley non è attribuibile a Trump e in ogni stato contendibile basta che una parte di quegli elettori resti a casa perché Trump perda lí.
Chiaro che Trump può riavvicinare quell'elettorato in questi mesi: auguri.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da klaus »

Nikki Haley abbandona la sua corsa alle promarie.
Chissà se essere stata l'unica a non fare il lacchè di Trump gli costerà la sparizione dalla scena politica o le aprirà nuove prospettive dopo le Presidenziali.
Molto dipende da Biden.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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Dover assistere nuovamente a Trump contro Biden, 160 anni in due, è una sconfitta grave per la democrazia e per l'intera politica americana, a dir poco agonizzante.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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Bernie Saunders purtroppo è infortunato, ma potrebbe rientrare in tempo per il Roland Garros
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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laplaz ha scritto: mer mar 06, 2024 3:25 pm Dover assistere nuovamente a Trump contro Biden, 160 anni in due, è una sconfitta grave per la democrazia e per l'intera politica americana, a dir poco agonizzante.
Il fatto che un presidente che ha cercato di fare un golpe abbia circa il 50% dei voti è una sconfitta grave per la democrazia e per l'intera politica americana.

Ma se diamo per persi gli Stati Uniti, poi cosa rimane? L'Europa non esiste proprio...
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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Rosewall ha scritto: mer mar 06, 2024 10:48 am ma ad oggi l'elettorato di Haley non è attribuibile a Trump e in ogni stato contendibile basta che una parte di quegli elettori resti a casa perché Trump perda lí.
Chiaro che Trump può riavvicinare quell'elettorato in questi mesi: auguri.
Anche Biden in Michigan ha ottenuto circa l'80% dei voti. Il 13% ha votato "nessuno" (uncommitted), e si tratta per lo piu' dei democratici piu' progressisti, o musulmani, molto scontenti per quanto succede a Gaza.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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uglygeek ha scritto: mer mar 06, 2024 4:13 pm
laplaz ha scritto: mer mar 06, 2024 3:25 pm Dover assistere nuovamente a Trump contro Biden, 160 anni in due, è una sconfitta grave per l'intera politica americana, a dir poco agonizzante.
Il fatto che un presidente che ha cercato di fare un golpe abbia circa il 50% dei voti è una sconfitta grave per la democrazia americana.
meglio
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scooter ha scritto: mer mar 06, 2024 3:49 pm Bernie Saunders purtroppo è infortunato, ma potrebbe rientrare in tempo per il Roland Garros
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laplaz ha scritto: mer mar 06, 2024 3:25 pm Dover assistere nuovamente a Trump contro Biden, 160 anni in due, è una sconfitta grave per la democrazia e per l'intera politica americana, a dir poco agonizzante.
Allucinante, a dire poco.

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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da paoolino »

Rosewall ha scritto: mer mar 06, 2024 10:48 am ma ad oggi l'elettorato di Haley non è attribuibile a Trump e in ogni stato contendibile basta che una parte di quegli elettori resti a casa perché Trump perda lí.
Chiaro che Trump può riavvicinare quell'elettorato in questi mesi: auguri.
Boh? Vai a capire se chi vota alle primarie repubblicane poi va a votare alle presidenziali a Novembre.

C'è troppa disomogeneità e troppo tempo per dire come e dove vanno i voti.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

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paoolino ha scritto: mer mar 06, 2024 5:21 pm
Rosewall ha scritto: mer mar 06, 2024 10:48 am ma ad oggi l'elettorato di Haley non è attribuibile a Trump e in ogni stato contendibile basta che una parte di quegli elettori resti a casa perché Trump perda lí.
Chiaro che Trump può riavvicinare quell'elettorato in questi mesi: auguri.
Boh? Vai a capire se chi vota alle primarie repubblicane poi va a votare alle presidenziali a Novembre.

C'è troppa disomogeneità e troppo tempo per dire come e dove vanno i voti.
mi limito ad osservare come quei 20% e oltre non abbiamo semplicemente votato per un altro candidato ma bensí per un candidato molto lontano da Trump (almeno, al momento delle primarie) e come ciò sia avvenuto anche in stati decisivi per l'esito delle presidenziali e che si giocheranno probabilmente su non molti voti.
Chiaro che le percentuali delle primarie non è detto che rispecchino quelle dell'elettorato generale, se anche si votasse oggi.
Ma si è anche sempre sostenuto che i più motivati a recarsi alle primarie siamo proprio i fan di Trump.
Chiaro anche che nei prossimi mesi può cambiare molto.
Ma è anche vero che l'elettorato di Haley che Trump deve necessariamente riuscire a convincere a recarsi a votare (e a votare per lui) è un elettorato che vorrebbe da Trump cose che ad oggi 7 marzo Trump non ha ancora minimamente fatto, per non parlare di quelle che non dipendono neanche da Trump e che pure potrebbero influenzare l'elettorato (le vicende processuali). Una prima mossa apparentemente banale sul piano elettoralistico (ma complicata su quello politico e umano) da parte di Trump dovrebbe essere quella di cercare di convincere Haley a fare la candidata vice-presidente.
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