TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Rosewall
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

s&v ha scritto: mar mar 05, 2024 12:11 pm L'attuale vicepresidente americano occupa il proprio ruolo esclusivamente perché è una donna di colore - è palesemente impreparata e questo è riconosciuto da diversi democratici, non ha caso ha indici di gradimento bassissimi.
siamo certo d'accordo sul disastro rappresentato dall'identity politics ma in generale non trovo problematica la nomina di una donna anche in quanto donna. Perché non incide sulla qualità: fra tutte le donne occupate in un certo ambito ce n'è sicuramente almeno una che eccelle e merita quella posizione.
Chiaro che invece qui i profili candidabili alla vicepresidenza erano relativamente pochi perchè dominano dinamiche interne di partito e quindi mettersi ad intersecare 'donna' e 'nera' magari ti costringe sí ad abbassare l'asticella.
È anche vero che lei si è rivelata assai peggio di quanto non paresse e che le alternative (quei cinque o sei nomi papabili) boh, siamo lí.

Un effetto pessimo dell'dentity politics erano le discriminazioni "razziali" nelle ammissioni universitarie e lí mi sembra che la Corte Suprema abbia dato una bella mazzata.



Il wokismo è radicalmente opposto a vari principi cardine occidentali. Questo mi pare indiscutibile, leggendo i vari testi fondanti dell'ideologia, tra cui White Fragility: Why It's So Hard for White People to Talk About Racism di Robin diAngelo. Il wokismo si propone di ridiscutere e di reinventare le norme che su diversi livelli regolano le nostre società
quando leggo di "principi cardine occidentali" resto molto perplesso. L'Occidente ha prodotto anche il falò delle vanità di Savonarola, l'eugenetica, i campi di sterminio, le mani mozzate in Congo, le torture in Algeria, Ruggero e Fiorenza, il Culto della Dea Ragione, la teocrazia di Munster. Per citare a caso alcune cose simil-woke e alcune cose di cui non andare fieri.
Non trovo principi cardini da una parte e anti-principi cardine dall'altra.
La cultura occidentale la rappresenterei più come tanti insiemi culturali diversi, molti dei quali parzialmente sovrapposti fra loro e però anche ibridati con altri insiemi non "occidentali"; e tutto questo in continuo e fluido cambiamento, scomposizione, ricomposizione; e quasi nulla chiuso entro confini impermeabili.

Nel wokismo accademico c'è un pò di tutto: attivismo degli anni settanta, caratteristiche psicologiche, dinamiche di potere (uso il PC per fare fuori il mio competitore), tic da social, certo femminismo, cultural studies (che sono a loro volta tante cose diverse, neppure tutte tragiche), filosofi francesi, Francoforte, Said, Frantz Fanon...è un pò inutile trattarlo come un fenomeno univoco e saltato fuori all'improvviso.

Il politicamente corretto poi è un insieme che solo in parte si sovrappone al wokismo (ma pure l'identity politics ha una storia in buona parte diversa). Per dire, molti usi aziendali discendono da formalismo anni '50 imposto dall'alto solo adattato alla società moderna; molte scelte hollywoodiane dipendono dal marketing.

Un dato curioso in cui mi sono imbattuto (ma non l'ho verificato): film con protagoniste donne sono solo il 30% del totale.
Ora, ci sono diverse spiegazioni "innocenti" ma insomma nell'universo woke rappresentato dal partito anti-woke le protagoniste donne sarebbero molte di più.

- lo ha già fatto con successo: il fatto che dei trans possano partecipare a competizioni sportive femminili, alterandole, è un esempio colorito, quasi buffo, ma certamente rilevante per le ragazze che si fanno un bel mazzo in allenamento e poi perdono contro uomini.
sí ma chi ti dice che sia un punto di arrivo. La tendenza delle norme va in senso sempre più restrittivo, ci sono sempre più studi che indagano le prestazioni al di là del mero livello di testosterone. È sport: prima dell'inclusività viene sempre l'equità.
La FINA ha già escluso le trans che hanno iniziato la transizione dopo i dodici anni, è molto probabile che si convergerà lí.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Alga
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Alga »

BUON COMPLEANNO UGLY!!! :D
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

:lol:

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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uglygeek
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Alga ha scritto: lun mar 11, 2024 12:55 pm
BUON COMPLEANNO UGLY!!! :D
Grazie! :lol:

Ma non sono più americano, non ho più nulla a che fare con Trump e tutta quella gabbia di matti, grazie al cielo. :D
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da s&v »

Rosewall ha scritto: ven mar 08, 2024 4:57 pm
Il wokismo è radicalmente opposto a vari principi cardine occidentali. Questo mi pare indiscutibile, leggendo i vari testi fondanti dell'ideologia, tra cui White Fragility: Why It's So Hard for White People to Talk About Racism di Robin diAngelo. Il wokismo si propone di ridiscutere e di reinventare le norme che su diversi livelli regolano le nostre società
quando leggo di "principi cardine occidentali" resto molto perplesso. L'Occidente ha prodotto anche il falò delle vanità di Savonarola, l'eugenetica, i campi di sterminio, le mani mozzate in Congo, le torture in Algeria, Ruggero e Fiorenza, il Culto della Dea Ragione, la teocrazia di Munster. Per citare a caso alcune cose simil-woke e alcune cose di cui non andare fieri.
Non trovo principi cardini da una parte e anti-principi cardine dall'altra.
La cultura occidentale la rappresenterei più come tanti insiemi culturali diversi, molti dei quali parzialmente sovrapposti fra loro e però anche ibridati con altri insiemi non "occidentali"; e tutto questo in continuo e fluido cambiamento, scomposizione, ricomposizione; e quasi nulla chiuso entro confini impermeabili.

Nel wokismo accademico c'è un pò di tutto: attivismo degli anni settanta, caratteristiche psicologiche, dinamiche di potere (uso il PC per fare fuori il mio competitore), tic da social, certo femminismo, cultural studies (che sono a loro volta tante cose diverse, neppure tutte tragiche), filosofi francesi, Francoforte, Said, Frantz Fanon...è un pò inutile trattarlo come un fenomeno univoco e saltato fuori all'improvviso.

Il politicamente corretto poi è un insieme che solo in parte si sovrappone al wokismo (ma pure l'identity politics ha una storia in buona parte diversa). Per dire, molti usi aziendali discendono da formalismo anni '50 imposto dall'alto solo adattato alla società moderna; molte scelte hollywoodiane dipendono dal marketing.
Sono d'accordo soprattutto con la parte in grassetto. Mi riferisco a quei principi che si sono affermati come parte integrante e fondante delle società occidentali nel dopoguerra. Principi non sempre internamente coerenti, a volte ipocriti e declinati in maniera differente nei vari paesi occidentali, per via del passato, strutture sociali, economiche ecc. Ma che complessivamente hanno creato una società riconoscibile sia da chi vi fa parte sia da chi non vi fa parte (il collective West di Putin).

Il wokeism si scaglia contro questi diversi di questi principi che fino a ieri erano visti positivamente dalla sinistra. Sono loro stessi che individuano questi principi, opponendovisi: mi limito ai due che ritengo più pericolosi.
- la parola se offende non puo' essere libera. L'offesa non va giudicata oggettivamente ma soggettivamente: è l'offeso che decide che una certa presa di posizione lo offende. Chi offende deve essere messo a tacere.
- il dibattito equality vs equity= l'uguaglianza nelle premesse (equality) è sorpassata, anzi pericolosa. La società deve attivamente garantire l'uguaglianza degli esiti (equity), anche attraverso l'abbassamento degli standard. Questo ultimo punto è fondamentale e sputtana l'equivalenza che ho letto su certa stampa mi pare francese tra i concetti di eguaglianza formale e sostanziale.

Sul secondo punto in grassetto: certamente non è un fenomeno univoco, e i semi sono stati piantati già negli anni '80 e negli anni '90: ma si sono organzzati occupando di fatto certi centri di potere culturali e economici (ivy league, silicon valley) solo 8-9 anni fa. Se leggi gli editoriali del Guardian del 2012 sono irriconoscibili nello spirito.

Ripeto: quello che induce molte persone equilibrate a temere più Trump del wokismo è la mancanza, a mio avviso accidentale, di un Trump woke: essendo come il trumpismo un movimento sostanzialmente antidemocratico (nel senso di democrazia liberale ecc), il wokismo per affermarsi necessita di una persona carismatica capace di coagulare il movimento, che fino ad oggi non è saltata fuori.
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Rosewall
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

sono d'accordo.

Tanto più poi un problema socio-economico è complicato, quanto più dovrebbe essere affrontato senza pregiudizi ideologici e isterismi identitari. Che nel campo del wokismo si manifestano come dici nell'iper-soggettivismo (la parola che offende) e nell'iper-costruttivismo (la pretesa di modellare la società imponendo dall'alto "l'uguaglianza degli esiti", ma pure le regole grammaticali) e però secondo me derivano soprattutto da una visione grottescamente deterministica (applicata ad ogni ambito) che rimanda direttamente alla moda di un certo marxismo degli anni sessanta e settanta (le cui pose intellettuali Monty Python's Life of Brian prendeva per il culo nel '79 :) ).
Per non parlare di altre più generiche e ataviche ascendenze, paradossalmente agli antipodi (il radicalismo religioso e il razionalismo illuministico) e di altri fattori trigger (le dinamiche accademiche, il contesto social, la psicologia dei giovani).

Ma purtroppo il dibattito pubblico e l'attività di governi e legislatori è schiacciata su posizioni ideologico-identitarie da tutti i fronti. A parte l'estrema sinistra woke (per quello che conta), dall'estrema destra (populisti, sovranisti, fanatici religiosi, etc.), nella distribuzione statistica sempre meno estrema e sempre più normale, dai populisti di sinistra (solo in parte sovrapponibili agli woke), da un indefinibile coacervo di complottari. Perfino "il centro" su alcuni temi è "radicalizzato" (cfr i liberali per Netanyahu).

Il risultato preoccupante è che spesso si discute e si delibera solo per lanciare un segnale alla propria fazione.
Per esempio, il divieto dell'abaya nelle scuole francesi trovo che sia in assoluto contrasto con la tradizione liberale occidentale (e in continuità con altre tradizioni occidentali meno tolleranti).

Circa il "Trump" woke di sinistra, credo che ad oggi sia meno probabile per un fatto numerico: gli woke sono chiassosi (più grazie all'incessante attività dell'anti-wokismo che alla loro capacità di raggiungere il grande pubblico) ma sono minoritari nella popolazione generale.
Il tema su cui possono fare più presa è quello ambientale, che però affrontano con un approccio che non può che alimentare l'ostilità della maggioranza dell'elettorato, e in particolare di quella parte che sopporterà maggiormente i costi della transizione.
Non so, vedo allora più possibile l'ascesa di un populista simil-peronista (un mix sinistra e destra). Però non ho un'opinione precisa su questo.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Rosewall ha scritto: lun mar 18, 2024 12:42 pm Tanto più poi un problema socio-economico è complicato, quanto più dovrebbe essere affrontato senza pregiudizi ideologici e isterismi identitari. Che nel campo del wokismo si manifestano come dici nell'iper-soggettivismo (la parola che offende) e nell'iper-costruttivismo (la pretesa di modellare la società imponendo dall'alto "l'uguaglianza degli esiti", ma pure le regole grammaticali) e però secondo me derivano soprattutto da una visione grottescamente deterministica (applicata ad ogni ambito) che rimanda direttamente alla moda di un certo marxismo degli anni sessanta e settanta (Monty Python's Life of Brian li prende per il culo nel '79 :) ).
E' ben noto che l'ideologia "woke" nelle sue varie forme, e specialmente la critical race theory, deriva da tesi filosofiche nate negli anni '60 (Foucault soprattutto, e Derrida, e il postmodernismo).
Pero' ha preso piede prima negli USA e poi in altri paesi anglosassoni soprattutto negli ultimi 20 anni, partendo dai college.
Come dici, ha radici anche nel marxismo, dove sostituisce alla lotta di classe la lotta tra gruppi identitari. E' probabilmente una reazione "da sinistra" al fallimento degli ideali socialisti e riempie il vuoto che si e' creato.
Ma dal loro punto di vista e' sbagliato dire che problemi socio-economici complessi andrebbero affrontati senza isterismi identitari perche' l'identita' diventa tutto, e' proprio il fine e non un mezzo per migliorare le cose.
Poi certo, anche per reazione si creano ideologie identitarie anche a destra, anche davvero preoccupanti (questo e' agghiacciante: https://en.wikipedia.org/wiki/2023_Pots ... ht_meeting).
Rosewall ha scritto: Per esempio, il divieto dell'abaya nelle scuole francesi trovo che sia in assoluto contrasto con la tradizione liberale occidentale (e in continuità con altre tradizioni occidentali meno tolleranti).
Assolutamente no, per molte ragioni. E' la differenza tra la tradizione britannica, che lascia che nelle sue periferie crescano comunita' etniche del tutto separate, con le proprie regole e anche con le proprie leggi (ad esempio la mutilazione genitale femminile in Gran Bretagna ufficialmente vietata fino a poco tempo fa e' sempre stata tollerata). E la tradizione francese, che cerca di imporre regole comuni per la societa', che alla lunga sono l'unico modo per assimilare gli immigrati. Anche se negli ultimi decenni la cosa non sta funzionando per nulla, forse per mere ragioni demografiche.
Almeno il divieto dell'abaya permette alle ragazze di avere quel minimo di liberta' che la famiglia negherebbe. E non mi sembra male il vietare esibizioni identitarie (che siano spontaneo o indotte) in spazi comuni e teoricamente "laici" come quelli di una scuola.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

uglygeek ha scritto: lun mar 18, 2024 4:24 pm Come dici, ha radici anche nel marxismo, dove sostituisce alla lotta di classe la lotta tra gruppi identitari. E' probabilmente una reazione "da sinistra" al fallimento degli ideali socialisti e riempie il vuoto che si e' creato.
E non così sgradita ai loro avversari ,poichè sposta sostanzialmente il tiro dalla disuguaglianza economica, ritenuta oramai ineliminabile e incolmabile, ad altre forme di disuguaglianza comunque meno sgradite al Potere.

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

vietare un abito è l'opposto della libertà, è una forma di repressione di Stato analoga all'obbligo del velo, quello in nome di un principio teocratico, questa in nome di un principio ideologico (il laicismo agli steroidi imposto dalla legge dei primi duemila). Che cosa ne sai tu se la ragazza lo indossa liberamente oppure se è costretta a cinghiate dalla famiglia (il che è di per sè un problema che il divieto non risolve in alcun modo)? L'unica coercizione certa qui è quella da parte dello Stato che grottescamente interpreta una kippah o un velo non come un'espressione culturale (di cui fa parte anche la religione) ma bensí come una "esibizione", "un'ostentazione".
Peraltro per rimanere in tema è una politica che presenta gli stessi caratteri del wokismo che si prendono in giro: la presunzione di decostruire e ricostruire la società, la pretesa di farlo intervenendo su aspetti meramente formali, esteriori, simbolici, il senso di superiorità culturale con cui si pretende di rieducare la plebaglia, l'arroganza di non porsi il problema di rompere i coglioni al prossimo su questioni marginali e di come questi potrebbe reagire, lo spirito intransigente tipico del fanatico religioso, la fiducia smisurata nella superiorità della ragione sulle vecchie tradizioni irrazionali.

Si tratta di provvedimenti che secondo me, come dicevo, servono più che altro a segnalare all'elettorato qualcosa.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

A me sembra un altro esempio delle societa' occidentali che si martellano freneticamente i coglioni come Tafazzi accusandosi di tutti i mali del mondo. Che e' un fenomeno molto importante e pericoloso, anche perche' unidirezionale: le altre civilta' non si accusano di un belino di niente.
Ma se la Francia e' dal 1789 che si e' data una visione della stato laica, in cui la religione non ha un ruolo predominante, perche' deve accettare dai musulmani quello che non accetterebbe dai cristiani?
O in altre parole, uno deve proprio andare a vivere a Parigi per poi voler vivere come a Ryad?
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Rosewall »

se per te il tratto distintivo dell'occidente è andare a scuola vestiti casual e reprimere la libertà di chi non si conforma in nome di un Bene Supremo (l'Assimilazione) e non invece la libertà di espressione e di fede, allora sí, contestare il Credo laicista francese è "martellarsi sui coglioni".



uglygeek ha scritto: lun mar 18, 2024 4:24 pm Poi certo, anche per reazione si creano ideologie identitarie anche a destra, anche davvero preoccupanti (questo e' agghiacciante: https://en.wikipedia.org/wiki/2023_Pots ... ht_meeting).
assolutamente no. Le ideologie identitarie (ed isteriche) a destra vengono riattizzate ad ogni cambiamento, al di là o al di qua dell'Atlantico: la sconfitta del Sud nella guerra civile, i diritti civili degli anni sessanta, l'emancipazione femminile, un presidente nero, eccetera. Poi, a seconda delle circostanze socio-economiche del momento, per un leader populista è più o meno facile raccogliere voti evocando un qualche Nemico (oggi incidono i divari fra provincia e centro città e fra danneggiati e beneficiati dalle innovazioni tecnologiche). Le pulsioni identitarie di destra (e non solo) sono molto più diffuse di quanto lo siano le idee - diciamo - di estrema sinistra (lo si riscontra nel voto in USA e in Europa).
L'idea che siano in reazione al "wokismo" penso dipenda dalla costante ed intensa attività anti-woke, ovvero il continuo, sensazionalistico, scandalizzato, lamentare episodi woke.
Che però per lo più è una ripetitiva ma efficace propaganda di destra.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da s&v »

Io sono spesso - tipo il 75% delle volte, nel topic economia il 90% direi - d'accordo con Rosewall. Ma a prescindere dal mio favore o meno, la chiarezza espositiva e la lucidità delle idee è davvero esemplare.
Caro Rosewall, non so se hai ambizioni politiche o se fai già politica, ma non ti manca nulla. Pensaci che questa povera vecchia Europa ne avrebbe bisogno di gente così.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da orson.poeta »

s&v ha scritto: lun mar 18, 2024 8:50 pm Io sono spesso - tipo il 75% delle volte, nel topic economia il 90% direi - d'accordo con Rosewall. Ma a prescindere dal mio favore o meno, la chiarezza espositiva e la lucidità delle idee è davvero esemplare.
Caro Rosewall, non so se hai ambizioni politiche o se fai già politica, ma non ti manca nulla. Pensaci che questa povera vecchia Europa ne avrebbe bisogno di gente così.
Creiamo il movimento Mymag e presentiamoci alle prossime elezioni europee e li sdereniamo i putiniani, Bergoglio e quelli del falso quotidiano , tipo "Travaglio merda "(cit). Dobbiamo solo trovare più quote rosa ..sperem torni Nk7 :oops:
Altro che il Wojtylaccio segretario auspicato da Benigni :lol:
Mi muovo come una farfalla, ma pungo come un'ape

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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da klaus »

Trump non riesce a trovare il modo di farsi fare la "fideiussione" da oltre 400 mln per l'appello.
Non mi è chiaro se rischia la galera se non paga.
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Johnny Rex »

klaus ha scritto: mer mar 20, 2024 10:18 pm Trump non riesce a trovare il modo di farsi fare la "fideiussione" da oltre 400 mln per l'appello.
Non mi è chiaro se rischia la galera se non paga.
Dirigerà la Nazione dal carcere, come molti Narcotrafficanti.

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Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da s&v »

A poco più di 7 mesi dall'elezione questa la situazione:

#NEW
@MorningConsult
/ Bloomberg News Poll:

PENNSYLVANIA
Trump 44% (+6)
Biden 38%
Kennedy 7%
Stein 1%
West 0%
.
WISCONSIN
Trump 41% (+2)
Biden 39%
Kennedy 10%
West 1%
Stein 1%
.
NEVADA
Trump 42% (+6)
Biden 36%
Kennedy 11%
West 1%
Stein 1%
.
MICHIGAN
Trump 40%
Biden 40%
Kennedy 9%
West 3%
Stein 2%
.
NORTH CAROLINA
Trump 45% (+6)
Biden 39%
Kennedy 7%
West 1%
Stein 0%
.
ARIZONA
Trump 43% (+6)
Biden 37%
Kennedy 12%
West 2%
Stein 1%
.
GEORGIA
Trump 45% (+7)
Biden 38%
Kennedy 7%
West 2%
Stein 0%

4,932 RV, 3/8-15

Kennedy quasi sicuramente sovrastimato - tenderà a perdere sostegno con l'avvicinarsi delle elezioni come quasi sempre accade, almeno negli ultimi anni, ai candidati non appartenenti ai due grandi partiti.

Un altro swing state non presente in questo sondaggio potrebbe essere il Minnesota e forse il New Hampshire. Due stati che Biden deve necessariamente vincere
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paoolino
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da paoolino »

La cosa singolare, fino a un certo punto, è che Kennedy, secondo diversi sondaggi, toglie più a Biden che a Trump, seppure per idee no-vax e complottiste sia più vicino a Trump che non a Biden.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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uglygeek
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da uglygeek »

Non e' comunque scontato che il nome di Kennedy o altri candidati indipendenti sia nella scheda elettorale a Novembre: https://abcnews.go.com/538/rfk-jr-party ... =108346487.
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Re: TRUMP - ...is the end of the world as we know it

Messaggio da Alezinho »

paoolino ha scritto: ven mar 29, 2024 12:32 pm La cosa singolare, fino a un certo punto, è che Kennedy, secondo diversi sondaggi, toglie più a Biden che a Trump, seppure per idee no-vax e complottiste sia più vicino a Trump che non a Biden.
A nobilitare una contesa elettorale già di alto livello...
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