Poi qualcuno ne chiederebbe il ban dal forumGios ha scritto:Sarebbe interessante un satiro feroce, uno capace di frustare cristiani, musulmani, atei e agnostici, omofobi e LGTB, Trump e messicani, Salvini e rifugiati, radicalchic e populisti, Assad e Malala Yousafzai, vegani e ciccioni, la Rust Belt e ogni haute société, i negazionisti del global warming e Leonardo Di Caprio, Weinstein e Me Too, LHC di Ginevra e le scie chimiche, biobliofili e consumatori di social network. Bruciare ogni cosa, distruggere i mondi.
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
Stavo pensando ai personaggi unici dei film interpretati da s.Jackson ( o Fox o Freeman)dati a attori bianchi.
Questa noiosa storia del politicaly (s)correct è quasi sempre negli occhi di chi guarda. Le serie tv, i film sono ( quasi sempre) scriitti con trame e contesti e personaggi funzionali alla storia dal raccontare. Se capitano neri, gay o lesbiche non è perchè lo vogliono i "buonisti" o in nome dell'uguaglianza.Spesso è tutto accidentale. Poi c'è chi guarda e pensa che il fatto che ci sia un gay in una serie sia una tara che lo sceneggiatore vuol far pagare al mondo. Il P.C. preteso (e reso grottesco) a tutti i costi è deletetio. Ma stare li a cercatlo anche in contesti dove è accidentale o semplicemente è la realtà delle cose, mi pare un'ossessione. O in alcuni casi il non ammettere la ristrettezza di vedute.O inesistenza delle stesse.
Questa noiosa storia del politicaly (s)correct è quasi sempre negli occhi di chi guarda. Le serie tv, i film sono ( quasi sempre) scriitti con trame e contesti e personaggi funzionali alla storia dal raccontare. Se capitano neri, gay o lesbiche non è perchè lo vogliono i "buonisti" o in nome dell'uguaglianza.Spesso è tutto accidentale. Poi c'è chi guarda e pensa che il fatto che ci sia un gay in una serie sia una tara che lo sceneggiatore vuol far pagare al mondo. Il P.C. preteso (e reso grottesco) a tutti i costi è deletetio. Ma stare li a cercatlo anche in contesti dove è accidentale o semplicemente è la realtà delle cose, mi pare un'ossessione. O in alcuni casi il non ammettere la ristrettezza di vedute.O inesistenza delle stesse.
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
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Re: Il politicamente corretto
Non in Italia.Nickognito ha scritto:Gios ha scritto:
Sarebbe interessante un satiro feroce, uno capace di frustare cristiani, musulmani, atei e agnostici, omofobi e LGTB, Trump e messicani, Salvini e rifugiati, radicalchic e populisti, Assad e Malala Yousafzai, vegani e ciccioni, la Rust Belt e ogni haute société, i negazionisti del global warming e Leonardo Di Caprio, Weinstein e Me Too, LHC di Ginevra e le scie chimiche, biobliofili e consumatori di social network. Bruciare ogni cosa, distruggere i mondi.
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Poi io farei una distinzione tra fare satira verso i potenti, e fare satira verso minoranze deboli, quello è bullismo.
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Re: Il politicamente corretto
Non lo so, l'ultima volta che ho visto un comico italiano forse era Benigni prima che facesse la vita e' bella. Chi c'e'?alessandro ha scritto:Non in Italia.Nickognito ha scritto:Gios ha scritto:
Sarebbe interessante un satiro feroce, uno capace di frustare cristiani, musulmani, atei e agnostici, omofobi e LGTB, Trump e messicani, Salvini e rifugiati, radicalchic e populisti, Assad e Malala Yousafzai, vegani e ciccioni, la Rust Belt e ogni haute société, i negazionisti del global warming e Leonardo Di Caprio, Weinstein e Me Too, LHC di Ginevra e le scie chimiche, biobliofili e consumatori di social network. Bruciare ogni cosa, distruggere i mondi.
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Re: Il politicamente corretto
Alessandro Siani è bravissimo
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Il politicamente corretto
Io credo che il vero satiro:alessandro ha scritto:Non in Italia.Nickognito ha scritto:Gios ha scritto:
Sarebbe interessante un satiro feroce, uno capace di frustare cristiani, musulmani, atei e agnostici, omofobi e LGTB, Trump e messicani, Salvini e rifugiati, radicalchic e populisti, Assad e Malala Yousafzai, vegani e ciccioni, la Rust Belt e ogni haute société, i negazionisti del global warming e Leonardo Di Caprio, Weinstein e Me Too, LHC di Ginevra e le scie chimiche, biobliofili e consumatori di social network. Bruciare ogni cosa, distruggere i mondi.
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Poi io farei una distinzione tra fare satira verso i potenti, e fare satira verso minoranze deboli, quello è bullismo.
Se fai satira contro chi rovista nella spazzatura per mangiare o fa la fila alla Caritas o contro minoranze già discriminate è bullismo.
1. Furoreggi su tutto e tutti, con ferocia. Un satiro distrugge le sfilate alla settimana della moda di Milano, e le sfilate dei poveracci in fila alla Caritas.
2. Debba satireggiare con incoscienza: sia contro il potere che non può danneggiare nemmeno se è istituzionale (Salvini e D&G) sia contro quello che può renderti un paria anche solo attraverso l'opinione (LGTB e la Caritas ).
Re: Il politicamente corretto
Nessuno. Nemmeno più Benigni, ormai da un ventennio, bolso, noioso e senza più idee.Nickognito ha scritto:Non lo so, l'ultima volta che ho visto un comico italiano forse era Benigni prima che facesse la vita e' bella. Chi c'e'?alessandro ha scritto:Non in Italia.Nickognito ha scritto:
Ma quasi tutti i comici son cosi'
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Re: Il politicamente corretto
Giorgio Montanini, Filippo Giardina.Nickognito ha scritto:Non lo so, l'ultima volta che ho visto un comico italiano forse era Benigni prima che facesse la vita e' bella. Chi c'e'?alessandro ha scritto:Non in Italia.Nickognito ha scritto:
Ma quasi tutti i comici son cosi'
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
Re: Il politicamente corretto
Crozza e' bravo, ha buoni autori. E' un po' ripetitivo, forse.chiaky ha scritto:Nessuno. Nemmeno più Benigni, ormai da un ventennio, bolso, noioso e senza più idee.Nickognito ha scritto:Non lo so, l'ultima volta che ho visto un comico italiano forse era Benigni prima che facesse la vita e' bella. Chi c'e'?alessandro ha scritto:
Non in Italia.
Guzzanti (Corrado) era (e') un genio ma credo che abbia dei problemi perche' non lavora quasi mai.
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Re: Il politicamente corretto
si vero, pero' gran parte del loro lavoro si basa su imitazioni.
Devo dire io preferisco di gran lunga l'imitazione alla satira. La satira di solito e' davvero inutile e pallosa. Molto piu' divertente e' l'ironia su noi stessi, sui pensieri che ognuno di noi ha, non sui potenti vari, mamma mia, quella e' insopportabile.
Devo dire io preferisco di gran lunga l'imitazione alla satira. La satira di solito e' davvero inutile e pallosa. Molto piu' divertente e' l'ironia su noi stessi, sui pensieri che ognuno di noi ha, non sui potenti vari, mamma mia, quella e' insopportabile.
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Re: Il politicamente corretto
Guzzanti è un genio. Crozza é bravo. Forse sono un po' troppo schierati politicamente. È questo il problema.uglygeek ha scritto:Crozza e' bravo, ha buoni autori. E' un po' ripetitivo, forse.chiaky ha scritto:Nessuno. Nemmeno più Benigni, ormai da un ventennio, bolso, noioso e senza più idee.Nickognito ha scritto:
Non lo so, l'ultima volta che ho visto un comico italiano forse era Benigni prima che facesse la vita e' bella. Chi c'e'?
Guzzanti (Corrado) era (e') un genio ma credo che abbia dei problemi perche' non lavora quasi mai.
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
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https://www.ilpost.it/2018/07/05/facebo ... americana/
Facebook ha classificato un pezzo di Dichiarazione di indipendenza americana come “incitamento all’odio”
Nei giorni precedenti il Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti, che ricorre il 4 luglio, il giornale locale texano Liberty County Vindicator ha pubblicato sulla propria pagina Facebook piccoli brani tratti dalla Dichiarazione di indipendenza. Il brano pubblicato il 3 luglio è stato però rimosso dall’algoritmo di Facebook, che lo ha classificato come incitante all’odio per un riferimento ai «selvaggi indiani senza scrupoli».
Prima che Facebook si scusasse per l’accaduto e autorizzasse la pubblicazione del post, se ne è parlato un po’. BBC riporta una dichiarazione di un redattore del Vindicator, Casey Stinnett: «Forse se Thomas Jefferson avesse parlato di “nativi americani in una fase impegnativa del loro sviluppo culturale” sarebbe stato meglio. Sfortunatamente Jefferson, come la maggior parte dei coloni britannici del tempo, non aveva sentimenti così amichevoli per i nativi americani». La Dichiarazione di indipendenza americana è stata firmata il 4 luglio del 1776 dai rappresentanti delle 13 colonie britanniche. Thomas Jefferson è stato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, oltre che il terzo presidente del paese.
La parte della Dichiarazione che comprende il passaggio sui nativi americani, per esteso:
[Il re d’Inghilterra] ha aizzato insurrezioni interne tra di noi, e ha cercato di istigare chi abita sulle nostre frontiere, i selvaggi indiani senza scrupoli, la cui nota regola di guerra è la distruzione indiscriminata di tutti, indipendentemente dall’età, il sesso e la condizione.
https://www.ilpost.it/2018/07/05/facebo ... americana/
Facebook ha classificato un pezzo di Dichiarazione di indipendenza americana come “incitamento all’odio”
Nei giorni precedenti il Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti, che ricorre il 4 luglio, il giornale locale texano Liberty County Vindicator ha pubblicato sulla propria pagina Facebook piccoli brani tratti dalla Dichiarazione di indipendenza. Il brano pubblicato il 3 luglio è stato però rimosso dall’algoritmo di Facebook, che lo ha classificato come incitante all’odio per un riferimento ai «selvaggi indiani senza scrupoli».
Prima che Facebook si scusasse per l’accaduto e autorizzasse la pubblicazione del post, se ne è parlato un po’. BBC riporta una dichiarazione di un redattore del Vindicator, Casey Stinnett: «Forse se Thomas Jefferson avesse parlato di “nativi americani in una fase impegnativa del loro sviluppo culturale” sarebbe stato meglio. Sfortunatamente Jefferson, come la maggior parte dei coloni britannici del tempo, non aveva sentimenti così amichevoli per i nativi americani». La Dichiarazione di indipendenza americana è stata firmata il 4 luglio del 1776 dai rappresentanti delle 13 colonie britanniche. Thomas Jefferson è stato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, oltre che il terzo presidente del paese.
La parte della Dichiarazione che comprende il passaggio sui nativi americani, per esteso:
[Il re d’Inghilterra] ha aizzato insurrezioni interne tra di noi, e ha cercato di istigare chi abita sulle nostre frontiere, i selvaggi indiani senza scrupoli, la cui nota regola di guerra è la distruzione indiscriminata di tutti, indipendentemente dall’età, il sesso e la condizione.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: Il politicamente corretto
patetico il valore di testo sacro delle costituzioni passate e dei loro fondatori.
pur se utile, visti i tempi.
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Re: Il politicamente corretto
E' come prendere il brano del Levitico di cui si discorreva altrove.
I testi vanno contestualizzati alla realtà di chi e quando sono stati scritti.
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
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Re: Il politicamente corretto
Scarlett.
Mettere un attore nero a fare un principe danese dell'alto medioevo è una scelta doverosa e che crea un ponte (se osservi potrebbe non essere il caso: fascio). Mettere una donna a fare un transgender, è un atto di soverchieria culturale.
Mettere un attore nero a fare un principe danese dell'alto medioevo è una scelta doverosa e che crea un ponte (se osservi potrebbe non essere il caso: fascio). Mettere una donna a fare un transgender, è un atto di soverchieria culturale.
Re: Il politicamente corretto
Non lo so, lo metto qua.
Ma per quelli della mia generazione: siamo cresciuti nella considerazione dell'assurdita' dell'Olocausto. Allo stesso tempo, siamo cresciuti nel costante ricordo dell'Olocausto.
Forse un po' acriticamente, l'ho sempre vista come una cosa davvero impensabile, assurda, fuori da ogni spiegazione possibile. Quasi come un buco nero nell'Occidente. Come un unicum - un qualcosa cosi' assurdo da non avere, di fatto, spiegazione.
Questo l'ho percepito/pensato fino a qualche mese fa. Fino alla crisi migratoria, e alla risposta europea a quella.
Ora: non sto comparando alcunche'. Non e' certo questo il punto; non e' paragone possibile o sensato.
Ma vista la reazione delle popolazioni europee (in primis, la nostra - che dai dati che abbiamo e' diventata tra le piu' "intolleranti"), per la prima volta ho capito come fosse stato possibile lo sterminio nazista. La narrativa che si e' sviluppata in questi mesi/anni; e come questa abbia attecchito in strati numerosi della popolazione - anche tra persone 'normali', o per abusare de/male usare il termine, persone 'banali'. Come molti questi non solo siano indifferenti alle numerosi morti che stanno avvenendo; ma come siano diventati (?) apertamente favorevoli. E pure orgogliosamente favorevoli.
Come detto, molte cose sono cambiate da allora (credo che in molti aspetti la societa' sia oggi piu' forte, cosi'cche' una cosa come l'Olocausto non e' oggi ripetibile in Occieente; l'evoluzione delle norme e' continuata e migliorata, eccetera), e molte cose sono ovviamente diverse. Ma l'evento non e' cosi' assurdo, impensabile, oggi, come credevo anni fa .
Ma per quelli della mia generazione: siamo cresciuti nella considerazione dell'assurdita' dell'Olocausto. Allo stesso tempo, siamo cresciuti nel costante ricordo dell'Olocausto.
Forse un po' acriticamente, l'ho sempre vista come una cosa davvero impensabile, assurda, fuori da ogni spiegazione possibile. Quasi come un buco nero nell'Occidente. Come un unicum - un qualcosa cosi' assurdo da non avere, di fatto, spiegazione.
Questo l'ho percepito/pensato fino a qualche mese fa. Fino alla crisi migratoria, e alla risposta europea a quella.
Ora: non sto comparando alcunche'. Non e' certo questo il punto; non e' paragone possibile o sensato.
Ma vista la reazione delle popolazioni europee (in primis, la nostra - che dai dati che abbiamo e' diventata tra le piu' "intolleranti"), per la prima volta ho capito come fosse stato possibile lo sterminio nazista. La narrativa che si e' sviluppata in questi mesi/anni; e come questa abbia attecchito in strati numerosi della popolazione - anche tra persone 'normali', o per abusare de/male usare il termine, persone 'banali'. Come molti questi non solo siano indifferenti alle numerosi morti che stanno avvenendo; ma come siano diventati (?) apertamente favorevoli. E pure orgogliosamente favorevoli.
Come detto, molte cose sono cambiate da allora (credo che in molti aspetti la societa' sia oggi piu' forte, cosi'cche' una cosa come l'Olocausto non e' oggi ripetibile in Occieente; l'evoluzione delle norme e' continuata e migliorata, eccetera), e molte cose sono ovviamente diverse. Ma l'evento non e' cosi' assurdo, impensabile, oggi, come credevo anni fa .
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Re: Il politicamente corretto
Be, bastava studiare storia o guardare fuori dall'Europa, ma non voglio essere cattivo con Lyndon
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il politicamente corretto
Nickognito ha scritto:Be, bastava studiare storia o guardare fuori dall'Europa, ma non voglio essere cattivo con Lyndon
E' che tu sei di una generazione diversa, piu' vecchia .
Re: Il politicamente corretto
Si' che stai comparando, usi anche gli stessi termini come 'banalita'', 'banalita' del male', perche' dici che non stai comparando?Lyndon79 ha scritto:Non lo so, lo metto qua.
Ma per quelli della mia generazione: siamo cresciuti nella considerazione dell'assurdita' dell'Olocausto. Allo stesso tempo, siamo cresciuti nel costante ricordo dell'Olocausto.
Forse un po' acriticamente, l'ho sempre vista come una cosa davvero impensabile, assurda, fuori da ogni spiegazione possibile. Quasi come un buco nero nell'Occidente. Come un unicum - un qualcosa cosi' assurdo da non avere, di fatto, spiegazione.
Questo l'ho percepito/pensato fino a qualche mese fa. Fino alla crisi migratoria, e alla risposta europea a quella.
Ora: non sto comparando alcunche'. Non e' certo questo il punto; non e' paragone possibile o sensato.
Ma vista la reazione delle popolazioni europee (in primis, la nostra - che dai dati che abbiamo e' diventata tra le piu' "intolleranti"), per la prima volta ho capito come fosse stato possibile lo sterminio nazista. La narrativa che si e' sviluppata in questi mesi/anni; e come questa abbia attecchito in strati numerosi della popolazione - anche tra persone 'normali', o per abusare de/male usare il termine, persone 'banali'. Come molti questi non solo siano indifferenti alle numerosi morti che stanno avvenendo; ma come siano diventati (?) apertamente favorevoli. E pure orgogliosamente favorevoli.
Come detto, molte cose sono cambiate da allora (credo che in molti aspetti la societa' sia oggi piu' forte, cosi'cche' una cosa come l'Olocausto non e' oggi ripetibile in Occieente; l'evoluzione delle norme e' continuata e migliorata, eccetera), e molte cose sono ovviamente diverse. Ma l'evento non e' cosi' assurdo, impensabile, oggi, come credevo anni fa .
Peraltro no, non c'entra nulla con il topic.
In realta' l'essere umano e' per natura indifferente alle morti di persone lontane, che non e' la stessa cosa di essere favorevole o di uccidere. Attorno al 1960 in Cina morivano di fame a milioni, c'era chi ricorreva al cannibalismo per sopravvivere, e mi pare che in Italia nessuno avesse perso il sonno per questo.
In questo caso specifico dei migranti immagino che l'opinione di Salvini e dei suoi sia che rendere molto pericolose queste attraversate del mare dovrebbe scoraggiare le partenze. Il fatto che apparentemente nulla scoraggi i migranti dall'imbarcarsi su barchette pronte al naufragio dal loro punto di vista amplifica la paura dell'invasione.
Fermare le ONG e' chiaramente sbagliato, ma nessuno ha proposto alternative per fermare il traffico degli scafisti, quando e' evidente a tutti che l'immigrazione verso l'Europa non dovrebbe certo avvenire sui barconi ma con viaggi regolari. E' anche evidente, almeno a me, che alcuni paesi africani si comportano come fossero di fatto in guerra con l'Europa.
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Re: Il politicamente corretto
Ugly, davvero, con simpatia: non hai capito un cassso. Forse perche' non vuoi capire un cassso.uglygeek ha scritto:Si' che stai comparando, usi anche gli stessi termini come 'banalita'', 'banalita' del male', perche' dici che non stai comparando?Lyndon79 ha scritto:Non lo so, lo metto qua.
Ma per quelli della mia generazione: siamo cresciuti nella considerazione dell'assurdita' dell'Olocausto. Allo stesso tempo, siamo cresciuti nel costante ricordo dell'Olocausto.
Forse un po' acriticamente, l'ho sempre vista come una cosa davvero impensabile, assurda, fuori da ogni spiegazione possibile. Quasi come un buco nero nell'Occidente. Come un unicum - un qualcosa cosi' assurdo da non avere, di fatto, spiegazione.
Questo l'ho percepito/pensato fino a qualche mese fa. Fino alla crisi migratoria, e alla risposta europea a quella.
Ora: non sto comparando alcunche'. Non e' certo questo il punto; non e' paragone possibile o sensato.
Ma vista la reazione delle popolazioni europee (in primis, la nostra - che dai dati che abbiamo e' diventata tra le piu' "intolleranti"), per la prima volta ho capito come fosse stato possibile lo sterminio nazista. La narrativa che si e' sviluppata in questi mesi/anni; e come questa abbia attecchito in strati numerosi della popolazione - anche tra persone 'normali', o per abusare de/male usare il termine, persone 'banali'. Come molti questi non solo siano indifferenti alle numerosi morti che stanno avvenendo; ma come siano diventati (?) apertamente favorevoli. E pure orgogliosamente favorevoli.
Come detto, molte cose sono cambiate da allora (credo che in molti aspetti la societa' sia oggi piu' forte, cosi'cche' una cosa come l'Olocausto non e' oggi ripetibile in Occieente; l'evoluzione delle norme e' continuata e migliorata, eccetera), e molte cose sono ovviamente diverse. Ma l'evento non e' cosi' assurdo, impensabile, oggi, come credevo anni fa .
Peraltro no, non c'entra nulla con il topic.
Re: Il politicamente corretto
Spiegami cosa non ho capito, allora.Lyndon79 ha scritto:Ugly, davvero, con simpatia: non hai capito un cassso. Forse perche' non vuoi capire un cassso.uglygeek ha scritto:Si' che stai comparando, usi anche gli stessi termini come 'banalita'', 'banalita' del male', perche' dici che non stai comparando?Lyndon79 ha scritto:Non lo so, lo metto qua.
Ma per quelli della mia generazione: siamo cresciuti nella considerazione dell'assurdita' dell'Olocausto. Allo stesso tempo, siamo cresciuti nel costante ricordo dell'Olocausto.
Forse un po' acriticamente, l'ho sempre vista come una cosa davvero impensabile, assurda, fuori da ogni spiegazione possibile. Quasi come un buco nero nell'Occidente. Come un unicum - un qualcosa cosi' assurdo da non avere, di fatto, spiegazione.
Questo l'ho percepito/pensato fino a qualche mese fa. Fino alla crisi migratoria, e alla risposta europea a quella.
Ora: non sto comparando alcunche'. Non e' certo questo il punto; non e' paragone possibile o sensato.
Ma vista la reazione delle popolazioni europee (in primis, la nostra - che dai dati che abbiamo e' diventata tra le piu' "intolleranti"), per la prima volta ho capito come fosse stato possibile lo sterminio nazista. La narrativa che si e' sviluppata in questi mesi/anni; e come questa abbia attecchito in strati numerosi della popolazione - anche tra persone 'normali', o per abusare de/male usare il termine, persone 'banali'. Come molti questi non solo siano indifferenti alle numerosi morti che stanno avvenendo; ma come siano diventati (?) apertamente favorevoli. E pure orgogliosamente favorevoli.
Come detto, molte cose sono cambiate da allora (credo che in molti aspetti la societa' sia oggi piu' forte, cosi'cche' una cosa come l'Olocausto non e' oggi ripetibile in Occieente; l'evoluzione delle norme e' continuata e migliorata, eccetera), e molte cose sono ovviamente diverse. Ma l'evento non e' cosi' assurdo, impensabile, oggi, come credevo anni fa .
Peraltro no, non c'entra nulla con il topic.
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Re: Il politicamente corretto
Davvero: ho scritto che la situazione attuale e' uguale/simile all'Olocausto? Dove?
Ma sai leggere? Ho detto che le differenze sono molte, e non siamo da nessuna parte vicino a quel fenomeno.
Ho scritto che ho maggiormente capito come in un diverso periodo storico (gli anni 1930, con societa' ideazionalmente meno avanzata, con minore avanzamento culturale dell'uomo, con la mancanza allora di molti pesi e contrappesi, istituzionali e ideazionali, a livello nazionale ed internazionale, eccetera) l'odio verso degli "altri" abbia portato ad accettare l'uccisione in larga scala di moltissime persone.
Ho detto che si', ho visto glimpses di questo odio nella societa' attuale - e di una accettazione consistente e di aperta contentezza (in molte piu' persone di quanto mi aspettassi nel 2018) per la morte di migliaia di persone. E non tra naziskin, ma in persone si', 'banali', 'normali'. Come mia zia, ex suora e oggi maestra, per esempio. Nonc redevo che questa accettazione se non esaltazione di queste morti fosse penetrata cosi' a fondo nella normalita' della nostra societa'.
Come detto, pensavo che l'Olocausto fosse un buco nero inspiegabile (e come ha fatto notare giustamente Nickognito, era una assurdita' percepirlo cosi'; ma e' anche come ci e' stato - anche giustamente, se vogliamo - trasmesso e insegnato). Per me, non lo e' piu'. Vedendo l'odio e l'ossessione attuale nei confronti di chi e' altro, e catapultando tutto 1uasi un secolo fa, con strutture cognitivo-culturali diverse, certamente meno aperte, e con minore attenzione a diritti (umani) e tutto il resto; non mi e' parso piu' cosi' impensabile e fuori dal mondo come avevo quasi sempre piu' o meno implicitamente considerato.
Vuol dire che quello che sta succedendo e' in qualche modo simile? non scherziamo. NO.
Vuol dire che lo ritengo possibile, o che Salvini possa pensare di arrivare anche solo a qualcosa come 1/1000 di quello? Non scherziamo, NO.
Se tu vuoi leggere cosi', non so. Non sono fatti miei.
Tra l'altro a settembre ero a Cracovia e sono andato nel museo di Schindler. Tra le varie cose, mettevano in mostra come vivessero gli ebrei nella Polonia pre-nazista, con scuole solamente per ebrei, ospedali solo per ebrei con i loro quartieri, eccetera. E emergeva, credo, come fosse una cosa reciproca (ma chi ne sa di piu' mi puo' smentire, ovviamente): come gli ebrei stessi volessero mantenere loro cultura, lingua, unicita', eccetera. Come non e' che volessero integrarsi/assimilarsi alla cultura polacca. ma questo, volendo, e' un'altra storia.
Ma sai leggere? Ho detto che le differenze sono molte, e non siamo da nessuna parte vicino a quel fenomeno.
Ho scritto che ho maggiormente capito come in un diverso periodo storico (gli anni 1930, con societa' ideazionalmente meno avanzata, con minore avanzamento culturale dell'uomo, con la mancanza allora di molti pesi e contrappesi, istituzionali e ideazionali, a livello nazionale ed internazionale, eccetera) l'odio verso degli "altri" abbia portato ad accettare l'uccisione in larga scala di moltissime persone.
Ho detto che si', ho visto glimpses di questo odio nella societa' attuale - e di una accettazione consistente e di aperta contentezza (in molte piu' persone di quanto mi aspettassi nel 2018) per la morte di migliaia di persone. E non tra naziskin, ma in persone si', 'banali', 'normali'. Come mia zia, ex suora e oggi maestra, per esempio. Nonc redevo che questa accettazione se non esaltazione di queste morti fosse penetrata cosi' a fondo nella normalita' della nostra societa'.
Come detto, pensavo che l'Olocausto fosse un buco nero inspiegabile (e come ha fatto notare giustamente Nickognito, era una assurdita' percepirlo cosi'; ma e' anche come ci e' stato - anche giustamente, se vogliamo - trasmesso e insegnato). Per me, non lo e' piu'. Vedendo l'odio e l'ossessione attuale nei confronti di chi e' altro, e catapultando tutto 1uasi un secolo fa, con strutture cognitivo-culturali diverse, certamente meno aperte, e con minore attenzione a diritti (umani) e tutto il resto; non mi e' parso piu' cosi' impensabile e fuori dal mondo come avevo quasi sempre piu' o meno implicitamente considerato.
Vuol dire che quello che sta succedendo e' in qualche modo simile? non scherziamo. NO.
Vuol dire che lo ritengo possibile, o che Salvini possa pensare di arrivare anche solo a qualcosa come 1/1000 di quello? Non scherziamo, NO.
Se tu vuoi leggere cosi', non so. Non sono fatti miei.
Tra l'altro a settembre ero a Cracovia e sono andato nel museo di Schindler. Tra le varie cose, mettevano in mostra come vivessero gli ebrei nella Polonia pre-nazista, con scuole solamente per ebrei, ospedali solo per ebrei con i loro quartieri, eccetera. E emergeva, credo, come fosse una cosa reciproca (ma chi ne sa di piu' mi puo' smentire, ovviamente): come gli ebrei stessi volessero mantenere loro cultura, lingua, unicita', eccetera. Come non e' che volessero integrarsi/assimilarsi alla cultura polacca. ma questo, volendo, e' un'altra storia.
Re: Il politicamente corretto
Beh stai dicendo che Salvini certo no, ma se venisse fuori un Hitler allora le persone di oggi sarebbero pronte a commettere ed accettare stragi come furono quelle del secolo scorso quindi non e' che non poni i due fenomeni sullo stesso piano.Lyndon79 ha scritto:Davvero: ho scritto che la situazione attuale e' uguale/simile all'Olocausto? Dove?
Ma sai leggere? Ho detto che le differenze sono molte, e non siamo da nessuna parte vicino a quel fenomeno.
Comunque ho capito quello che vuoi dire, la sorpresa di scoprire che l'odio verso l'altro, senza distinguere tra persona e persona ma solo in base all'etnia, possa essere cosi' profondo. Io ho provato lo stesso stupore dopo la notte del Bataclan... per la prima volta ho capito cosa potessero aver pensato i tedeschi. E' un sentimento che fa paura.
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Re: Il politicamente corretto
Tragicamente realistiche (e meritevoli prima o poi di un diffuso approfondimento sulla Delusionalità di base che innesca reazioni del tutto sproporzionate alla realtà) le annotazioni Lyndoniane.
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Re: Il politicamente corretto
Il voltarsi dall’altra parte e favorire i morti in mare di fatto vietando il lavoro di ong Marina militare italiana e Marina commerciale, lasciando mano libera ai libici o agli squali mi pare grave e gli italiani brava gente che applaudono, non dico siano uguali a quelli che facevano finta di non capire che fine facessero gli ebrei che “sparivano” ma il piano inclinato è quello.
Poi, dire che devono crepare tutti in mare perche una decina o un centinaio di discendenti di immigrati sono diventati terroristi è come se dopo i fatti di Duisburg la Germania avesse bombardato la Calabria.
Poi, dire che devono crepare tutti in mare perche una decina o un centinaio di discendenti di immigrati sono diventati terroristi è come se dopo i fatti di Duisburg la Germania avesse bombardato la Calabria.
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Re: Il politicamente corretto
Sono sempre affascinato dai paragoni improbabili che fai in questi casi… ti ricordo che nessun tedesco mori' nei fatti di Duisburg.alessandro ha scritto:Il voltarsi dall’altra parte e favorire i morti in mare di fatto vietando il lavoro di ong Marina militare italiana e Marina commerciale, lasciando mano libera ai libici o agli squali mi pare grave e gli italiani brava gente che applaudono, non dico siano uguali a quelli che facevano finta di non capire che fine facessero gli ebrei che “sparivano” ma il piano inclinato è quello.
Poi, dire che devono crepare tutti in mare perche una decina o un centinaio di discendenti di immigrati sono diventati terroristi è come se dopo i fatti di Duisburg la Germania avesse bombardato la Calabria.
Comunque non hai capito quello che ho scritto, io vorrei che gli immigrati arrivassero con l'aereo o il traghetto. Bisognerebbe fermare il lavoro dei trafficanti, Salvini lo sta facendo nei modi sbagliati, ma non vedo proposte per farlo nei modi giusti.
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Re: Il politicamente corretto
Posso fare allora l’esempio di alcapone e gli usa che bombardano Napoli.
Il modo giusto è mandare navi in Libia e portare la gente in Europa, ma vorrei vedere il politico che lo fa andando contro l’irrazionale “sentire” della ggente
Salvini è come uno che cerca di risolvere l’affollamento al pronto soccorso vietando le ambulanze... è no, così è troppo facile con l’ambulanza.
Il modo giusto è mandare navi in Libia e portare la gente in Europa, ma vorrei vedere il politico che lo fa andando contro l’irrazionale “sentire” della ggente
Salvini è come uno che cerca di risolvere l’affollamento al pronto soccorso vietando le ambulanze... è no, così è troppo facile con l’ambulanza.
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Re: Il politicamente corretto
Su Al Capone, non e' proprio la stessa cosa ma puo' esserci un'analogia, nel senso che gli italiani sono andati in America portando la loro merda. Non si trattava poi di bombardare Napoli (semmai Salerno) ma di limitare l'immigrazione di italiani in America o di mandare via quelli che erano li'. Lo descrive bene il dialogo tra Michael Corleone e il senatore Geary nel Padrino. Peraltro ti ricordo che quando scoppio' la Guerra con Mussolini gli italiani che erano in America furono internati.alessandro ha scritto:Posso fare allora l’esempio di alcapone e gli usa che bombardano Napoli.
Il modo giusto è mandare navi in Libia e portare la gente in Europa, ma vorrei vedere il politico che lo fa andando contro l’irrazionale “sentire” della ggente
Salvini è come uno che cerca di risolvere l’affollamento al pronto soccorso vietando le ambulanze... è no, così è troppo facile con l’ambulanza.
Comunque stiamo andando fuori tema.
Ma il modo giusto non e' mandare navi in Libia, la gente muore per arrivare in Libia (ma, curioso, finche' muoiono lontano da qui a noi interessa meno). Dovrebbero partire da casa, non attraversare l'Africa per poi ottenere l'Europa se passano le eliminazioni.
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Re: Il politicamente corretto
dovrebbero togliere la pensione ai tuoi insegnanti soprattutto delle superiori neanche capaci di contestualizzarlo nell'immane violenza della Guerra Mondiale? Vabbe' noi alle superiori arrivammo a malapena al fascismoLyndon79 ha scritto:Come detto, pensavo che l'Olocausto fosse un buco nero inspiegabile (e come ha fatto notare giustamente Nickognito, era una assurdita' percepirlo cosi'; ma e' anche come ci e' stato - anche giustamente, se vogliamo - trasmesso e insegnato
La prima cosa che dico quando parlo dell'Olocausto e' che non fu dovuto solo alla follia di Hitler.
Chiedo spesso all'esame di terza media "secondo te ci potrebbe essere un nuovo Olocausto"? mi rispondono incerti, nonostante tutti gli approfondimenti, tendono comunque a dire "non credo" gli sembra comunque assurdo.
Quest'anno una ragazza nata qui da genitori senegalesi mi ha risposto "Spero di no ma il razzismo e' sempre quello"
Re: Il politicamente corretto
Bravo, son queste incoerenze che mi fanno impazzireuglygeek ha scritto:alessandro ha scritto:Posso fare allora l’esempio di alcapone e gli usa che bombardano Napoli.
Il modo giusto è mandare navi in Libia e portare la gente in Europa, ma vorrei vedere il politico che lo fa andando contro l’irrazionale “sentire” della ggente
Salvini è come uno che cerca di risolvere l’affollamento al pronto soccorso vietando le ambulanze... è no, così è troppo facile con l’ambulanza.
Ma il modo giusto non e' mandare navi in Libia, la gente muore per arrivare in Libia (ma, curioso, finche' muoiono lontano da qui a noi interessa meno). Dovrebbero partire da casa, non attraversare l'Africa per poi ottenere l'Europa se passano le eliminazioni.
Quando c'era Lele i treni arrivavano in orario
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Re: Il politicamente corretto
parca85 ha scritto:Bravo, son queste incoerenze che mi fanno impazzireuglygeek ha scritto:alessandro ha scritto:Posso fare allora l’esempio di alcapone e gli usa che bombardano Napoli.
Il modo giusto è mandare navi in Libia e portare la gente in Europa, ma vorrei vedere il politico che lo fa andando contro l’irrazionale “sentire” della ggente
Salvini è come uno che cerca di risolvere l’affollamento al pronto soccorso vietando le ambulanze... è no, così è troppo facile con l’ambulanza.
Ma il modo giusto non e' mandare navi in Libia, la gente muore per arrivare in Libia (ma, curioso, finche' muoiono lontano da qui a noi interessa meno). Dovrebbero partire da casa, non attraversare l'Africa per poi ottenere l'Europa se passano le eliminazioni.
Non è incoerenza, ci sono posti in cui è praticamente impossibile andare a prendere persone, trasbordare almeno quelli sulle coste a pochi km da noi in un paese non in controllo ma nemmeno completamente in guerra è un primo passo.
Ma non è che se uno mi chiede da mangiare perché ha fame io dico “ è no, sarebbe incoerente verso quelli che muoiono di fame in tutto il resto del mondo”.
Se li vai a prendere almeno sulla costa elimini tutti gli scafisti e i trafficanti. Per il “porta a porta” in tutta l’africa Credo sia praticamente impossibile, magari ci si arriva.
Facciamo un primo passo, su questo passo almeno sareste d’accordo o dopo le prime eliminatorie dobbiamo farli affogare in mare e far arricchire gli scafisti spesso in combutta con le mafie?
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Re: Il politicamente corretto
.alessandro ha scritto:
Non è incoerenza, ci sono posti in cui è praticamente impossibile andare a prendere persone, trasbordare almeno quelli sulle coste a pochi km da noi in un paese non in controllo ma nemmeno completamente in guerra è un primo passo.
Ma non è che se uno mi chiede da mangiare perché ha fame io dico “ è no, sarebbe incoerente verso quelli che muoiono di fame in tutto il resto del mondo”.
Se li vai a prendere almeno sulla costa elimini tutti gli scafisti e i trafficanti. Per il “porta a porta” in tutta l’africa Credo sia praticamente impossibile, magari ci si arriva.
Facciamo un primo passo, su questo passo almeno sareste d’accordo o dopo le prime eliminatorie dobbiamo farli affogare in mare e far arricchire gli scafisti spesso in combutta con le mafie?
Gios ha scritto: Fate del bene al mondo, ragazzi, non andate dietro le cazzate: comprate bei libri.
Nickognito ha scritto: Anche perché molte persone vivono una esistenza non grigia, vedono tanti bei posti e tramonti e non sono tutti pessimisti come su mymag
Re: Il politicamente corretto
Ci sono ambasciate italiane in tutte le capitali africane, basta dare un visto a quelli che vanno li' a chiederlo. Una volta che hanno il visto invece di dare 2000 dollari ai trafficanti, tutti i loro risparmi, per essere maltrattati, stuprati e torturati, con quei soldi comprano un biglietto aereo e atterrano a Fiumicino o a Malpensa. Oltretutto cosi' sapremmo anche chi sono, differenza non da poco. Non hanno i soldi per il biglietto? Glielo paghiamo noi, probabilmente costerebbe meno che pattugliare il mare.alessandro ha scritto:parca85 ha scritto:Bravo, son queste incoerenze che mi fanno impazzireuglygeek ha scritto:
Ma il modo giusto non e' mandare navi in Libia, la gente muore per arrivare in Libia (ma, curioso, finche' muoiono lontano da qui a noi interessa meno). Dovrebbero partire da casa, non attraversare l'Africa per poi ottenere l'Europa se passano le eliminazioni.
Non è incoerenza, ci sono posti in cui è praticamente impossibile andare a prendere persone, trasbordare almeno quelli sulle coste a pochi km da noi in un paese non in controllo ma nemmeno completamente in guerra è un primo passo.
Ma non è che se uno mi chiede da mangiare perché ha fame io dico “ è no, sarebbe incoerente verso quelli che muoiono di fame in tutto il resto del mondo”.
Se li vai a prendere almeno sulla costa elimini tutti gli scafisti e i trafficanti. Per il “porta a porta” in tutta l’africa Credo sia praticamente impossibile, magari ci si arriva.
Facciamo un primo passo, su questo passo almeno sareste d’accordo o dopo le prime eliminatorie dobbiamo farli affogare in mare e far arricchire gli scafisti spesso in combutta con le mafie?
Cosi' invece stiamo incoraggiando persone ad attraversare l'Africa rischiando la vita, foraggiando bande di criminali per cui lo spaccio di migranti rende piu' dell'eroina, e poi appena si imbarcano dalle coste libiche allora li andiamo a prendere e li portiamo in Europa, da cui non possiamo piu' mandarli via.
Ci servono immigrati? Fissiamo delle quote.
Non ci servono ma vogliamo salvare il mondo? Fissiamo delle quote anche enormi, anche 2 milioni di immigrati l'anno e diamo 2 milioni di visti l'anno. Basta farlo alla luce del sole. Ma farlo cosi' andando a pescare gente che letteralmente si butta nell'oceano che senso ha?
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Re: Il politicamente corretto
Francamente non mi sembra una risposta del tutto inerente al tema discusso.
E' evidente che io possa preferire di affidare io miei soldi ad una associazione benefica (magari anche di piu') e lasciar morire di fame e stenti dieci persone sulla soglia di casa mia mentre banchetto a caviale e champagne, oppure posso fare l'opposto. Gli effetti sull'umanita' sono gli stessi, le azioni morali sono diverse.
Presupporre che la morale si basi sulle conseguenze a lungo termine delle buone azioni, significa dare per scontato quello che non lo e' per la maggioranza delle persone e la meta' dei filosofi morali.
Non lo e' nemmeno a livello legale. La responsabilita' di un paese nelle proprie acque territoriali o sul proprio territorio non e' la stessa che dalla parte opposta del globo. In particolare non lo e' per l'Italia. Politicamente, sarebbe del tutto assurdo, se passasse una legge per cui chi non e' italiano e si presenta moribondo al pronto soccorso di Milano non debba essere aiutato, dire 'eh vabbe', se l'Italia volesse potrebbe dare 3 miliardi di euro agli ospedali di Bangalore'.
In morale e' abbastanza normale considerare il motivo per cui si fa una certa azione. Credete veramente che il motivo qui sia 'cosi' le barche non arriveranno piu' e anche tutti i migranti staranno meglio' oppure 'ma chi se ne fotte, prima gli italiani e i loro voti?'.
Insomma, la considerazione di ugly, ma anche di parca, mi sembrano non pertinenti. Poi di certo chi vota si tiene le conseguenza di chi ha votato, non solo chi vota Salvini, ma anche chi vota Minniti.
La proposta di ugly poi mi troverebbe d'accordo anche in parte, ma penso manchi il punto principale, e cioe' che certi fenomeni possono essere limitati, non controllati. Le emergenze ci saranno comunque e a quelle spesso si fa fronte. E' chiaro che si potrebbe intervenire per limitare un fenomeno in cui le migrazioni illegali e pericolose sono addirittura favorite da quello che e' addirittura un business dell'accoglienza. Ma questo non significa che tutto sia regolamentabile.
E siccome non lo e' affatto, ben diversa e' la responsabilita' di chi non realizza un insieme complesso di riforme indirizzato alla soluzione meno peggiore, e di chi semplicemente decide di far morire qualcuno che sarebbe salvato da un'azione semplicissima.
E' evidente che io possa preferire di affidare io miei soldi ad una associazione benefica (magari anche di piu') e lasciar morire di fame e stenti dieci persone sulla soglia di casa mia mentre banchetto a caviale e champagne, oppure posso fare l'opposto. Gli effetti sull'umanita' sono gli stessi, le azioni morali sono diverse.
Presupporre che la morale si basi sulle conseguenze a lungo termine delle buone azioni, significa dare per scontato quello che non lo e' per la maggioranza delle persone e la meta' dei filosofi morali.
Non lo e' nemmeno a livello legale. La responsabilita' di un paese nelle proprie acque territoriali o sul proprio territorio non e' la stessa che dalla parte opposta del globo. In particolare non lo e' per l'Italia. Politicamente, sarebbe del tutto assurdo, se passasse una legge per cui chi non e' italiano e si presenta moribondo al pronto soccorso di Milano non debba essere aiutato, dire 'eh vabbe', se l'Italia volesse potrebbe dare 3 miliardi di euro agli ospedali di Bangalore'.
In morale e' abbastanza normale considerare il motivo per cui si fa una certa azione. Credete veramente che il motivo qui sia 'cosi' le barche non arriveranno piu' e anche tutti i migranti staranno meglio' oppure 'ma chi se ne fotte, prima gli italiani e i loro voti?'.
Insomma, la considerazione di ugly, ma anche di parca, mi sembrano non pertinenti. Poi di certo chi vota si tiene le conseguenza di chi ha votato, non solo chi vota Salvini, ma anche chi vota Minniti.
La proposta di ugly poi mi troverebbe d'accordo anche in parte, ma penso manchi il punto principale, e cioe' che certi fenomeni possono essere limitati, non controllati. Le emergenze ci saranno comunque e a quelle spesso si fa fronte. E' chiaro che si potrebbe intervenire per limitare un fenomeno in cui le migrazioni illegali e pericolose sono addirittura favorite da quello che e' addirittura un business dell'accoglienza. Ma questo non significa che tutto sia regolamentabile.
E siccome non lo e' affatto, ben diversa e' la responsabilita' di chi non realizza un insieme complesso di riforme indirizzato alla soluzione meno peggiore, e di chi semplicemente decide di far morire qualcuno che sarebbe salvato da un'azione semplicissima.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il politicamente corretto
A Salvini che gliene importa di quote e visti.
I suoi elettori non vogliono altri negri. Sia che svacchino su panchine puntualmente rimosse, sia che lavorino e versino contributi che per quei trogloditi non ci occorre che lo facciano.
A breve una bella legge sulla legittima difesa e saremo a posto.
I suoi elettori non vogliono altri negri. Sia che svacchino su panchine puntualmente rimosse, sia che lavorino e versino contributi che per quei trogloditi non ci occorre che lo facciano.
A breve una bella legge sulla legittima difesa e saremo a posto.
Lo voglio rivedere, Fabio
Re: Il politicamente corretto
Da La Stampa
Kipling “colonialista e razzista”, gli studenti cancellano la poesia “If” nell’università di Manchester
«Razzista» e cantore del colonialismo imperiale britannico. È senz’appello la `sentenza´ emessa contro Rudyard Kipling a oltre un secolo di distanza dal collettivo di studenti che nelle scorse ore ha sfregiato il testo dei versi forse più celebri del poeta vittoriano, quelli di “If”, affissi nel campus dell’università di Manchester.
L’iniziativa è stata decisa e rivendicata dalla Student Union, in rappresentanza degli studenti neri e asiatici, i cui leader hanno cancellato con un blitz le parole di “If”, scritte da Kipling nel 1895. E le hanno sostituite con il testo di “Still I rise”, inno alla «storia degli oppressi» dalla poetessa afroamericana Maya Angelou.
Riddi Viswanathan, responsabile del dossier diversità nella Union, ha bollato la scelta di Kipling come «completamente inappropriata» per la Gran Bretagna di oggi, tanto meno sul muro di un edificio studentesco appena restaurato e intitolato all’attivista anti-apartheid sudafricano Steve Biko. I vertici della Manchester University hanno parlato di «un’iniziativa autonoma» degli studenti, evitando giudizi.
Ci sono state proteste simili in altre università del Regno Unito. Nel 2015 gli studenti dell’Università di Oxford hanno organizzato una campagna per rimuovere una statua del magnate minerario del XIX secolo e imperialista Cecil Rhodes. L’anno scorso studenti di Bristol hanno iniziato una campagna per rinominare l’edificio del Memorial Wills finanziata da Henry Overton Wills III appartenente a una famiglia che ha sfruttato la schiavitù nel business del tabacco.
Da BBC
Students have defaced a mural featuring Rudyard Kipling's If in a stand against his "racist" work.
The author's 1895 poem was painted on a wall of Manchester University's newly renovated union building.
But student leaders erased the work, replacing it with a piece by Maya Angelou in a bid to reverse "black and brown voices" being written out of history.
The union has apologised for failing to consult students on its choice of poem.
Riddi Viswanathan, student union diversity officer, said elected members representing students felt Kipling was "not in line with our values", singling out his poem The White Man's Burden.
"It's important for us to represent the voices of black and brown students, which is why we felt Rudyard Kipling's poem was completely inappropriate," she said.
But Jan Montefiore, professor emeritus of 20th Century literature at Kent University and author of a 2007 book on Kipling, said it was "terribly crude and simplistic to dismiss Kipling as a racist".
If was painted on the wall of the Leaders Lounge after being commissioned by permanent union staff as part of renovations to the building, which is named after South African anti-apartheid campaigner Steve Biko.
The work was painted white on 13 July before being replaced with Angelou's Still I Rise, which was chosen by the union's executive committee, on 16 July.
Sara Khan, liberation and access officer at the union, wrote on Facebook that Kipling's "racist" work supported the role of the British Empire and Angelou's poem was chosen as a "reclamation of history by those who have been oppressed by the likes of Kipling for so many centuries".
Kipling was born in India in 1865 and worked as a journalist while he wrote many of his early works, which included The Jungle Book, published in 1894.
In 1907, he became the first English-language writer to receive the Nobel Prize for Literature.
Ovviamente, se fossimo nel topic "non c'è limite al peggio", e se ad essere cancellato fosse stato un testo di Brecht, o Garcia Marquez, si potrebbe dire che i vandali erano fascisti, e l'autorità, che pallidamente si scusa con questi per non averli consultati (si tratta, tutto sommato, di iniziativa autonoma) quantomeno di essere debole nei confronti della barbaria, se non connivente, e che il rigurgito fascista ci inghiottirà tutti nel maelstrom del degrado.
Ma Kipling (che, oltre ad essere un genio, diede all'Inghilterra un figlio poco più giovane dei ragazzi dello union diversity officer nella battaglia di Loos) è più grande della miseria, per cui possiamo tranquillamente dire che si tratta di ragazzi volonterosi e molto stupidi, e di istituzioni prudenti.
Kipling “colonialista e razzista”, gli studenti cancellano la poesia “If” nell’università di Manchester
«Razzista» e cantore del colonialismo imperiale britannico. È senz’appello la `sentenza´ emessa contro Rudyard Kipling a oltre un secolo di distanza dal collettivo di studenti che nelle scorse ore ha sfregiato il testo dei versi forse più celebri del poeta vittoriano, quelli di “If”, affissi nel campus dell’università di Manchester.
L’iniziativa è stata decisa e rivendicata dalla Student Union, in rappresentanza degli studenti neri e asiatici, i cui leader hanno cancellato con un blitz le parole di “If”, scritte da Kipling nel 1895. E le hanno sostituite con il testo di “Still I rise”, inno alla «storia degli oppressi» dalla poetessa afroamericana Maya Angelou.
Riddi Viswanathan, responsabile del dossier diversità nella Union, ha bollato la scelta di Kipling come «completamente inappropriata» per la Gran Bretagna di oggi, tanto meno sul muro di un edificio studentesco appena restaurato e intitolato all’attivista anti-apartheid sudafricano Steve Biko. I vertici della Manchester University hanno parlato di «un’iniziativa autonoma» degli studenti, evitando giudizi.
Ci sono state proteste simili in altre università del Regno Unito. Nel 2015 gli studenti dell’Università di Oxford hanno organizzato una campagna per rimuovere una statua del magnate minerario del XIX secolo e imperialista Cecil Rhodes. L’anno scorso studenti di Bristol hanno iniziato una campagna per rinominare l’edificio del Memorial Wills finanziata da Henry Overton Wills III appartenente a una famiglia che ha sfruttato la schiavitù nel business del tabacco.
Da BBC
Students have defaced a mural featuring Rudyard Kipling's If in a stand against his "racist" work.
The author's 1895 poem was painted on a wall of Manchester University's newly renovated union building.
But student leaders erased the work, replacing it with a piece by Maya Angelou in a bid to reverse "black and brown voices" being written out of history.
The union has apologised for failing to consult students on its choice of poem.
Riddi Viswanathan, student union diversity officer, said elected members representing students felt Kipling was "not in line with our values", singling out his poem The White Man's Burden.
"It's important for us to represent the voices of black and brown students, which is why we felt Rudyard Kipling's poem was completely inappropriate," she said.
But Jan Montefiore, professor emeritus of 20th Century literature at Kent University and author of a 2007 book on Kipling, said it was "terribly crude and simplistic to dismiss Kipling as a racist".
If was painted on the wall of the Leaders Lounge after being commissioned by permanent union staff as part of renovations to the building, which is named after South African anti-apartheid campaigner Steve Biko.
The work was painted white on 13 July before being replaced with Angelou's Still I Rise, which was chosen by the union's executive committee, on 16 July.
Sara Khan, liberation and access officer at the union, wrote on Facebook that Kipling's "racist" work supported the role of the British Empire and Angelou's poem was chosen as a "reclamation of history by those who have been oppressed by the likes of Kipling for so many centuries".
Kipling was born in India in 1865 and worked as a journalist while he wrote many of his early works, which included The Jungle Book, published in 1894.
In 1907, he became the first English-language writer to receive the Nobel Prize for Literature.
Ovviamente, se fossimo nel topic "non c'è limite al peggio", e se ad essere cancellato fosse stato un testo di Brecht, o Garcia Marquez, si potrebbe dire che i vandali erano fascisti, e l'autorità, che pallidamente si scusa con questi per non averli consultati (si tratta, tutto sommato, di iniziativa autonoma) quantomeno di essere debole nei confronti della barbaria, se non connivente, e che il rigurgito fascista ci inghiottirà tutti nel maelstrom del degrado.
Ma Kipling (che, oltre ad essere un genio, diede all'Inghilterra un figlio poco più giovane dei ragazzi dello union diversity officer nella battaglia di Loos) è più grande della miseria, per cui possiamo tranquillamente dire che si tratta di ragazzi volonterosi e molto stupidi, e di istituzioni prudenti.