Il servizio di leva
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Re: Il servizio di leva
Possibilità può anche avere altri significati: se uno fa l’universita Poi la pratica da avvocato, poi l’esame poi lavora in uno studio non ha la possibilità di girare il mondo, magari pur avendo più soldi.
Andare a Londra ti da tanto a costo e rischio quasi zero, male che vada con 20 euro Ryanair torni a casa.
Comodo. Si, ma perché cercare lo scomodo?
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Comodo. Si, ma perché cercare lo scomodo?
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Re: Il servizio di leva
Già.alessandro ha scritto:Comodo. Si, ma perché cercare lo scomodo?
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il servizio di leva
Mah...forse perché è più utile e formativo. La comodità massima è, appunto, restare a casa propria allora.Ma comunque oh, che vadano pure tutti nei bar di Londra, che me ne frega poi a me.alessandro ha scritto:Possibilità può anche avere altri significati: se uno fa l’universita Poi la pratica da avvocato, poi l’esame poi lavora in uno studio non ha la possibilità di girare il mondo, magari pur avendo più soldi.
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Re: Il servizio di leva
Andare nel bar di Londra è una giusta via di mezzochiaky ha scritto:Mah...forse perché è più utile e formativo. La comodità massima è, appunto, restare a casa propria allora.Ma comunque oh, che vadano pure tutti nei bar di Londra, che me ne frega poi a me.alessandro ha scritto:Possibilità può anche avere altri significati: se uno fa l’universita Poi la pratica da avvocato, poi l’esame poi lavora in uno studio non ha la possibilità di girare il mondo, magari pur avendo più soldi.
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Re: Il servizio di leva
Dai, ci vado anche io quasi quasi. Tanto so tutti italiani, sia i colleghi che i clienti.alessandro ha scritto:Andare nel bar di Londra è una giusta via di mezzochiaky ha scritto:Mah...forse perché è più utile e formativo. La comodità massima è, appunto, restare a casa propria allora.Ma comunque oh, che vadano pure tutti nei bar di Londra, che me ne frega poi a me.alessandro ha scritto:Possibilità può anche avere altri significati: se uno fa l’universita Poi la pratica da avvocato, poi l’esame poi lavora in uno studio non ha la possibilità di girare il mondo, magari pur avendo più soldi.
Andare a Londra ti da tanto a costo e rischio quasi zero, male che vada con 20 euro Ryanair torni a casa.
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Mi sentirei come a Gatteo mare.
Ah già...non c'è il mare..peccato.
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Re: Il servizio di leva
Londra è particolare, se vai a Parigi vai in Francia (che già non è male) ma se vai a Londra non vai davvero in Inghilterra, è un posto a parte. Io ci ho vissuto per due anni.chiaky ha scritto:Dai, ci vado anche io quasi quasi. Tanto so tutti italiani, sia i colleghi che i clienti.alessandro ha scritto:Andare nel bar di Londra è una giusta via di mezzochiaky ha scritto: Mah...forse perché è più utile e formativo. La comodità massima è, appunto, restare a casa propria allora.Ma comunque oh, che vadano pure tutti nei bar di Londra, che me ne frega poi a me.
Mi sentirei come a Gatteo mare.
Ah già...non c'è il mare..peccato.
Non è che la vita sia così comoda, il barista italiano finisce a vivere in zona 3 o 4 a 20/30km dal centro e passa ore in treno o metro.
Però ci sono tante opportunità, ad esempio avevo conosciuto un ragazzo italiano che era diventato “fotografo teatrale”, lavorava nelle produzioni del West End (e trombava come un riccio, tra attrici e ballerine... ). A Roma se la tua famiglia non è già in quel mondo sarebbe impensabile.
Poi impari l’inglese bene, che nella vita serve sempre. Anche Berlino dicono sia un posto interessante negli ultimi anni ma lo scoglio del tedesco è notevole.
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Re: Il servizio di leva
Un mio cugino, di tre anni piu' grande, lo fecero rivedibile e lo presero l'anno successivo.
Quindi non mi facevo illusioni nonostante la mia magrezza, 1,77 per 50 kg!
Fortunatamente per la mia classe eravamo in sovrannumero e quindi mi congedarono immediatamente al secondo giorno.
Non ho fatto nemmeno i quiz...
Quindi non mi facevo illusioni nonostante la mia magrezza, 1,77 per 50 kg!
Fortunatamente per la mia classe eravamo in sovrannumero e quindi mi congedarono immediatamente al secondo giorno.
Non ho fatto nemmeno i quiz...
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: Il servizio di leva
Tolto che non sto in Giappone e faccio un lavoro diverso dal tuo, per il resto abbiamo avuto esperienze di vita quasi identiche.chiaky ha scritto:Ma guarda che parli con uno che ha sempre avuto le pezze al culo. mio padre è stato costretto a chiudere il negozio 5 anni prima della pensione e i due soldi da parte sono andati tutti persi, in un momento in cui io ancora studiavo. Quindi possibilità economiche zero. Di nostro, la mia famiglia possiede solo la casa dove abita mia madre. Soldi in banca di mia madre 2.000 euro. Ho fatto tutto da solo. Lavoravo..i lavori più umili e disparati, e studiavo. Anche al conservatorio, assieme agli altri studi e ai vari lavoretti. i viaggi li ho fatti all'avventura, poi ho scelto posti complessi dove non avrei potuto cadere nella solita storia del giro amici italiani-locali italiani... troppo facile, piuttosto me ne sarei stato a casa. Anche il lavoro nello spettacolo non mi ha mica dato chissà quale agiatezza. Non ho né casa, né auto, né moto. Pago un affitto in una casa di 60 mq. Ho qualche soldino da parte, soldi che spenderò totalmente al momento in cui mia madre verrà a mancare, per riscattare la casa (ho bisogno di una casa in Romagna, dove penso di vivere una volta in pensione, quando non sono in Giappone, e devo pagare la metà del suo valore amia sorella..questa cosa mi manderà al verde totalmente).
Insomma, io sono un quasi indigente e la mia famiglia pure peggio, quindi non credere mica di rivolgerti a chissà chi...ok lavoro nello spettacolo ma in teatro si guadagna come a lavorare in ufficio, non lavoro mica in tv o al cinema...
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Re: Il servizio di leva
Te lo ripeto, alla fine vi troverete bene voi due. Tu allo Sferisterio e lui convertito al Death metal.NK7 ha scritto:Tolto che non sto in Giappone e faccio un lavoro diverso dal tuo, per il resto abbiamo avuto esperienze di vita quasi identiche.chiaky ha scritto:Ma guarda che parli con uno che ha sempre avuto le pezze al culo. mio padre è stato costretto a chiudere il negozio 5 anni prima della pensione e i due soldi da parte sono andati tutti persi, in un momento in cui io ancora studiavo. Quindi possibilità economiche zero. Di nostro, la mia famiglia possiede solo la casa dove abita mia madre. Soldi in banca di mia madre 2.000 euro. Ho fatto tutto da solo. Lavoravo..i lavori più umili e disparati, e studiavo. Anche al conservatorio, assieme agli altri studi e ai vari lavoretti. i viaggi li ho fatti all'avventura, poi ho scelto posti complessi dove non avrei potuto cadere nella solita storia del giro amici italiani-locali italiani... troppo facile, piuttosto me ne sarei stato a casa. Anche il lavoro nello spettacolo non mi ha mica dato chissà quale agiatezza. Non ho né casa, né auto, né moto. Pago un affitto in una casa di 60 mq. Ho qualche soldino da parte, soldi che spenderò totalmente al momento in cui mia madre verrà a mancare, per riscattare la casa (ho bisogno di una casa in Romagna, dove penso di vivere una volta in pensione, quando non sono in Giappone, e devo pagare la metà del suo valore amia sorella..questa cosa mi manderà al verde totalmente).
Insomma, io sono un quasi indigente e la mia famiglia pure peggio, quindi non credere mica di rivolgerti a chissà chi...ok lavoro nello spettacolo ma in teatro si guadagna come a lavorare in ufficio, non lavoro mica in tv o al cinema...
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il servizio di leva
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Re: Il servizio di leva
A me, stesso motivo, fecero rivedibile due volte. Quindi non mi presero. Pero' mi dissero alla fine della seconda volta 'in teoria potrai dover fare altre visite per i prossimi dieci anni. In piu', se al livello piu' basso di rivedibilita', quindi se viene una guerra e servono molti soldati sarai il primo a essere chiamato a non aver fatto il militare. 'Alga ha scritto:Un mio cugino, di tre anni piu' grande, lo fecero rivedibile e lo presero l'anno successivo.
Quindi non mi facevo illusioni nonostante la mia magrezza, 1,77 per 50 kg!
Fortunatamente per la mia classe eravamo in sovrannumero e quindi mi congedarono immediatamente al secondo giorno.
Non ho fatto nemmeno i quiz...
Non scherzo eh
I quiz fatti, ovviamente centinaia di battute sul non essere ricchione e amare i fiori.
Che disagio i maschi, mamma mia...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il servizio di leva
Finora ho letto bene o male testimonianze tutto sommato edificanti (probabilmente perché una buona parte ha optato per il servizio civile) tranne direi le agghiaccianti condizioni igieniche del gradito torrenziale post di Wallace.
Nessuno che invece ha assistito a episodi di nonnismo spinto e/o altro di non troppo gradevole, per usare una litote?
Ormai tanti anni fa mi han raccontato aneddoti di "scherzi" pesantucci oltre a soggetti un po' più fragili usciti provati dall'esperienza del militare qualcuno addirittura suicida o comunque con strascichi psicologici non indifferenti.
Nessuno che invece ha assistito a episodi di nonnismo spinto e/o altro di non troppo gradevole, per usare una litote?
Ormai tanti anni fa mi han raccontato aneddoti di "scherzi" pesantucci oltre a soggetti un po' più fragili usciti provati dall'esperienza del militare qualcuno addirittura suicida o comunque con strascichi psicologici non indifferenti.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Il servizio di leva
di nonnismo so solo che provarono a bullizzare mio padre a foggia testandolo a braccio di ferro...
ma il ras della camerata fece male i suo conti. il non ancora vecchio orso era "leggermente" allenato e imitò giovanni di aldo e giovanni e giacomo spazzando via lo stolto
ma il ras della camerata fece male i suo conti. il non ancora vecchio orso era "leggermente" allenato e imitò giovanni di aldo e giovanni e giacomo spazzando via lo stolto
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Re: Il servizio di leva
Servizio civile, a casa, in un centro diurno della ASL per disabili di ogni età, prevalentemente con problemi relazionali ma anche fisici. Collaboravo con gli educatori ed ero l'accompagnatore sul pullmino che li andava a prendere e li riportava a casa. Sorvolo sui momenti di commozione in cui mi sono congedato da loro. Però ci sono anche tornato per un piccolo rinfresco dopo la laurea (non avevo ancora finito gli studi, me l'ero presa comoda).
Re: Il servizio di leva
Nonnismo... io per fortuna non ho fatto il militare, ma ho un amico che ha fatto un anno in marina a La Spezia e quando e' tornato non era piu' lo stesso, il suo carattere era diventato scuro ed ombroso, era visibilmente depresso. Non ha mai detto se c'entrasse il nonnismo o no.
La cosa peculiare e' che ai tempi era un buon pugile dilettante, categoria pesi medi, quindi non esattamente il tipo di persona che ti aspetteresti debba soffrire il nonnismo piu' di tanto. Ma forse essere in grado di difendersi potrebbe aver reso le cose peggiori, non so.
Comunque se avessi figli, vivessi in Italia e tornasse la leva obbligatoria piuttosto di mandarceli li farei emigrare, (che tanto poi il lavoro ormai comunque si trova all'estero, tanto vale che emigrino prima) e non sto scherzando.
La cosa peculiare e' che ai tempi era un buon pugile dilettante, categoria pesi medi, quindi non esattamente il tipo di persona che ti aspetteresti debba soffrire il nonnismo piu' di tanto. Ma forse essere in grado di difendersi potrebbe aver reso le cose peggiori, non so.
Comunque se avessi figli, vivessi in Italia e tornasse la leva obbligatoria piuttosto di mandarceli li farei emigrare, (che tanto poi il lavoro ormai comunque si trova all'estero, tanto vale che emigrino prima) e non sto scherzando.
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Re: Il servizio di leva
Io penso che se per ipotesi non ci fosse stato il servizio civile mi sarei dichiarato renitente e avrei affrontato il carcere, se necessario. In galera qualche personaggio simpatico si finisce per conoscerlo alla fine. Certo anche lì non sei al riparo da fenomeni di nonnismo però tra galeotti e ducetti mi schiero sempre dalla parte dei primi, a pelle e per principio.
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Re: Il servizio di leva
Non sai quello che dici. Il carcere e' peggio.NK7 ha scritto:Io penso che se per ipotesi non ci fosse stato il servizio civile mi sarei dichiarato renitente e avrei affrontato il carcere, se necessario. In galera qualche personaggio simpatico si finisce per conoscerlo alla fine. Certo anche lì non sei al riparo da fenomeni di nonnismo però tra galeotti e ducetti mi schiero sempre dalla parte dei primi, a pelle e per principio.
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Re: Il servizio di leva
Può darsi, fortunatamente non ho provato né l'uno né l'altro. So però che lego molto più facilmente con i poco di buono che con le divise
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Re: Il servizio di leva
Ci sono divise anche in carcere, eh...NK7 ha scritto:Può darsi, fortunatamente non ho provato né l'uno né l'altro. So però che lego molto più facilmente con i poco di buono che con le divise
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Re: Il servizio di leva
Sì ma boh, magari qualche spacciatorucolo con cui socializzare lo avrei trovato in caserma chi ci trovavi di solito? Giovani scassaminchia per lo più. Io già mal tolleravo i compagni di scuola per sei ore al giorno, figurati la stessa gente 24 su 24 con il bonus di dover star lì a far marce, alzabandiera, guardie e sciocchezze inutili di quel tipo agli ordini di qualche altro scassatorrone. In galera avrei letto qualche libro se non altro. Poi certo, discorsi campati sul se. Potresti benissimo aver ragione tu eh, magari sarebbe stata un'odissea.
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Re: Il servizio di leva
Magari incontravi Chiaky, dentro per (false) accuse di molestie da parte di una corista classica, e avresti avuto il suo grammofono e Schubert di compagnia per tutto il periodo in cui avresti visto il sole a scacchi.NK7 ha scritto:Sì ma boh, magari qualche spacciatorucolo con cui socializzare lo avrei trovato in caserma chi ci trovavi di solito? Giovani scassaminchia per lo più. Io già mal tolleravo i compagni di scuola per sei ore al giorno, figurati la stessa gente 24 su 24 con il bonus di dover star lì a far marce, alzabandiera, guardie e sciocchezze inutili di quel tipo agli ordini di qualche altro scassatorrone. In galera avrei letto qualche libro se non altro. Poi certo, discorsi campati sul se. Potresti benissimo aver ragione tu eh, magari sarebbe stata un'odissea.
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Re: Il servizio di leva
Piccolo "nanetto": quando ero un pischello passavo ore a palleggiare (tennis) contro il muro di cinta di un carcere. Finche' i detenuti non si lamentarono ufficialmente per il rumore della pallina e mi imposero di smetterla.
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Re: Il servizio di leva
Johnny Rex ha scritto:Magari incontravi Chiaky, dentro per (false) accuse di molestie da parte di una corista classica, e avresti avuto il suo grammofono e Schubert di compagnia per tutto il periodo in cui avresti visto il sole a scacchi.NK7 ha scritto:Sì ma boh, magari qualche spacciatorucolo con cui socializzare lo avrei trovato in caserma chi ci trovavi di solito? Giovani scassaminchia per lo più. Io già mal tolleravo i compagni di scuola per sei ore al giorno, figurati la stessa gente 24 su 24 con il bonus di dover star lì a far marce, alzabandiera, guardie e sciocchezze inutili di quel tipo agli ordini di qualche altro scassatorrone. In galera avrei letto qualche libro se non altro. Poi certo, discorsi campati sul se. Potresti benissimo aver ragione tu eh, magari sarebbe stata un'odissea.
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Re: Il servizio di leva
Johnny Rex ha scritto:Magari incontravi Chiaky, dentro per (false) accuse di molestie da parte di una corista classica, e avresti avuto il suo grammofono e Schubert di compagnia per tutto il periodo in cui avresti visto il sole a scacchi.NK7 ha scritto:Sì ma boh, magari qualche spacciatorucolo con cui socializzare lo avrei trovato in caserma chi ci trovavi di solito? Giovani scassaminchia per lo più. Io già mal tolleravo i compagni di scuola per sei ore al giorno, figurati la stessa gente 24 su 24 con il bonus di dover star lì a far marce, alzabandiera, guardie e sciocchezze inutili di quel tipo agli ordini di qualche altro scassatorrone. In galera avrei letto qualche libro se non altro. Poi certo, discorsi campati sul se. Potresti benissimo aver ragione tu eh, magari sarebbe stata un'odissea.
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ma chiaky è una brava persona, io e i compagni di cella gli avremmo requisito con le buone il giradischi e pompato Slayer fino allo sfinimento
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Re: Il servizio di leva
Nonnismo: un amico coetaneo ne ha passate di tutti i colori, una notte gli hanno sollevato la branda con lui sopra che dormiva e lo hanno portato sotto le docce, un altro ha passato tutto il militare in psichiatria a milano poi congedato o in carcere per rissa. In camera con lui c’era Superman, con mantello e si spostava come Superman con il pugno avanti ma non volava. Poi stava in piedi sul tavolo guardandosi attorno.
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Re: Il servizio di leva
Ecco...questo è nonnismoNK7 ha scritto:Johnny Rex ha scritto:Magari incontravi Chiaky, dentro per (false) accuse di molestie da parte di una corista classica, e avresti avuto il suo grammofono e Schubert di compagnia per tutto il periodo in cui avresti visto il sole a scacchi.NK7 ha scritto:Sì ma boh, magari qualche spacciatorucolo con cui socializzare lo avrei trovato in caserma chi ci trovavi di solito? Giovani scassaminchia per lo più. Io già mal tolleravo i compagni di scuola per sei ore al giorno, figurati la stessa gente 24 su 24 con il bonus di dover star lì a far marce, alzabandiera, guardie e sciocchezze inutili di quel tipo agli ordini di qualche altro scassatorrone. In galera avrei letto qualche libro se non altro. Poi certo, discorsi campati sul se. Potresti benissimo aver ragione tu eh, magari sarebbe stata un'odissea.
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ma chiaky è una brava persona, io e i compagni di cella gli avremmo requisito con le buone il giradischi e pompato Slayer fino allo sfinimento
Vergogna!
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Re: Il servizio di leva
Come detto nel mio caso lo scandalo nonnismo emerso in quel periodo ha inasprito giustamente i controlli e quindi limitato i fenomeni, fortunatamente.
Non ho assistito a cose pesanti ma le tradizioni del nonnismo c'erano ed alcune erano veramente assurde
Ho un ricordo...
Arrivo nella caserma il primo giorno dopo la settimana di reclutamento a Udine...entro timoroso e con aria circospetta nello spaccio (lo chiamano così, non so perchè non bar ). Non conosco nessuno e mi avvicino ad un tavolo a caso, forse mi appoggio solamente, non so neanche se mi sono seduto.
Subito arriva un militare che mi dice una cosa tipo "attento che ti scotti"
Lo guardo stranito, mi allontano un attimo e cerco di capire cosa intendeva e se ho capito bene...dopo poco arriva una buona anima che mi spiega che quel tavolo, il primo, era di uso esclusivo dei nonni ed era il caso di girare alla larga
Non ho assistito a cose pesanti ma le tradizioni del nonnismo c'erano ed alcune erano veramente assurde
Ho un ricordo...
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Subito arriva un militare che mi dice una cosa tipo "attento che ti scotti"
Lo guardo stranito, mi allontano un attimo e cerco di capire cosa intendeva e se ho capito bene...dopo poco arriva una buona anima che mi spiega che quel tavolo, il primo, era di uso esclusivo dei nonni ed era il caso di girare alla larga
Re: Il servizio di leva
Avrebbero dovuto dirlo anche a Rafa quella volta del piatto al ristorante...maxredo ha scritto:Subito arriva un militare che mi dice una cosa tipo "attento che ti scotti"
Almeno tu sei stato avvisato.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il servizio di leva
tu ovviamente ti sei seduto li' noncurante con un'aria tipo Terence Hill mangiando fagioli.maxredo ha scritto:Come detto nel mio caso lo scandalo nonnismo emerso in quel periodo ha inasprito giustamente i controlli e quindi limitato i fenomeni, fortunatamente.
Non ho assistito a cose pesanti ma le tradizioni del nonnismo c'erano ed alcune erano veramente assurde
Ho un ricordo...
Arrivo nella caserma il primo giorno dopo la settimana di reclutamento a Udine...entro timoroso e con aria circospetta nello spaccio (lo chiamano così, non so perchè non bar ). Non conosco nessuno e mi avvicino ad un tavolo a caso, forse mi appoggio solamente, non so neanche se mi sono seduto.
Subito arriva un militare che mi dice una cosa tipo "attento che ti scotti"
Lo guardo stranito, mi allontano un attimo e cerco di capire cosa intendeva e se ho capito bene...dopo poco arriva una buona anima che mi spiega che quel tavolo, il primo, era di uso esclusivo dei nonni ed era il caso di girare alla larga
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: Il servizio di leva
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il servizio di leva
Fui soldato di truppa nella brigata Granatieri, dapprima al car di Orvieto (fra gli ultimissimi scaglioni prima della chiusura per i troppi tentativi di suicidio) e in seguito al reparto di Roma. L’incarico fu cannoniere di carro armato, verso la fine fui cooptato pure in maggiorità.
Fu sostanzialmente un anno di transizione fra il periodo degli studi e quello del lavoro.
Fu sostanzialmente un anno di transizione fra il periodo degli studi e quello del lavoro.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
(Albornoz)
el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
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Re: Il servizio di leva
Meeeeenghia.gianlu ha scritto:Fui soldato di truppa nella brigata Granatieri, dapprima al car di Orvieto (fra gli ultimissimi scaglioni prima della chiusura per i troppi tentativi di suicidio) e in seguito al reparto di Roma. L’incarico fu cannoniere di carro armato, verso la fine fui cooptato pure in maggiorità.
Fu sostanzialmente un anno di transizione fra il periodo degli studi e quello del lavoro.
Hai racconti specifici che potrebbero farci capire meglio come mai non pochi siano giunti a tale estrema decisione?
Che poi un diciottenne o giù di lì sia emotivamente più fragile, meno resiliente e temprato alla vita, ok, però tentare il suicidio è pur sempre un gesto fortissimo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: Il servizio di leva
Il suicidio e' sempre stato legato ai servizi di leva nel mondo, ma anche al servizio come militare in guerre e cosi' via.
Ovviamente colpira' i piu' fragili, ma insomma, non si tratta di essere temprato nella vita cercando di fare cose giuste, si tratta di cercare di fare cose sbagliate in un ambiente di principi ancora piu' sbagliati, diciamo che e' anche normale che qualcuno si suicidi.
Ovviamente colpira' i piu' fragili, ma insomma, non si tratta di essere temprato nella vita cercando di fare cose giuste, si tratta di cercare di fare cose sbagliate in un ambiente di principi ancora piu' sbagliati, diciamo che e' anche normale che qualcuno si suicidi.
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Re: Il servizio di leva
Un tentativo (riuscito) di suicidio avvenne nel 1995: una recluta arrivata due giorni prima si gettò nella notte dalla finestra dei servizi igienici del piano superiore (non c'erano piantoni nelle immediate vicinanze). La famiglia non credette all'ipotesi del suicidio formulata dal magistrato dopo aver sentito il medico, il comandante ecc.Monheim ha scritto:Meeeeenghia.gianlu ha scritto:Fui soldato di truppa nella brigata Granatieri, dapprima al car di Orvieto (fra gli ultimissimi scaglioni prima della chiusura per i troppi tentativi di suicidio) e in seguito al reparto di Roma. L’incarico fu cannoniere di carro armato, verso la fine fui cooptato pure in maggiorità.
Fu sostanzialmente un anno di transizione fra il periodo degli studi e quello del lavoro.
Hai racconti specifici che potrebbero farci capire meglio come mai non pochi siano giunti a tale estrema decisione?
Che poi un diciottenne o giù di lì sia emotivamente più fragile, meno resiliente e temprato alla vita, ok, però tentare il suicidio è pur sempre un gesto fortissimo.
Cominciò pertanto una contesa giudiziaria e quel piano rimase per anni sigillato, il che probabilmente contribuì a far sì che il car della brigata venne spostato da Orvieto a Sulmona nel 1997, cinque anni prima della chiusura definitiva.
Altro non so anche perché in un car era ben difficile reperire notizie sul passato della caserma (non solo relativamente agli episodi più brutti) data l'alta turnazione di reclute e ufficiali.
« Ci vorrebbe un lavoro a parte per star dietro a tutte le balle che si scrivono »
(Albornoz)
el saòn no’l sa gnente, l’inteligente el sa poco, l’ignorante el sa tanto, el mona el sa tuto!
(Albornoz)
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Re: Il servizio di leva
Grazie alla segnalazione di Monheim, e visto che il discorso vi era caduto da un'altra parte, porto anche la mia esperienza.
191° corso VAM (Vigilanza Aeronautica Militare) , partito a settembre 1988 per Viterbo, due mesi lì (il primo era il classico addestramento reclute, il secondo una teorica specializzazione), poi il trasferimento a Montichiari.
I due periodi si possono comunque considerare come due sport diversi: a Viterbo si era tutti "uguali", si passava gran parte del tempo a marciare, intramezzato da qualche altra attività.
A Montichiari invece l'effettiva operatività (eravamo divisi in tre squadre più o meno fisse che ruotavano nel servizio di guardia h24, con i turni distribuiti tra i componenti, 2/3 ore di guardia e 4/3 di riposo).
Non sono per nulla militarista, e a posteriori ritengo che il servizio civile avrebbe sicuramente dato un valore diverso all'anno trascorso (ma erano gli anni '80, disimpegno, vacuità, e io ahimè non mi sottraevo allo spirito), ma lo ricordo comunque con moderato piacere.
Sicuramente non lo riterrei formativo, ma allo stesso tempo non ho subito quegli effetti tristemente spiacevoli anche qui ricordati.
Il nonnismo era veramente all'acqua di rose, complice anche il fatto che a ogni fine turno seguiva permesso di uscita, che per i corsi anziani valeva quasi sempre per tutte le 48 ore che separavano da quello successivo, la vita di caserma vera e propria era così limitata a "burbe" e poco più, venendo quindi meno anche l'occasione.
Durante il servizio di guardia invece c'era comunque sempre la vigilanza dei sotto-ufficiali, ma alla fine a tutti interessava solo arrivare a farsi dare il cambio.
Al massimo ricordo qualche branda da preparare, più i classici servizi destinati ai novizi, quali pulizie, raccolta ordini per lo spaccio (il bar) e relativa consegna.
Personalmente ho un po' sofferto il periodo iniziale, visto l'arrivo in pieno inverno, in un luogo che alle temperature rigide aggiungeva una nebbia perenne.
Doversi abituare al ritmo riposa/vigila è stato un po' più duro, visto la situazione climatica (ricordo alcuni turni notturni appollaiato su un seggiolino a -14°C, talmente intabarrato da sembrare l'omino Michelin)
Passato questo tutto è stato più semplice, con gli ultimi mesi che praticamente erano diventati una vacanza (prendevo il treno, trascorrevo la giornata accompagnando gli altri alle varie postazioni in occasione dei cambi turno, e me ne ritornavo poi a casa per i due giorni successivi).
Con alcuni colleghi siamo rimasti in contatto sia dopo il congedo che anche recentemente via social, eravamo addirittura in confidenza con un paio di sotto-ufficiali di carriera piuttosto alla mano, tanto da averli invitati alla nostra cena conclusiva.
191° corso VAM (Vigilanza Aeronautica Militare) , partito a settembre 1988 per Viterbo, due mesi lì (il primo era il classico addestramento reclute, il secondo una teorica specializzazione), poi il trasferimento a Montichiari.
I due periodi si possono comunque considerare come due sport diversi: a Viterbo si era tutti "uguali", si passava gran parte del tempo a marciare, intramezzato da qualche altra attività.
A Montichiari invece l'effettiva operatività (eravamo divisi in tre squadre più o meno fisse che ruotavano nel servizio di guardia h24, con i turni distribuiti tra i componenti, 2/3 ore di guardia e 4/3 di riposo).
Non sono per nulla militarista, e a posteriori ritengo che il servizio civile avrebbe sicuramente dato un valore diverso all'anno trascorso (ma erano gli anni '80, disimpegno, vacuità, e io ahimè non mi sottraevo allo spirito), ma lo ricordo comunque con moderato piacere.
Sicuramente non lo riterrei formativo, ma allo stesso tempo non ho subito quegli effetti tristemente spiacevoli anche qui ricordati.
Il nonnismo era veramente all'acqua di rose, complice anche il fatto che a ogni fine turno seguiva permesso di uscita, che per i corsi anziani valeva quasi sempre per tutte le 48 ore che separavano da quello successivo, la vita di caserma vera e propria era così limitata a "burbe" e poco più, venendo quindi meno anche l'occasione.
Durante il servizio di guardia invece c'era comunque sempre la vigilanza dei sotto-ufficiali, ma alla fine a tutti interessava solo arrivare a farsi dare il cambio.
Al massimo ricordo qualche branda da preparare, più i classici servizi destinati ai novizi, quali pulizie, raccolta ordini per lo spaccio (il bar) e relativa consegna.
Personalmente ho un po' sofferto il periodo iniziale, visto l'arrivo in pieno inverno, in un luogo che alle temperature rigide aggiungeva una nebbia perenne.
Doversi abituare al ritmo riposa/vigila è stato un po' più duro, visto la situazione climatica (ricordo alcuni turni notturni appollaiato su un seggiolino a -14°C, talmente intabarrato da sembrare l'omino Michelin)
Passato questo tutto è stato più semplice, con gli ultimi mesi che praticamente erano diventati una vacanza (prendevo il treno, trascorrevo la giornata accompagnando gli altri alle varie postazioni in occasione dei cambi turno, e me ne ritornavo poi a casa per i due giorni successivi).
Con alcuni colleghi siamo rimasti in contatto sia dopo il congedo che anche recentemente via social, eravamo addirittura in confidenza con un paio di sotto-ufficiali di carriera piuttosto alla mano, tanto da averli invitati alla nostra cena conclusiva.
Proprio a me doveva toccarmi di essere come me?
- Nasty
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Re: Il servizio di leva
La mia prima guardia, ad Orte, fu abbastanza choc.
Ero appena stato inviato a destinazione da Viterbo, quindi trasferimento di 20 Km scarsi Mi sbattono pochi giorni dopo, forse direttamente il giorno successivo, al corpo di guardia.Turni di 2 ore e mezza o 3 alternati a turni di riposo di 2 ore e mezza o 3. Su 24 ore. Ti caricavano sulla Campagnola, ti lasciavano davanti al cancello che distava credo 3-4 Km dalla sede del corpo di guardia, e poi saluti, ci vediamo tra 3 ore.
Salvo nubifragio si girava a piedi tutto la notte all'interno del perimetro del deposito militare. Era Dicembre, perennemente sotto zero e nebbia, nebbia che non si vedeva il compare di ronda 5 metri avanti.
E giù a camminare per tutta la notte.
Non credo che adesso riuscirei a farcela, però a ripensarci è stata comunque una esperienza particolare. Non mi pento di averla fatta su, a tornare indietro lo rifare.
Ero appena stato inviato a destinazione da Viterbo, quindi trasferimento di 20 Km scarsi Mi sbattono pochi giorni dopo, forse direttamente il giorno successivo, al corpo di guardia.Turni di 2 ore e mezza o 3 alternati a turni di riposo di 2 ore e mezza o 3. Su 24 ore. Ti caricavano sulla Campagnola, ti lasciavano davanti al cancello che distava credo 3-4 Km dalla sede del corpo di guardia, e poi saluti, ci vediamo tra 3 ore.
Salvo nubifragio si girava a piedi tutto la notte all'interno del perimetro del deposito militare. Era Dicembre, perennemente sotto zero e nebbia, nebbia che non si vedeva il compare di ronda 5 metri avanti.
E giù a camminare per tutta la notte.
Non credo che adesso riuscirei a farcela, però a ripensarci è stata comunque una esperienza particolare. Non mi pento di averla fatta su, a tornare indietro lo rifare.
Ultima modifica di Nasty il lun mag 23, 2022 12:10 pm, modificato 1 volta in totale.
Siamo tutti testimoni "Perchè ti chiamano Pilone?"
Re: Il servizio di leva
A proposito di ronda di guardia, mi viene in mente un episodio ora ridicolo al tempo surreale
Guardia notturna (roba da culattoni raccomandati cit. non da Rambo come Nasty) io e l'altro dovevemo solamente uscire nella notte e fare un tot di minuti in giro per la caserma prima di ritornare in guardiola e piantonare al caldo (fuori freddissimo anche li, friuli venezia giulia a dicembre).
Io ero quello dietro che portava la radio, uno zaino di non so quanti kg dell'anteguerra con un'antenna di metri che quando mi giravo rischiavo di cavare un occhio a qualcuno....davanti l'altro commilitone che credo fosse un caporale, in ogni caso uno di leva come me...già a vederci eravamo ridicoli, come in un film di totò.
Io dovevo solo seguirlo per fornire il supporto radio (radio credo non funzionante era solo una cosa formale) lui doveva controllare che non ci fosse nessuno.
La teoria insegnata voleva che se si avvistava qualcuno si doveva recitare una formula del tipo "caporale xxxx comandante della guardia, alto la chi va la, fermo o sparo". Al che l'intruso si doveva identificare in caso contrario si doveva ripetere un paio di volte la formula e sparare (in guerra).
Quando siamo usciti nella notte è uscito a fare un giro anche il sottoufficiale di turno in caserma per la notte.
Lo incrociamo e il mio compagno pensando che la teoria era solo una cosa formale in caso di avvistamento di sconosciuto, proferisce un "buonanotte maresciallo (o quello che era non ricordo)" avendolo chiaramente riconosciuto.
Il maresciallo ovviamente lo cazzia, ma quale buonanotte non ti hanno insegnato la formula?
Lui imbarazzato si scusa e si corregge subito.
Riprendiamo il giro e dopo pochi istanti ribecchiamo il maresciallo...il mio compagno non fa nulla...al che il maresciallo lo cazzia di nuovo per non aver recitato la formuletta...ma maresciallo ci siamo appena incroc...niente...non so se il maresciallo ci voleva prendere per il culo o ci credeva veramente nei formalismi militari...sta di fatto che in quella ronda di pochi minuti l'abbiamo incrociato/avvistato tipo 5/6 volte e il mio compagno ogni volta doveva partire col "alto la chi va la fermo o sparo" anche se sapevamo benissimo che era la stessa persona
Io dietro di lui mi trattenevo a stento dal ridere e lui davanti che imprecava in veneto (era tra l'altro uno che parlava in veneto strettissimo non capivo la maggior parte delle cose che diceva) tra un "altola chi va la" e l'altro
Guardia notturna (roba da culattoni raccomandati cit. non da Rambo come Nasty) io e l'altro dovevemo solamente uscire nella notte e fare un tot di minuti in giro per la caserma prima di ritornare in guardiola e piantonare al caldo (fuori freddissimo anche li, friuli venezia giulia a dicembre).
Io ero quello dietro che portava la radio, uno zaino di non so quanti kg dell'anteguerra con un'antenna di metri che quando mi giravo rischiavo di cavare un occhio a qualcuno....davanti l'altro commilitone che credo fosse un caporale, in ogni caso uno di leva come me...già a vederci eravamo ridicoli, come in un film di totò.
Io dovevo solo seguirlo per fornire il supporto radio (radio credo non funzionante era solo una cosa formale) lui doveva controllare che non ci fosse nessuno.
La teoria insegnata voleva che se si avvistava qualcuno si doveva recitare una formula del tipo "caporale xxxx comandante della guardia, alto la chi va la, fermo o sparo". Al che l'intruso si doveva identificare in caso contrario si doveva ripetere un paio di volte la formula e sparare (in guerra).
Quando siamo usciti nella notte è uscito a fare un giro anche il sottoufficiale di turno in caserma per la notte.
Lo incrociamo e il mio compagno pensando che la teoria era solo una cosa formale in caso di avvistamento di sconosciuto, proferisce un "buonanotte maresciallo (o quello che era non ricordo)" avendolo chiaramente riconosciuto.
Il maresciallo ovviamente lo cazzia, ma quale buonanotte non ti hanno insegnato la formula?
Lui imbarazzato si scusa e si corregge subito.
Riprendiamo il giro e dopo pochi istanti ribecchiamo il maresciallo...il mio compagno non fa nulla...al che il maresciallo lo cazzia di nuovo per non aver recitato la formuletta...ma maresciallo ci siamo appena incroc...niente...non so se il maresciallo ci voleva prendere per il culo o ci credeva veramente nei formalismi militari...sta di fatto che in quella ronda di pochi minuti l'abbiamo incrociato/avvistato tipo 5/6 volte e il mio compagno ogni volta doveva partire col "alto la chi va la fermo o sparo" anche se sapevamo benissimo che era la stessa persona
Io dietro di lui mi trattenevo a stento dal ridere e lui davanti che imprecava in veneto (era tra l'altro uno che parlava in veneto strettissimo non capivo la maggior parte delle cose che diceva) tra un "altola chi va la" e l'altro
Ultima modifica di maxredo il lun feb 22, 2021 3:51 pm, modificato 1 volta in totale.
Re: Il servizio di leva
maxredo ha scritto:A proposito di ronda di guardia, mi viene in mente un episodio ora ridicolo al tempo surreale
Guardia notturna (roba da culattoni raccomandati cit. non da Rambo come Nasty) io e l'altro dovevemo solamente uscire nella notte e fare un tot di minuti in giro per la caserma prima di ritornare in guardiola e piantonare al caldo (fuori freddissimo anche li, friuli venezia giulia a dicembre).
Io ero quello dietro che portava la radio, uno zaino di non so quanti kg dell'anteguerra con un'antenna di metri che quando mi giravo rischiavo di cavare un occhio a qualcuno....davanti l'altro commilitone che credo fosse un caporale, in ogni caso uno di leva come me...già a vederci eravamo ridicoli, come in un film di totò.
Io dovevo solo seguirlo per fornire il supporto radio (radio credo non funzionante era solo una cosa formale) lui doveva controllare che non ci fosse nessuno.
La teoria insegnata voleva che se si avvistava qualcuno si doveva recitare una formula del tipo "caporale xxxx comandante della guardia, alto la chi va la, fermo o sparo". Al che l'intruso si doveva identificare in caso contrario si doveva ripetere un paio di volte la formula e sparare (in guerra).
Quando siamo usciti nella notte è uscito a fare un giro anche il sottoufficiale di turno in caserma per la notte.
Lo incrociamo e il mio compagno pensando che la teoria era solo una cosa formale in caso di avvistamento di sconosciuto, proferisce un "buonanotte maresciallo (o quello che era non ricordo)" avendolo chiaramente riconosciuto.
Il maresciallo ovviamente lo cazzia, ma quale buongiorno non ti hanno insegnato la formula?
Lui imbarazzato si scusa e si corregge subito.
Riprendiamo il giro e dopo pochi istanti ribecchiamo il maresciallo...il mio compagno non fa nulla...al che il maresciallo lo cazzia di nuovo per non aver recitato la formuletta...ma maresciallo ci siamo appena incroc...niente...non so se il maresciallo ci voleva prendere per il culo o ci credeva veramente nei formalismi militari...sta di fatto che in quella ronda di pochi minuti l'abbiamo incrociato/avvistato tipo 5/6 volte e il mio compagno ogni volta doveva partire col "alto la chi va la fermo o sparo" anche se sapevamo benissimo che era la stessa persona
Io dietro di lui mi trattenevo a stento dal ridere e lui davanti che imprecava in veneto (era tra l'altro uno che parlava in veneto strettissimo non capivo la maggior parte delle cose che diceva) tra un "altola chi va la" e l'altro
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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- Massimo Carbone
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Re: Il servizio di leva
e' stato il mio inverno, piu' o menoNasty ha scritto:
Salvo nubifragio si girava a piedi tutto la notte all'interno del perimetro del deposito militare. Era Dicembre, perennemente sotto zero e nebbia, nebbia che non si vedeva il compare di ronda 5 metri avanti.
E giù a camminare per tutta la notte.
Non credo che adesso riuscirei a farcela , però a ripensarci è stata comunque una esperienza particolare. Non mi pento di averla fatta su, a tornare indietro lo rifare.
Sarebbe stato per me terribile a 18 anni, soffrivo molto il freddo. Tipo ieri che mi son fatto un paio d'ore con 3-4 gradi sopra zero mi sembrava caldissimo, mi ero abituato al -10 di qualche giorno fa (un buon maglione e giubbotto, ma niente strati in piu' e giubbotto per freddo normale, non eccezionale).
Poi ovviamente se davvero cammini tutta la notte o dormi male quando devi dormire, etc, allora male, ma insomma, camminare, anche spedito, al freddo penso sia l'attivita' fisica piu' agevole da fare in assoluto. Gia' stare fermo al freddo, o correre, o arrampicarsi, ben diverso.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il servizio di leva
eh!Monheim ha scritto:maxredo ha scritto:A proposito di ronda di guardia, mi viene in mente un episodio ora ridicolo al tempo surreale
Guardia notturna (roba da culattoni raccomandati cit. non da Rambo come Nasty) io e l'altro dovevemo solamente uscire nella notte e fare un tot di minuti in giro per la caserma prima di ritornare in guardiola e piantonare al caldo (fuori freddissimo anche li, friuli venezia giulia a dicembre).
Io ero quello dietro che portava la radio, uno zaino di non so quanti kg dell'anteguerra con un'antenna di metri che quando mi giravo rischiavo di cavare un occhio a qualcuno....davanti l'altro commilitone che credo fosse un caporale, in ogni caso uno di leva come me...già a vederci eravamo ridicoli, come in un film di totò.
Io dovevo solo seguirlo per fornire il supporto radio (radio credo non funzionante era solo una cosa formale) lui doveva controllare che non ci fosse nessuno.
La teoria insegnata voleva che se si avvistava qualcuno si doveva recitare una formula del tipo "caporale xxxx comandante della guardia, alto la chi va la, fermo o sparo". Al che l'intruso si doveva identificare in caso contrario si doveva ripetere un paio di volte la formula e sparare (in guerra).
Quando siamo usciti nella notte è uscito a fare un giro anche il sottoufficiale di turno in caserma per la notte.
Lo incrociamo e il mio compagno pensando che la teoria era solo una cosa formale in caso di avvistamento di sconosciuto, proferisce un "buonanotte maresciallo (o quello che era non ricordo)" avendolo chiaramente riconosciuto.
Il maresciallo ovviamente lo cazzia, ma quale buongiorno non ti hanno insegnato la formula?
Lui imbarazzato si scusa e si corregge subito.
Riprendiamo il giro e dopo pochi istanti ribecchiamo il maresciallo...il mio compagno non fa nulla...al che il maresciallo lo cazzia di nuovo per non aver recitato la formuletta...ma maresciallo ci siamo appena incroc...niente...non so se il maresciallo ci voleva prendere per il culo o ci credeva veramente nei formalismi militari...sta di fatto che in quella ronda di pochi minuti l'abbiamo incrociato/avvistato tipo 5/6 volte e il mio compagno ogni volta doveva partire col "alto la chi va la fermo o sparo" anche se sapevamo benissimo che era la stessa persona
Io dietro di lui mi trattenevo a stento dal ridere e lui davanti che imprecava in veneto (era tra l'altro uno che parlava in veneto strettissimo non capivo la maggior parte delle cose che diceva) tra un "altola chi va la" e l'altro
si, ma quanti siete?
Un fiorino.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)