Johnny Rex ha scritto: ↑gio ago 03, 2023 7:23 am
uglygeek ha scritto: ↑gio ago 03, 2023 1:47 am
L'Italia era un paese ancora arretrato e l'idea che una società di calcio facesse i suoi interessi spendendo molti soldi era lontanissima dal sentire comune. Tifosi a parte, ma solo se a spendere era la loro squadra.
Adesso invece siamo Avanguardia
,comunque che il sentire comune si Scandalizzasse direi che era una reazione giusta, e il non scandalizzarsi dei decenni dopo a non esser giusto.
Più che cannibalizzare gli altri sport, negli anni '80 il calcio ha monetizzato l'enorme differenza di seguito e di interesse che aceva nei confronti di tutti gli altri sport in Italia.
Non lo so, certo nei 70' complice il cupo calico autarchico altri sport, ciclismo in testa, i loro spazi li avevano , è davvero dal Mundial 82' in poi che Cannavo' e gli altri, complice anche la riapertura progressiva delle frontiere, diedero ordine di pompare smepre di più il calcio.
Ma anche la F1 ha sempre avuto più spazio e lo ha ancora adesso al netto di eventuali Campionati Inguardabili , Il Ciclismo è quasi scomparso.
F.F.
Parto dalla fine, la vedo come J.R. per il semplice motivo che già negli anni sessanta il calcio era lo sport più popolare, ma gli altri sport che non fossero di squadra(il basket ha sempre sofferto un certo complesso d'inferiorità sull' omologa squadra calcistica della città, tranne a Bologna ed ora a Brindisi), si difendevano bene. Il ciclismo certo perché era ancora un'Italia legata alla tradizione della bicicletta e del fascino di certe classiche, ma per dire la boxe, anche perché allora avevamo personaggi come Benvenuti, Mazzinghi ed Arcari e nel Mondo Alì, spesso toglieva la prima pagina al pallone. Poi dalla riaperture delle frontiere dopo lo scandalo calcio scommesse che aveva ridotto la credibilità del calcio ai minimi termini, la vittoria del Mundial, le vittorie delle squadre di club, la progressiva trasformazione, già iniziata con i Rivera e i Mazzola, dei calciatori in testimonial pubblicitari(eravamo agli inizi certo, ma per dire la nazionale tedesca che vinse del '74 fece futuri dai titolari Netzer non solo per questioni tattiche ma anche di future sponsorizzazioni) era già un processo in atto. Se gli altri sport, a parte la formula 1 ed il motociclismo che sono sport "atipici" come diceva Tommasi, non hanno più canalizzato l'interesse mediatico è stato per una mancanza di vittorie ma anche di creazione di un personaggio che facesse uscire il proprio sport dal suo "ghetto". Se Panatta c'è riuscito con il tennis, Tomba con lo sci, e Pantani fin quando non lo hanno fregato aveva risollevato il ciclsimo, significa che uno spazio anche c'era allora. Ora meno perché i presidenti, complici le tv a pagamento, hanno monetizzato oltre ogni misura quel prodotto scadente che la serie A offre, ma la cannibalizzazione c'è stata anche perchè i giornali per vendere qualche copia in più sanno che se non mettono il calcio 90 volte su 100 nelle prime pagine non vendono. E' ineluttabile ormai.
Su Savoldi, rispondo ad Ugly, ci furono sì polemiche sui soldi spesi soprattutto perché non parlavamo di un attaccante di primissima fascia, anche se 55 gol li fece in 118 partite(ed allora non era facile segnare ed andare a doppia cifra contro i difensori di allora) ed allo stesso tempo di una squadra del Nord, una delle tre strisciate a scelta, che erano più abituate a fare certi tipi di investimenti avendo dei magnati in società. Mi pare che fosse già Ferlaino presidente quindi rivista la vicenda con il successivo acquisto, ben più oneroso, di Maradona la cosa non mi sorprende. Più che un paese arretrato, c'erano sacche di pregiudizi ancora molto diffusi ma nel '75 c'era già il divorzio, eravamo un paese impoverito dalla crisi energetica che fu uno tsunami non meno grave di questi ultimi 3 anni, spaventato dal terrorismo rosso e da quello nero, e dalle lotte di classe e dalla contestazione giovanile e non. Chiaro che l'opinione pubblica non vedesse di buon occhio che una città con tante carenze come la Napoli di allora potesse permettersi a quel prezzo un giocatore normale, non l'attaccante titolare della Nazionale. Non giovò neppure al calciatore. Come J.R. io mi sarei scandalizzato ma perla sopravalutazione del calciatore in sè, un po' quello che temo possa fare una certa squadra con Scamacca per dire. Per fare un altro esempio di quegli anni, era moralmente lecito che il Vicenza riscattasse l'attaccante più forte del periodo, Paolo Rossi, per 2 miliardi, 600 milioni, per tentare di vincere lo scudetto sfuggitole nel campionato precedente, battendo la concorrenza della Juve? Se il Vicenza non fosse finito in B e poi Pablito squalificato per una brutta storia di calcio scommesse ed il Vicenza avesse vinto lo scudetto sarebbe stato meno scandaloso? O i risultati ottenuti sul campo e le plusvalenze tramite entrate, giustificano qualsiasi cifra per acquistare un calciatore? Erano anche altri anni gli ottanta e novanta certo, ma appunto la gente smise di scandalizzarsi anche se arivavano bidoni dall'estero pagati a peso d'oro. Maradona ha fatto più bene all'immagine della città di Napoli (con luci ed ombre) rispetto a tanti sindaci che hanno gettato i soldi nell'immondizia, senza fare nomi.