Agustin Tirante: Adelante, Thiago, con juicio

[Londinium]

A completamento della trilogia Pippe Tour 2024.

Il Tenis la Cumbre, ubicato al 133 nro 61 entre 33 y 34 nel barrio di La Plata, una sessantina di Km a sudest di Buenos Aires, non ha nemmeno la pretesa di definirsi Club, essendo costituito da due campi in terra battuta ritagliati tra le case e a malapena lo spazio per un tavolino e una panchina.

Ci si va per giocare a tennis, non per fare due chiacchiere davanti a uno spritz. Nelle review su Google (4.9), si apprezza la disponibilità e simpatia di Hugo, il proprietario, nonché la professionalità dello staff tecnico, costituito da Vanesa e Valeria, maestre di tennis. Ma soprattutto, a testimoniarne il contesto in una zona urbana per nulla affluente, gli utenti ne apprezzano il parcheggio sicuro per le auto e il prezzo per un’ora di tennis (1000 pesos argentini, 1 euro e 10, sceso a un euro nel tempo di leggere questo profilo vista l’inflazione galoppante, 60% da inizio 2024).

Hugo, Vanesa e Valeria sono rispettivamente il nonno e le due zie paterne di Thiago Agustin Tirante, ex grande promessa del tennis argentino che all’alba del 23o compleanno sta finalmente completando la transizione tra i tornei Juniores e il mondo degli adulti.

Un destino incrociato, quello tra Thiago e il tennis, pianificato prima della nascita nel contesto familiare e nel cognome, così come la planimetria della sua città, creata a tavolino alla fine dell’800 come nuovo centro politico e amministrativo della provincia di Buenos Aires in risposta all’insurrezione dei portuali durante la rivoluzione del 1880. Città a pianta perfettamente quadrata dove un numero identifica ogni calle, avenida e diagonal neanche fossimo a Manhattan. Siccome però siamo in Argentina, ogni strada e’ anche associata a un personaggio storico, riportato sotto il numero. Lo stesso tennis che gioca Thiago, percentuale ma con fantasia latina.

Nato con la racchetta in mano ben prima di saper camminare, ha imparato tutto da zia Vanesa che e’ stata la sua allenatrice fino all’età adulta. Cresciuto con Juan Martin Del Potro come idolo, per amor sia di patria che di altezza (Thiago e’ 1.87 ed ha ottima corsa, perfetto per il tennis attuale), preferisce il cemento alla terra e ama comandare con il dritto. Ha avuto fin da subito risultati da predestinato, vincendo due volte l’Orange Bowl (a 14 e 18 anni, meglio sia del suo idolo che di Vilas che lo vinsero una volta a testa), arrivando al N1 del mondo juniores e vincendo il doppio al Roland Garros garçons contro la coppia diversamente magra Cobolli-Stricker.

Attualmente e’ allenato da Javier Nalbandian, un’altro nato dalla polvere rossa, già coach del fratellino David quando a 13 anni costui andò a giocare l’Eddie Herr international. Nell’occasione, Roberto Salazar Luconi, uno dei coach alla Rick Macci Tennis Academy (la stessa delle Williams) che organizzava il torneo, vedendo le scarpe tutte rattoppate di David racconta di aver preso i due fratellini sotto la propria ala protettrice ospitandoli a spese dell’accademia per 9 mesi, contribuendo a farli diventare uno un grande giocatore e l’altro (che prendeva continuamente appunti nel suo personalissimo taccuino) un ottimo allenatore.

Sotto la guida di Javier, Thiago ha migliorato i suoi punti di forza e smussato le incertezze del suo carattere (zia Vanesa lo definì uno spacca-racchette) entrando finalmente nel tennis che conta, sarà 97 del mondo lunedì, con tutta l’intenzione di restarci a lungo.

“Si puedes soñarlo, puedes hacerlo” recita il tatuaggio che ha sul petto, che racchiude il Thiago-pensiero. Chissà mai che, come i campi di Compton Park, seguendo il sogno di Thiago anche quel fazzoletto rosso al numero 61 tra le calles 33 y 34 non diventi un luogo di pellegrinaggio tennistico e perché no, la location di un film hollywoodiano. D’altronde è semplice, se lo puoi sognare lo puoi fare.

[Johnny Rex]

F.F.

[balbysauro]

Meraviglia